"I VERBi SIGNORA MAESTRA? (2 lettori)

Val

Torniamo alla LIRA
Valutiamo il gesto anche dall'altro punto di vista.......un paio di commenti

Questi poliziotti si sono tolti il casco per italico buonismo, per compiacere i violenti o per paura?Loro dovere è difendere la Società dai violenti, da chi non rispetta la Legge, da chi manifesta bloccando intere città, impedendo a tante persone di lavorare e causando danni economici enormi. Per questo sono pagati. Credevano forse, con quel gesto, che il blocco e le violenze sarebbero cessate?

poi si scopre che gli ultras di juve e torino si aggingono ai forconi ..
e fanno guerriglia urbana
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il segretario è partito con la canna del fucile fumante :rolleyes::rolleyes: non è che poi ci inciampa ....:mumble::mumble: .....nella canna :lol::lol::lol:

"Marianna Madia...ma scherziamo?...doveva essere il volto nuovo voluto da Veltroni anni orsono, poi sicapì che ra una marchetta bella e buona (leggi fidanzatina di Napolitano junior). Oggi ce la propone il Renzino, ma la musica, in questa Italia continua a non cambiare. Che ha fatto la bella biondina oltre a stare seduta per anni vicina al volpone D'Alema in Parlamento? NULLA...ma non sappiamo con chi è fidanzata oggi?"

"Nella mia azienda non assumo donne perchè 'fa figo' ma perchè mi serve quel tipo di professionalità o personalità per migliorare o bilanciare l'assetto delle risorse umane. Non faccio spot in associazione o sulle riviste di settore magnificando la gioventù dei miei dipendenti o l'abbondanza di rappresentanti del sesso femminile. Io faccio business non politica..... - PS: 'sto Reeenzi ride troppo."

"abbiamo speranza in renzi.. tuttavia la squadra mi sembra veramente debole.. Mi piacerebbe aver sentito qualcosa di intelligente dalla Serracchiani che, oltre ad aver cambiato corrente ogni 2 settimane, sembra veramnete poca cosa.. la Madia poi era chiacchierata come l'amica di un capo storico (come altre ben note, del resto). Non vorrei che l'andazzo (berlusconiano) del partito sia rimasto lo stesso.. "

:D naturalmente l'Italia è fatta di idee .......tante. Concretezza, poca.
 
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tatteo

Forumer storico
Valutiamo il gesto anche dall'altro punto di vista.......un paio di commenti

Questi poliziotti si sono tolti il casco per italico buonismo, per compiacere i violenti o per paura?Loro dovere è difendere la Società dai violenti, da chi non rispetta la Legge, da chi manifesta bloccando intere città, impedendo a tante persone di lavorare e causando danni economici enormi. Per questo sono pagati. Credevano forse, con quel gesto, che il blocco e le violenze sarebbero cessate?

poi si scopre che gli ultras di juve e torino si aggingono ai forconi ..
e fanno guerriglia urbana
guarda che non è così.
Per lo meno ti posso dire quello che è successo qua a torino.
Innanzitutto i manifestanti erano per lo più autotrasportatori, commercianti di simpatie per lo più destrorse. Ovviamente poi è diventato più trasversale. In ogni caso il fatto che il 70/80% dei "facinorosi" cantassero l'inno di Mameli durante l'assalto al palazzo della regione e ad Equitalia , la dice lunga. Oltretutto i giornali raccontano sempre una mezza verità. Lo zoccolo duro dei protestanti era composto e supportato dalla frangia più estremista del tifo bianconero. I cosiddetti Drughi, che si rifanno allo stile di vita del film Arancia Meccanica. Qualcuno dell'altra Curva sicuramente era presente , ma pare a titolo personale.
Fra i primi a scendere dalla Regione e a solidarizzare con i manifestanti è stato il consigliere Marrone di Fratelli d'italia, con esperienza di responsabile cittadino del Fuan (ex MSI). Il gesto dei polizziotti , secondo te cosa vuol indicare?

ecco il saluto romano in piazza castello
 

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PILU

STATE SERENI
Valutiamo il gesto anche dall'altro punto di vista.......un paio di commenti

Questi poliziotti si sono tolti il casco per italico buonismo, per compiacere i violenti o per paura?Loro dovere è difendere la Società dai violenti, da chi non rispetta la Legge, da chi manifesta bloccando intere città, impedendo a tante persone di lavorare e causando danni economici enormi. Per questo sono pagati. Credevano forse, con quel gesto, che il blocco e le violenze sarebbero cessate?

poi si scopre che gli ultras di juve e torino si aggingono ai forconi ..
e fanno guerriglia urbana

basta con gli individualismi della nostra società...quei poliziotti meritano il massimo rispetto... basta guerra tra poveri..se gli italioti si svegliassero e prendessero a kalci in kulo questa pseudo classe politica la gente ne avrebbe solo vantaggi...chi non rispetta la legge oggi è a capo di un partito politico che dovrebbe stare in gabbia e invece fa proclami di giustizia... quanto siete patetici... la legge va rispettata solo quando fa comodo .. finitela che è ora di cambiare qs paese...

p.s. quei poliziotti sono gli stessi che rischiano la vita per difendere un delinquente.. fare le sentinelle nelle residenze di un delinquente... con i soldi miei e tuoi... quindi stai un po mutino e vergognati ..che poi gli ultras cercano di infiltrarsi qs fa parte di una società idio.ta che non riesce a far quadrato e difendere i propri diritti..ma non per questo c'è da censurare gente che non riesce ad andare avanti.. certo nessuno è perfetto ma bisogna iniziare da una parte..altrimenti sono solo lamenti in un deserto.. e nessuno e dico nessuno che osi più dire che le cose non vanno bene se poi si è i primi a criticare chi almeno ci prova a cambiare...

solo in Italia un delinquente è a capo di un partito ..un delinquente che riesce a comprare consenso solo con il denaro e non certo per credo politico, visto che l'unico credo è salvarsi il kulo, dopo aver violato la LEGGE innumerevoli volte e aver riempito il parlamento di tutti i suoi avvocati che negli ultimi 20 anni hanno cercato di salvargli il Kulo..altro che forconi ci vorrebbero...:wall::wall:

e la cosa più patetica vista in qs giorni, dopo essere passati all'opposizione, è accusare gli altri dello sfascio del paese .. come se finora hanno vissuto in un altro mondo... ma quanti sottosegretari si devono ancora dimettere ? i buffoni sono dei dilettanti al loro confronto :wall::wall:

non pensare che chi legge sia tanto ido.ta quanto gli italioti che adorano un delinquente...:no::no:
 

PILU

STATE SERENI
E visto che sono uno di quegli italiani a cui viene fatto il kulo a strisce per quante tasse mi trovo costretto a pagare ho il diritto di mandare a fare in kulo chi ha portato allo sfascio qs paese.. visto che i soldi che io pago servono solo a foraggiare qs mier.dosi di pseuso politici... dato che di servizi al cittadino se ne vedono pochi e fatti male anzi malissimo...si potrebbero risparmiare ben 20 mld immediatamente se si facesse un po di pulizia... vedi ad es. le delegazioni di prov regioni etc etc che nel mondo sono presenti per sponsorizzare il ns paese... basterebbe un unico ufficio e non 20 uffici regionali e o 110 uffici provinciali.. come non ha senso avere più regioni a statuto autonomo... si inizi a far pulizia ..me so rotto le palle di foraggiare sti kornutoni...:wall::wall:
 

tatteo

Forumer storico
interessante articolo sui forconi

Ci saranno altri Forconi”
Pubblicato Martedì 10 Dicembre 2013, ore 9,00
Qual è il tratto della protesta che ieri ha tenuto in ostaggio Torino? Per lo storico Berta non si tratta di un fuoco di paglia: “Ormai basta una categoria per paralizzare la città. Le vertenze nelle fabbriche lasciano il posto alle rivolte dei padroncini" TRICOLORE e SALUTO ROMANO in piazza Castello
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Erano pochi, ma sono stati in grado di paralizzare Torino. Avevano argomentazioni confuse, ma attraverso la coercizione hanno imposto la linea a quasi tutti gli esercenti della città e dell’hinterland. Nel day after dei Forconi, con l'incognita di cosa succederà nelle prossime ore, ci si interroga sul Dna di un movimento che in tanti – probabilmente forze dell’ordine in primis – hanno sottovalutato. Una cosa è certa: la Torino delle grandi manifestazioni di massa, delle vertenze nelle fabbriche, della sinistra in piazza non esiste più, spazzata via dalla rivolta dei padroncini, dai poujadisti subalpini. Tornano alla mente manifestazioni come quella dei ragazzi con le magliette a strisce di piazza Statuto nel 1962, i blocchi stradali improvvisi alla fine degli anni Settanta. Ma questa volta sembra essere giunti a un punto di svolta nelle modalità e nei protagonisti della protesta.

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«Episodi come questo sono destinati a moltiplicarsi con esiti sempre più incerti» spiega lo storico dell'economia Giuseppe Berta. La miscela è esplosiva: «Abbiamo assistito alla saldatura tra una categoria, gli autotrasportatori, un nucleo organizzato di esercenti, e chi ha manifestato solo per menare le mani». Mercatali, camionisti, piccoli padroncini, ultras del calcio, centri sociali: c’era di tutto ieri in piazza. Quanto mai confuse le argomentazioni e le rivendicazioni di gente che tra loro aveva poco o niente in comune: l’unico collante era la rabbia, in un contesto di crisi economica, etica e politica in cui le classi dirigenti e le istituzioni hanno perso credibilità. «E poi c’è chi ci marcia su per sfruttare elettoralmente la protesta» diceva ieri da Verona il sindaco Flavio Tosi, in attesa di raggiungere una
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Torino assediata. In piazza c’era l’estrema destra, con Forza Nuova e CasaPound, ma non erano solo militanti della galassia extraparlamentare. Contro i palazzi e i poteri forti manifestava tra gli altri anche il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone, figlio del manager Virgilio Marrone, per anni numero uno dell’Ifi, la cassaforte degli Agnelli, uno che è stato nei board dei più importanti centri di potere e al vertice di aziende della città, da Fiat a San Paolo. Il rampollo ieri era in piazza, con gli stessi che hanno assediato quel Palazzo Civico di cui lui stesso fa parte.

Insomma, c’era chi soffiava energicamente sul fuoco e mancava una forza di mediazione. «Questi episodi andranno a sostituire la mobilitazione sindacale e per questo sono ancora più pericolosi» afferma Berta, torinese ma docente nella milanese Bocconi. Rappresentano una conseguenza della crisi dei cosiddetti corpi intermedi:
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associazioni datoriali, ordini professionali, sindacati. Quegli organismi che negli anni passati erano in grado di mobilitare e poi trattare con le istituzioni, di scatenare ma anche di governare una protesta. Ieri era tutto fuori dal controllo. Monadi impazzite, che scandivano cori da stadio in giro per Torino ("chi non salta del governo è").

«Oggi basta che una sola categoria blocchi i trasporti e le comunicazioni perché una città rimanga in ginocchio. Non è più una questione di numeri» prosegue Berta. Secondo molti tra quei manifestanti ha avuto un ruolo anche la criminalità, «insita in una attività esposta come quella dell’autotrasporto». Berta ne è certo: «Non siamo più di fronte a movimenti di massa, piuttosto di nicchia, ma non per questo fanno meno paura». Anzi.

E i paragoni, tutti impropri ma tutti così terribilmente evocativi, si sprecano. E allora dal registro della memoria tornano in vita i prolò dei primi anni Sessanta del secolo scorso e dal profondo Sud rieccheggia quel "Boia chi molla" di Ciccio Franco che infiammò per quasi 8 mesi Reggio Calabria (slogan udito anche ieri, urlato da giovani poco più che adolescenti allevati alle coreografie da stadio). Ma è in quella Torino in chiaro scuro, nelle pieghe di quella città lunare e metafisica che nel 1970 vide sfilare la prima marcia antifisco, guidata da personaggi improbabili come l'editore Sergio Gaddi, che va ricercato quel filo rosso (o nero che dir si voglia) che scavalca epoche e alimenta la propria sindrome di marginalità. E non è un caso che portavoce del "Coordinamento 9 dicembre" sia un agricoltore seguace di correnti mistiche, fondatore di una tecnica respiratoria in grado di connettere il corpo con lo Spirito. Andrea Zunino non è un capopolo, non ne ha i tratti e neppure le ambizioni. E quand'anche lo volesse, quel manipolo eterogeneo che ieri ha tenuto in ostaggio Torino non lo consentirebbe, refrattario com'è a considerare la politica l'organizzazione degli interessi. E, infatti, mancano rivendicazioni credibili in questa protesta, credibili in quanto praticabili e ottenibili. E' la grande, ennesima sconfitta della politica. Da qui tocca ripartire.
 

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