baleng
Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
A Cuba mi è stato regalato un testo di Oscar Wilde (tradotto in spagnolo , anche perché tutto ciò che le librerie cubane vendono pare debba essere stampato all'interno dell'isola). Si tratta di "Il critico come artista". Nel testo, il cui contenuto mi permetto di sintetizzare all'estremo, Wilde sostiene che il critico non solo crea, proprio come l'artista, ma anzi è superiore a questi, non essendo condizionato dalla materia. Ciò si inquadra nella visione di Wilde per cui la letteratura è superiore alle altre arti in quanto più libera e più adatta ad "uscire dal reale".
Il tutto viene espresso con ragionamenti e massime abbastanza paradossali, ma anche con una certa coerenza di ragionamento, così che non sempre è chiaro se si stia camminando per un percorso serio oppure provocatorio.
Mi ripropongo di riportare qui, citandole principalmente nell'ordine in cui si trovano scorrendo il testo,, alcune di queste affermazioni, che possono stimolare non solo discussioni, ma anche riflessioni su quale sia il senso e il valore della critica d'arte, oggi come allora.
La discussione sulla funzione del critico d'arte, peraltro, può tranquillamente iniziare anche subito
Il tutto viene espresso con ragionamenti e massime abbastanza paradossali, ma anche con una certa coerenza di ragionamento, così che non sempre è chiaro se si stia camminando per un percorso serio oppure provocatorio.
Mi ripropongo di riportare qui, citandole principalmente nell'ordine in cui si trovano scorrendo il testo,, alcune di queste affermazioni, che possono stimolare non solo discussioni, ma anche riflessioni su quale sia il senso e il valore della critica d'arte, oggi come allora.
La discussione sulla funzione del critico d'arte, peraltro, può tranquillamente iniziare anche subito