il BUND: la sfida alle leggi della fisica... (2 lettori)

Il Piadinaro

Forumer attivo
dan24 ha scritto:
con il senno di poi se rollavo due bund sul t-bond avevo fatto bella cosa...
dopo aver perso più di una figura lo strunzo del bund stamani nada....come al solito..è quasi peggio del fib questo...

ciao buona giornata oggi non voglio vedere che è meglio

Calma ragazzi lasciamolo lavorare, sappiamo bene che il Bund non ama i gap magari le stime del Pil francese gli danno il colpo di grazia,ad ogni modo non bisogna avere fretta, mi basta un 116 sul giugno per il 22 marzo giorno di scadenza delle mie put :lol:
Saluti a tutti,Gastro vai piano con il caffè magari sei tu che lo ecciti :)
 

f4f

翠鸟科
gastronomo ha scritto:
dan24 ha scritto:
con il senno di poi se rollavo due bund sul t-bond avevo fatto bella cosa...
dopo aver perso più di una figura lo strunzo del bund stamani nada....come al solito..è quasi peggio del fib questo...

ciao buona giornata oggi non voglio vedere che è meglio

Vediamo :-? -
1 o sono "contrarian" che si devono coprire,
2 o sono ricoperture su flussi dall'Asia in notturna,
3 o sono una manica di strunz :rolleyes: - certo, se il buon giorno si vede dal mattino ... se le aste gli andavano bene ai 'mericans ora stavamo col bund a 150 :eek: - calma e sangue freddo, preparo un'altra tanica di caffè, stecca di sigarette e aspettiamo lungo il fiume 8)


goood morning bbanda

gastro
non capisco perchè hai messo le ipotesi 1 e 2....
la tre me pare confermata a divinis per omnia secula seculorum ... :uhm:
 

gastronomo

Forumer storico
f4f ha scritto:
gastronomo ha scritto:
dan24 ha scritto:
con il senno di poi se rollavo due bund sul t-bond avevo fatto bella cosa...
dopo aver perso più di una figura lo strunzo del bund stamani nada....come al solito..è quasi peggio del fib questo...

ciao buona giornata oggi non voglio vedere che è meglio

Vediamo :-? -
1 o sono "contrarian" che si devono coprire,
2 o sono ricoperture su flussi dall'Asia in notturna,
3 o sono una manica di strunz :rolleyes: - certo, se il buon giorno si vede dal mattino ... se le aste gli andavano bene ai 'mericans ora stavamo col bund a 150 :eek: - calma e sangue freddo, preparo un'altra tanica di caffè, stecca di sigarette e aspettiamo lungo il fiume 8)


goood morning bbanda

gastro
non capisco perchè hai messo le ipotesi 1 e 2....
la tre me pare confermata a divinis per omnia secula seculorum ... :uhm:

:lol: :lol: :lol: - ho messo le prime due ipotesi per conceder loro il beneficio del dubbio - accattarsi 100 mila lotti in un'oretta con il trend impostato così male è cosa un tantino sospetta :rolleyes: , ma alla fine la tre è la più corretta ;)
 

f4f

翠鸟科
spmib apre in gap-up girando le carte contro il mio lavoro di analisi di ieri
e favorendo sfacciatamente il cuginaster, che il cielo lo bbenedica... :rolleyes:
 

Stefano69fc

Nuovo forumer
Ciao a tutti...
Allego un'immagine a mio parere interessante
1108116426anonimo.jpg
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Fleursdumal

फूल की बुराई
Bonjour a tout les bondaroles

ric e se stessero rimontando o incrementando le posizioni long-short Bund-10yt-note? non l'hai presa in considerazione questa :p certo a stare sul Bund si diventa veramente pazzi
1108117178diavolopulp.gif
 

gastronomo

Forumer storico
Fleursdumal ha scritto:
Bonjour a tout les bondaroles

ric e se stessero rimontando o incrementando le posizioni long-short Bund-10yt-note? non l'hai presa in considerazione questa :p certo a stare sul Bund si diventa veramente pazzi
1108117178diavolopulp.gif

Spettabile Dottor Fleur, direi, dalla sua arguta osservazione, che Lei mi legge nel pensiero - il bund è l'assicurazione sulla vita dei 'mericans, salgono loro, saliamo noi, scendono loro, noi stiam fermi :rolleyes: - mi sto facendo un fegato ...altro che alla veneziana :eek: :lol: :rolleyes:
 

gastronomo

Forumer storico
'Azz... guardando il book del bund mi fà pensare ad un "corner" sulle materie prime, tonnellate di lotti su entrambi i lati, size che passano come noccioline, e se la giocano a far melina, che se ti metti lì in mezzo con due lotti sei come una barchetta di carte tra i marosi dell'oceano...consiglio a tutti la lettura di un libro in inglese JESSE LIVERMORE, WORLD'S GREATEST STOCK TRADER autore Richard Smitten, edizioni Wiley, non è il solito libro da panzoni...;) si impara molto buon senso e disciplina - 'sto qui ha fatto il primo corner della storia sul cotone tipo nel 1901, a 20 anni :eek: !!!
 

Fleursdumal

फूल की बुराई
azz jesse livermore, un pazzo quasi al livello del nostro vecio alpin ditropan :D :lol:


La speculazione secondo Jesse Livermore



Le considerazioni sul trading fatte da Jesse Livermore e trascritte da Edwin Lefèvre sono un misto di tecnica, psicologia ed esperienza. Dato che il libro è scritto con lo stile del romanzo autobiografico, non è sempre facile separare questi tre elementi. La speculazione ai primi del novecento era certamente molto diversa da quella attuale e tuttavia molte delle osservazioni fatte dall'autore mantengono una sorprendente freschezza e molti dei concetti illustrati sono stati successivamente inglobati nei programmi e nelle metodologie di trading utilizzate ancora oggi.

Il trading di Livermore era basato su alcune idee fondamentali abbastanza semplici. La prima era quella di osservare ed analizzare attentamente le condizioni di mercato (il trend) e poi tener fede alla propria impostazione controllando la talvolta irrefrenabile tendenza del trader a comprare e vendere.

"Penso di avere veramente fatto un grande passo in avanti quando sono riuscito a capire che quando il vecchio Mr. Partridge diceva agli altri clienti, "Beh, sapete, il mercato è rialzista (bullish)!" ció che voleva dire era che i grandi guadagni erano non nelle fluttuazioni individuali, ma nei grandi movimenti, nei trends. E lasciatemi dire adesso una cosa: dopo aver passato molti anni a Wall Street e dopo aver guadgnato e perso milioni di dollari vi voglio dire questo: non sono mai state le mie idee che mi hanno reso molto. E' sempre stato il mio star seduto. Capito? Star seduto fermo! Non è difficile capire il mercato. Si trovano sempre un mucchio di rialzisti all'inizio di un ciclo di rialzo ed un mucchio di ribassisti all'inizio di un ciclo di ribasso. Ho conosciuto molti che riuscivano ad iniziare a comprare ed a vendere nel momento a loro piú favorevole. E la loro esperienza invariabilmente assomigliava alla mia: non diventavano mai veramente ricchi. Persone che riescono a vedere giusto e a star seduti fermi non sono comuni. Per me è stata una delle cose piú difficili da imparare. Ma è solo dopo cha la si capisce che cominci veramente a guadagnare. [...] La ragione è che una persona puó anche vedere giusto e chiaro e peró diventare impaziente o dubbioso quando il mercato lo fa attendere. [...] Non è che il mercato li batte. Si battono da soli, perchè nonostante abbiano cervello, non sono capaci di star seduti fermi."

"L'insistenza del vecchio Partridge sulla vitale importanza di essere sempre lunghi in un mercato rialzista mi fece senza dubbio riflettere sull'importanza fondamentale di determinare anzitutto il tipo di mercato in cui ci si trova. Cominciai a capire che i soldi si trovano necessariamente nei grandi movimenti di prezzo."

Se non è possibile identificare un orientamento di fondo del mercato, è spesso meglio attendere:

"Quando i prezzi non stanno andando da nessuna parte, ma semplicemente muovendosi in un intervallo limitato, non ha senso cercare di prevedere se il prossimo rilevante movimento sarà al rialzo o al ribasso. Ció che occorre fare è seguire il mercato, cercare di determinare l'ampiezza dell'intervallo, e semplicemente non fare nulla fino a che tale intervallo non viene rotto in un senso o nell'altro."

altrimenti il rischio è quello di incorrere nel fin troppo comune "iper-attivismo" che difficilmente ha effetti benefici sul proprio portafoglio:

"C'è un momento per tutte le cose, ma non lo sapevo. E questo è precisamente ció che molti speculatori, pur non essendo degli ingenui, non capiscono. C'è lo sciocco di tipo comune che fa la cosa sbagliata tutte le volte ed in ogni posto, ma c'è anche il trader sciocco, che pensa che deve sempre comprare o vendere in ogni momento. Nessuno puó sempre avere ragioni adeguate per giustificare l'acquisto e la vendita giornaliera di azioni - o avere una conoscenza sufficiente per rendere sempre intelligente il suo trading."

Per leggere correttamente le condizioni di mercato, un aiuto fondamentale viene dall'esperienza, infatti:

"Un'altra lezione che ho imparato è che non c'è nulla di nuovo in borsa. Non ci puó essere perchè la speculazione è vecchia come le colline. Ció che accade nel mercato oggi è accaduto prima ed accadrà ancora."

Naturalmente, l'esperienza di per sè non basta,

"Seguire l'esperienza puó farti sbagliare di tanto in tanto. Ma a non seguirla saresti veramente un asino."

Non c'è purtroppo una ricetta precisa ed anche in questo sta uno degli aspetti affascinanti della speculazione: si tratta di una continua sfida intellettuale che si vince con dedizione, intelligenza e nervi saldi.

"Quando si fa questo mestiere non ci si puó permettere il lusso di avere opinioni rigide. Occorre avere una mente aperta e tanta flessibilità. Non è saggio trascurare il messaggio che viene dall'andamento dei prezzi, anche se esso contrasta con la tua opinione del mercato e con la tua valutazione della domanda e dell'offerta."

C'è poi un ulteriore importante elemento da considerare e cioè l'aspetto psicologico, sia quello delle masse (del "pubblico") sia quello relativo a sè stessi.

"Un trader, oltre a studiare le condizioni del mercato, ricordarsi i precedenti e tenere in conto la psicologia degli altri partecipanti al mercato, deve anche conoscere sè stesso e far fronte alle proprie debolezze. Non c'è alcun bisogno di arrabbiarsi perchè si è umani. Sono giunto alla conclusione che è necessario saper interpretare sè stessi, almeno quanto è necessario saper leggere il mercato."

Cosa vuol dire questo?

"I nemici mortali dello speculatore sono: ignoranza, avidità, paura e speranza."

e ancora:

"I principali nemici dello speculatore sono nemici interni. La natura umana è sempre accompagnata da speranza e da paura. Nel trading, quando il mercato si muove contro di te speri che sarà l'ultimo giorno e ti trovi a perdere di piú che non se non avessi creduto a questa speranza: questa speranza che è esttamente l'alleato che ha portato al successo piccoli e grandi imprenditori. E quando il mercato si muove nella tua direzione, hai paura che domani si riprenderà i tuoi profitti, ed esci dalla tua posizione - troppo presto. La paura ti porta a guadagnare meno di quello che potresti. Lo speculatore deve combattere questi due istinti. [...] Invece di sperare, deve temere; invece di temere deve sperare. Deve temere che la sua perdita diventi molto piú grande e deve sperare che il suo profitto diventi molto piú consistente."

Capire i propri limiti significa non forzare l'interpretazione del mercato:

"Se un titolo non si comporta nel modo giusto, non toccarlo; perchè se che non capisci cosa c'è che non va, non puoi sapere da che parte andrà. Nessuna diagnosi, nessuna prognosi. Nessuna prognosi, nessun profitto."

Capire i propri limiti significa anche capacità di riconoscere i propri errori e rimediare (che non vuol dire sperare di guadagnare). Il trading non è mestiere per "quelli che non sbagliano mai". Quando sulla stampa popolare (e non solo) appaiono titoli relativi a super-traders che "non sbagliano mai", vi sono solo due possibilità: (i) non è vero, e il giornalista è solo un ingenuo; (ii) non è vero, e il giornalista è prezzolato.

"Ripensai a tutto ció che avevo fatto e che non avevo fatto e mi dissi: "Evidentemente mi sbaglio!" . Per uno come me, capire che sbaglio ed uscire immediatamente dalla posizione è la stessa cosa. Cosí coprii la posizione e persi un milione di dollari."

Capire i propri limiti non significa infatti essere indecisi o dubbiosi:

"Un uomo deve credere in sè stesso e nella sua capacità di giudizio se vuole ricavare da vivere da questa professione. Questa è la ragione per cui non credo nelle 'dritte'."

Come si impara tutto questo? Non dai libri purtroppo.

"Non c'è niente come perdere tutto quello che hai per insegnarti cosa non devi fare. E quando sai cosa non devi fare per non perdere soldi, allora cominci ad imparare cosa devi fare per guadagnare. Hai capito? Stai cominciando ad imparare!"

un esempio piú concreto?

"Mi è costato milioni capire che un altro pericoloso nemico del trader è la capacità di farsi influenzare dalle idee di una personalità magnetica quando espresse plausibilmente ed in modo brillante. Tuttavia, mi è sempre sembrato che avrei potuto imparare questa lezione anche se mi costava solo un milione. Ma il Fato non sempre ti lascia fissare il costo della tua educazione."

Lo studio dei propri errori è ancora piú importante dello studio dei propri successi se si vuole progredire in questo tipo di attività.

Da queste idee fondamentali sul trading, Livermore fa discendere una serie di considerazioni "attuative" di natura piú pratica. Si tratta spesso di concetti semplici, ma altrettanto spesso di concetti disattesi e dimenticati dai piú. Essi riguardano, tra l'altro, la determinazione del trend:

"Lo speculatore non è un investitore. Il suo obiettivo non è di assicurarsi un buon rendimento costante sul suo capitale, ma semplicemente di fare profitti da un'ascesa o da un declino dei prezzi. Perció la cosa che occorre determinare è la linea speculativa che offre minore resistenza nel momento in cui si entra il mercato; e ció che occorre attendere è il momento in cui questa linea si definisce, perchè questo è il segnale che bisogna cominciare a lavorare. [...] Il livello del prezzo, di per sè, non ha nulla a che vedere con la determinazione della linea di minore resistenza.[...] Se segui questa regola scoprirai che, in pratica, ogni notizia importante che esce quando il mercato è chiuso, è normalmente in armonia con la linea di minore resistenza. Il trend è stato stabilito prima della pubblicazione della notizia, e in mercati rialzisti le notizie ribassiste vengono ignorate e le rialziste esagerate, e viceversa."

Un'idea diffusa specialmente nel mondo di oggi, anche grazie ai progressi delle telecomunicazioni (internet) è che la determinazione delle condizioni fondamentali di mercato possa venire fatta da qualcun altro e ci possa venire offerta su un piatto d'argento:

"Il pubblico vuole sempre dei suggerimenti e delle spiegazioni. Questo è ció che fa del dare e ricevere "dritte", una pratica universale. E' giusto che i brokers e gli intermediari forniscano ricerca ai propri clienti. [Tuttavia] lo speculatore deve guardare lontano, mentre il broker si preoccupa delle commissioni che puó incassare oggi. [...] Il pubblico dovrebbe sempre tener presente i principi fondamentali del trading. Quando un'azione sale, non c'è bisogno di elaborate spiegazioni del perchè sale. Sale perchè c'è una continua domanda di quell'azione. Fino a che continua a salire con solo delle piccole reazioni al ribasso di tanto in tanto, si puó ritenere sia abbastanza sicuro seguirla nella sua ascesa. Ma se dopo una lunga salita un'azione si gira e comincia gradualmente a scendere, presentando solo occasionalmente dei rally limitati, è ovvio che la linea di minore resistenza è mutata da rialzista a ribassista. Se questo è il caso, perchè uno dovrebbe chiedere spiegazioni? Forse esistono delle ottime ragioni che spiegano questo accadimento, ma queste ragioni sono probabilmente conosciute solo da pochissime persone che, o non le dicono, o anzi dicono che l'azione è conveniente. La natura del gioco è tale che il pubblico dovrebbe capire che la verità non puó essere detta dai pochi che la conoscono."

Data l'incertezza che comunque circonderà sempre in qualche modo la determinazione delle condizioni di mercato, occorre concretizzare quella flessibilità ed apertura mentale di cui si diceva sopra verificando continuamente il proprio approccio:

"La gente non sembra capire facilmente i concetti fondamentali del trading. Ho spesso detto che comprare durante l'ascesa dei prezzi è il metodo migliore per comprare. Il punto non è acquistare meglio possibile o riuscire a vendere al prezzo piú alto, ma semplicemente comprare e vendere al momento giusto. Quando sono ribassista e vendo un'azione, ogni vendita deve essere fatta ad un livello inferiore della precedente. Quando compro, faccio il contrario. Io non compro azioni se il prezzo scende, io compro se il prezzo sale."

Questo puó portare a qualche conclusione apparentemente controintuitiva:

"Un'altra cosa da tener presente è questa: non provare mai a vendere al massimo. Non è intelligente. Vendi dopo un moderato ribasso se non c'è stata una risalita."

Una volta fatto il proprio studio e determinato il trend, la coerenza del proprio percorso d'azione accompagnata da una certa dose di audacia, diviene fondamentale:

"Studiavo il mercato perchè il mio mestiere era quello di speculare. Il momento che il mercato mi diceva che avevo ragione, il mio dovere era quello di aumentare la mia posizione. E lo facevo. E questo era tutto."

Ed ancora, importantissima, l'analisi degli errori di impostazione ed operativi propri ed altrui:

"Che cosa fa una persona quando decide che deve speculare per pagarsi una qualche urgente necessità? Beh, semplicemente spera. Scommette. Perció finisce per correre dei rischi che sono molto piú grandi di quelli che avrebbe corso se avesse speculato intelligentemente, seguendo le idee che si sarebbe potuto formare dopo un'analisi distaccata delle condizioni sottostanti. Per cominciare, questa persona insegue il profitto. Non puó permettersi di aspettare. Il mercato deve dargli ragione, e subito. Pensa che tutto quello che vuole è di piazzare una scommessa prezzata alla pari. Siccome è preparato a chiudere subito la posizione, diciamo lasciare lo stop-loss a due punti, quando due punti è tutto ció che spera di guadagnare, accarezza l'illusione di avere il 50% di probabilità di guadagnare. Ho conosciuto persone che hanno perso migliaia di dollari in queste operazioni, particolarmente su acquisti fatti al massimo del mercato giusto prima di una reazione moderata. Non è certamente il modo di speculare."

"In ogni boom vi sono aziende che sono quotate principalmente, se non esclusivamente, per avvantaggiarsi dell'appetito del pubblico per le azioni. Poi vi sono anche i collocamenti in ritardo. La ragione per cui i collocatori fanno questo errore è che, essendo esseri umani, non vogliono vedere la fine del boom. Inoltre, è commercialmente interessante assumersi dei rischi quando il profitto potenziale è abbastanza alto. Il massimo (dei prezzi) non è mai vicino quando la vista è viziata dalla speranza. L'investitore medio vede un'azione che nessuno voleva a 12 o 14 dollari avanzare fino a 30 - che sicuramente rappresenta il massimo - fino a che raggiunge 50. Questa è assolutamente la fine della salita. Poi va a 60, a 70, a 75. A questo punto è una certezza che l'azione non puó andare oltre. Ma va a 80 a poi a 85. A questo punto, l'investitore medio, che non pensa mai al valore ma solamente ai prezzi, e non è governato nelle sue azioni che dalle paure, sceglie la strada piú facile - smette di pensare che c'è un limite alla salita. Questa è la ragione per cui molti che sono abbastanza bravi da evitare di comprare ai massimi, finiscono comunque per perdere perchè non sono capaci di monetizzare i profitti. I grandi profitti sono sempre realizzati prima dal grande pubblico - sulla carta. E di solito rimangono sulla carta."

"Avevo fatto esattamente la cosa sbagliata. Il cotone registrava una perdita e avevo mantenuto la posizione. Il grano registrava un profitto e avevo chiuso la posizione. Di tutti gli errori che uno puó fare in questo mestiere, ce ne sono pochi che sono piú gravi che cercare di fare media su una posizione in perdita. Chiudi sempre se registri una perdita e tieni duro sulle posizioni in utile."

Il trading è un mestiere come gli altri. Con tanta applicazione e tanto tempo si puó riuscire veramente bene. Eventuali doti naturali, come sempre, aiutano. Quello che è importante è non illudersi che possa venire fatto facilmente, magari come lavoro part-time.

"La speculazione è un mestiere duro ed uno speculatore deve essere al lavoro in continuazione o presto non avrà piú lavoro del tutto."

e nemmeno tramite qualche simulazione sul computer,

"Ho sentito di gente che si diverte effettuando operazioni immaginarie sul mercato azionario per provare con dollari immaginari quanto sono bravi. Talvolta questi scommettitori fantasmi fanno milioni. [...] E' come la vecchia storia di quell'uomo che doveva scontrarsi con un altro in duello il giorno seguente. Il suo secondo gli chiese: "Spari bene?"; "Modestamente, posso colpire il gambo di un calice di vino da quindici metri" rispose il duellante. "Molto bene" disse il secondo, affatto impressionato. "Ma puoi colpire il gambo del calice di vino mentre il calice di vino sta puntandoti una pistola carica dritto al tuo cuore?"

e per impararlo non basta neanche leggere i libri e le esperienze altrui (!). Le esperienze che valgono di piú sono sempre quelle fatte sulla propria pelle!

" Il principiante non sa nulla e tutti, egli incluso, lo sanno. Poi c'è il 'semi-sciocco' che sa molto e fa in modo che gli altri pensino che lui sa. Questo semi-sciocco possiede qualche esperienza, ha studiato - non il mercato - ma alcune considerazioni sul mercato fatte da qualche altro semi-sciocco di piú alto livello. Il semi-sciocco normalmente sa anche come evitare di perdere troppi soldi sul mercato: è questo il tipo di investitore, piuttosto che il principiante, che fa felici le società di brokeraggio garantendo loro un flusso continuo di commissioni. Dura circa tre anni e mezzo in media, mentre il principiante dura di solito tra le tre e le trenta settimane. Naturalmente è proprio questo semisciocco che cita i famosi aforismi del trading e le varie regole del gioco. Sa tutto, eccetto la cosa principale: "Non essere uno sciocco!"".

Alla fine, ció che veramente distingue il professionista è una passione verso il mercato (non verso il denaro!) che lo porta a trovare il tempo ed il modo di disciplinare sia i suoi comportamenti che il suo carattere:

"Il professionista cerca di fare la cosa giusta, piuttosto che focalizzarsi sul guadagno: egli ben sa che il profitto altro non è che la conseguenza di una serie di azioni corrette."
 

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