Unicredit (UCG) il Ceo di Unicredit Andrea Orcel è l’artefice dell’operazione con cui Mps acquistò Antonveneta da Santander nel 2007 (1 Viewer)

tontolina

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il Ceo di Unicredit Andrea Orcel è l’artefice dell’operazione con cui Mps acquistò Antonveneta da Santander nel 2007
rovinerà anche Unicredit?



L’apertura di UniCredit verso le “operazioni straordinarie” fa da assist oggi ai titoli delle principali banche quotate sull’indice Ftse Mib. Dopodomani sarà l’Orcel Day, il giorno in cui il ceo designato Andrea Orcel si insedierà ufficialmente in Piazza Gae Aulenti, una volta ottenuto il sì degli azionisti, nel giorno dell’assemblea ordinaria e straordinaria. Il mercato conoscerà il piano Orcel soltanto dopo la fine dell’estate, stando a quanto riportato dai broker dopo la call con il management di qualche giorno fa, ma qualche anticipazione è arrivata con le risposte che il cda di UniCredit ha dato alle domande pre-assembleari poste dagli azionisti.
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Dalle dichiarazioni si evince chiaramente come Piazza Gae Aulenti non escluda operazioni straordinarie, e l’attenzione del mercato va subito al tema del risiko bancario, dunque a eventuali operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni) a cui Orcel potrebbe star già guardando: un matrimonio con Mps, oppure con Banco BPM.

Occhio anche a quanto riferito al Financial Times da una fonte illustre, ovvero da un banchiere che venne sondato dal cacciatore di teste Spencer Stuart per il ruolo di AD di UniCredit, poi affidato a Orcel: “Monte dei Paschi è una priorità per il presidente di UniCredit (Padoan) e per l’Italia. Non c’è un’altra banca (a parte UniCredit) che potrebbe rilevarla”.

Un altro banchiere, che conosce Orcel da più di 30 anni, ha affermato che un deal con Mps rappresenterebbe un “clean-up trade” per Orcel, visto che fu lui stesso l’artefice dell’operazione con cui Mps acquistò Antonveneta da Santander nel 2007, per 9 miliardi di euro (più 7 mld di debiti fidejussori), alla vigilia della crisi finanziaria: un accordo che molti ritengono all’origine dei continui problemi della banca senese.


Tag: UniCredit-MPS
 

tontolina

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Unicredit sta trattando l'acquisizione con MPS
però non vuole la parte veneta
nè quella meridionale

insomma vuole il filetto
 

tontolina

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UniCredit – Utile netto piu' che raddoppiato a 1.034 mln nel 2Q 2021 30/07/2021 11:36 - MKI
UniCredit ha archiviato il secondo trimestre 2021 con un margine di intermediazione pari a 4.398 milioni (+5,5% a/a), a seguito di una dinamica contrapposta dei ricavi core. Il periodo ha registrato un utile netto di 1.034 milioni (+146,3%), beneficiando della tenuta dei costi e del calo delle rettifiche su crediti.
La robusta performance commerciale, che conferma i punti di forza della rete di UniCredit, ha spinto i ricavi a 4,4 miliardi nel secondo trimestre 2021, con le commissioni che hanno prodotto ancora una volta un eccellente risultato, al graduale riaprirsi delle economie durante il trimestre, e con il margine d' interesse che inizia a stabilizzarsi a 2,2 miliardi.
I costi sono risultati pressoche' invariati su base annua, pari a 2,5 miliardi nel secondo trimestre 2021, grazie alla continua attenzione all' efficienza e la rigorosa disciplina sui costi, con un rapporto costi/ricavi al 56 per cento.
Il costo del rischio contabile si attesta a 33 pb nel secondo trimestre 2021, grazie alla qualita' dell' attivo migliore del previsto, parzialmente compensato dal quadro normativo avverso.
L' utile netto sottostante, pertanto, ha raggiunto 1,1 miliardi.
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Il margine di intermediazione si e' fissato a 4.398 milioni (+5,5% a/a), con una dinamica contrapposta tra le componenti core.
Il margine di interesse e' sceso a 2.203 milioni (-7,9%), con i tassi sui finanziamenti alla clientela hanno continuato a risentire del minore rendimento generato dai prestiti garantiti dallo Stato e della continua concorrenza.
Le commissione nette sono salite a 1.674 milioni (+21,5%), grazie alla crescita delle commissioni su investimento (+47,4% a 718 milioni, spinte dalla forte attivita' commerciale), delle commissioni su finanziamenti (+2,7% a 413 milioni, grazie alla ripresa dell' attivita' di finanziamento, supportata dalle vendite di prodotti assicurativi di protezione del credito) e delle commissioni da servizi transazionali (+10,9% a 543 milioni, grazie al maggior utilizzo delle carte e dei servizi di pagamento che riflette la ripresa delle attivita' sensibili al PIL a seguito dell' allentamento dei lockdown).
I profitti da trading sono aumentati a 425 milioni (+19%), per effetto del solido apporto legato ai proventi dell' attivita' della clientela sono stati solidi, a conferma della qualita' dell' attivita' di negoziazione ricorrente dei clienti della banca, mentre gli altri ricavi sono cresciuti a 96 milioni (+140%), per effetto degli investimenti sia azionari che finanziari, oltre che del contributo di Yapi Kredi.
Sotto controllo i costi a 2.461 milioni (+0,7%), grazie soprattutto alla stabilita' del costo del personale (+0,2% a 1.495 milioni), mentre gli altri costi sono leggermente saliti (+1,6% a 966 milioni, per le maggiori spese IT). Il rapporto costi/ricavi e' stato pari al 56% nel secondo trimestre 2021.
Il risultato lordo di gestione si e' pertanto fissato a 1.937 milioni (+12,3%), e, dopo rettifiche su crediti scese a 360 milioni (-61,6%, beneficiando di un' evoluzione della qualita' dell' attivo migliore del previsto, in parte compensato dal quadro normativo sfavorevole. Il costo del rischio nel secondo trimestre si attesta a 33 pb), il risultato netto di gestione e' ammontato a 1.577 milioni (+100,1%).
Il periodo si e' chiuso con un utile netto di 1.034 milioni (+146,3%), grazie anche alla diminuzione degli oneri sistemici e al minore contributo negativo di Yapi Kredi ai profitti netti da investimenti.
 

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