Il nostro rapporto con l'arte dopo Covid 19 (1 Viewer)

cassettone

In stand by
Certo Cris. In particolare mi sembrava importante, almeno per me, sottolineare come quella finestra prenda senso proprio perché prima vi è stato il movimento, che porta a contaminazione con il reale. Il sogno ha un particolare valore se si alterna con la veglia (la vita attiva, in questo caso). Chi sempre giace nel suo spazio addirittura non avrà più né la forza né il desiderio di affacciarsi a quella finestra. La quale ti pone in una situazione di passività che, senza il compenso del moto quotidiano, potrebbe risultare intollerabile.
Non so, per esempio, quanti di noi potrebbero tollerare di vivere in una casa con muri quasi totalmente ricoperti di grandi quadri di ottima qualità, antichi o anche moderni, con tutto il loro potere condizionante, conscio e subconscio. Per rispondere al quale una vita attiva ed "importante" sarebbe il minimo della pena necessaria, rischiando la persona "normale" di rimanerne schiacciata. Una situazione del genere corrisponderebbe invero ad una richiesta perentoria di darsi da fare nella vita, presto e con forza. Altro che arte come consolazione!

Mi mancano le cacce ai bocconcini low cost, si potrebbe compensare con aste o televendite, ma li non sono scoperte visto che il prodotto è già supercatalogato.

Infatti in questo periodo compenso la mia curiosità, con la scoperta dei sentieri della mia zona.

C'è la probabilità di riaperture dei negozi dal 18 in poi, i mercatini all'aperto non so quando riprenderanno ma per giugno sono pessimista, per quanto riguarda il mercato della pesata prevedo che la riapertura sarà molto in la nel tempo o una sua possibile fine.
A maggio i raid nel capoluogo probabilmente non li farò, ma i compravendo locali sicuramente li rincomincerò a girare con molta prudenza però
 

Cris70

... a prescindere
Invito tutti a leggere questo interessante saggio che mi sta dando sempre più convinzioni su tanti argomenti.
Per Baleng soprattutto riguardo il suo nuovo approccio alla fotografia

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baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Oggi nello studio dietro Gennaro Migliore credo un Franz Borghese... il dubbio è d'obbligo perchè si vedevano soprattutto i piedi! :D

Dietro la giornalista Marianna Aprile, spesso ospite di Lilli Gruber, occhieggia... termine non proprio esatto visto che gli occhi sono sempre chiusi :rolleyes: un lavoro di Kaws.
Anch'io ho visto i piedi di Borghese, non mi ricordo dietro a chi, stavo drogandomi di minestrone.
Ma la grande sorpresa è stata quella di un lavoro di Borghese dietro al faccione di Briatore :help:. Che l'opinionista più sgrammaticato del pianeta abbia , come un Giuda, venduto il suo Christo, probabilmente a suo tempo impostogli da qualche amico ingombrante, per procacciarsi questo gran puzzo da museo?
 

Barlafuss

Forumer storico
Anch'io ho visto i piedi di Borghese, non mi ricordo dietro a chi, stavo drogandomi di minestrone.
Ma la grande sorpresa è stata quella di un lavoro di Borghese dietro al faccione di Briatore :help:. Che l'opinionista più sgrammaticato del pianeta abbia , come un Giuda, venduto il suo Christo, probabilmente a suo tempo impostogli da qualche amico ingombrante, per procacciarsi questo gran puzzo da museo?

Non so, sinceramente da uno che chiama la tachipirina, tachipirigna, senza essere manco brasiliano, non mi aspetto niente. Con un pò di invidia mi chiedo invece come azz abbia fatto a fare i soldi.... Anzi, meglio non saperlo. Chissenefrega anche di quelli.
 

Loryred

Forumer storico
Dietro Beppe Severgnini, ospite della Gruber, giorni fa ho visto un Petrus (Torre Velasca).

Ne avevo scritto anch'io, questa sera invece nello studio di Telese si intravvedeva sul retro una "Esso" di Schifano, sempre made in Gruber, chiedo invece se qualcuno ha presente il grande quadro dietro Bonaccini sul verde.
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Dietro il Lollobrigida visto un Vinicio Berti, pare soggetto Colosseo. Autore falsificatissimo. Se a qualcuno interessasse un Berti rappresentante la propria casa, scrivermi in MP :-D
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Ne avevo scritto anch'io, questa sera invece nello studio di Telese si intravvedeva sul retro una "Esso" di Schifano, sempre made in Gruber, chiedo invece se qualcuno ha presente il grande quadro dietro Bonaccini sul verde.
Mi pare di sì, più decorativo (ehm) che altro.
Qualcosa come un affastellarsi di fiori ...
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
A questo punto forse possiamo ampliare un poco il soggetto del 3d. Mi chiedevo infatti con quali modalità ci si avvicinerà in futuro alle opere d'arte. Oggi abbiamo come minimo le modalità seguenti
1) Musei e mostre (e anche libri)
2) Gallerie e aste
3) internet, gallerie e aste virtuali, + televisive
4) però un po' eccentrico, il mondo dei compravendo e dei mercatini.

1) è modalità solo culturale, in quanto tale non permette commerci e scambi, e dunque si basa solo su valutazioni passate, ovvero sulle scelte di qualche personaggio.
4) è ugualmente un commercio di terza istanza, per di più non selezionato. Non ha rapporti con la produzione.
2) è il classico modo per acquistare l'arte, permette la visione diretta dell'opera, ma ha un costo elevato. Infatti, quando compriamo un quadro in una galleria, nel prezzo del quadro vanno a caricarsi anche millanta spese che non sto a elencare, ma si sanno. Se una galleria vendesse 100 quadri al giorno, il peso dei costi sarebbe tollerabile, ripartito su molti pezzi. Ma così non è. L'asta già in partenza prevede un prelievo sul prezzo finale del 40% circa, sempre meno che la galleria, ma ancora moltissimo. D'altra parte in ogni commercio oggidì le percentuali sono simili: solo che le si accettano perché appaiono necessarie e manca il concetto di investimento, o di mantenimento di valore. L'allevatore viene pagato poche decine di cent per un litro di latte: poi un bicchiere al bar della stessa sostanza (in realtà sterilizzata e impoverita, vabbè) costa 1 euro e mezzo e nessuno si stupisce. Si paga tranquillamente il "servizio" (manodopera, affitto, investimento nelle attrezzature, tasse ecc.). Solo gli addetti ai lavori sanno che se un libro costa 60€ in negozio significa che fabbricarlo costò 10 euro. Eccetera, dai. Comunque per un mercante d'arte si immaginano giusti guadagni molto inferiori.
3) sarebbe il modo più moderno: solo che le opere non le vedi: ne vedi solo le immagini in pixel. I costi sono senz'altro inferiori, e per ora il sistema sta prendendo piede. Poi però ci si scontra con altre realtà, legate alla materialità, e non più ai bit, come la conservazione, i rischi di spedizione, il reale effetto, che può deludere, addirittura l'autenticità, ecc.
Anche le aste televisive sono costrette a ricarichi che paiono esagerati (v. sopra).

La domanda è: di fronte a questa competitività sul piano dei costi, o sul piano della possibilità di giudizio (migliore se l'opera è vista fisicamente), esistono possibilità ulteriormente alternative che permettano uno sviluppo nelle modalità di trasmissione dell'arte da creatore a fruitore ad un livello competitivo?
I punti della questione sono due: ridurre i costi, se fattibile, e migliorare le possibilità di controllo e giudizio diretto sull'opera.

Chiederei uno sforzo di fantasia ...
 

Heimat

Forumer attivo
Sabato Gianfranco Maraniello ha terminato la sua quinquennale esperienza al Mart di Rovereto. Mi dispiace moltissimo ma la presenza ingombrante del presidente Sgarbi ha rimosso ogni dubbio sulla sua permanenza di sperare in un rinnovo del contratto.
 

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