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mototopo

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auritianamente parlando.................................eh oh si sono sparati una cannaaaaa.............. amico caro, te lo dico da amico,,,,,fatti la k...i tua....fatti una bce tua , ingravida tua moglie che ti lava e stira, stampi i soldi di notte e spendi la 500 euro di giorno pam, pam pam,,,,,,,, razzi capo dello stato
 

mototopo

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Il QE di Draghi reso semplice




La Bce si tiene fuori dal rischio, scaricando quasi tutto sulle spalle delle Banche Centrali Nazionali.
Di FRANCESCO MARIA PELLEGRINI

In attesa che la BCE renda pubblici le technical features dell’annunciato Quantitative Easing, alcuni aspetti interessanti possono essere già delineati.

La BCE ha deciso di acquistare titoli (adesso vedremo di che tipo) al ritmo di 60 miliardi di euro al mese da Marzo 2015 a Settembre 2016 ( per un totale di 1.140 miliardi di euro) o, in subordine, sino a quando l’inflazione nell’Eurozona si stabilizzerà al disotto ma comunque in prossimità del 2% annuo. Di tutti i miliardi messi in campo dalla BCE:

- il 12% sarà impegnato nell’acquisto dei titoli emessi da alcune istituzioni europee come il MES e la BEI. Il rischio inerente detto 12% sarà interamente caricato sulla BCE;

- l’ 88% dei fondi restanti del QE, saranno impegnati in Abs, Covered Bonds, Titoli di stato. Il rischio di questo 88% sarà accollato per l’ 8% alla Banca Centrale Europea e per l’80% alle Banche Centrali Nazionali.

Veniamo ora alla questione dei titoli di stato, degli abs e dei covered bonds (che rientrano nell’ 88% spendibile al netto del 12% destinato al Mes, alla Bei ecc.). Fatto 100 l’importo dei titoli di debito sovrano, di abs, di covered bonds acquistabili, le garanzie richieste alle Banche Centrali Nazionali, non sono 80, bensì 92: perché? Perché del 20% di rischio accollato dalla BCE, solo l’ 8% riguarda i titoli di cui sopra. Quindi, limitatamente a detti strumenti finanziari, l’8% di rischio graverà sulla BCE ed il 92% sulle BCN.

Dalle informazioni ad oggi disponibili, cosa possiamo dedurre?

1) Con certezza sappiamo che il 12% della massa totale di acquisti riguarderà titoli emessi dal Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità), dalla Bei (Banca Europea per gli Investimenti), ecc.

2) Con certezza sappiamo che l’88% sarà ripartito tra Abs, Covered Bonds, Titoli di Stato. L’ 8% dei rischi sono a carico della BCE, il restante 80% è a carico delle Banche Centrali Nazionali.

3) Gli acquisti di titoli (di stato, abs, covered) è proporzionato alle quote che ogni banca centrale nazionale detiene nel Capitale BCE. LA BCN italiana, quanto ne detiene? Circa il 12%. Quindi di questi 1000 miliardi, all’Italia ne spetteranno, approssimativamente, 120 da ripartire in base ai parametri che stabilirà la BCE tra abs, covered e titoli di stato (questi ultimi sul mercato secondario). 120 miliardi rientra nel limite -reso noto da Draghi nel corso della conferenza stampa- del 33% del debito pubblico italiano? Sì. Supponiamo che di questi 120 miliardi, 14,40 (il 12%) siano destinati ad acquistare titoli delle istituzioni europee (saranno infatti le BCN ad acquistarli ma a rischio BCE) e che i restati 105,6 miliardi (l’ 88%) siano destinati al finanziamento del debito pubblico italiano. Poniamo che nel corso della durata del QE il Ministero delle Finanze faccia 4 aste da 105, 6 miliardi l’una (gli importi sono semplicemente d’ausilio alla comprensione del meccanismo), quindi provveda a realizzare 4 emissioni; il Qe consentirebbe di acquistare, al massimo, 26,4 miliardi di titoli del debito pubblico per singolo collocamento.

4) Qual è la quota di rischio assunta dalla BCE nei confronti del nostro paese in questo piano per abs, covered e bonds sovrani? 8% (rischio centrale) per quota massima di acquisti (pari alla partecipazione della nostra banca centrale al capitale della BCE) 12,3108= 98,4864/100= 0,984864%. A tanto ammonta l’azzardo della BCE sul nostro paese.

5) Mentre le banche centrali devono acquistare per forza nei limiti di cui sopra (anche i titoli europei che saranno detenuti dalla BCE), le banche che venderanno i titoli, non sono obbligate a prestare i soldi incassati dalla vendita all’economia reale: possono farlo ma non sono obbligate. Chi lo dice? Il sito della BCE.

6) Se dei paesi periferici non si fida la BCE perché dovrebbero fidarsi i mercati?
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Sebastien S. Lucidi
QE di Draghi. Quando si “riscoprono” le sovranità nazionali per convenienza.


Oggi Draghi ha annunciato il suo piano di acquisti dei titoli di Stato dell’area euro, ormai in coma deflattivo.

Tante aspettative in questi giorni, non dal sottoscritto, ma dalle mille voci europeiste, che confidano in una svolta dell’economia italiana ed europea.
Il piano della BCE si rivelerà un ennesimo bluff oltre a mostrare una certa ipocrisia anche ideologica.
Il QE di Draghi consiste in una somma di 60 mld al mese per 18 mesi fino a settembre 2016 per l’acquisti di titoli di Stato (per l’Italia una quota del 17.48% di 60mld ) ma anche privati, ma attenzione, a differenza dalle altre banche centrali come quella americana, inglese o giapponese, quella europea garantirà solo al 20% ovvero condividerà i rischi con gli altri Stati solo per la percentuale indicata. In poche parole, nel caso italiano ad esempio, la Banca d’Italia dovrà accollarsi i rischi dell’acquisto dei titoli di Stato per l’80% il restante verrà acquistato dalla BCE che ne condividerà i rischi. Pertanto su una cifra di circa 10.488 mld al mese in acquisto di titoli di Stato e privati, la Banca d’Italia dovrà garantire (ovvero noi) un cifra intorno a 8.39 mld mentre solo 2.09 circa garantiti dalla BCE. Visto le proporzioni delle due banche centrali, per logica le percentuali di garanzia dovrebbero almeno essere il contrario.
A questo punto sarebbe bene sollevare più di un sospetto circa le riserve auree della Banca d’Italia ovvero del popolo italiano, le quali sarebbero in questo caso messe in garanzia per un eventuale default e/o rottura dell’euro.
Inoltre in questo deludente programma di espansione monetaria, che espansione non sarà, perchè se vi sono presenti i vincoli di bilancio, i soldi difficilmente verranno spesi dalla popolazione, prevede che Grecia e il Portogallo ne sarebbero esclusi perchè non possiedono titoli di Stato con un rating di qualità se non sotto le condizioni della TROIKA.
Questi due fattori, sono il risultato di un compromesso fatto con la Germania, che si è sempre rifiutata per una condivisione dei debiti in Europa e di manovre espansive, visto che la deflazione arricchisce i loro crediti. Il QE di Draghi non risolleverà certol’economia europea facendola uscire fuori dalla deflazione ma soprattutto questo piano della BCE ha un messaggio ideologico che consiste nel fatto che la cessione di sovranità da parte degli Stati deve essere effettuata per gli interessi di chi è al potere in Europa, viceversa per dare un aiuto l’Europa si solleva da ogni responsabilità, relegando il tutto alle singole sovranità nazionali che sono state però indebolite…
Che senso ha per l’Italia farsi praticamente un QE da solo all’80% rimanendo nell’eurozona con una moneta ormai frammentata come del resto ammesso da Amato? Non sarebbe meglio un QE tutto italiano ma con propria moneta sovrana in grado di monetizzare il nostro debito come fino al 1981 anno del divorzio Banca d’Italia- Tesoro?
La ritirata dal rischio dei titoli di Stato del Sud Europa da parte delle banche del Nord è stata decisa oggi ,il settembre 2016 non è poi così lontano ammesso che ci sarà ancora l’eurozona..
 

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lunga mano dell'America: soldati Usa sul suolo ucraino
Un video di una reporter ucraina mostra come, a fianco dell'esercito di Kiev, siano schierati anche soldati americani





Matteo Carnieletto - Mar, 27/01/2015 - 09:40









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Lo scorso 24 gennaio le truppe della repubblica popolare di Donetsk hanno attaccato la città di Mariupol, un'importante e strategica città sul Mar Nero, provocando la morte di almeno 30 civili.

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I filorussi avrebbero così la colpa di aver rotto la tregua con l'esercito di Kiev. Attenzione: avrebbero. Il condizionale è d'obbligo perchè, a leggere il tragico bollettino di attacchi e di vendette tra filorussi e ucraini, si scopre che lo scorso 13 gennaio l'esercito di Kiev ha colpito un autobus che portava dei pensionati del Donbass a ritirare la pensione. 10 morti e parecchi feriti.
Tuttavia è a Mariupol che bisogna tornare per comprendere qual è la tragica partita che si sta giocando in Ucraina. La città è distrutta, le macchine bruciate e bucate dai proiettili sparati durante il conflitto tra filorussi ed esercito regolare.
Una giovane reporter ucraina - che è a Mariupol per raccogliere informazioni su ciò che è accaduto - vede un soldato che indossa una regolare divisa ucraina e gli chiede: "Che cosa è successo qui? Mi dica!". Ovviamente il cameraman cerca di riprendere il volto dell'uomo, ma ecco che accade qualcosa di davvero strano: "Out of my face, please". Il soldato risponde con un perfetto american english.

Soldati Usa in Ucraina
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DOMANDA: SE LO STATO TI CHIEDE DI NON MANGIARE PER PAGARE LE TASSE, CHE FAI?
- SEI DISOCCUPATO, IL TUO REDDITO E' ZERO, HAI DUE APPARTAMENTI, ENTRAMBI SFITTI E CI DEVI PAGARE L'IMU. CHE COSA FAI? VAI A MENDICARE PER PAGARE LE TASSE? FAI UNA RAPINA PER PAGARE LO STATO? OPPURE METTI ALL'ASTA LA TUA CASA DI FAMIGLIA E LA SVENDI PER 3 EURO, SEMPRE PER PAGARE LE TASSE, E TU VAI A DORMIRE IN UNA ROULOTTE?
- LA TUA AZIENDA E' IN CRISI, PERCEPISCI APPENA QUELLO CHE TI BASTA PER FARE LA SPESA E LO STATO TI DICE CHE GLI DEVI ALTRI SOLDI. COSA FAI? PAGHI LO STATO E VAI A ROVISTARE NEI CESTINI? CHIUDI TUTTO? SMETTI DI BATTERE SCONTRINI E FAI TUTTO IN NERO PERCHE' MORIRE DI FAME PER QUESTA GENTE NON NE VALE LA PENA? DECIDI DI EMIGRARE DOVE ESISTE ANCORA UN BARLUME DI DMOCRAZIA? ALTRE IDEE?


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Abbattiamo la Frode Bancaria e il Signoraggio


22 h ·





UNGHERIA: GOLPE MADE IN USA IN VISTA.
IL SUO PREMIER VIKTOR ORBAN HA NAZIONALIZZATO LA BANCA CENTRALE E LO HA RESO UN PAESE A MONETA SOVRANA. HA CACCIATO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE E SI È OPPOSTO ALLE SANZIONI CONTRO LA RUSSIA.
TANTO BASTA PER ESSERE DEFINITO "NAZISTA" DALLA PROPAGANDA MADE IN USA ED ESSERE NEL MIRINO DI UN POSSIBILE DI COLPO DI STATO
... http://www.informarexresistere.fr/…/golpe-in-vista-gli-usa…/

Altro...




Golpe in vista, gli Usa si preparano a rovesciare l’Ungheria | Informare per Resistere
Il clima è teso a Budapest. Non è la prima volta che avvengono proteste contro il governo per le strade della capitale in cui tutti urlano a coro “Più democrazia!” e...
Informare Per Resistere. La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che non vorrebbe sentirsi dire.









non parta da laggiù....
1 · 11 h
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Gabriele Pecoraro sono ungherese
2 · 9 h
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Abbattiamo la Frode Bancaria e il Signoraggio


Ieri alle 7.30 ·





DENUNCIA IL NUOVO ORDINE MONDIALE CON UN FILM E... BANG! MORTO AMMAZZATO.
David Crowley (29 anni), regista di “Gray State” – un film che denuncia apertamente il Nuovo Ordine Mondiale – è stato ritrovato senza vita insieme alla moglie Komel (28 anni) e alla figlia di 5 anni all’interno della loro abitazione.
http://www.informarexresistere.fr/…/trovato-morto-il-regis…/




www.informarexresistere.fr
 
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Tsipras e la sinistra al soldo della finanza (di Diego Fusaro)




Tsipras: la sinistra che sta con l’euro; la sinistra che sta col capitale e con i padroni; la sinistra che ha tradito Marx e i lavoratori. Con una sinistra così, non vi è più bisogno della destra. È la sinistra che vuole abbattere l’austerità mantenendo l’euro: cioè abbattere l’effetto lasciando la causa, ciò che è impossibile “per la contradizion che nol consente”.

La domanda da porsi, allora, è una sola: stupidità o tradimento? Propendo per la seconda risposta: tradimento. Tradimento di una sinistra passata armi e bagagli dalla lotta contro il capitale alla lotta per il capitale, dal monoclassismo universalista proletario al bombardamento universalista imperialistico in nome dei diritti umani, dalla lotta per i diritti sociali alla lotta per il matrimonio gay come non plus ultra dell’emancipazione possibile. Dalla falce e il martello all’arcobaleno: non v’è null’altro da aggiungere, temo.

Tutto questo farebbe ridere, se non facesse piangere. È una tragedia storica di portata epocale. Il quadro a cui, nell’immaginario comune, sempre più si dovrebbe abbinare l’idea della sinistra (Tsipras in testa!) non è più Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, bensì L’urlo di Edvard Munch: dove, tuttavia, il volto trasfigurato dal dolore e immortalato nell’atto di gridare scompostamente è quello di Antonio Gramsci, ucciso una seconda volta, dopo il carcere fascista, dalle stesse forze politiche che hanno tradito il suo messaggio e disonorato la sua memoria.

Il paradosso sta nel fatto che la sinistra di Tsipras oggi, per un verso, ha ereditato il giacimento di consensi inerziali di legittimazione proprio della valenza oppositiva del’ormai defunto Partito Comunista e, per un altro verso, li impiega puntualmente in vista del traghettamento della generazione comunista degli anni Sessanta e Settanta verso una graduale “acculturazione” (laicista, relativista, individualista e sempre pronta a difendere la teologia interventistica dei diritti umani) funzionale alla sovranità irresponsabile dell’economia e della dittatura finanziaria. I molteplici rinnegati, pentiti e ultimi uomini che popolano le fila della sinistra si trovano improvvisamente privi di ogni sorta di legittimazione storica e politica, ma ancora dotati di un seguito identitario inerziale da sfruttare come risorsa di mobilitazione conservatrice.

La sinistra di Tsipras è il fronte avanzato dell’opposizione ideale a sua maestà Le Capital. Nel loro esercizio di una critica già da sempre metabolizzata dal cosmo mercatistico, i tanti fustigatori à la Tsipras della società esistente svolgono sempre e solo la stessa duplice funzione apologetica di tipo indiretto. La loro critica addomesticata e perfettamente inseribile nei circuiti della manipolazione organizzata occulta la propria natura apotropaica rispetto a una critica non assimilabile nell’ordine dominante. La loro critica già metabolizza l’ordine neoliberale (euro, finanza, spoliticizzazione, rimozione della sovranità, ecc.).

Tsipras e la “sinistra Bilderberg” eutralizzano la pensabilità, se non altro per l’opinione pubblica, di critiche effettivamente antisistemiche. In tal maniera, all’opinione pubblica e alla cultura universitaria pervengono sempre e solo idee inoffensive e organiche al sistema, ma contrabbandate come le più “pericolose” in assoluto, creando l’illusione che esse coincidano con il massimo della critica possibile.

Prova ne è che oggi le sole idee veramente “pericolose”, cioè incompatibili con lo Zeitgeist postborghese e ultracapitalista, coincidono con il recupero integrale della sovranità nazionale (economica, politica, culturale, militare) come passaggio necessario per la creazione dell’universalismo dell’emancipazione, con la deglobalizzazione pratica e con il riorientamento geopolitico contro la civiltà del dollaro. E, invece, i pensatori osannati come i più pericolosi dalla dittatura della pubblicità, propongono l’innocuo altermondismo in luogo della deglobalizzazione, l’inoffensivo multiculturalismo dei diritti umani in luogo della sovranità nazionale, la demonizzazione dei dittatori e degli “Stati canaglia” in luogo del suddetto riorientamento geopolitico. Muovendosi entro i confini del politically correct fissati dal sistema, essi criticano il presente con toni che, quanto più sembrano radicali, tanto più rinsaldano il potere nel suo autocelebrarsi come intrascendibile e democratico. Che lo sappiano o no, Tsipras e i suoi compagni di partito sono pedine del capitale, mere “maschere di carattere” (Marx), meri agenti della produzione: essi svolgono – lo ripeto – la funzione di oppositori di sua maestà il capitale.

Come sappiamo (ma repetita juvant), il progetto eurocratico si rivela organico alla dinamica post-1989 a) di destrutturazione degli Stati nazionali come centri politici autonomi (con annesso disciplinamento dell’economico da parte del politico) e b) di “spoliticizzazione” (Carl Schmitt) integrale dell’economia, trasfigurata in nuovo Assoluto. Dal Trattato di Maastricht (1993) a quello di Lisbona (2007), la creazione del regime eurocratico ha provveduto a esautorare l’egemonia del politico, aprendo la strada all’irresistibile ciclo delle privatizzazioni e dei tagli alla spesa pubblica, della precarizzazione forzata del lavoro e della riduzione sempre più netta dei diritti sociali. Spinelli e Tsipras vorrebbero rimuovere gli effetti lasciando però le cause. Il che, evidentemente, non è possibile. Sicché essi, con la loro falsa opposizione, sono parte integrante della grande recita del capitale, svolgendo la funzione dei finti oppositori, vuoi anche del nemico che si finge amico, ingannando popoli lavoratori e gonzi di ogni estrazione.

Che ha mai a che fare il signor Tsipras con Marx e Gramsci? Nulla, ovviamente. Tsipras ha assistito al genocidio finanziario del suo popolo causato dall’euro: egli stesso è greco. E, non di meno, vuole mantenere l’euro: non passa giorno senza che egli rassicuri le élites finanziarie circa la propria volontà di non toccare l’euro. E, in questo modo, offre una fulgida testimonianza – se ancora ve ne fosse bisogno – del fatto che Marx e Gramsci stanno all’odierna “sinistra Tsipras” venduta al capitale come Cristo e il discorso della montagna stanno al banchiere Marcinkus.

Diego Fusaro

 

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