il denaro come mezzo per la piena occupazione (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Signori, non cresciamo e ve l’ho illustrato chiaramente IERI in questo post. Ed il problema italiano è diventato ormai cronico.

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Crisi Italia e la nostra guerra al centesimo

Scritto il 8 agosto 2013 alle 09:35 da Dream Theater
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Quali sono le responsabilità della crisi e come mai siamo finiti in questa condizione assurda? Quanto pesa la casta politica e cosa potrebbe succedere al Bel Paese?

Negli ultimi giorni abbiamo registrato alcuni dati macroeconomici in uscita nell’ambito dell’Eurozona che hanno anche battuto le attese. Italia compresa, tanto che il Ministro all’Economia, Saccomanni si è lasciato in dichiarazioni decisamente positivistiche che restano secondo me molto discutibili.
«Recessione finita, ma per il lavoro bisogna aspettare»
«Credo di sì»: così risponde Fabrizio Saccomanni intervenendo a Sky Tg24 Economia alla domanda se la recessione sia finita. «Credo che l’economia entrerà in ripresa siamo a un punto di svolta del ciclo». «Per gli effetti sull’occupazione dovremo ancora aspettare», ha aggiunto il ministro dell’Economia, che ha poi chiarito come l’ipotesi di un Pil in contrazione del 2% per il 2013 sia troppo pessimistica: «credo il dato risentisse della stasi politica che ha caratterizzato l’economia fino a maggio – ha detto – a quel punto però c’è stato l’effetto delle misure di rilancio». (Source)
Vorrei tanto poter dar ragione e sostenere le tesi del Dott Saccomanni (notate l’uso della parola “credo”). Non pretendo certo di essere più capace o preparato del Ministro, però permettetemi di esprimere un mio parere.
Italia: si attacca al treno dell’Eurozona

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Negli ultimi giorni tutta l’Eurozona si è ritrovata con dei dati Macroeconomici migliori delle attese. E questo è sicuramente un elemento positivo. Ma è anche vero che si tratta di miglioramenti a volte marginali che vanno a generare dei “rimbalzi dai minimi”. Quindi, questi dati necessiteranno di tante conferme e prima di parlare di ripresa…ce ne passa.
Questo discorso ovviamente è valido per l’Europa ma è altrettanto valido per l’Italia che, però, si trova secondo me in una situazione ben peggiore.
Ora non voglio passare dall’Esterofilo, in quanto cercherò di essere il più possibile realista.
L’Italia è il terzo paese dell’Eurozona. Ha un debito PIL secondo solo a quello greco, e questo è un dato di fatto-
Ma credetemi, il debito potrebbe rappresentare un problema non del breve periodo. Ci sono paesi, vedi il Giappone, che hanno un debito pubblico ben superiore all’Italia e…sono sempre lì, in piedi.
Il nostro problema resta sempre e solo quello. Ed è li che TUTTI i nostri sforzi si devono concentrare. Sto parlando della CRESCITA ECONOMICA.



Signori, non cresciamo e ve l’ho illustrato chiaramente IERI in questo post. Ed il problema italiano è diventato ormai cronico.


Ma come mai non c’è crescita?

Per poca buona volontà?

Per mancanza di istruzione?

Per mancanza di di investimenti?

Per la scarsa qualità del lavoro?

Per la mancanza di spesa per la ricerca?
Tutti questi elementi possono sembrare causa attiva della mancanza di crescita. In realtà così non è perché in tutti questi ambiti, l’Italia è in linea con la Media europea. E visto che noi dobbiamo confrontarci con i nostri “compagni di merende”,

allora possiamo dire che il problema sta altrove. E dove?

Beh, lo stiamo vedendo in questi giorni. Il nostro problema è proprio di tipo politico.
Leggete cosa diceva di noi Daniel Gros, uno dei migliori economisti europei, sull’Italia nel 2011:
As Italy’s debt crisis enters the danger zone the question arises: Can Italy ever overcome its decade-old growth slump? This column shows that Italy’s growth fundamentals are all in pretty good shape, except one – good governance. Worldwide Governance Indicators show a dramatic worsening during the Berlusconi governments especially when it comes to the rule of law, government effectiveness, and control of corruption. Progress on improving these might in the end be more important for growth than the reforms the EU demands. (Source)
E come incapacità politica e poca concretezza credo di poter dire che siamo secondi a nessuno, nemmeno alla Grecia.
Possiamo metterci in mezzo anche responsabilità storiche, culturali, regionali. Ma di certo se avessimo avuto nel corso degli anni una classe potilica capace, oggi l’Italia sarebbe uno dei paesi più solidi e ricchi dell’Eurozona.
O forse mi sbaglio?
Il tutto poi va a ripercuotersi in modo esponenziale sull’imprenditoria.
Troppa la burocrazia,

troppe le leggi che bloccano, ingessano e non permettono al piccolo imprenditore di crescere.

E troppo soffocante il regime fiscale che non solo non fa avvicinare aziende estere, ma soffoca e cancella le imprese italiane.

E se poi, come scritto ieri, lo stato CI METTE anche del suo…
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Infine l’ultima problematica che vorrei sfiorare, già descritta QUI. La Demografica.
Siamo un paese in recessione, con un tasso di imprenditoria in diminuzione, con una popolazione sempre più vecchia e sempre meno lavoratori attivi, poca immigrazione e pre lo più con un debito in perenne crescita, senza avere un PIL che si muove in modo correlato direttamente.
Anche se avremo tassi bassi per lungo periodo, qualcuno mi spiega come potremo venir fuori dalla morsa del debito pubblico e della recessione?

E se il mercato perderà la fiducia?
Ed ecco quindi che torniamo alla testa di questo banale e forse inutile post.


Saccomanni ed il suo discorso.
Il Ministro, ha capito proprio tutto. In questo momento il pericolo più grande per l’Italia è che venga a perdersi quella fiducia che ci stiamo riguadagnando.
Una fiducia che potrebbe essere ahimè solo temporanea.

Sempre sperando che non capiti nulla di anomalo. Un esempio?

Se una grande banca italiana dovesse andare in crisi, chi la salva? Forse l’Europa.

L’Italia non avrebbe i fondi necessari a disposizione, proprio perché la nostra è ormai diventata una guerra al centesimo. O forse più che di guerra, sarebbe meglio parlare di condanna.
STAY TUNED!
 

tontolina

Forumer storico
pil in discesa consumi in discesa, iva in caduta libera ...un disastro..
Eppure le imposte dirette aumentano di quasi 9 miliardi ..

La gente viene uccisa per garantire la tenuta dei conti pubblici
 

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