Rapisarda
Forumer storico
Avete mai sentito parlare di kefir? ecco una breve guida tratta dal mio sitozzo
La bevanda prodotta partendo dai fermenti di Kefir proviene dal Caucaso e ha una storia millenaria. Al palato si presenta gustosa, frizzantina ed è lievemente alcolica. La traduzione italiana deriva da una parola armena che vuol dire benessere e, infatti, una delle principali caratteristiche di questa bevanda, oltre la bontà, sono le sue infinite proprietà salutari e depurative dell’organismo.
Possono essere prodotti principalmente due tipi di questo “elisir di lunga vita”.
Quello “originale” è, senza dubbio, il kefir di latte, che si presenta di consistenza cremosa (quasi come uno yogurt) e si produce aggiungendo al latte (va bene qualsiasi tipo di latte) i fermenti (o granuli) che lo “fermenteranno” per un massimo di 2 giorni. Trascorsi i 2 giorni necessari si procederà al filtraggio e la bevanda ottenuta verrà conservata in frigo. Più passa il tempo e più la bevanda diventerà densa, ma aumenterà anche l’acidità.
La preparazione del kefir d’acqua è altrettanto semplice: ad un recipiente con dell’acqua, si aggiungono i fermenti insieme a zucchero, mezzo limone (preferibilmente biologico) e della frutta secca (che possono essere prugne, fichi, uva sultanina o simili). Come nel primo caso, anche qui si lascerà fermentare il composto per un massimo di 2 giorni a temperatura ambiente e successivamente, dopo il filtraggio, conserveremo la bevanda finita in frigo.
I fermenti si presentano sotto forma gelatinosa e la loro colorazione varia dal bianco opaco alla quasi trasparenza. Sono costituiti da lieviti agglomerati, batteri e da un polisaccaride chiamato Kefiran (o kefran) a cui sono attribuite proprietà antitumorali, antinfiammatorie e curative delle coliti ulcerose.
La bevanda ha un lieve contenuto alcolico, che, da 0.5°, dopo due giorni di conservazione può salire fino a 2°. Ciò è dovuto alla trasformazione, durante il processo di fermentazione, dello zucchero in anidride carbonica e alcol.
Questo elisir può essere tranquillamente prodotto a casa, ed i grani possono essere utilizzati all’infinito, togliendo di volta in volta la parte in eccesso, dato che i fermenti si riproducono velocemente ed abbondantemente. La parte in eccesso può essere conservata in frigo qualche giorno in una soluzione di acqua e zucchero che periodicamente dovrà essere sostituita. E’ altresì possibile congelare i grani, disidratarli o anche mangiarli o usarli come fertilizzante per le piante del giardino.
La bevanda prodotta partendo dai fermenti di Kefir proviene dal Caucaso e ha una storia millenaria. Al palato si presenta gustosa, frizzantina ed è lievemente alcolica. La traduzione italiana deriva da una parola armena che vuol dire benessere e, infatti, una delle principali caratteristiche di questa bevanda, oltre la bontà, sono le sue infinite proprietà salutari e depurative dell’organismo.
Possono essere prodotti principalmente due tipi di questo “elisir di lunga vita”.
Quello “originale” è, senza dubbio, il kefir di latte, che si presenta di consistenza cremosa (quasi come uno yogurt) e si produce aggiungendo al latte (va bene qualsiasi tipo di latte) i fermenti (o granuli) che lo “fermenteranno” per un massimo di 2 giorni. Trascorsi i 2 giorni necessari si procederà al filtraggio e la bevanda ottenuta verrà conservata in frigo. Più passa il tempo e più la bevanda diventerà densa, ma aumenterà anche l’acidità.
La preparazione del kefir d’acqua è altrettanto semplice: ad un recipiente con dell’acqua, si aggiungono i fermenti insieme a zucchero, mezzo limone (preferibilmente biologico) e della frutta secca (che possono essere prugne, fichi, uva sultanina o simili). Come nel primo caso, anche qui si lascerà fermentare il composto per un massimo di 2 giorni a temperatura ambiente e successivamente, dopo il filtraggio, conserveremo la bevanda finita in frigo.
I fermenti si presentano sotto forma gelatinosa e la loro colorazione varia dal bianco opaco alla quasi trasparenza. Sono costituiti da lieviti agglomerati, batteri e da un polisaccaride chiamato Kefiran (o kefran) a cui sono attribuite proprietà antitumorali, antinfiammatorie e curative delle coliti ulcerose.
La bevanda ha un lieve contenuto alcolico, che, da 0.5°, dopo due giorni di conservazione può salire fino a 2°. Ciò è dovuto alla trasformazione, durante il processo di fermentazione, dello zucchero in anidride carbonica e alcol.
Questo elisir può essere tranquillamente prodotto a casa, ed i grani possono essere utilizzati all’infinito, togliendo di volta in volta la parte in eccesso, dato che i fermenti si riproducono velocemente ed abbondantemente. La parte in eccesso può essere conservata in frigo qualche giorno in una soluzione di acqua e zucchero che periodicamente dovrà essere sostituita. E’ altresì possibile congelare i grani, disidratarli o anche mangiarli o usarli come fertilizzante per le piante del giardino.