Il thread degli insonni (1 Viewer)

Claire

ἰοίην
Tomas Tranströmer
(premio Nobel per la letteratura 2011)

Una notte d’inverno

La tempesta poggia la sua bocca alla casa
e soffia per emettere un suono.
Dormo inquieto, mi giro, leggo
il testo della tempesta assopita.

Ma gli occhi del bambino sono spalancati al buio
e il temporale mugola per lui.
Entrambi amano le lampade che dondolano.
Entrambi sono a metà strada dal linguaggio.

La tempesta ha mani infantili e ali.
La carovana si lancia verso la Lapponia.
E la casa avverte la sua costellazione di chiodi
che tiene insieme le pareti.

La notte è immobile sul nostro pavimento
(dove tutti i passi attutiti
riposano come foglie affondate in uno stagno)
ma fuori infuria la notte!

Sul mondo passa una piú grave tempesta.
Poggia la sua bocca alla nostra anima
e soffia per emettere un suono – temiamo
che la tempesta soffiando ci svuoti.
 

Claire

ἰοίην
Boris Pasternak
Notte d'inverno.

Mulinava la neve su tutta la terra
in ogni dove,
una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva.

Come d'estate a sciame i moscerini
volano sulla fiamma,
precipitavano i fiocchi dal cortile
sul riquadro della finestra:

La tormenta attaccava al vetro
cerchietti e strali.
Una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva.

Sul soffitto rischiarato
si stendevano le ombre,
incroci di braccia, incroci di gambe,
incroci della sorte.

E due scarpette cadevano
con rumore sul pavimento,
e a lacrime la cera dal lucignolo
gocciolava sull'abito.

E tutto scompariva nella foschia nevosa
canuta e bianca.
Una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva.

Sulla candela un soffio da un angolo
e l'ardore della tentazione
sollevava, quale angelo, due ali
in forma di croce.

La neve mulinò tutto il mese a febbraio,
e senza posa
una candela ardeva sul tavolo,
una candela ardeva.
 

Claire

ἰοίην
Salvatore Quasimodo

E ancora la notte d’inverno,
e la torre del borgo cupa con suoi tonfi,
e le nebbie che affondano il fiume,
e le felci e le spine. O compagno,
hai perduto il tuo cuore: la pianura
non ha piu spazio per noi.
Qui in silenzio piangi la tua terra:
e mordi il fazzoletto di colore
con i denti di lupo:
non svegliare il fanciullo che ti dorme accanto
coi piedi nudi chiusi in una buca.
 

Claire

ἰοίην
Saffo :lovin:

Le stelle intorno alla bella luna
velano il volto lucente,
quando piena, al suo colmo,
argentea,
splende su tutta la terra.
 

jean_05

(∂ + m) ψ = 0
Visto che per qualche giorno ancora sarò qui :D

Carducci - Nella piazza di S. Petronio


Surge nel chiaro inverno la fosca turrita Bologna,
e il colle sopra bianco di neve ride.


È l'ora soave che il sol morituro saluta
le torri e 'l tempio, divo Petronio, tuo;


le torri i cui merli tant'ala di secolo lambe,
e del solenne tempio la solitaria cima.


Il cielo in freddo fulgore adamàntino brilla;
e l'aer come velo d'argento giace


su 'l fòro, lieve sfumando a torno le moli
che levò cupe il braccio clipeato de gli avi.
 

Claire

ἰοίην
Visto che per qualche giorno ancora sarò qui :D

Carducci - Nella piazza di S. Petronio


Surge nel chiaro inverno la fosca turrita Bologna,
e il colle sopra bianco di neve ride.


È l'ora soave che il sol morituro saluta
le torri e 'l tempio, divo Petronio, tuo;


le torri i cui merli tant'ala di secolo lambe,
e del solenne tempio la solitaria cima.


Il cielo in freddo fulgore adamàntino brilla;
e l'aer come velo d'argento giace


su 'l fòro, lieve sfumando a torno le moli
che levò cupe il braccio clipeato de gli avi.

:up:
Mi sta venendo voglia di andare a Bologna:-o
 

Claire

ἰοίην
Un omaggio agli amici romani insonni, se ce ne sono...

Mentre, una notte, se n’annava a spasso,
la vecchia tartaruga fece er passo
più lungo de la gamba e cascò giù
co’ la casa vortata sottinsù.
Un rospo je strillò: "Scema che sei!
Queste so’ scappatelle
che costano la pelle…"
"Lo so", rispose lei,
"Ma prima de morì, vedo le stelle"
 

cicoriabagnata

Forumer storico
Un omaggio agli amici romani insonni, se ce ne sono...

Mentre, una notte, se n’annava a spasso,
la vecchia tartaruga fece er passo
più lungo de la gamba e cascò giù
co’ la casa vortata sottinsù.
Un rospo je strillò: "Scema che sei!
Queste so’ scappatelle
che costano la pelle…"
"Lo so", rispose lei,
"Ma prima de morì, vedo le stelle"

Trilussa....Trilussa fu uno die primi libri che lessi in assoluto.
PS: preciso che non sono romano; popolo, l'attuale, che aborro!
 

Claire

ἰοίην
E anche un omaggio agli amici Arabo-siciliani, se ce ne sono :specchio:

"Quando le Pleiadi
adornano il sommo della notte,
offrendo nelle mani dell'alba
un mucchietto di stelle,
trovo le sue labbra dolci,
come fossero infuse di vino."

(Ibn Hamdîs)
 

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