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«Nei villaggi abbiamo il 70-80% di repeater. Adesso la scommessa è portare i nostri clienti abituali a fare altro, tendendo conto che chi ci sceglie vuole essere seguito dall’inizio alla fine».
(C. Clementi https://www.lagenziadiviaggi.it/grandi-viaggi-sfida-tour-operating/)
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«Per il prossimo inverno – spiega l’amministratore, Corinne Clementi (nella foto) – abbiamo in serbo grosse novità su quest’area, che ricomprende sia Africa sia Asia. Nell’inverno 2019 -2020, poi procederemo all’implementazione anche dell’area caraibica, muovendoci con la consueta attenzione alla qualità grazie all’apporto di professionisti specializzati sulle diverse aree che proponiamo». L’obiettivo de I grandi Viaggi è quello di intensificare la sinergia fra i viaggi proposti dal tour operator e il soggiorno mare, che può avvalersi di strutture a marchio Igv Club in tutto il mondo.
(C. Clementi Corinne Clementi, I Grandi Viaggi: «Grande investimento sul tour operating» - TravelQuotidiano)
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«I prossimi due anni vedranno un ulteriore crescita, più strutture e una nuova rimodulazione dell’offerta di prodotto, a cominciare dal prossimo inverno quando il catalogo Oriente lascerà il posto a quattro nuovi cataloghi, suddivisi per aree geografiche»
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«La nostra forza è di poter abbinare i nostri cataloghi generalisti con gli Igv Club, offrendo ai nostri clienti dei villaggi la stessa affidabilità anche quando scelgono il tour operator»
(C. Clementi https://www.lagenziadiviaggi.it/grandi-viaggi-punta-alto-avanti-gli-investimenti/)
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«Le agenzie sono tutto per noi, siamo la catena alberghiera al mondo con la più alta percentuale di vendita con il trade, circa il 96%»
(C. La Rocca https://www.lagenziadiviaggi.it/la-ricetta-grandi-viaggi-qualita-batte-prezzo/)
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Nell'ultimo anno e mezzo i Grandi Viaggi ha messo mano al proprio business model, dando sempre più spazio all'attività di tour operating e integrandola con quella villaggista. Per farlo, ha rivoluzionato la propria organizzazione interna, creando settori di competenza, moltiplicando il numero dei cataloghi e assumendo nuovo personale, in alcuni casi prendendolo in blocco da altri t.o.. Un cambiamento che a breve dovrebbe portare l'operatore ad avere un fatturato equamente suddiviso tra tour operator e villaggi.
(TTGItalia | DigitalPaper)
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Le interviste rilasciate nella primavera di quest'anno parlano chiaro: si è intrapresa una politica di crescita aziendale molto prudente ed intelligente, basata sull'acquisizione di personale valido ed incentrata sullo sviluppo del Tour Operating. Affermare che si è l'unica catena alberghiera al mondo che, in pratica, vende solo tramite agenzia è un particolare che non può passare inosservato, assieme al fatto che i repeater sono il 70/80% della clientela villaggista: sostanzialmente, siamo una boutique che offre servizi unici nel panorama turistico italiano (la club med italiana) ed abbiamo un avviamento consolidatissimo e prezioso. Ho riletto la relazione annuale ma non ho trovato il numero di clienti nel 2017 però, se consideriamo che erano 33.394 a fine Giugno per vendite pari a circa 45 milioni, ai 60 milioni di fatturato annuo (in crescita almeno a 65 quest'anno...) dovrebbero corrispondere grosso modo 40/45000 clienti. Se a questo zoccolo duro di estimatori del marchio IGV, noi cominciamo a proporre anche dell'altro, oltre che i villaggi mare, è lecito attendersi una risposta notevole in termini di incremento di fatturato poichè, normalmente, chi fa una vacanza estiva di lusso, è anche consumatore di altri servizi turistici durante tutto l'anno. Ergo abbiamo già una clientela a cui vendere il know how appena acquisito. Di più: i professionisti appena arrivati da Best Tours "fabbricano" un prodotto che aveva già una clientela fidelizzata la quale, giocoforza, diventerà clientela IGV. Comparto villaggi di proprietà e comparto TO si rafforzeranno a vicenda: il target dell'equipollenza di ricavi tra i due settori è raggiungibile in 2/3 anni: basterebbe vendere alla metà dei clienti attuali 2000 euro medie di servizi in TO. Non certo una chimera. Ma sapete, tutto ciò, cosa può comportare nel medio periodo in termini economici?: raddoppio del fatturato a margini elevati ed utile stabilmente sopra i 10 milioni, con cash flow annuo almeno a 15 milioni, per una società con PFN già largamente positiva....concludo ricordando che questo, sicuramente, si presenta come l'anno del turnarond, con ricavi in crescita dopo tanti esercizi di decrescita. Sono curioso di vedere se, già da questa trimestrale, sarà possibile scorgere i primi segni di questa opportuna riorganizzazione industriale...
un caro saluto a tutti
........ma cosa scrivete a fare?......ma non vedete che siamo in un mondo di dementi decerebrati???.........in questo forum ci sono 11 3d aperti su Tiscali, estrema essenza di titolo spazzatura x antonomasia, e IGV, arcimegastrasottovalutato, non lo ca.ga nessuno
.....ma lasciate perdere, che si fa peccato a cercar di far aprire gli occhi alla gente........ tante persone meglio che falliscano continuando ad occuparsi di morti che camminano
..........approfittane finche' sei in tempo Spotti
)...per parlare di un azioncina che , a breve, penso fara' il percorso inverso