I trading system ad operativita' zero: quale il migliore ? (1 Viewer)

Piedi a Terra

Forumer storico
Un raffronto tra 3 ETF su dati di NAV reali desunti dalle quotazioni su Euronext:

A) il piu' importante ETF europeo riconosciuto da Morninstar (LYXOR ETF 600 azioni market weighted)
B) l'ETF equipesato (ogni azione ha un peso Portafoglio/n)
C) l'ETF improntato alla ricerca della minima varianza

Prendendo 4 punti di riferimento arbitrari fino ad un certo punto (fine primo semestre 2011, il minimo dell'anno del mercato europeo avvenuto il 22.9.2011, inizio 2012 e il 17.4.2012 data di regolazione delle opzioni) e' interessante rilevare una quasi monotonicita' della funzione

Riguardo la variabile "rendimento":

B batte sempre A, su tutti e 4 i punti di riferimento
C batte B su 3 punti su 4 di riferimento.

RiguardO invece la variabile "deviazione standard"

B batte A con la modellistica lineare (0,26 vs. 0,28) sia con la modell. Riskmetrics (0,28 vs. 0,31)
C "strabatte" B con la modellistica lineare (0,11 vs. 0,26) sia con la modell. Riskmetrics (0,11 vs. 0,28)

Pur con la cautela dovuta per la presenza di campioni estratti cosi' piccoli (circa 10 mesi di dati, questi etf francesi sono partiti nel luglio 2011), la prima osservazione e' che i dati estratti nello specchietto in calce - e che sono al momento gli unici che abbiamo a disposizione - confermino nella sostanza i dati del backtesting 2001-2011 forniti dagli autori dei paper e di cui ho postato uno specchietto poc'anzi in questo 3d.

Chiudero' l'argomento con un aneddoto tra poco.
 

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Piedi a Terra

Forumer storico
Volevo concludere con una metafora estratta dalla mia grande passione, la boxe del passato (Arcari, Monzon, Leonard, Arguello, Duran, Hearns, Hagler per citare qualche nome sparso).

Qual'e' l'arma piu' forte a disposizione di un trading system ad operativita' zero rispetto ai trading system "scientifici" che girano night and day in Live IwBank e che secondo gli autori portano a casa ai loro utilizzatori milioni e milioni come se fossero delle slot machines?

La stessa di Jerry Cooney.

Jerry Cooney era un pugile sudafricano bianco, una montagna di carne, che si trovo' un giorno a dover sfidare forse il piu' tecnico dei pugili all time, il campione in carica Larry Holmes. Nella presentazione del match la Gazzetta dello Sport, come suo solito, assegnava dei punti ad ogni caratteristica (eta', esperienza, resistenza, sinistro, destro, capacita' di incassare, etc.). Larry Holmes mostrava una pagella di tutti 8 e 9 (il suo diretto sinistro addirittura 10 !) mentre la montagna bianca sudafricana solo dei risicati 6 massimo 7 riguardo la potenza.

Quale allora il punto piu' forte a favore di Cooney con il quale sperare di bilanciare l'apparente squilibrio di forze e iniquita' del match?


Il sagace Rino Tommasi allora' commento': "Il colpo piu' forte di Coetzee e' ..... la sua pelle bianca". :) Infatti Cooney ai primi pugni fini' al tappeto riuscendo egualmente a guadagnare una borsa milionaria dovuta al solo colore della sua pelle.

L'arma piu' forte di un trading system ad operativita' zero risiede secondo me nelle caratteristiche intrinseche della sua costruzione come le caratteristiche filogenetiche, cioe' caratteristiche strutturali di base che nulla hanno a che vedere con cio' che spesso si cerca di realizzare con l amanipolazione del DNA come le ardite costruzioni intellettuali attraverso le regole di money management, stop loss, take profit, trailing stop, etc. che imperversano tra tutti gli attori del mercato che credono di fare un boccone solo di Larry Holmes.


In conclusione non posso essere certo che la minima varianza battera' ancora il mercato in futuro (sull'equipesatura nutro invece una maggiore confidenza).

Sono pero' certo che dall'altra parte il mercato che mi sta aspettando e' proprio Larry Holmes... :D Provate anche voi a salire sul ring contro il campione del mondo dei massimi e capirete quanto e' facile buscarle cercando di batterlo con la tecnica... :D

Tanto vale, forse e' meglio avere la pelle bianca (anche se il compianto Nino Ferrer probabilmente non sarebbe d'accordo. :) )
 

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Imar

Forumer attivo
Avevo intenzione di aprire un thread a parte.

Magari intitolato "un TS x nemico" :D.... per evidenziare che l'adattabilità al proprio carattere ed alle proprie abitudini non è secondario nella scelta di un TS.... ed il grosso vantaggio dei permanent portfolios ... è che sono facili da gestire per chi fa un altro lavoro e non ha molto senso che stia tutti i giorni a controllare se il prezzo ha tagliato la MM200 mentre Omega non è troppo diverso da 1 e... magari Giove che entra in Saturno.... :D:D etc etc. (*)

Tuttavia, non è del tutto OT in una situazione come questa citare il fondo di Michael Cuggino (**) di cui ha parlato spesso il Prof Marmi:

ALFA O BETA?: L'asset allocation secondo mio cuggino !

e che ha raggiunto la pregevole massa gestita di 18 miliardi di dollari.

PRPFX Permanent Portfolio, mutual funds, quote, price - Morningstar

A differenza dei portafogli a varinza minima (o di risk parity, che ne sono la naturale evoluzione), che a mio avviso sono più che altro number crunching - molto spesso con scopi essenzialmente di marketing, come notato qui sopra anche da Cren - il mix del Cuggino's fund si basa su correlazioni "logiche" dato che è abbastanza difficile che scendano contemporaneamente le azioni, le obbligazioni e l'oro.

Quello che è importante capire, in ogni caso, è che la scelta della "Cuggino's Asset Allocation" è di tipo difensivo e non speculativo; ed infatti il fondo ha sofferto/underperformato il bull market sull'azionario USA ante 2007, ed ha avuto una ottima performance (nonchè il massimo della raccolta) proprio negli ultimi 5 anni.

http://www.bloomberg.com/news/2011-...tfolio-tops-rivals-with-lessons-of-1970s.html


Segnalo inoltre un utile strumento, che consente ad ognuno di costruire rapidamente il proprio permanent portfolio e di valutare in un attimo quanto avrebbe performato negli anni:

http://www.assetplay.net/financial-tools/backtest.html

E se - per caso - trovate qualcosa di così semplice che può essere facilmente replicato con ETF armonizzati, e a partire dal 2007 abbia avuto un CAGR del 7% ed un max DD dell'8%....

ALFA O BETA?: Il cuggino italiano: un portafoglio a cinque stelle!

beh fatemi un fischio. ;)


(*) Non è solo un problema di tempo, ma anche di costanza, di "forza psicologica" di andare a mercato nonostante si siano rivelati sbagliati gli ultimi X segnali precedenti (e non mi dilungo, perchè chi ha provato IN PRATICA a seguire un sistema trend following sa di che parlo).

(**) come sempre, non è una sollecitazione ad investire in nessun tipo di prodotto, nè di "convincere" sulla superiorità di nessun tipo di approccio, ma - semplicemente - una occasione di riflessione
 
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quicksilver

Forumer storico
Disclaimer:

mi dispiacerebbe che nelle mie risposte fornite sopra a delle obiezioni perfettamente legittime e comprensibili sulla "matematico-vestizione" degli ETF Osiam-Naxitis per sole motivazioni di marketing e non invece per una effettiva intelligence del prodotto (come io genuinamente sono stato indotto finora a credere dai backtesting e da altre considerazioni) venissi identificato per poter essere un testimonial indiretto dei prodotti e quindi un potenziale promotore non dichiarato.

Preciso che non ho nessun interesse a promuovere tali prodotti finanziari, in quanto sto solo cercando da privato cittadino e piccolo risparmiatore di informarmi al meglio. Pertanto declino da subito la mia responsabilita' da vostri potenziali incauti acquisti.

Forse non ci sarebbe nemmeno bisogno del disclaimer, in quanto i 5 ETF matematico-quantitativi Osiam hanno raccolto complessivamente Zero trade nella giornata di venerdi' e 2k Euro nella giornata di giovedi' scorso (erano miei, un acquisto di prova per verificare se dopo un trade il market maker permette ulteriori acquisti alle medesime condizioni oppure allarga di molto lo spread). Di fronte ad un fallimento commerciale che ad oggi appare cosi' eclatante per l'Italia (sull'Euronext invece gli ETF Osiam si scambiano normalmente) si potrebbe ipotizzare persino che presto gli ETF vengano ritirati per l'insostenibilita' economica delle spese di quotazione.


fai bene a metterlo, anche se ti assicuro che qui su InvestireOggi non corri questo pericolo :)

... non siamo mica su fol
 

Piedi a Terra

Forumer storico
fai bene a metterlo, anche se ti assicuro che qui su InvestireOggi non corri questo pericolo :)

... non siamo mica su fol

Beh, era evidente che la mia proposta iniziale era focalizzata sulla ricerca dei migliori trading system ad operativita' zero, non focalizzarmi quasi esclusivamente sui trading system ad equipesatura e sui trading system basati sul calcolo della frontiera efficiente.

Avrei voluto continuare cercando di passare in rassegna i RAFI, ma poi l'attenzione e' caduta su questi trading system a minima varianza - che precedentemente ignoravo - e che mi hanno davvero sorpreso, in positivo, per la straordinaria bonta' del lunghissimo backtesting storico decennale 2001-2011.

Il problema che e' sorto successivamente e' stato: come mai gli ETF a minima varianza che sovrastano quantitativamente qualsiasi prodotto di risparmio gestito scambiano "Zero" sulla borsa italiana ? Da questo punto in avanti mi sono accorto che qualsiasi tentativo di approfondimento sui soli ETF a minima varianza avrebbe portato a delle presunzioni di conflitto di interesse da parte di alcuni, cioe' che io potessi avere degli interessi commerciali a scrivere bene degli ETF Osiam esponendo i fatti positivi e glissando o dissimulando i fatti negativi. Questa e' una delle difficolta' che si incontra nelle comunita' Web, che si potrebbe superare solo illustrando dei documentati report sui trading system con metodiche consolidate (esempio l'analisi CAPM con approccio bayesiano come produsse Wampyro per documentare la bonta' dei prodotti Carmignac) le uniche necessarie per superare le diffidenze di molti riguardo l'asserita oggettivita' delle rappresentazioni.

Anch'io condivido tale critica: esporre solo i primi due momenti della distribuzione (rendimento e volatilita') non e' un'analisi completa di quanto si intende rappresentare. Nel caso in esame non abbiamo sufficienti dati per andare al di la' di questa rappresentazione e quindi dobbiamo limitarci ai soli 9 mesi di dati, credendo in buona fede al backtesting decennale condotto dal loro Ufficio Studi ma non da noi.

Ciao
 

Piedi a Terra

Forumer storico
A differenza dei portafogli a varinza minima (o di risk parity, che ne sono la naturale evoluzione)

La risk parity e' un modello abbastanza semplice di suddivisione del portafoglio attraverso l'equipesatura in base alla varianza di ogni singola asset class.

L'introduzione nel pacchetto di Haodley e' dovuta all'interesse del sottoscritto per un paper degli anni 90 (penso ancora disponibile e facilmente reperibile in rete) di una societa' di gestione risparmio americana e che mi colpi' al punto che sollecitai Peter a prevedere l'applicazione nel suo software, suggestione che Peter recepi' di buon grado.

La differenza tra varianza minima, oppure massima diversificazione (altro tema moolto interessante), e parita' del rischio e' costituita dal fatto che nel modello a parita' di rischio non ci attendiamo e non facciamo alcuna ipotesi riguardo il rendimento futuro, ma ci basiamo sulla sola volatilita' del passato.

Secondo me la R.P. costituisce un approccio molto valido nel caso dei portafogli di Faber, al posto dell'equipesatura utilizzata per asset class. Permette di ridurre di molto il rischiodel GTAA perche' con la RP la quota riservata ai bond diventa molto piu' elevata della quota riservata ad azioni e Reits.

Direi che RP e minima varianza sono due approcci di complessita' nemmeno paragonabile, tanto e' semplice il primo quanto e' complesso il secondo.

Ciao
 
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