che la conversione fosse un assurdo...è ovvio
. Ovvero l'assurdo per cui un dialogo sarebbe inutile.
invece questa tua frase " Trovo molto comico il fatto che molte persone che hanno carichi emotivi negativi verso cristianesimo/chiesa (che per loro poi è tutto un insieme)" non la condivido affatto. Sostenere che sia impossibile separare l'istituzione Chiesa dal Cristianesimo come filosofia lo ritengo una forzatura enorme, la forzatura con cui pensi sia giusto troncare il confronto. Nella fattispecie il fatto che io non consideri Gesù storicamente esistito (nei termini in cui ci è tramandato) per esempio non toglie nulla al messaggio filosofico cristiano. Per amare il cristianesimo e condannare la chiesa basta leggere i Padri della Chiesa (II-III sec d.C.). Anche perché la misura della condanna all'istituzione, è proprio nel suo evidente allontanarsi dalla sua filosofia originaria (che era proprio il significato di questo 3d).
E la stessa forzatura è magari pensare che se io dico che l'istituzione chiesa fa schifo, allora penso che facciano schifo anche tutti gli uomini che ne fanno parte. Non è così. Ho conosciuto persone meravigliose che operano nella chiesa. Ma sono persone, non l'istituzione.
Il mio giudizio storico sull'istituzione è una cosa, è categorico e perfino gli storici cristiani condannano storicamente la chiesa, quindi non mi sento affatto un anti...anzi su questo pensavo di essere addirittura banale. Io invece ti ho trovato categorico su di me...e questo mi sembra strano.
Fosse davvero come dici tu che istituzione e messaggio viaggiano di pari passo e il mio sforzo fosse a priori di sconfessarli entrambi avresti ragione, sarei fazioso. Non mi pare sia così, cmq sei libero di pensarlo.
"si ritengono con un certo orgoglio dei battitori liberi, dei pensatori indipendenti e che, grazie alla loro razionalità "non sporcata dal lavaggio del cervello della religione", sono in grado di parlare con assoluta obiettività di questi temi."
anche su questo sarebbe un grave errore da parte mia ritenermi completamente libero dal cristianesimo, totalmente figlio della ragione. Non funziona così. Io sono immerso quotidianamente in un vissuto permeato di cristianesimo, rifiutarsi di riconoscerlo sarebbe da stolti, e non sono in nessun attrito con questo vissuto, anzi ne coltivo i legami laddove ritengo che vi siano con la mia personalità. Coltivo l'armonia. E talvolta nemmeno la ragione è un dogma se mi capita di credere a ciò che non vedo.
Ovviamente non condivido certi dogmi, certe moralità, ma questo è il mio modo di essere un "battitore libero" come di certo sei anche tu rispetto alla dottrina canonica.
Tutti siamo sul piedistallo della nostra filosofia personale (che sia più o meno fideistica/razionale, più o meno canonica/personalizzata). E' davvero possibile scenderne?
Per me scenderne è rinunciarvi. E' non avere una posizione. Anche una conversione farebbe scendere ma subito salire su un altro piedistallo.
Ciao