Macroeconomia I tedeschi, sono la causa della crisi dell'euro? (1 Viewer)

Pitagora

Aquila libera
Se in una famiglia con due figli, uno dei due coi suoi debiti la manda in rovina, la colpa è di padre, madre e altro fratello?

La storia che la riunificazione è stata pagata anche dagli altri stati membri della comunità è una bufala che a furia di ripeterla finisce di sembrare vera. Porta dati inconfutabili e ti darò ragione.

La ditta tedesca con la quale ho lavorato per decenni ha fatto negli ultimi 17 anni due riduzioni, ciascuna del 10% di stipendi e salari, dal direttore generale all'ultimo apprendista.
Nel 1994 Volkswagen ha ridotto di un quinto i salari e a 36 ore l'orario settimanale. Però adesso ha dato un corposo premio a tutti i dipendenti.

Già vent'anni fa i tedeschi andavano in pensione a 65 anni (adesso a 67).
Conosco gente che è in pensione da quando aveva 55 anni.
Se tu fossi un tedesco, saresti contento di pagare per chi ha vissuto al disopra delle proprie possibilità da almeno 30 anni?

Sono d'accordo invece che la paura dell'inflazione, dovuta al ricordo di quando un francobollo costava 1 miliardo di marchi, è oggi ingiustificata e crea situazioni di recessione.

andgui.


Nulla e' come....sembra.;):cool:...ad oggi i salvataggi sono costati poco o niente alla Germania:D, che sui debiti paga pochissimo d'interessi a differenza della Grecia che sta' pagando moltissimo:(e della Spagna che paga il 5%....anche se tu ed i cittadini tedeschi siete erroneamente convinti del contrario.:rolleyes:




Oggi l’Europa è vista come il grande malato del mondo. Il tumore greco ha creato metastasi in Irlanda e in Portogallo, mentre inquietanti macchie scure cominciano ad apparire su altre parti della Tac. Il voto parlamentare ad Atene e l’elegante piano francese di coinvolgimento dei creditori privati hanno posto fine anche a questo terzo episodio della crisi, ma l’Europa appare comunque stremata, impigliata in processi decisionali sempre più estenuanti e ingabbiata in una valuta che appare assurda a quasi tutti i Nobel dell’economia (quasi tutti americani, peraltro).
Il costo dei salvataggi sembra crescere senza fine. Le scatole cinesi (Nama, Efsf, fondo di stabilizzazione, la stessa Bce) diventano sempre più ingombranti e complicate. Banche, Bce e stati sono sempre meno distinguibili tra loro, come le lamiere aggrovigliate di tre auto che si sono scontrate tra loro e hanno preso fuoco. Gli spread aumentano. La chemio dei tagli di bilancio e delle tasse debilita ormai mezzo continente. Cura disastrosa, dicono in molti, come le sanguisughe che venivano applicate ai poveri malati di una volta e ne rendevano ancora più penosa la fine.
Così appare l’Europa, ma nulla è come appare. Certo, è evidente che senza cure palliative e senza facili amputazioni del debito via default si soffre di più. C’è però una tendenza a dipingere come tragica una situazione che non lo è. Chissà, forse lo diventerà, ma al momento non lo è. Quanto ai progressi (il disavanzo greco si è quasi dimezzato) li si ignora con un’alzata di spalle. Si fa notare che finché ci sono disavanzi il debito aumenta. Grande scoperta.
In realtà l’Europa cresce nel suo insieme piuttosto bene e l’euro non è più debole delle altre grandi valute, anzi. Alcuni paesi hanno perso punti di Pil, ma i teorici delle amputazioni ci ricordino per cortesia di quanto è sceso il Pil in Argentina e in Islanda dopo i default. In Grecia il Pil nominale in euro, che era di 233 miliardi nel 2009, sarà di 236 nel 2012 (stima di Goldman Sachs). In Argentina (in dollari) e in Islanda (in euro) si era più che dimezzato.
Finora, poi, i salvataggi sono costati poco alla Germania e agli altri. A rigore, trattandosi di prestiti, non sono costati nulla. Le scatole cinesi sono sempre più grandi, ma operano a leva finanziandosi sui mercati. L’opinione pubblica tedesca ha la sensazione di pagare costi altissimi. Un giorno li pagherà se e quando l’Europa sarà diventata come gli Stati Uniti, quando cioè le pensioni e la sanità greche saranno pagate dall’Unione (come Medicare e la Social Security) ma ad oggi i trasferimenti interni europei sono irrisori se paragonati con quelli americani.
La crisi, si dice, fa salire gli spread. Vero, ma gli spread che salgono sono l’arma più potente puntata sui governi affinché prendano sul serio il risanamento dei bilanci. L’America, che non paga nulla d’interesse sul suo debito a breve e che si fa comprare quello a lungo dalla Fed, non ha nessuna arma puntata contro e avrà l’anno prossimo un disavanzo dell’8.5 per cento. La Grecia, tanto per fare un paragone, l’avrà del 6.8, e la Spagna del 5.6, meno della Francia.
Naturalmente si potrebbe fare di meglio. Tra l’America che continua a dormicchiare e l’Europa che si cura senza anestesia c’è la via intermedia del Regno Unito, che si sottopone a tagli severi ma almeno si concede gli oppiacei del cambio debole e della monetizzazione parziale del debito ad opera della Bank of England.
Bene o male, in ogni caso, questo terzo episodio di crisi (dopo i due del 2010) è terminato. Avremo una scia sismica di mesi, fatta di ratifiche parlamentari tedesche, finlandesi o slovacche e di corte costituzionale tedesca in dicembre, ma il più è fatto.
E’ probabile che le borse abbiano visto il minimo dell’anno e si avviino adesso, dopo il rialzo di sollievo di queste ore, su un percorso di lento recupero. La produzione industriale globale è in graduale ripresa. Non sarà all’altezza delle attese di inizio anno e non ci sarà niente di spettacolare da nessuna parte, ma il segno sarà positivo.
Se potessi, dice Larry Fink di BlackRock, starei al 100 per cento in azioni. E’ difficile trovare argomenti per dargli torto. Le materie prime si trovano in una condizione di sostanziale equilibrio tra domanda e offerta e in ogni caso sono sorvegliate a vista dai governi, come abbiamo visto con il rilascio di riserve di petrolio. I governativi americani o tedeschi rendono pochissimo e da questo punto in avanti, pur escludendo un bear market, non daranno capital gain. L’oro, dal canto suo, dovrà vedersela, almeno nei prossimi due mesi, con un’inflazione con segno negativo e con la fine del Qe2.
 

Pitagora

Aquila libera
Buongiorno.

Io penso che la colpa della crisi dell'euro sia l'euro stesso.

Una moneta artificiale, frutto di un esercizio accademico e tecnocratico, introdotta senza tenere conto, anzi in spregio, di tutte le acquisizioni teoriche in materia di aree valutarie ottimali.


Buongiorno anke a te:)...hai sintetizzato in 1 sola frase, tutto il mio pensiero.:bow::bow:

Che tempo fa' a Napoli.....uggioso come a Torino?....stiamo subendo la medesima crisi, ma almeno, voi...avete il mare x tirarvi su il morale.;):up:
 

salcatal

Come i Panda
Buongiorno anke a te:)...hai sintetizzato in 1 sola frase, tutto il mio pensiero.:bow::bow:

Che tempo fa' a Napoli.....uggioso come a Torino?....stiamo subendo la medesima crisi, ma almeno, voi...avete il mare x tirarvi su il morale.;):up:

Ciao.

Qui il tempo e' bruttissimo, soprattutto per chi non lavora in un Ufficio Pubblico con vista mare.:D
 

Pitagora

Aquila libera
Germaniaaaaaa?:wall::wall::wall::wall:


Accidere ex una scintilla incendia passim. :cool:


L'Italia si sta fermando, depressione in arrivo

di: Gian Battista Bozzo Pubblicato il 18 aprile 2012| Ora 14:16
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Mario Monti e Elsa Fornero, i due volti del governo che piu' identificano le politiche recessive applicate in Italia sotto diktat della Bce.
Gian Battista Bozzo, uno dei piu' rispettati "veterani" del giornalismo economico italiano, comincia con questo articolo a collaborare a Wall Street Italia. Ha lavorato per molti anni a "Il Giornale".

Parlo per un momento di economia reale. Negli ultimi giorni sono andato un po’ in giro per grandi imprese, sindacati e ministeri, e mi hanno detto un po’ di cose interessanti.

a) all’Enel segnalano un aumento delle bollette non pagate dalle famiglie;

b) al Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia segnalano strani "buchi" nei versamenti delle tasse, e c’è un certo timore per l’autotassazione di giugno;

c) alle organizzazioni del terziario e del commercio segnalano un anomalo trend di chiusure di piccole attività;

d) aumentano le imprese che non riescono a restituire le rate di leasing;

e) l’ormai inevitabile aumento dell’Iva (vedremo se a settembre-ottobre o all’inizio dell’estate) rappresenterà il colpo di grazia per i consumi interni;

f) aggiungo che né alle imprese né ai sindacati, come mi dicono esponenti molto importanti delle une e degli altri, importa un fico secco dell’articolo 18: sarebbe stato molto meglio lasciare le cose come stavano;

g) la caduta del Pil ( -1,9% secondo il Fondo monetario) impedirà il raggiungimento degli obiettivi di bilancio: servirà dunque un’altra manovra.

E’ ormai evidente che la cura da cavallo sta ammazzando l’animale. Il governo Monti sta seguendo pedissequamente le indicazioni contenute nella lettera della Bce della scorsa estate. Nulla di più, nulla di meno. Ma la Bce non è il Vangelo. Mario Draghi può almeno agire, come suggerisce Luca Ciarrocca, riducendo i tassi d’interesse a livelli americani? Forse vorrebbe farlo, ma non può. Le teste dure tedesche :wall::wall::wall::wall::wall::wall::wall::wall::specchio::wall::wall::wall:wall::wall::wall::wall::titanic::wall:l’impediscono (non dimenticate che ha già ricevuto una lettera di protesta dalla Bundesbank contro gli ultimi ribassi). Ed è la Germania che comanda in Europa.
 

Pitagora

Aquila libera
Tedeschiiiiiii?:D:D


Qui gladio ferit gladio perit.:D



John Paulson scommette contro i Bund tedeschi: vede nero per l'euro:cool::lol:

di: WSI Pubblicato il 18 aprile 2012| Ora 14:41
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John Paulson e' un investitore miliardario in fondi ad alto rischio molto noto in Usa. Riusci' ad anticipare il crack del mercato immobiliare Usa.
New York - Se si trattasse di una partita a poker John Paulson andrebbe all-in contro l'avversario che pare piu' sicuro di vincere. Carte alla mano, il gestore di fondi hedge miliardario, che anticipo' con largo anticipo il crack immobiliare Usa, sta speculando al ribasso sui Bund tedeschi.

A monte delle puntate 'short' contro i titoli di stato piu' 'sicuri' d'Europa, l'idea che la crisi del debito sovrano si aggravera' nei prossimi mesi.

Paulson, 56enne manager di $24 miliardi per il suo gruppo newyorchese Paulson & Co, e' convinto che i problemi del governo spagnolo si espanderanno a macchia d'olio in tutta l'area euro, minacciando la stabilita' dell'intera regione.

L'investitore ha dato l'annuncio durante una conference call con gli investitori, spiegando che anche la Germania, considarata il creditore piu' sicuro dell'area sovrana europea, subira' l'impatto negativo del deterioramento grave dei problemi dell'Eurozona. Lo ha riferito l'emittente Cnbc citando una persona a conoscenza delle strategie di Paulson. La societa' guidata dal manager per ora si e' rifiutata di commentare le indiscrezioni.

I rendimenti dei bond spagnoli sono saliti ai massimi plurimensili oltre il 6%, mentre i tassi sui Bund decennali si sono ridotti vicino ai minimi assoluti, a quota 1,66%.

La posizione di Paulson, che comprende anche un'esposizione a strumenti derivati per assicurarsi contro l'eventualita' di un default del debito tedesco, i credit default swap, e' in vigore da diversi mesi.
 

salcatal

Come i Panda
Buonasera.

Veramente il governo Monti non sta affatto applicando la lettera della BCE.

Per un semplice motivo.

Perché la BCE consigliava di raggiungere il pareggio di bilancio attraverso manovre improntate soprattutto alla riduzione della spesa pubblica, la liberalizzazione dei servizi pubblici locali e l'eliminazione delle province.

Questo governo, a parte l'intervento risibile sulle pensioni, invece e' intervenuto solo sul versante delle entrate.
 

f4f

翠鸟科
Buonasera.

Veramente il governo Monti non sta affatto applicando la lettera della BCE.

Per un semplice motivo.

Perché la BCE consigliava di raggiungere il pareggio di bilancio attraverso manovre improntate soprattutto alla riduzione della spesa pubblica, la liberalizzazione dei servizi pubblici locali e l'eliminazione delle province.

Questo governo, a parte l'intervento risibile sulle pensioni, invece e' intervenuto solo sul versante delle entrate.


vero
 

Pitagora

Aquila libera
Buonasera.

Veramente il governo Monti non sta affatto applicando la lettera della BCE.

Per un semplice motivo.

Perché la BCE consigliava di raggiungere il pareggio di bilancio attraverso manovre improntate soprattutto alla riduzione della spesa pubblica, la liberalizzazione dei servizi pubblici locali e l'eliminazione delle province.

Questo governo, a parte l'intervento risibile sulle pensioni, invece e' intervenuto solo sul versante delle entrate.

Buonasera anche a te:)quanto sopra e' vero, ma il problema e' ormai europeo e l'Italia da sola puo' fare pochissimo:(mentre la Bce, che dovrebbe abbassare i tassi:V.....continua ad assere osteggiata dalla....testarda Germania che ragiona solo sui propri interessi, rendersi conto che ne paghera' anch'essa:wall:..le conseguenze.:wall:

Paul Krugman: l'Europa si sta suicidando:cool:
New York - L'Europa sta letteralmente commettendo un suicidio economico. Parola del premio Nobel per l'economia Paul Krugman, che esprime chiaramente la propria opinione in un articolo pubblicato sul New York Times.

Questi i punti cruciali che Krugman mette in evidenza: le economie dei paesi periferici, soprattutto la Spagna, sono a pezzi, ma nonostante questo si continua a chiedere loro di fare ulteriori sacrifici, dunque di peggiorare la loro situazione con le misure di austerity in corso, così come comandato dalla Germania e dalla Bce.

Non solo, afferma l'economista: l'economia sta peggiorando, e l'Europa in questo contesto non sta andando neanche nella direzione di migliorare i propri conti pubblici. I tassi sono ancora in rialzo e, come la Grecia ha mostrato, le misure di austerity non migliorano le dinamiche dei debiti.:wall:

L'esempio più indicativo degli sbagli commessi dall'Europa, e in particolar modo da Francoforte, :wall::wall:è la Spagna. "La Spagna versa in una condizione di depressione piena, con un tasso di disoccupazione complessivo del 23,6%, pari a quello che l'America sperimentò durante gli anni della Grande Depressione, e con un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 50%. Questa situazione non può andare avanti, e la consapevolezza del fatto che non potrà andare avanti è il fattore che sta portando i tassi sui bond spagnoli a schizzare verso l'alto".

....Sconfortato dalla testardaggine europea e soprattutto tedesca, :wall::wall:Krugman arriva ad d affermare che un'alternativa, a questo punto, dovrebbe essere l'uscita dall'euro, unita al ripristino delle valute nazionali. "Potreste dire che si tratta di una cosa inconcepibile, e che l'effetto sarebbe enormemente distruttivo sia economicamente che politicamente. Ma continuare su questa strada, imporre misure di austerity su paesi che stanno soffrendo già tassi di disoccupazione da Depressione, è questo che è davvero inconcepibile".
 

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