Il M5s rispolvera la moneta fiscale: CCF (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Il M5s rispolvera la moneta fiscale
22:58, 09 febbraio 2020
di Giovanni Lamberti

Antico cavallo di battaglia del Movimento, i certificati per garantire i crediti sulle tasse future non servirebbero a uscire dall'euro. L'idea è di percorrere quella che viene definita la "terza via", ovvero una strada parallela e non alternativa

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Altro ritorno all'antico per i Cinque Stelle dopo la battaglia sui vitalizi. Il Movimento ha presentato al Senato - a firmarlo quasi l'intero gruppo - un disegno di legge per rilanciare la moneta fiscale. [così mi piace!]

La proposta che prevede i Certificati di Credito Fiscale, emessi dal governo per garantire crediti sulle tasse future e utilizzati dallo stato per finanziare provvedimenti di spesa, era contenuta già nel secondo dei 10 punti del programma esteri del Movimento ai tempi dell'era giallo-verde. Ed è stata riproposta a prima firma dal senatore Elio Lannutti, molto vicino a Beppe Grillo.

È già in corso - spiegano fonti parlamentari pentastellate - un'interlocuzione con il governo e in particolar modo con il sottosegretario al Mef, Alessio Villarosa. L'idea non è l'uscita dall'euro ma di percorrere quella che viene definita la "terza via", ovvero una strada parallela e non alternativa.

"Si tratta di vere e proprie obbligazioni trasferibili e negoziabili emesse dallo Stato, che i portatori potrebbero utilizzare per ottenere rimborsi fiscali a distanza di due anni dalla loro emissione". Da assegnare a titolo gratuito ad alcune categorie di persone, a imprese o a specifici settori di investimento.

Ai lavoratori dipendenti per esempio "in modo da integrare il loro reddito". O potrebbero servire per finanziare investimenti pubblici e programmi di spesa sociale e magari "ridurre le imposte delle imprese sul lavoro". La convenienza - si spiega nel ddl - è che tali obbligazioni "sarebbero portatrici di un valore immediato, dal momento che incorporerebbero titolarità certe, ossia ottenere risparmi fiscali futuri" e potrebbero "essere scambiate con euro nel mercato finanziario o utilizzate - parallelamente all'euro - per acquistare beni e servizi".

"I Ccf - sottolineano i pentastellati - sarebbero in grado di creare la liquidità di cui il sistema economico è stato privato in anni di politiche di austerity", si tratta di una misura che "permetterebbe al Governo di riprendere il totale controllo della sua politica fiscale senza infrangere le regole della zona euro".

Il problema è che negli ultimi decenni è avvenuto "un processo di erosione della sovranità". In nome del "dogma dell'austerità" si è determinato "un serio problema di democrazia sostanziale" e i certificati di compensazione fiscale possono rappresentare "un potente strumento capace di disinnescare alcune incombenti minacce finanziarie".

I Ccf sono "una moneta complementare", non legale, "basata su sconti fiscali differiti, relativi a imposte non ancora maturate" e "in grado di creare la liquidità di cui il sistema economico è stato privato". Aumenterebbero la domanda interna, ne deriverebbe un miglioramento della competitività delle imprese attraverso una riduzione del costo del lavoro. E si arriverebbe a realizzare anche lo scomputo degli investimenti nel calcolo del deficit, anche per questo motivo si tratta - viene sottolineato - di "una proposta in linea con cio' che ha sostenuto il ministro dell'Economia Gualtieri" e per di più è una misura "in perfetta conformità con le regole europee".

Adottando questa moneta fiscale lo scenario sarebbe roseo: "Sulla base di ipotesi prudenziali è stato calcolato - si rimarca nel testo di legge - che la crescita del Pil dell'Italia nel biennio genererebbe entrate fiscali aggiuntive sufficienti a compensare i rimborsi fiscali. Le proiezioni mostrano che tali picchi si attesterebbero intorno ai 100 miliardi di euro".

L'idea in realtà non e' nuova, fu partorita dall'economista Cattaneo nel 2012 e poi affinata nel 2015 da un gruppo di ricercatori ed economisti tra cui Bossone, Gallino, Sylos Labini. Si ipotizza che i Ccf possano essere utilizzati negli scambi, per lo meno tra imprese e tra imprese e Stato, e che anche i contratti di lavoro possano in futuro essere stipulati in lire fiscali e non in euro. "Potrebbero circolare molto fluidamente in presenza di un circuito commerciale a livello nazionale al quale sarebbero chiamate ad aderire le grandi imprese pubbliche".

E ancora: "Sarebbe il modo di creare un ampio sistema di accettazione degli sconti fiscali che, prima di arrivare a scadenza, potrebbero funzionare come un mezzo di pagamento complementare all'euro su base volontaria". I Ccf - si aggiunge - non concorrano alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi ed "essendo sconti fiscali a scadenza di due anni avranno un impatto posticipato sul bilancio pubblico".


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Che cos'è la moneta fiscale e perché piace a M5S
 

tontolina

Forumer storico
18 Febbraio, 2020 posted by Nicoletta Forcheri
M5s, la moneta anti-euro: proposta alla Lega, se il Carroccio ci sta Giuseppe Conte rischia

Chissà perché se ne parla solo oggi sulla stampa allorquando il convegno fu fatto il 2 dicembre scorso, organizzato dall’on. Pino Cabras ?
Chissà che le mosse di Renzi non siano volte a evitare che questa proposta vada in porto?
18 Febbraio 2020, di Becchi e Zibordi


Il 6 febbraio è stato assegnato alla sesta commissione Finanze e Tesoro del Senato l’ esame di un disegno di legge che introduce i “certificati di compensazione fiscale” (CCF), in pratica una “Moneta Fiscale” parallela all’ euro. Questa proposta potenzialmente esplosiva viene da una costola del M5S (i nomi dei promotori principali sono quelli di Piras, Lannutti, Ricciardi, ma ve ne sono molti altri) che ha agito senza la guida o approvazione dei vertici. Va detto però che in passato c’ erano state discussioni su una Moneta Fiscale sul blog delle stelle e sulla piattaforma Rousseau, per cui almeno nella base del Movimento il tema era conosciuto ed ora di colpo a sorpresa è riemerso in Parlamento.
Questa proposta potrebbe andare avanti perché la Lega aveva anche lei una proposta di “moneta fiscale” sotto forma di “MiniBot” e in generale risponde alla logica di uscire dall’ austerità. Per cui anche se il Pd e Renzi fossero contrari, ci sarebbe potenzialmente una maggioranza a favore in Parlamento e il governo sarebbe messo in difficoltà.

COME FUNZIONA

Vediamo di riassumere come funziona. Si tratta di sconti fiscali emessi dal governo, simili alle agevolazioni per le ristrutturazioni immobiliari, ma in questo caso trasferibili a chiunque. Anche se chi li riceve li potrà usare solo tra un paio di anni, può cederli subito in cambio di euro a qualcun altro che poi li utilizzerà lui dandoli all’ Agenzia delle Entrate invece di sborsare euro. Inoltre, a differenza delle agevolazioni fiscali per la casa, non sono sconti vincolati ad effettuare una spesa specifica, sono una riduzione di tasse tout court. Questi sconti o buoni fiscali differiti sono qualcosa che si può scambiare tra i cittadini, sulla base di un valore certo che gli attribusce il fisco. Ovviamente non sono moneta legale perché nessun privato ha l’ obbligo di accettarli in pagamento, ma visto che lo Stato si impegna ad accettarli per le tasse è ovvio che poi anche molti privati li accetteranno. In questo caso lo Stato garantisce che se ricevi 1,000 euro di questi sconti fiscali (“CCF”) tra due anni potrai usarli per pagare 1,000 euro di tasse.

La famiglia e l’ impresa che riceva quindi 1,000 euro di questi CCF può aspettare due anni e scontarli dalle proprie tasse oppure cederli ora a qualcun altro ovviamente con uno sconto. Il fatto che non siano immediatamente utilizzabili fa sì che, se vengono scambiati, valgano meno di 1,000 euro per chi li vuole vendere, ma non molto meno altrimenti chi li compra avrebbe un grosso vantaggio.

In parole povere 1,000 euro di questi sconti fiscali non possono scendere di valore a 500 euro, ma neanche a 800 o forse neanche a 900 euro perché il compratore risparmierebbe (dopo due anni) la differenza quando paga le tasse. Dato che in Italia si pagano ogni anno oltre 500 miliardi di imposte, una emissione di 20 miliardi o anche 40 miliardi di CCF troverebbe un grosso “mercato”, perché tanta gente avrebbe convenienza a comprare a 900 euro qualcosa che il fisco poi gli valuta 1,000 euro. Lo sconto quindi a cui i CCF tratterebbero verso gli euro può essere ragionevolmente stimato intorno al 10% massimo, tanto maggiore quanti più ne emetti.

IL CASO DEI MINIBOT
Questo è il meccanismo della “Moneta Fiscale”. I MiniBot che la Lega aveva inserito nel “contratto” con M5S erano anche loro una forma di “Moneta Fiscale” perché di fatto sconti fiscali, Bot cartacei che lo Stato accettava direttamente per pagare le tasse. Ma il progetto non è andato avanti. La versione dei MiniBot, come quella ora promossa da dozzine di senatori e deputati del M5S, sta a significare che qualcosa si può fare subito, anche senza «cambiare le regole della Ue» Innanzitutto rientra nei poteri dello Stato emettere sconti fiscali, tanto più se differiti nell’ utilizzo. Dal punto di vista formale, quando lo Stato emette agevolazioni fiscali non le segna infatti contabilmente come debito, visto che si aspetta che quando vengono incassate siano compensate dalle spese a cui sono legate. La logica qui è simile. Se emetti 20 o 30 miliardi di sconti fiscali trasferibili e differiti a due anni, ti aspetti che in questi due anni vengano scambiati, circolino e generino reddito. Per cui dopo due anni può essere che quando vengano incassati il reddito addizionale generato ne compensi l’ impatto sul deficit o comunque lo riduca al minimo. Dal punto di vista dei “mercati” finanziari il momento è favorevole perché i BTP in media costano quasi zero. Inoltre la stampa finanziaria è piena di lamentele che in eurozona scarseggiano le emissioni di titoli di Stato, visto che se ne prevedono solo 150 miliardi nel 2020, e la Bce comprandone 20 miliardi al mese li assorbirà tutti. Per confronto gli Usa negli ultimi 12 mesi hanno emesso 1,200 miliardi di Treasury.

Ecco una mina vagante sotto il governo, perché sul tema cruciale della politica fiscale una parte rilevante del M5S è arrivata a proporre la moneta fiscale e la Lega e gli altri partiti dell’ opposizione dovrebbero essere favorevoli, visto che fa uscire dai vincoli dell’ austerità, senza uscire dall’ euro.

di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi 18/2/2020
 

tontolina

Forumer storico
Onore al governo Berlusconi (e Tremonti) che nel 2011 è caduto lottando per l'Italia. Non come PD&affini, traditori manifesti, che ci stanno vendendo per l'ennesima volta
loro sono nati traditori
e purtroppo stanno vendendo noi

l'accelerazione della riforma del MES non è un caso.... la germania e i nordici stanno cercando di incastrarci e portarci al default per spennarci di più
 

ROVIGO

Forumer storico
:) Quando si esercita un potere, a qualunque livello, non tutti “gradiscono”. ;) (più alto il potere più alta la necessità di una …..”finestra” aperta)

Nel governare un Paese è bene crearsi/avere uno Stato-amico che, in caso di necessità……..:ciao:

:bye: Craxi>>Tunisia; Berlusconi>>Russia?; Salvini>>Ungheria?; Renzi>>Pakistan?
 

@221

Forumer attivo
loro sono nati traditori
e purtroppo stanno vendendo noi

l'accelerazione della riforma del MES non è un caso.... la germania e i nordici stanno cercando di incastrarci e portarci al default per spennarci di più

L'UE ha riporato la fame in Europa. Hanno saccheggiato la Grecia. Perseguono politiche predatorie.
Asset strategici, demanio, risparmi degli italiani, il patrimonio immobiliare, fare shopping delle aziende rimaste per quattro soldi, marchi, brevetti, l'inestimabile patrimonio artistico-storico, l'oro rimasto nei forzieri di Bankitalia....c'è un bel po di carne attaccata all'osso.
Lo Stato italiano deve riprendere a stampare moneta o strumento equivalente, è quella la strada.
 

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