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crisi gennaio 10, 2015 posted by Nino Galloni
COME INIZIA UNA GUERRA MONDIALE (di Nino Galloni)



In un contesto di crisi finanziaria potenziale dei Paesi di più antica industrializzazione (dove il totale dei titoli tossici è pari a 54 volte il PIL mondiale) si comincia con una guerra commerciale devastante: pur di colpire la Russia nei suoi più intimi interessi (l’esportazione degli idrocarburi), si vuole spingere il prezzo del petrolio sotto il costo di estrazione dell’ex impero sovietico. L’Arabia saudita ci sta perché in combutta, come sempre con la finanza di Londra, tanto può contare su un costo di estrazione intorno al 25% più basso rispetto ai Russi. Il rublo va giù, ma finche’ la Russia esporta e la Banca Centrale si ricorda che può comprare rubli coi dollari del petrolio, non dovranno esserci problemi per Mosca. Peggio per tutti coloro che invece, con in testa gli Americani, si erano impegnati per ardimentose estrazioni o produzioni petrolifere scontando prezzi del petrolio oltre i 100 dollari al barile, o comunque, mai sotto i 70: segno che gli USA, se c’è da far guerra, non badano a spese; ma lo stesso crack delle società dell’occidente coinvolte negativamente nel crollo dei prezzi, potrebbero innescare fallimenti a catena.

I BRICS, invece, vanno benone ed i minori, ma sempre alti, loro tassi di sviluppo sono collegabili al fatto che essi puntano maggiormente sulla domanda interna. E questa è la scelta vincente che li porterà a superare gli indebitatissimi “occidentali”. Mentre questi ultimi, Germania in testa, continuano su percorsi da deflazione. Tra due settimane si vota in Grecia e le borse, che hanno festeggiato gli attentati di Parigi, danno, invece, segnali opposti quando si prospetta una vittoria di Tsipras. La sua proposta di ristrutturare il debito greco, infatti, costituisce un pericolo ben più grande, per i creditori (vale a dire le grandi banche tedesche, francesi e…) della proposta di Draghi di comperare i titoli pubblici o quantitative easing (QE). In ogni caso (ristrutturazione o QE), verrebbero chieste contropartite ai beneficiari: ciò rende perciò debole la proposta di Tsipras (e di chi vorrebbe imitarlo) e riduce quella di Draghi ad un fiscal compact in cui ciascun Paese che abbia un debito pubblico oltre il 60% del PIL dovrà svendersi senza alcun beneficio sul fronte dello sviluppo e dell’occupazione. Dopo il 2008 le Banche Centrali hanno autorizzato mezzi monetari illimitati a favore delle banche indebitate e in crisi di liquidità senza chiedere nulla in cambio, nemmeno di smetterla.

L’unica soluzione per Grecia, Europa e Paesi di più antica industrializzazione, quindi, è di abbandonare l’attuale modello finanziario basato sul debito all’infinito accettando uno sviluppo socialmente sostenibile; invece, i grandi centri del potere finanziario preferiscono la guerra.
Ma questa volta c’è un piccolo problema: i servizi segreti ed i vertici militari americani e israeliani non sono d’accordo…chi vincerà?

Nino Galloni
ninogalloni.png

Secondo articolo del Prof. Nino Galloni, che gia’ presentammo in questo memorabile Video “Antonino Galloni ricostruisce un secolo di storia economica e la svendita dell’Italia“. Galloni e’ economista ed ha ricoperto diversi incarichi e ruoli ai ministeri del Bilancio e del Lavoro (dal 1990 è direttore generale al Ministero del Lavoro alla Cooperazione, Osservatorio sul Mercato del Lavoro, Politiche per l’Occupazione Giovanile e Cassa Integrazione Straordinaria nelle grandi imprese). Lo ringraziamo con entusiasmo, in primis per questo interessantissimo articolo in esclusiva. Galloni ha deciso di scrivere su Scenarieconomici.it dopo una serie di pezzi da 90 quali il Prof. Antonio Maria Rinaldi, il Prof. Paolo Savona, l’Avv marco mori
 

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Riequilibrio Fiscale FASE 1: l'Esposto
Pubblicato su 10 Gennaio 2015 da FRONTE DI LIBERAZIONE DAI BANCHIERI - CM in RIEQUILIBRIO FISCALE
Italia, Gennaio 2015

In questo inizio di 2015 la fotografia dell'Italia è ormai quella di una Nazione con i nervi scoperti.
La crisi globale e i suoi foschi scenari di paura continuamente sventolati dinanzi agli occhi dai notiziari dell'ora di cena rovinano a chi ancora guarda la tv le ore della notte, mentre a turbare quelle del giorno ci pensa un continuo affollarsi nella cassetta della posta di lettere in cui si pretendono soldi a vario titolo.


La Pace si trova solo nei vocabolari, scomparsa com'è in modo apparentemente irreversibile dai comportamenti. Seguita dalla Fiducia, che guardando dritto negli occhi la gente per strada, non si scorge più brillare, soppiantata dal peso insopportabile della Rassegnazione.

Un popolo che fu gioviale e orgoglioso, attende oggi impietrito e confuso un epilogo sconosciuto e minaccioso mentre la marea dei problemi è giunta all'altezza delle narici. Una Nazione intera vinta dall'idea, propagandata come ineluttabile dai media, che il singolo individuo debba pagare e tacere, sempre e comunque.

Accettando così una Pressione Fiscale tanto insostenibile da essersi macchiata del sacrificio di chi dopo una vita di lavoro distrutta dal debito non ha retto e se l'è tolta, nello sgomento dei suoi cari.

Chi rifiuta le sirene mentitrici e ipnotiche di giornali e tv, cerca in Internet verità scomode e taciute e seguendo il cuore trova possibilità di aggregazione attraverso le reti sociali in comitati, gruppi e movimenti che parlano di Riscatto Civile, di Equità, di Obiezione Fiscale e di mille altre forme con cui dire al sistema "Io non ci sto".

Ma senza che - fino a questo momento - nessun elemento abbia catalizzato, sia tra le schiere dei rassegnati teledipendenti che tra quelle di chi resiste attraverso la rete, la comune istanza di giustizia per i propri diritti così evidentemente violati.

Il Riequilibrio Fiscale

Eppure un minimo comune denominatore - non pregiudiziale e pertanto condivisibile da ognuno, indipendentemente dalla propria idea, identità, atteggiamento con cui affrontare una crisi di così vaste proporzioni come quella che viviamo - esiste, eccome se esiste: noi di TuDiVi - Associazione Tutela Diritti Violati, già nella prima parte di uno Studio Giuridico pubblicato mesi fa, lo abbiamo individuato con il concetto di Riequilibrio Fiscale.

Con voce sommessa ma sempre fuori dal coro, abbiamo in base a ciò individuato una strada percorribile, senza utopia né propaganda, per poter attuare quella Redistribuzione delle risorse che è l'imprescindibile condizione per proseguire nel cammino della civiltà.

Abbiamo scelto di dare l'esempio con un gesto dalle molte implicazioni ed è qualcosa che TuDiVi ha quindi già fatto.

Ora, consci della capacità di comprensione di tutti coloro che attivamente si sono mossi alla ricerca di una possibile soluzione, confidiamo che in molti possano trovare in quello che qui narriamo una risposta alla loro ricerca, che possa spingerli a prendere in mano la loro Sorte attraverso la strada più diritta che si possa immaginare, quella appunto del Diritto.

Che malgrado tutte le mistificazioni, ancora oggi è lì che attende di essere esercitato da ogni singolo individuo che conserva una residua fiducia in una Giustizia più grande di quella umana.

In tutta l'opera fin qui compiuta dall'Associazione TuDiVi il concetto cardine che ha guidato ogni iniziativa è infatti quello che ad ogni Individuo HA PREROGATIVA DI POTER ACCEDERE AGLI ATTI DI QUALSIASI VICENDA CHE LO RIGUARDA in qualità di componente della Collettività. Ossia verificare NEGLI ATTI ORIGINALI la fondatezza di qualunque cosa gli venga fatta richiesta.

ESERCITARE IL DIRITTO pertanto significa per ognuno essere a conoscenza di quanto è in suo diritto chiedere, per la SOVRANITA' che già nella Carta Costituzionale è contemplata, e quindi... chiederlo, con determinazione e competenza.

Alla luce di questo concetto fondante, DI OGNI COSA CHE CI VIENE PRETESA, IVI COMPRESO IL PRELIEVO FISCALE, è ormai tempo di verificare alla radice quanto e come sia giustificata.

È questa per TuDiVi la strada maestra per rispondere alla sete di equità e realizzare un Riequilibrio Fiscale in grado di risanare profondamente tutta la società.

L'Esposto

Il giorno 27 Dicembre 2014, chi scrive, in qualità di Presidente TuDiVi - Associazione Tutela Diritti Violati ha depositato un Esposto-Querela nei confronti di Ignoti alla Procura della Repubblica di Brescia.

Lo ha fatto per tramite del locale Comando dei Carabinieri, anche a significare il voler coinvolgere nell'esercizio del proprio Diritto l'Arma che sin dalla sua istituzione è deputata a garantire la sicurezza nelle Aule di Giustizia, e che forse non per caso ha subìto crescenti attacchi vòlti a ridimensionarne le prerogative.

Nell'Esposto, la lettura della situazione che ha comportato il manifestarsi della crisi attuale, non è affidata alle parole dello scrivente, ma a quelle che alti giuristi nell'esercizio delle proprie funzioni ufficiali hanno rilasciato, perché altri, ossia la Collettività, possa farne l'uso dovuto. Persino del Pontefice è stata raccolta quella che, in forma di discorso alla Curia nella vigilia del Natale, suona come una vera e propria denuncia pubblica di fatti attribuiti alle gerarchie ecclesiastiche e comportanti un pesantissimo impatto sulla società.

Chi intenderà archiviare parole tanto gravi e comunque autorevoli al contempo, dovrà motivarlo adeguatamente di fronte a tutta la Nazione.

L'atto da noi presentato, come si può leggere nell'allegato Scribd a questo articolo, è in definitiva una articolata Istanza di Accesso ad Atti a noi ignoti, ma che hanno condizionato e condizionano lo svolgersi delle nostre esistenze.

Presentando questo Esposto-Querela, noi il diritto di accedere a quanto finora ci è stato taciuto lo abbiamo esercitato, e ne diamo divulgazione affinchè altri possano decidere se il nostro esempio merita di essere seguìto. Ricordando che, anche grazie al numero di coloro che vorranno seguirlo, presentando analogo esposto alla loro Procura distrettuale o alla più vicina stazione dei Carabinieri, l'apertura di una indagine potrà più facilmente avere luogo. E in quel momento le conseguenze saranno di una portata incalcolabile, in particolare naturalmente per coloro che avranno agito.

Grazie quindi a tutti i nostri Soci ed a chi vorrà far buon uso di quanto fin qui fatto e proposto.

Nei giorni a seguire pubblicheremo importanti aggiornamenti a riguardo.

Il Presidente TuDiVi.

Tratto da:http://www.tudivi.it/comunicati-ufficiali/45-riequilibrio-fiscale-fase-1-l-esposto

ESPOSTO-QUERELA Procura BS Truffa Monetaria
ESPOSTO-QUERELA Procura BS Truffa Monetaria - Free download as PDF File (.pdf) or read online for free. ESPOSTO-QUERELA presentato da TU.DI.VI. alla Procura di Brescia in merito a Truffa e altri ...
https://www.scribd.com/doc/251330772/ESPOSTO-QUERELA-Procura-BS-Truffa-Monetaria



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GERMANIA GUARDATA DA VICINO: CORRUZIONE ALLE STELLE, DEBITO PUBBLICO ALTISSIMO, EQUITA' SOCIALE PEGGIO DELL'ITALIA

lunedì 12 gennaio 2015
Uno degli argomenti che dominano le pagine economiche, e non solo quelle, dei media italiani è rappresentato dalla nostra incapacità di fare le “riforme”, di eseguire i “compitini” impartiti dalla Germania per bocca dell’oligarchia della ue. In fondo la Germania è la “locomotiva” d’Europa, la prima della classe, la nazione migliore da cui c’è solo da imparare.
E’ effettivamente così? La Germania è realmente il paese virtuoso, retto, incorruttibile dove tutti i cittadini vivono in una sorta d’eldorado grazie all’azione politica di una classe dirigente di prim’ordine?
Vediamo qualche dato tratto da studi tedeschi, ovvero fatti sul campo e non elaborati in qualche “oscura” università italiana (giusto per evitare le obiezioni di chi vede nella “grande Germania” il faro della salvezza).
1) Corruzione.
Ogni giorno la Germania, la ue ed i nostri media dipingono l’Italia come la patria della corruzione. Strano: secondo l’indagine del Prof Friedrich Schneider, la corruzione in Germania vale circa 250 miliardi di euro, una cifra ben superiore a quella stimata per l’Italia. La sola Siemens ha collezionato una sfilza quasi infinita di processi e condanne per corruzione in giro per il mondo, tanto che esiste un sito che aggiorna il mappamondo della sua corruzione (ProPublica). La corruzione percepita è inferiore per il semplice motivo che... il governo ordina e la magistratura ubbidisce (alla faccia delle leggi ad personam di cui era accusato Berlusconi), tanto che dei colossali scandali che hanno segnato l’unificazione dell’ex DDR con miliardi e miliardi di mazzette, aziende svendute agli amici o fatte chiudere per non “disturbare” le imprese dell’ovest, è stato tutto messo a tacere con opportune norme di impunità sui gestori della Treuhandalstadt, l’ente preposto alle privatizzazioni (il 26 ottobre del 1990, il ministro delle finanze Wagel scrisse di proprio pugno una lettera in cui liberava i membri del consiglio di sorveglianza e del consiglio di amministrazione della Treuhandalstadt da ogni responsabilità per colpa grave, ovvero una bella pietra tombale su tutte le porcherie fatte. Cfr V. Giacchè, Anschluss, 2013). Effettivamente al riguardo noi italiani avremmo qualcosa da imparare: sì, su cosa NON fare.
2) Debito pubblico e sua sostenibilità.
L’accusa mossa al nostro paese è quello di avere un debito gigantesco, che deve necessariamente essere ridotto. Sul fatto che un elevato debito pubblico sia problematico non ci sono dubbi. Tuttavia, c’è un aspetto ancora più importante per valutare la sua sostenibilità, ed è il tasso con cui cresce. Confrontiamo la dinamica di crescita del debito pubblico italiano e tedesco tra il 2008 (anno di inizio della crisi) ed il 2011 (anno in cui in Italia si insedia il governo Monti uomo di fiducia della ue e dei “virtuosi” tedeschi). Bene: nel periodo 20008-2011, il debito pubblico italiano cresce del 13,4%, mentre quello tedesco “lievita” di ben il 27%. Avete capito cari lettori? Il debito pubblico è cresciuto con una velocità doppia di quello italiano. Ora, se voi doveste decidere di dare fiducia ad un’azienda, a quale delle due affidereste i soldi? Io a quella il cui tasso d’indebitamento cresce con una velocità minore, perchè significa che ha una dinamica più stabile e sostenibile. Acciderbolina, i tedeschi zoppicano anche qui, e non poco. Eh, ma il debito pubblico tedesco è più basso di quello italiano, sento già obiettare. Sbagliato: secondo l’università di Friburgo, qundi tedesca e per definizione “affidabile”, il debito pubblico tedesco è meno sostenibile rispetto a quello italiano. Esatto: il parametro preso a riferimento dal Centro Studi di Friburgo – vale a dire la somma del debito pubblico esplicito (il debito/Pil attuale che riflette il passato) e quello implicito (che tiene conto degli obblighi di spesa futuri tra i quali pensioni e sanità), porta l'Italia ad avere un debito totale/Pil al 73%, secondo solo alla Lettonia, e minore di Germania (154%), Francia (449%) e Spagna (672%). Questi dati sono riferiti a prima delle “cure” Monti-Letta-Renzi, fatte per compiacere la cancelliera Merkel ed i suoi compitini per casa. Oggi, grazie alle cure di stampo tedesco, sappiamo come il nostro debito pubblico abbia raggiunto vette mai viste prima e l’economia nostrana sia stata devastata peggio che con una guerra.
3) Benessere ed equità sociale.
Almeno su questo punto, penserete, la Germania starà sicuramente meglio di noi. Mi spiace deludere i filogermanici nostrani, ma anche qui la Germania è maglia nera d’Europa, altro che maestrina. Lasciamo parlare i dati: in Italia il 10% della popolazione detiene il 50% della ricchezza ed il 50% della popolazione possiede il 10% della ricchezza. In Italia, quindi, sembrebbere che la ricchezza sia concentrata nelle mani di pochissimi superbenestanti. Bene: in Germania, il 10% della popolazione possiede il 60% della ricchezza ed il 20% della gente arriva ad averne addirittura l’80%. L’indice di Ginni al riguardo è emblematico: quello tedesco è 0,8 (1 significa che tutta la ricchezza è nelle mani di una sola persona), ed è il più alto d’Europa. Quindi, quanto ad equità sociale e benessere, la Germania è messa piuttosto male. D’altra parte non può essere diversamente, con 7.000.000 di lavoratori a 450 euro al mese ed il 20% di lavoratori poveri (ovvero che percepiscono uno stipendio inferiore al 60% di quello mediano). Secondo BCA Research, le disuguaglianze tra redditi e la povertà sono cresciute in Germania più che in tutti gli altri paesi europei. Che la Germania sia un paese di poveri è testimoniato dal fatto che la quota di domanda interna sul PIL è crollata del 10% negli ultimi 12 anni (Adam Posen, Institute for international economics).
Bene.
Non vogliamo tediare ulteriormente il lettore: ce n’è abbastanza per affibbiare il cappello d’asino alla Germania ed a tutti i suoi sostenitori. Come ha ben sintetizzato Wolfgang Munchau più volte sul Financial Times, la Germania è cresciuta impoverendo la sua popolazione e puntando tutto sulle esportazioni con la svalutazione interna. Il sistema funziona solo se sei l’unico a farlo, ma se altri ti imitano o tu stesso lo imponi come ricetta a chi ti sta intorno, otterrai solo di abbassare il benessere e la ricchezza di tutta la popolazione ed alla fine entrerai in recessione tu stesso (e la Germania è già in recessione tecnica) e il risultato finale sarà il disastro per tutti.
Forse sarebbe il caso che gli italiani, dai politici in giù, iniziassero ad essere meno provinciali e soprattutto a scrollarsi di dosso il senso di inferiorità che abbiamo nei confronti della Germania. Anche perchè, se siamo così incapaci, come mai la Germania compra le nostre aziende e per far funzionare le sue si affida agli italiani? (due esempi su tutti: Walter Da Silva è a capo di tutto il design Volkswagen e la Mercedes che ha dominato il mondiale di F1 2014 è stata progettata da Aldo Costa, silurato in Ferrari per far posto ad una pletora di tecnici stranieri, coi risultati fallimentari che sono sotto gli occhi di tutti, grazie al nostro stupido provincialismo).
L’Italia ha le carte ben più in regola della Germania, ma dobbiamo far valere le nostre ragioni e questo non potrà mai accadere fino a quando gli stessi italiani saranno convinti del contrario.
Piccola postilla finale: vi ricordate quando Berlusconi iniziò a dire che la Germania non poteva comandare sull’intera Europa? Nel giro di qualche settimana fu spazzato via dalla speculazione sul debito pubblico italiano, partita, guarda caso, dalla Germania. Da allora, i successivi tre primi ministri e l’uscente presidente della repubblica sono sempre stati ben attenti a non irritare Berlino. Poi si parla ancora di democrazia in Italia...
Luca Campolongo
Fonti: ProPublica,
D. Joshi, “German assets to sell... And to buy”, BCA European Investment Strategy, weekly report, Montreal, BCA Research, 25 luglio 2013
F. Schneider, “The shadow economy and tax evasion: what do we (not) know?”, in CESifo Forum, 13,2 pp. 3-12,
V. Giacchè, “Anschluss, l’annessione”, Imprimatur editore
Vocidallestero » Munchau: la stravagante economia dell?universo parallelo della Germania


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GERMANIA GUARDATA DA VICINO: CORRUZIONE ALLE STELLE, DEBITO PUBBLICO ALTISSIMO, EQUITA' SOCIALE PEGGIO DELL'ITALIA

lunedì 12 gennaio 2015
Uno degli argomenti che dominano le pagine economiche, e non solo quelle, dei media italiani è rappresentato dalla nostra incapacità di fare le “riforme”, di eseguire i “compitini” impartiti dalla Germania per bocca dell’oligarchia della ue. In fondo la Germania è la “locomotiva” d’Europa, la prima della classe, la nazione migliore da cui c’è solo da imparare.
E’ effettivamente così? La Germania è realmente il paese virtuoso, retto, incorruttibile dove tutti i cittadini vivono in una sorta d’eldorado grazie all’azione politica di una classe dirigente di prim’ordine?
Vediamo qualche dato tratto da studi tedeschi, ovvero fatti sul campo e non elaborati in qualche “oscura” università italiana (giusto per evitare le obiezioni di chi vede nella “grande Germania” il faro della salvezza).
1) Corruzione.
Ogni giorno la Germania, la ue ed i nostri media dipingono l’Italia come la patria della corruzione. Strano: secondo l’indagine del Prof Friedrich Schneider, la corruzione in Germania vale circa 250 miliardi di euro, una cifra ben superiore a quella stimata per l’Italia. La sola Siemens ha collezionato una sfilza quasi infinita di processi e condanne per corruzione in giro per il mondo, tanto che esiste un sito che aggiorna il mappamondo della sua corruzione (ProPublica). La corruzione percepita è inferiore per il semplice motivo che... il governo ordina e la magistratura ubbidisce (alla faccia delle leggi ad personam di cui era accusato Berlusconi), tanto che dei colossali scandali che hanno segnato l’unificazione dell’ex DDR con miliardi e miliardi di mazzette, aziende svendute agli amici o fatte chiudere per non “disturbare” le imprese dell’ovest, è stato tutto messo a tacere con opportune norme di impunità sui gestori della Treuhandalstadt, l’ente preposto alle privatizzazioni (il 26 ottobre del 1990, il ministro delle finanze Wagel scrisse di proprio pugno una lettera in cui liberava i membri del consiglio di sorveglianza e del consiglio di amministrazione della Treuhandalstadt da ogni responsabilità per colpa grave, ovvero una bella pietra tombale su tutte le porcherie fatte. Cfr V. Giacchè, Anschluss, 2013). Effettivamente al riguardo noi italiani avremmo qualcosa da imparare: sì, su cosa NON fare.
2) Debito pubblico e sua sostenibilità.
L’accusa mossa al nostro paese è quello di avere un debito gigantesco, che deve necessariamente essere ridotto. Sul fatto che un elevato debito pubblico sia problematico non ci sono dubbi. Tuttavia, c’è un aspetto ancora più importante per valutare la sua sostenibilità, ed è il tasso con cui cresce. Confrontiamo la dinamica di crescita del debito pubblico italiano e tedesco tra il 2008 (anno di inizio della crisi) ed il 2011 (anno in cui in Italia si insedia il governo Monti uomo di fiducia della ue e dei “virtuosi” tedeschi). Bene: nel periodo 20008-2011, il debito pubblico italiano cresce del 13,4%, mentre quello tedesco “lievita” di ben il 27%. Avete capito cari lettori? Il debito pubblico è cresciuto con una velocità doppia di quello italiano. Ora, se voi doveste decidere di dare fiducia ad un’azienda, a quale delle due affidereste i soldi? Io a quella il cui tasso d’indebitamento cresce con una velocità minore, perchè significa che ha una dinamica più stabile e sostenibile. Acciderbolina, i tedeschi zoppicano anche qui, e non poco. Eh, ma il debito pubblico tedesco è più basso di quello italiano, sento già obiettare. Sbagliato: secondo l’università di Friburgo, qundi tedesca e per definizione “affidabile”, il debito pubblico tedesco è meno sostenibile rispetto a quello italiano. Esatto: il parametro preso a riferimento dal Centro Studi di Friburgo – vale a dire la somma del debito pubblico esplicito (il debito/Pil attuale che riflette il passato) e quello implicito (che tiene conto degli obblighi di spesa futuri tra i quali pensioni e sanità), porta l'Italia ad avere un debito totale/Pil al 73%, secondo solo alla Lettonia, e minore di Germania (154%), Francia (449%) e Spagna (672%). Questi dati sono riferiti a prima delle “cure” Monti-Letta-Renzi, fatte per compiacere la cancelliera Merkel ed i suoi compitini per casa. Oggi, grazie alle cure di stampo tedesco, sappiamo come il nostro debito pubblico abbia raggiunto vette mai viste prima e l’economia nostrana sia stata devastata peggio che con una guerra.
3) Benessere ed equità sociale.
Almeno su questo punto, penserete, la Germania starà sicuramente meglio di noi. Mi spiace deludere i filogermanici nostrani, ma anche qui la Germania è maglia nera d’Europa, altro che maestrina. Lasciamo parlare i dati: in Italia il 10% della popolazione detiene il 50% della ricchezza ed il 50% della popolazione possiede il 10% della ricchezza. In Italia, quindi, sembrebbere che la ricchezza sia concentrata nelle mani di pochissimi superbenestanti. Bene: in Germania, il 10% della popolazione possiede il 60% della ricchezza ed il 20% della gente arriva ad averne addirittura l’80%. L’indice di Ginni al riguardo è emblematico: quello tedesco è 0,8 (1 significa che tutta la ricchezza è nelle mani di una sola persona), ed è il più alto d’Europa. Quindi, quanto ad equità sociale e benessere, la Germania è messa piuttosto male. D’altra parte non può essere diversamente, con 7.000.000 di lavoratori a 450 euro al mese ed il 20% di lavoratori poveri (ovvero che percepiscono uno stipendio inferiore al 60% di quello mediano). Secondo BCA Research, le disuguaglianze tra redditi e la povertà sono cresciute in Germania più che in tutti gli altri paesi europei. Che la Germania sia un paese di poveri è testimoniato dal fatto che la quota di domanda interna sul PIL è crollata del 10% negli ultimi 12 anni (Adam Posen, Institute for international economics).
Bene.
Non vogliamo tediare ulteriormente il lettore: ce n’è abbastanza per affibbiare il cappello d’asino alla Germania ed a tutti i suoi sostenitori. Come ha ben sintetizzato Wolfgang Munchau più volte sul Financial Times, la Germania è cresciuta impoverendo la sua popolazione e puntando tutto sulle esportazioni con la svalutazione interna. Il sistema funziona solo se sei l’unico a farlo, ma se altri ti imitano o tu stesso lo imponi come ricetta a chi ti sta intorno, otterrai solo di abbassare il benessere e la ricchezza di tutta la popolazione ed alla fine entrerai in recessione tu stesso (e la Germania è già in recessione tecnica) e il risultato finale sarà il disastro per tutti.
Forse sarebbe il caso che gli italiani, dai politici in giù, iniziassero ad essere meno provinciali e soprattutto a scrollarsi di dosso il senso di inferiorità che abbiamo nei confronti della Germania. Anche perchè, se siamo così incapaci, come mai la Germania compra le nostre aziende e per far funzionare le sue si affida agli italiani? (due esempi su tutti: Walter Da Silva è a capo di tutto il design Volkswagen e la Mercedes che ha dominato il mondiale di F1 2014 è stata progettata da Aldo Costa, silurato in Ferrari per far posto ad una pletora di tecnici stranieri, coi risultati fallimentari che sono sotto gli occhi di tutti, grazie al nostro stupido provincialismo).
L’Italia ha le carte ben più in regola della Germania, ma dobbiamo far valere le nostre ragioni e questo non potrà mai accadere fino a quando gli stessi italiani saranno convinti del contrario.
Piccola postilla finale: vi ricordate quando Berlusconi iniziò a dire che la Germania non poteva comandare sull’intera Europa? Nel giro di qualche settimana fu spazzato via dalla speculazione sul debito pubblico italiano, partita, guarda caso, dalla Germania. Da allora, i successivi tre primi ministri e l’uscente presidente della repubblica sono sempre stati ben attenti a non irritare Berlino. Poi si parla ancora di democrazia in Italia...
Luca Campolongo
Fonti: ProPublica,
D. Joshi, “German assets to sell... And to buy”, BCA European Investment Strategy, weekly report, Montreal, BCA Research, 25 luglio 2013
F. Schneider, “The shadow economy and tax evasion: what do we (not) know?”, in CESifo Forum, 13,2 pp. 3-12,
V. Giacchè, “Anschluss, l’annessione”, Imprimatur editore
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Charlie Hebdo: cospirazione Mossad-CIA-NATO

gennaio 12, 2015 1 commento

Gli assedi a Parigi terminano con la morte dei sospetti
Wire 21st Century. Hanno contribuito Peter Sterry, Jason Smith e Jason Robinson, Global Research, 10 gennaio 2015
21WIRE riferiva la probabilità che nessuno dei presunti sospetti ne sarebbe uscito vivo per raccontare la loro versione dei fatti, su cui continuano ad apparire novità. Numerose nuove e incredibili narrazioni e anomalie sono emerse a seguito del doppio assedio a Parigi…
Questo pomeriggio, la polizia francese ha lanciato un doppio assalto ai siti assediati. Secondo AFP, “3 terroristi sono stati uccisi”. I sospettati di Charlie Hebdo, Sharif e Said Kouachi, insieme al ‘terzo uomo armato nel negozio’, Amedy Coulibaly, 32enne di origine senegalese e sospettato di aver già ucciso una poliziotta (ritenuto non correlabile alla sparatoria dalla polizia) nel quartiere di Montrouge, a Parigi, sarebbero stati tutti uccisi dalla polizia francese. La quarta sospettata, che le autorità non sono ancora sicure fosse ostaggio o la fidanzata di Coulibaly, e una donna ‘quasi-indagata’ di nome Hayat Boumeddiene, ancora ricercata. Come in una scena del film hollywoodiano The Inside Man, la complice Boumeddiene sembra essere casualmente sfuggita sotto il naso delle autorità, proprio mentre la polizia faceva irruzione nel negozio. All’inizio di questa mattina e dopo un inseguimento autostradale di coloro che secondo la polizia erano i fratelli Kouachi, e quindi ciò che media e polizia francesi chiamavano ‘sequestro di ostaggi’ nel villaggio di Dammartin en Goele, a nord del Charles De Gaulle International Airport. La polizia sostiene che i Kouachi “si precipitarono sulla polizia”, venendo uccisi da una raffica delle squadre TAC. L’ostaggio sarebbe sopravvissuto. Il sequestratore della drogheria ebraica Amedy Coulibaly sarebbe stato in preghiera quando la polizia francese assaltava l’edificio. Ci è stato detto che il sospetto assassino della poliziotta avrebbe assaltato un negozio di alimentari Kosher (ebraico) ‘a caso’ e preso 14 ostaggi nel quartiere di Port de Vincennes di Parigi, dove almeno quattro di loro sarebbero stati uccisi dal killer (anche se potrebbero anche essere morti nel raid della polizia, come sembra sia accaduto a Sydney). La polizia sostiene di aver trovato 15 candelotti di dinamite nel negozio dopo averlo assaltato. Poiché il negozio di alimentari parigino in questione è ebraico, ha dato l’opportunità al capo israeliano Benjamin Netanyahu d’intromettere Israele chiedendo al presidente francese Francois Hollande “maggiore sicurezza per le istituzioni ebraiche, anche quando si tornerà alla normalità“. Hollande ha continuato a definire il presunto ‘assalto’ di Amedy Coulibaly al supermercato ebraico “un terribile atto antisemita“, ha detto AFP.
Il voto sulla Palestina della Francia
In effetti, Netanyahu pose un severo avvertimento a Hollande il 24 novembre 2014, sconvolto dalla possibilità che il Parlamento francese avrebbe osato seguire diverse altre nazioni europee nel riconoscere il nuovo Stato palestinese, nel voto in programma per dicembre. Netanyahu avvertiva che sarebbe stato un “grave errore”. RT ha riferito, “Il riconoscimento dello Stato palestinese da parte della Francia sarebbe un grave errore“, ha detto Netanyahu ai giornalisti a Gerusalemme. “Non hanno niente di meglio da fare mentre vi sono decapitazioni in Medio Oriente, tra cui quella di un cittadino francese?“, riferendosi a Hervé Gourdel giustiziato dai jihadisti algerini a settembre. A dicembre, le peggiori paure di Netanyahu si avveravano con la Francia che votava il riconoscimento della Palestina . L’attacco di questa settimana a Parigi è l’attuazione dell’avvertimento d’Israele alla Francia? Il tema dell’antisemitismo continua. Apparentemente in pochi minuti, la CNN portava in diretta sulla scena il presidente dell’Unione degli studenti ebrei in Francia Sasha Reingewirtz, che affermava che il killer Amedy Coulibaly aveva deliberatamente preso di mira il negozio di alimentari ebraico. L’affermazione era in netto contrasto con i resoconti dei media francesi che affermavano che Coulibaly aveva scelto il negozio, secondo quanto detto a un giornalista francese, “perché mi piaceva” ed era “comodo” (vicino). Reingewirtz sembrava recitare un copione già scritto su antisemitismo, sospetti e “odio per la democrazia”. Nonostante alcuna rivendicazione da un qualsiasi gruppo terroristico in Medio Oriente e Nord Africa, le conclusioni sembrano essere già state decise dai media. Bizzarramente i due distinti fatti terroristici di Parigi sono stati collegati esclusivamente da un solo elemento della stampa francese… BFMTV, descritto dalla CNN come sua “filiale” a Parigi, che sostiene che un suo giornalista, piuttosto incredibilmente, avrebbe contattato contemporaneamente i tre killer assediati in due posti diversi. Sharif Kouachi avrebbe detto a BFMTV che era stato finanziato da una rete di Anwar al-Awlaqi, l’ex-capo statunitense di al-Qaida nella penisola arabica, ucciso da un drone nel 2011 in Yemen. BFMTV riferisce inoltre che Kouachi sosteneva di essere “finanziato da Anwar al-Awlaqi nello Yemen“. Tale storia sembra subito falsa, non per altro perché al-Awlaqi, alias il ‘capo americano di al-Qaida’, era un agente doppio della CIA che sarebbe stato ucciso 3 anni fa dal presidente Obama con un attacco di un drone nello Yemen, il 30 settembre 2011. Per almeno tre ore i giornalisti della CNN sembravano ignorare che al-Awlaqi fosse morto da tempo, e ne parlavano come se fosse vivo e vegeto in Yemen. Per sostenere il racconto su al-Awlaqi, la CNN subito collegava il noto ‘insider di Pentagono e CIA’ e direttore di The Intercept Jeremy Scahill, che sosteneva di aver appena parlato con il suo “contatto” nell’AQAP (al-Qaida nella Penisola Arabica) nello Yemen per cui, secondo Scahill, AQAP rivendicava ufficialmente gli attentati di Parigi, in effetti corroborando l’incredibile racconto della CNN. Scahill ha detto alla CNN che gli attacchi erano, “la vendetta dell’onore del Profeta” e disse che AQAP rilascerà una dichiarazione più dettagliata in seguito. Scahill continua a confermare INSPIRE, già ampiamente riconosciuta quale fasulla rivista di al-Qaida e ritenuta in realtà risorsa della CIA, citando e persino dicendo che i redattori di INSPIRE avevano già pubblicato la foto di un passaporto francese, che secondo Scahill “prefigurava l’attentato a Charlie Hebdo“. La notizia di Scahill, che cade a fagiolo per la CNN, guarda caso ordina la narrazione della CNN e dei media statunitensi sulla loro ‘guerra al terrore’ di questa settimana. Così, secondo Scahill, qualcuno (il suo ‘contatto’) dall’altro capo del telefono sostiene di aver parlato con qualcun altro, su un altro telefono, che affermava di appartenere ad AQAP e che diceva: “Sì, l’abbiamo fatto!” e sappiamo che tanto basta ai falchi di Washington per basarvi la loro politica estera (e di torture) nei prossimi 5 anni. Brillante.
In effetti, come un giornalista apparentemente esperto come Scahill possa cadere così facilmente in una prevedibile ‘informazione’ di contro-intelligence assai probabilmente spacciata da agenti , informatori e agenti doppi di CIA o israeliani, presumibilmente provenienti dallo Yemen, è semplicemente incredibile per l’ingenuità, ma è pratica standard nei media aziendali, ed è per tale ragione che la narrativa su ‘al-Qaida’ rivive, in effetti coprendo i servizi d’intelligence statunitensi, inglesi, francesi e israeliani, responsabili della sua esistenza. Ciò che Scahill, e qualsiasi altro giornalista che ‘copre’ tale storia, non menziona è come l’attacco abbia la firma di GLADIO della NATO, volto a modificare opinione pubblica e politica francesi, e non solo. Ciò appare familiare, una sorta di ‘fissazione’ suscitata da tutti i notiziari degli Stati Uniti, dopo che s’è deciso che si tratti effettivamente di ‘al-Qaida‘, un marchio improvvisamente ripreso. Una delle polene della CNN, Philip Mudd ex-agente della CIA e fautore entusiasta delle torture ed ‘esperto di terrorismo’ che sembrava particolarmente su di giri oggi, è apparso emozionato alla prospettiva di combattere di nuovo al-Qaida, mentre il SIIL ha perso, per ora, lucentezza sui media statunitensi, soprattutto perché decine di ‘esperti di sicurezza’ di Washington, innamorati delle macchiette della sceneggiata del SIIL/IS, continuano a trascurare Siria e Iraq.
Blitzkrieg propagandistico
Dopo che tali connessioni sono state puntellate da CNN e Scahill, la rete TV passava ad altri punti all’ordine del giorno dell’informazione statunitense. Wolf Blitzer presentava ovviamente un insieme di punti discussi recentemente dal dipartimento di Stato sulla politica estera degli Stati Uniti, come l’annuncio della CNN secondo cui “l’FBI avverte su nuove tattiche del terrore” e la necessità di ‘concentrare intelligence e sforzo militare su al-Qaida e Medio Oriente’, nonché d’aumentare gli sforzi degli Stati Uniti ‘nel combattere il terrorismo e altri simili attacchi di lupi solitari’. Blitzer non ha perso tempo nel trasmettere l’intervista con il nuovo capo della Commissione intelligence del Senato, senatore Richard Burr (R). Wolf ha chiesto a Burr se gli Stati Uniti dovrebbero lanciare “nuovi potenti attacchi missilistici e con droni su obiettivi in Yemen?“. Burr ha risposto, “faremo tutto ciò che dobbiamo per tenere al sicuro il popolo statunitense“, una strizzatina d’occhio alla questione delle torture della CIA del suo predecessore del Partito Democratico, la senatrice Diane Feinstein. A fine novembre, Blitzer tentò d’ingannare Feinstein in diretta sulla CNN, interrompendola ripetutamente e insinuando che il suo rapporto al Senato era sbagliato, agendo da apologeta di 13 anni di torture coperte da Washington. In pochi minuti, subito dopo il segmento di Blitzer su ‘Threat Level’, gli Stati Uniti emisero un nuovo avvertimento ai cittadini statunitensi all’estero, citando i recenti “attacchi terroristici” in Francia, Australia e Canada (è bene sapere che hanno tutti i loro orologi sincronizzati). Tale dichiarazione di ampia portata è stata fatta da funzionari degli Stati Uniti, anche se gli attacchi a Sydney e Ottawa appaiono opera di individui squilibrati o informatori, come nel caso di Sydney, e che la della polizia e non gli uomini armati, sia la principale responsabile della morte di 2 ostaggi. La propaganda orwelliana è stupefacente. Secondo AP, “l’avvertimento del dipartimento di Stato dice che attacchi contro gli statunitensi sono sempre più diffusi...”, anche se nessun cittadino statunitense è stato aggredito (qual è la definizione di ‘diffusi’?). La dichiarazione degli Stati Uniti segue quella del direttore del MI5 inglese, Andrew Parker, che ieri ha avvertito che i militanti di al-Qaida in Siria complottano attentati massicci in occidente, forse contro sistemi di trasporto o “obiettivi prestigiosi” (destinazioni turistiche), e ha sostenuto che un attacco al Regno Unito è “molto probabile”, affermando che “Un gruppo di terroristi di al-Qaida in Siria progetta stragi contro l’occidente”. Non è la prima volta che un tale annuncio radicale viene fatto. Infatti, tra Stati Uniti e Gran Bretagna, è dimostrato che tali dichiarazioni sono rilasciate a intervalli regolari di circa 18 mesi.
Collegando i puntini dei media
Secondo l’AFP, BFMTV ha detto che Coulibaly “ha giurato fedeltà allo Stato islamico in Iraq e Levante“, prima di dire che i due gruppi assediati “collaborano” e come gli attacchi terroristici furono “sincronizzati”. Per i media statunitensi, la CNN che ha mobilitato la maggior parte del personale a Parigi, sembra scaglionare la narrativa mediatica globale su Parigi. La gente della CNN, come Wolf Blitzer e Chris Cuomo, lavorano in team per presentare il giusto racconto degli eventi di questa settimana. Cuomo ha presentato ciò che ha descritto come “valore aggiunto” per Wolf nella sua Situation Room, chiamando un esperto (o quasi) dei media francesi, Fabrice Monier, che secondo Cuomo è un ex-Navy SEAL di nazionalità francese (intelligence della NATO?). Cuomo l’ha descritto come “molto ben informato sulle persone che hanno partecipano all’operazione di oggi“.
Chris Cuomo insieme all”esperto di sicurezza’ francese Fabrice Monier, davanti l’ufficio di Charlie Hebdo a Parigi.​
Monier ha ribadito l’improbabile ‘scoop’ di BFMTV, secondo cui Sharif Kouachi, uno dei sospettati dell’attacco a Charlie Hebdo, che si sarebbe rintanato nel centro stampa di CTD di Dammartin en Goele, e che fu incredibilmente (presumibilmente) contattato in esclusiva dalla francese BFMTV , avrebbe detto al giornalista, che poi l’ha riferito all’ex-Navy SEAL Monier, che l’ha detto alla CNN, che “Sharif fu arruolato da al-Qaida nello Yemen” (cioè al-Qaida nella Penisola Arabica). BFMTV sostiene di avere registrato la conversazione di Sharif, quindi aspettatevi che sia presentata ai media francesi e globali a breve (e di fatti. NdT). Un fulmine apparentemente colpisce due volte lo stesso punto. Monier collega due eventi distinti mentre parla alla CNN, e di nuovo BFMTV sostiene di aver contattato l’assassino della poliziotta, Amedy Coulibaly, che diceva al giornalista, “Sono collegato a questi ragazzi (i fratelli Kouachi), il loro compito era colpire (Charlie) Hebdo, e il mio colpire questo negozio di generi alimentari“. Coulibaly inoltre avrebbe detto al giornalista di BFMTV, “Opero per il SIIL”. Monier passa poi a collegare il tutto per noi spettatori, “E’ molto interessante, da una parte abbiamo il SIIL e dall’altro abbiamo un terrorista di al-Qaida“. (Certo che è interessante questa sceneggiatura). Anche in tal caso, come per magia, la CNN cominciava a diffondere le foto della nuova coppia del terrore, il pistolero Amedy Coulibaly e la ‘fidanzata’ Hayat Boumeddiene, foto che la rete ha discretamente qualificato dall'”autenticità non confermata“, ma senza evitare di far circolare tali foto bizzarre.
La coppia del terrore​
Donna con pistola​
La mascotte del terrore: secondo i media sarebbe Hayat Boumeddiene​
Dato che la donna delle foto è completamente coperta, è impossibile stabilire se si tratti di ciò che le autorità francesi suggeriscono, la sospetta fuggitiva Hayat Boumeddiene. Il suo profilo, almeno come viene dipinta dai media finora, appare assai simile a quello della statunitense Katherine Russell, ‘moglie’ dell’attentatore di Boston e informatore dell’FBI Tamerlan Tsarnaev. Sembra incredibile che tali importanti narrative di tipo mediorientale, per quanto i governi occidentali e i media embedded ne siano interessati, incolpando giustamente (le sanzionate dai governi) organizzazioni terroristiche globali, abbiano come protagonisti dei sospetti terroristi dell’ultimo minuto, e poco prima di essere uccisi dalle autorità. E tutto ciò presumibilmente raccolto dai media ufficiali francesi, quindi spacciato alle autorità e, infine, al pubblico.
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Charlie Hebdo, Mossad e alleati per lo scontro di civiltà
Aanirfan 10 gennaio 2015
Un certo agente della CIA (sopra), ‘di madre ebraica’, aveva pianificato l’attacco a un giornale che aveva pubblicato le controverse foto del profeta Maometto. Gli aggressori avrebbero preso degli ostaggi e sparatogli. L’obiettivo del complotto era Jyllands-Posten, il giornale danese che nel settembre 2005 pubblicò 12 vignette controverse raffiguranti il profeta Maometto. L’operativo della CIA, di ‘madre ebraica’, era David Coleman Headley, che ha contribuito a pianificare numerosi attentati terroristici riusciti, come quello di Mumbai nel 2008. Prima che avvenisse l’attentato danese, Headley dovette fuggire negli Stati Uniti, dove fu accolto con molta cortesia da autorità degli USA come Jeffrey Epstein. Headley fu ‘spedito in prigione’, ma c’è il sospetto che sia attualmente a piede libero. Pepe Escobar si chiede: “Cui bono, allora l’eccidio di Charlie? Coloro che perseguono la demonizzazione dell’Islam. Neanche un mucchio di fanatici soggiogati avrebbe ideato la carneficina di Charlie mostrando alle persone che l’accusa di essere dei barbari è, difatti, vera“. Chi beneficia dell’eccidio di Charlie?
I “terroristi” del Mossad a Parigi hanno molti legami kosher. L’auto dei terroristi di Charlie Hebdo, fu abbandonata davanti ad una pasticceria kosher. Immagini esclusive da JSSNews: i terroristi di Charlie… Un anonimo accusa: l’attentato del 7 gennaio 2015 a Parigi è opera di persone interessate al satanismo (Mossad/CIA/MI6…) Il 7 gennaio è San Winebald: rituali di sangue, smembramento e sacrifici umani. Calendario satanico: conoscenza proibita
Un anonimo osserva: “Nel 2013 il tribunale penale di Kuala Lumpur accusò Israele di crimini di guerra. Nel 2014, gli aerei della Malaysia Airlines iniziavano a precipitare. “Guardiamo alla Norvegia nel 2011. In Norvegia l’ala giovanile del partito laburista sosteneva il blocco totale d’Israele. Improvvisamente l’intera leadership dell’organizzazione fu massacrata in ciò che ora sappiamo essere un’operazione del Mossad falsamente attribuita a un pazzo solitario“… Quando Mossad e alleati compirono l’attentato a Londra il 7/7, fu facile accusare un fantoccio
Bernard Lewis, supporter d’Israele
La strategia dello “scontro di civiltà” formulata da Bernard Lewis per il Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti e poi resa popolare da Samuel Huntington, non è una strategia di conquista ma un prevedibile obiettivo. E’ volta a persuadere le popolazioni della NATO sull’inevitabilità del confronto che deve preventivamente assumere la forma della ‘guerra al terrorismo’… Dobbiamo ricordare che negli ultimi anni che abbiamo visto i servizi speciali degli Stati Uniti e della NATO: testare gli effetti devastanti di alcune droghe sulla popolazione in Francia; sostenere l’OAS per cercare di assassinare il Presidente Charles de Gaulle; l’esecuzione di attacchi sotto falsi bandiera contro i civili in diversi Stati membri della NATO. Dobbiamo ricordare che dalla disgregazione della Jugoslavia, i Capi di Stato Maggiori congiunti statunitensi avviarono e affinarono la “strategia della lotta tra cani” in molti Paesi. Si tratta di uccidere i membri delle comunità di maggioranza e delle minoranze, rinfacciandone reciprocamente la colpa fin quando tutti sono sicuri di essere in pericolo di vita. Questo è il modo in cui la guerra civile fu provocata da Washington in Jugoslavia così come in Ucraina“. Thierry Meyssan, Rete Voltaire, 10 gennaio 2015
Secondo McClatchy, i fratelli Kouachi erano legati ai servizi segreti francesi
Bernard Lewis era un professore di Princeton specializzato nella storia dell’Islam e nel rapporto tra Islam e occidente. Amico di Dick Cheney, fu “forse l’intellettuale più influente dietro l’invasione dell’Iraq“. (Strana celebrazione dell’AEI) Bernard Lewis contribuì ad inventare un nuovo nemico dell’occidente, noto come ‘Islam’. Per gli inglesi, fu il terrorismo ebraico ad essere visto come il nemico. Per gli USA, fu il piccolo Vietnam. Il professor Bernard Lewis è ebreo e lavorò per l’intelligence inglese. (Bernard Lewis) Lewis, nacque a Londra nel 1916, è uno storico ed esperto dell’Islam. Nel 1974 Lewis accettò una posizione alla Princeton University. Nel 1990 scrisse un saggio intitolato Le radici della rabbia musulmana. In tale saggio, Lewis sosteneva che la lotta tra occidente e l’Islam si rafforza. In tale saggio Lewis inventò la frase “scontro di civiltà”, menzionata nel libro di Samuel Huntington. [13] La frase “scontro di civiltà” fu per la prima volta utilizzata da Lewis in una riunione a Washington nel 1957. [14] C’è il sospetto che Lewis, i servizi segreti e gente come Brzezinski vogliano demonizzare il mondo musulmano, in modo che possa essere facilmente controllato e sfruttato. Gran parte del petrolio mondiale si trova nelle terre musulmane. Come demonizzare i musulmani? È possibile finanziando gli estremisti e metterli al potere. È possibile effettuando operazioni sotto falsa bandiera… Bernard Lewis sostiene che il Medio Oriente è arretrato a causa delle sue cultura e religione. La visione alternativa è che un Paese come l’Iraq sia arretrato anche a causa della costante interferenza di Paesi come Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Nel suo libro del 1982, ‘La scoperta dell’Europa dei musulmani‘, Lewis sostiene che “I successi dei crociati erano dovuti in non piccola parte alla debolezza musulmana”. Ciò che Lewis non chiarisce è che i crociati erano dei barbari massacratori di innocenti ovunque andassero. La quarta crociata saccheggiò, invase e conquistò la città cristiana di Costantinopoli. Lewis si oppone all’idea che Israele sia un Paese razzista. (Aangirfan: Il falso terrorismo in Algeria, i militari statunitensi in Algeria, petrolio… Lewis non sottolinea che molte persone credono che Saddam e gli ayatollah furono messi al potere dalla CIA. (Aangirfan Saddam lavorava per la CIA /Aangirfan: gli ayatollah e la CIA)
L’ultimo libro di Lewis s’intitola Islam: religione e popolo. Lewis afferma giustamente:
1. “In nessun momento il giurista (musulmano) approva il terrorismo. Né vi è alcuna prova di terrorismo (nella tradizione islamica)“.
2. “Ai musulmani è proibito uccidere donne, bambini, anziani, torturare o maltrattare i prigionieri, devono dare il giusto avvertimento dell’apertura delle ostilità e onorare gli accordi“.
3. “…Il terrorismo non ha precedenti nella storia islamica, e alcuna giustificazione in teologie, diritto o tradizione islamici…”
4. “Il guerriero fanatico che offre alle sue vittime la scelta tra Corano o la spada non solo è un falso, ma è impossibile“.
5. “In generale, la tolleranza musulmana degli infedeli era migliore di qualsiasi tolleranza nella cristianità“.
Allora, da dove proviene il terrorismo? Pentagono e alleati avrebbero soggiogato il terrorismo (Il classico terrorismo di Stato)
E Lewis difficilmente cita Michael Ledeen, Gladio e 9/11
Lewis vuole stretti legami tra Israele ed occidente. Nel suo saggio “licenza di uccidere“, Lewis ha scritto che considera la lingua di bin Ladin “ideologia della jihad“. Lewis difficilmente ci racconterà del lavoro di bin Ladin per il governo degli Stati Uniti (La famiglia bin Ladin). Lewis ha sostenuto la guerra in Iraq.
Molte grazie alle decine di persone che ci hanno inviato materiale.
Terroristi ebraici a Parigi
Aanirfan 10 gennaio 2015
Terroristi ebrei hanno un passato di attacchi agli “alleati”. Secondo Associated Press, il 7 settembre 1947: “La polizia di Parigi oggi ha arrestato un certo numero di persone dopo aver scoperto sei bombe artigianali con cui… la Banda Stern intendeva bombardare Londra. Rabbi Baruch Korff, presidente del comitato d’azione politica americana per una Palestina libera, fu arrestato nei pressi di Parigi insieme ad altri due, quando stava per salire a bordo di un aereo…
8 settembre 1947, Complotto ebraico per sganciare sei bombe su Londra/Terroristi ebrei?
Il primo ministro israeliano Netanyahu stringe la mano a un terrorista di al-Qaida ferito in Siria e ricoverato in Israele. Molte scimmie fallacio-salviniane urlano contro il gombloddo del Mossad, ignorando che da 4 anni, Israele supporta militarmente il terrorismo taqfirita contro la Siria.

Il primo ministro israeliano Netanyahu stringe la mano a un terrorista di al-Qaida. Il terrorista ferito è un agente dell’intelligence israeliana? Ospedale da campo militare Israeliano sulle alture del Golan, alla ‘frontiera con la Siria, il 18 febbraio 2014″. Il Mossad israeliano ‘in aiuto’.
TruthDefender ci ricorda che quando gli Stati Uniti si avvicinarono all’Egitto, Israele colpì obiettivi di Stati Uniti e Regno Unito in Egitto. L’affare Lavon era un’operazione segreta israeliana in Egitto, nota come operazione Susannah, in cui l’intelligence militare israeliana piazzava bombe contro obiettivi statunitensi e inglesi in Egitto. Gli agenti israeliani piazzarono prove implicanti gli arabi. Una delle bombe esplose prematuramente. Gli egiziani catturarono uno degli attentatori e svelarono la rete spionistica israeliana. (Dahab, King David, Lavon…)
Israele è ufficialmente coinvolta negli ultimi eventi di Parigi. “Il primo ministro Netanyahu ha confermato, il 9 gennaio, l’invio di un’unità SWAT della polizia israeliana, che avrebbe collaborato con gli omologhi francesi“. Il primo ministro Netanyahu “ordinò al Mossad di aiutare i funzionari francesi con tutta l’assistenza di cui hanno bisogno per affrontare il terrorismo nella regione parigina“. Gli attentati a Charlie Hebdo e al ‘Kosher Grocery Store‘? Strano come la polizia non riuscisse ad impedire ai ‘terroristi’ di fuggire a Nord. Il governo francese sostiene ufficialmente i gruppi che attaccano la Siria. Tali gruppi fanno parte di al-Qaida. Sembrerebbe che gli elementi del governo francese abbiano supportato gli attentati di Parigi. “Le autorità francesi furono avvertite su Said e Sharif Kouachi prima dell’attentato a Charlie Hebdo“. (Daily Telegraph 9 gennaio 2015)
Secondo il primo ministro israeliano Netanyahu, il 9 gennaio 2015: “(I terroristi) massacrarono i turisti a Bali…” Ma, la bomba di Bali fu un’operazione interna. Il grande segreto è che erano tutti ebrei.
Il SIIL è gestito da CIA e alleati. Israele ha sostenuto attivamente i terroristi di Stato islamico (ISIS) e al-Nusra sulle alture del Golan occupate. Netanyahu non nega il sostegno del suo governo ai jihadisti in Siria. I vertici israeliani hanno riconosciuto che ‘gli elementi della jihad globale in Siria’ sono sostenuti da Israele. La Francia arma, finanzia e aiuta i terroristi di al-Qaida da anni, a partire dalla Libia con il rovesciamento del leader libico Muammar Gheddafi, continuando fino ad oggi ad armare, alloggiare e sostenere i terroristi di al-Qaida e del cosiddetto Stato islamico (SIIL) in Siria. Il Mossad israeliano ‘in aiuto’, Prof. Michel Chossudovsky.
John McCain in Siria nel 2013. In primo piano a sinistra c’è il capo del SIIL Abu Baqr al-Baghdadi. Si presume che nessun ebreo sia stato ucciso nel cosiddetto negozio Kosher. Twitter ha svelato l’incontro tra Nicolas Sarkozy, ex-presidente francese e Amedy Coulibaly, l’uomo sospettato di aver preso cinque ostaggi al supermercato kosher. L’incontro ebbe luogo nel 2009 al Palazzo dell’Eliseo. L’attacco a Charlie Hebdo.
Coulbaly, un francese, faceva parte della rete Buttes-Chaumont della CIA che reclutava e inviava giovani francesi in Iraq nei primi anni 2000, e poi in Siria. I fratelli Kouachi ‘facevano parte della rete’.
Charlie Hebdo: cospirazione Mossad-CIA-NATO
Aanirfan 11 gennaio 2015
Dr. Paul Craig Roberts, ex-funzionario della Casa Bianca, dice che l’attacco a Charlie Hebdo è ‘un’operazione interna concepita per mettere la Francia saldamente sotto controllo di Washington’.
L’attacco a Parigi volto a puntellare il vassallaggio della Francia: Roberts
Roberts, assistente del segretario del Tesoro nell’amministrazione Reagan, ha detto che Francois Hollande questa settimana aveva detto che le sanzioni contro la Russia dovrebbero finire. Roberts dice: “Per l’eccessiva indipendenza politica della Francia da Washington, Washington ha resuscitato l”operazione Gladio’ che consisteva negli attentati CIA contro gli europei durante il post-seconda guerra mondiale, di cui Washington accusava i comunisti?
A Limoges, il capo della polizia Helric Fredou indagava sull’attentato a Charlie Hebdo. È morto in circostanze misteriose. Fredou indagava sulla famiglia di una delle vittime.
La polizia francese dice che il sequestratore del negozio Kosher fosse Amedy Coulibaly. La polizia afferma che Hayat Boumeddiene l’ha aiutato. Misteriosamente, la polizia francese cessò le indagini sulla ‘cellula terroristica’ poco prima dell’attacco a Charlie Hebdo. Misteriosamente, Hayat Boumeddiene è riuscita a ‘fuggire’ in Siria. Come molte persone ipnotizzate da CIA e alleati, Hayat Boumeddiene sarebbe stata ricoverata. I fratelli Kouachi furono ricoverati. Insieme a Coulibaly, Hayat nel 2010 avrebbe incontrato il terrorista della CIA (al-Qaida) Djamel Beghal mentre era agli arresti domiciliari a Murat, Francia centrale. Dailymail
Quando i terroristi ebraici bombardarono il King David Hotel, 17 ebrei furono uccisi. L’attentato al King David Hotel.
Così gli ebrei uccisero degli ebrei. Chi è morto nell’assedio al negozio kosher?
Yohan Cohen, 22 anni, deceduto. Cohen, “della periferia nord di Parigi, Sarcelles, lavorava all’Hyper Cacher per un anno per pagarsi il futuro matrimonio con la fidanzata Sharon Seb.”
Yoav Hattab, 21 anni, deceduto. Hattab “era figlio del Gran Rabbino di Tunisi“.
Philippe Braham, sulla quarantina, sarebbe morto. Philippe Braham “era un insegnante che viveva con la moglie Valerie e i loro tre figli ad Hay-les-Roses, a 8 km a sud di Parigi“.
François-Michel Saada, sessantenne, sarebbe morto.
Apparentemente queste “vittime” saranno inviate in Israele. “I corpi dei quattro ebrei francesi uccisi nella crisi degli ostaggi in un negozio di alimentari di Parigi saranno sepolti in Israele, ha detto il primo ministro israeliano. In una dichiarazione rilasciata da Parigi, Benjamin Netanyahu ha detto che aveva ‘aderito alla richiesta delle famiglie delle vittime dell’attentato terroristico” e detto a “tutti gli organi governativi competenti di trasportare i corpi di Israele“. Da dove proviene il resoconto dell’assedio? Mickael B. fu sequestrato nel negozio con il figlio. Mickael telefonava ai media. Dailymail
Cosa sappiamo dei cosiddetti terroristi? L’avvocato di Sharif Kouachi l’ha descritto come un apprendista fallito, un fattorino che fumava hashish e consegnava pizze per comprarsi la droga. L’amico di Kouachi, Belkacem, era un membro del GIA, un algerino del gruppo terroristico responsabile di numerose atrocità. Il GIA fu una creazione dell’intelligence francese e alleati.
La stazione televisiva francese BFMTV parlò di Sharif Kouachi e di Amedy Coulibaly del negozio di alimentari kosher. @Snowfaked, afferma che la BFM-TV è di proprietà di Alain Weill uno dei più influenti sionisti francesi. Kouachi: “Stiamo solo dicendo che siamo difensori del profeta e che io Sharif Kouachi sono un inviato di al-Qaida (CIA)… e che sono andato lì e che Anwar al-Awaqi mi ha finanziato”.
Anwar al-Awlaqi nacque negli Stati Uniti. Il 21 ottobre 2010 fu segnalato che Anwar al-Awlaqi di al-Qaida fu ‘invitato al Pentagono per un pranzo dopo l’11 settembre’. Nel 1996 e 1997, al-Awlaqi fu arrestato a San Diego per molestie alle prostitute. Al-Awlaqi studiò alla George Washington University, dove una volta fu il cappellano, nota per gli stretti legami con la comunità d’intelligence. (Anwar al-Awlaqi e l’‘Islam della CIA‘) Nota gli spettri.
La stazione televisiva fu chiamata da Amedy Coulibaly mentre teneva in ostaggio persone al supermercato di Parigi.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora


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aquilarealeatapple

Forumer attivo
quando fate rifornimento di carburante in italia ricordatevi che .. per 50 litri di super ai ladroni vanno da 35 a 37,5 euro .. grossomodo da 70 a 75 centesimi per litro ..

I prezzi della benzina in tutto il mondo12-gennaio-2015 | GlobalPetrolPrices.com

ci sarebbe un sistema per pennellare quei vestitini da 3-4 mila euro.. andare da una ditta di vacche , caricare tanti gavettoni di urina di queste sante vacche e utilizzare questi gavettoni contro chi decide i prezzi disonesti dei carburanti ricordandosi sempre che è proibito usare violenza fisica ! In fin dei conti tutto il letame che il popolo ha ricevuto nei decenni è molto pesante come fardello ..
 

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