S&P 500 Ibm/Sun microsystem (1 Viewer)

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La Ibm sta trattando per acquisire Sun Microsystems con una maxi-aggregazione che permetterebbe al colosso di Armonk di rafforzarsi anche nel comparto dei server internet mettendo sotto pressione la rivale Cisco. Lo rivela stamane il Wall Street Journal online citando fonti vicine al dossier secondo le quali l'esito della trattativa, già avviata, non è scontato. Le due società hanno un denominatore comune: entrambe producono sistemi informatici per clienti aziendali che non si basano sul software di Microsoft, possiedono linee di prodotto che sono meno dipendenti rispetto a quelle dei rivali dai processori Intel e sono forti sostenitrici dei software open source Linux e Java.

Se l'operazione dovesse andare in porto (potrebbe avvenire la prossima settimana, ma le aziende non hanno confermato) Ibm dovrebbe pagare almeno 6,5 miliardi di dollari in contanti con un premio di oltre il 100% rispetto al prezzo di chiusura della società di martedì. Un'aggregazione dei due colossi informatici richiederebbe un'attenta opera di amalgama di due culture aziendali molto diverse. Ibm, la società che, dalla costa Est degli Usa, ha contribuito a inventare l'informatica, è cresciuta con una filosofia gestionale mirata ad assecondare le esigenze della clientela con uno stile formale. Sun per converso, è nata nella Silicon Valley negli anni '80 spinta dalla creatività dei suoi ingegneri: ha esordito costruendo workstations per poi concentrarsi sui server quando è decollato il mondo internet.

Ma la società fondata da Scott McNealy, dopo lo scoppio della bolla internet ha faticato sul mercato, arrivando in ritardo nella nicchia dei server a basso costo, quelli che impiegano processori Intel e Amd. E il successore di McNealy, Jonathan Schwartz, ha portato l'azienda a concentrarsi sulle innovazioni nel software e nell'immagazzinamento dei dati. Una strategia che lo scorso anno dal punto di vista borsistico non ha pagato, con il titolo Sun a picco, anche a causa della dipendenza della società dai server di fascia alta e dai prodotti per il mercato finanziario, colpito duramente dalla crisi.

Secondo fonti del settore, prima di Ibm la Sun aveva avvicinato la rivale Hp nella speranza di essere acquisita ma l'offerta era stata declinata. Per Ibm l'operazione-Sun significherebbe la maggiore acquisizione di sempre e una rottura con il recente passato nel quale era sempre stata acquirente di piccole società di software e di servizi. Ibm, soprannominata «Big Blue» si trova relativamente in buona salute rispetto a concorrenti come Hp anche se l'acquisizione di Sun - che nel secondo trimestre conclusosi a dicembre ha perso 209 milioni di dollari - inevitabilmente intaccherebbe la sua redditività. Ma l'operazione metterebbe comunque sotto pressione il colosso statunitense dei server, Cisco, il cui amministratore delegato, John Chambers, solo lunedì scorso aveva dichiarato che la sua società continuerà a colaborare con Ibm anche se è una concorrente proprio nel comparto dei server.

L'operazione Ibm-Sun rafforzerebbe il primato globale di Ibm nei server che lo scorso anno, secondo i dati Idc, la vedeva al 31,4% del mercato mondiale, seguita da Hp (29,5%), da Dell (11,6%) e da Sun (10,6%).
 
Ultima modifica di un moderatore:

sandor

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Bog?
Capito la IBM che ti combina? Questi continuano ad espandersi, ma come fanno se l'industria del settore sta in apnea, bhoooooo!!!!
 

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