Il Sig.Ernesto consiglia: (letture sotto l'ombrellone) (1 Viewer)

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Ci prendono per fessi, (Phishing for phools).
Finito di leggere ieri; consigliato con vigoria.
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L’economia della manipolazione e dell’inganno
di Robert J. Shiller, George A. Akerlof

Il libro
Fin dai tempi di Adam Smith, il pensiero economico ha tessuto le lodi del libero mercato che riuscirebbe a conciliare la ricerca dell’interesse personale con il benessere dell’intera società, trasformando il vantaggio individuale in bene comune. A questa concezione idilliaca lanciano una sfida radicale due premi Nobel dell’economia, Akerlof e Shiller, sostenendo che i mercati ci procurano tanti danni quanti benefici, e lungi dall’essere fondamentalmente benigni sono intrinsecamente disseminati di trappole e di esche cui finiamo per abboccare. Perché ogni volta che c’è un profitto da ricavare, i venditori non esiteranno a sfruttare le nostre debolezze psicologiche, la nostra superficialità e la nostra ignoranza per manipolarci e piazzarci la loro merce al prezzo più alto. È più che legittimo, quindi, applicare all’intero ambito dell’economia quella nozione di «phishing» nata fin dagli albori di Internet per definire il raggiro online. Ma mentre quella compiuta in Rete è un’azione illegale, un reato perseguito per legge, in economia è da sempre una pratica comune e indiscussa: raggirare ed essere raggirati è parte integrante dei rapporti fra gli attori del mercato. Per dimostrare la loro tesi, Akerlof e Shiller riportano una gran quantità di aneddoti ed episodi che rivelano come il phishing riguardi chiunque e ogni aspetto della nostra vita: spendiamo tutto il nostro denaro e poi ci preoccupiamo di come arrivare a fine mese; siamo, spesso senza saperlo, succubi della pubblicità; paghiamo troppo l’auto, la casa e le carte di credito; compriamo farmaci che si rivelano inefficaci, se non addirittura dannosi. I due autori forniscono un contributo importante alla spiegazione del paradosso per cui in un’epoca come la nostra, in cui la produzione di ricchezza ha raggiunto livelli senza precedenti, tanti continuano a condurre una vita di miseria e di silenziosa disperazione.
 

autotrader

Forumer attivo
Letto anni fa, semplice, divulgativo, adatto a me :-D

Fabrizio Galimberti
Economia e pazzia

Un libro scritto con un occhio rivolto alla storia e l’altro a una teoria dei mercati finanziari, in grado di incorporare l’analisi dei comportamenti collettivi e la psicologia di gruppo. Una narrazione tesa e insieme divertita, che da un lato concede ampio risalto alle vicende delle più grandi febbri finanziarie e ai loro protagonisti, dall’altro mette a fuoco i nodi irrisolti dell’analisi economica. Giuseppe Berta, “L’Espresso”

Molti non vedono differenze fra la borsa e la roulette. Perché si formano grandi bolle speculative? In questo volume, teoria e storia sono splendido completamento l’una dell’altra, aiutando a porci, come fa Galimberti, domande intelligenti. Gianni Toniolo, “Il Sole 24 Ore”

Boom e crolli, accelerazioni e crisi dei mercati: ma l’economia non è governata dalla razionalità? Una firma di successo del giornalismo economico, con una scrittura veloce e ricca di humour, ci instilla più di un dubbio.
 

Imar

Forumer attivo
Ottimo il libro di Galimberti, piacevole semplice ed istrutivo, se si vuole qualcosa di più elaborato (ed in italiano) si può anche dare un'occhiata a (purtroppo si ferma al 2000) "Un mondo di Bolle", Chancellor, Carocci Editore:

Capitalismo felicità & follia - la Repubblica.it

Sul libro di cui è coautore del marito di Yanet Yellen non posso dire molto, perchè non l'ho letto nè lo leggerò. Quanto si può trovare qui (compresa la parte introduttiva del libro stesso)

Akerlof, G.A. and Shiller, R.J.: Phishing for Phools: The Economics of Manipulation and Deception. (eBook, Paperback and Hardcover)

non mi ispira per nulla, solita solfa di vedere il mercato come dio o diavolo, dimenticando che esso non è una entità astratta, ma è fatto di persone, per cui avrà gli stessi pregi e gli stessi difetti delle persone che lo animano, e che - per il suo suo compito: allocazione "ottimale" di risorse scarse - qualche millennio di storia umana ha prodotto montagne di chiacchere ma zero alternative valide (a meno di non considerare "alternativa valida" l'economia pianificata ex URSS...).
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Imar ho trasmesso le tue lagnanze.

"Cari premi Nobel, un pizzico sprovveduti, avete dimenticato che il mercato è fatto di persone(Lei Shiller...a cosa pensava?). Firmato: Imar che ha letto solo l'introduzione
 

Imar

Forumer attivo
Grazie, molto gentile, però rettificale: io non ho letto neanche l'introduzione :D:p (di che parla quel libro mi è chiaro), ho solo detto che l'introduzione è disponibile in PDF su internet

Per il resto, che due premi Nobel sentano il bisogno di scrovere un libro su un concetto che Crozza esprime molto meglio di loro, con la sua Inc.col.8................ non c'è niente di male, però se non si fosse totalmente naive, si potrebbe immaginare che se si ha frequentato anche solo di passaggio qualche aula di economia in Italia (anche solo per toglier la polvere dai banchi....) con certi concetti gli hanno scartavetrato le xalle.................. e magari sente il bisogno di non riscoprire l'acqua calda ed andare oltre.

Se si vogliono esposizioni critiche verso il "l'economia di mercato", c'è solo l'imbarazzo della scelta, ad esempio una visione non convenzionale è esposta in questo vecchio saggio di circa 40 anni fà (peraltro troppo prolisso, le tesi del libro si possono contenere in una paginetta...):

I limiti sociali allo sviluppo - Hirsch Fred - Libro - Bompiani - Studi Bompiani - IBS

in cui si sostiene che i limiti allo sviluppo ed al benessere non sono fisici come sosteneva all'epoca il famoso "Club De Roma") ... sono superabili col progresso tecnologico, mentre quelli sociali (cioè, dovuti al fatto che l'utilità che ne può trarre il singolo è inversamente proporzionale alla diffusione del bene stesso presso una collettività) sono ineliminabili.


I forum sono un posto bellissimo.
I barbieri consigliano libri di economia.
Dei maledetti geni delle opzioni parlano di inflazione/deflazione, del Gold Standard e di Bretton Woods e connessi per centinaia di messaggi, senza prima preoccuparsi di sapere di che si tratta....... (ma si sa i geni non han bisogno di studiare sui libri..... a loro basta riflettere sulle cose.....;))
e dulcis in fundo, c'è Imar che si sente un maledetto tuttologo..... :ihih: :eeh::jack:

Bene così, avanti tutta, se questo thread diventa un luogo dove i frequentatori abituali di sezione consigliano un libro che li ha colpiti particolarmente (al di fuori dei soliti titoli che conosciamo - almeno per sentito dire - un pò tutti....) alla fine può essere utile.
 
Ultima modifica:

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Sicuramente daranno anche a Crozza il Nobel e lo considereranno, in futuro, "uno dei padri della finanza comportamentale".

Grazie del tuo contributo.

Ps: Shiller non ha ancora risposto sulle tue lagnanze(non sa che il mercato è fatto di persone)..ma non disperiamo. OK!
 

GiuliaP

The Dark Side
...Dei maledetti geni delle opzioni parlano di inflazione/deflazione, del Gold Standard e di Bretton Woods e connessi per centinaia di messaggi, senza prima preoccuparsi di sapere di che si tratta....... (ma si sa i geni non han bisogno di studiare sui libri..... a loro basta riflettere sulle cose.....;))...

Fiuuuuu, mi ero quasi spaventata: ho visto il primo tuo intervento in questo thread senza neanche una minima citazione ne diretta ne indiretta a me medesima (rarissimo, incredibile!!!), e un brivido ha percorso la mia schiena.

Ma poi noto con sollievo che sono sempre la tua maledetta ossessione!!! :D

Lo so, lo so, "non capisci". Fa niente! :D
P.S. Non vi libererete mai del mio fantasma!!! :devil::D
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Ho messo in valigia..sperando di resistere alla tentazione di vedere il film:

L' uomo che vide l'infinito - Kanigel Robert - Libro - Rizzoli - - IBS

copj170.asp


Nel 1913 Godfrey Hardy, il più grande matematico inglese dell'epoca, ricevette la lettera di uno sconosciuto che scriveva dall'India per sottoporgli alcune sue idee sui numeri. L'autore era un impiegato della Corte dei Conti a Madras, Srinivasa Ramanujan Iyengar, che aveva studiato praticamente da autodidatta e dichiarava di dovere le sue intuizioni alla dea Namagiri, protettrice della sua famiglia. Hardy si rese subito conto che la lettera era opera di un genio e organizzò il viaggio di Ramanujan da Madras a Cambridge: ebbero così inizio un'amicizia e una collaborazione tra le più singolari nella storia della scienza. Il giovane indiano, sotto la guida di Hardy, concepì una formidabile cascata di teoremi e congetture che sbalordirono il mondo scientifico e che avrebbero avuto sorprendenti applicazioni, a decenni di distanza, in settori come la chimica e l'informatica. Ma la sua non fu solo una vicenda di trionfi e grandezza: se Cambridge permise a Ramanujan di coltivare serenamente la sua vocazione, l'incontro con la gelida Europa di inizio secolo fu anche causa di uno spaesamento affettivo e intellettuale che ebbe un prezzo assai caro. L'appassionata biografia di Robert Kanigel racconta una delle grandi menti matematiche del Ventesimo secolo, ma ci fa anche riflettere sulla complicata relazione fra Oriente e Occidente, e sulle vie imprevedibili dell'intelligenza, della creatività, dell'intuizione.
 

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