i tedeschi si vendicarono con Hitler (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
se questo articolo è vero allora tutto è diverso

l'odio tedesco avverso gli ebrei era solo una vendetta contro il loro tradimento
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Così parlò Benjamin Freedman
Maurizio Blondet
21/12/2007
Benjamin Freedman (1890 - 1984)

Pubblichiamo un estratto, di particolare significato, da «Israele, USA, il terrorismo islamico» , Maurizio Blondet, EFFEDIEFFE, 2005, pagine 161-171.

Uomo d'affari di successo (era il proprietario della Woodbury Soap Co.), ebreo di New York, patriota americano, Benjamin Freedman - che era stato membro della delegazione americana al Congresso di Versailles nel 1919 - ruppe con l'ebraismo organizzato e i circoli sionisti dopo il 1945, accusandoli di aver favorito la vittoria del comunismo in Russia.
Da quel momento, dedicò la vita e le sue ragguardevoli fortune (2,5 milioni di dollari di allora)
a combattere e denunciare le trame dei suoi correligionari (1).
Benjamin Freedman tenne, nel 1961, al Willard Hotel di Washington ad un'influente platea, riunita dal giornale americano Common Sense, il seguente discorso.

«Qui negli Stati Uniti, i sionisti e i loro correligionari hanno il completo controllo del nostro governo.
Per varie ragioni, troppo numerose e complesse da spiegare qui, i sionisti dominano questi Stati Uniti come i monarchi assoluti di questo Paese.
Voi direte che è un'accusa troppo generale: lasciate che vi spieghi quel che ci è accaduto mentre noi tutti dormivamo.
Che cosa accadde?
La Prima Guerra Mondiale scoppiò nell'estate del 1914.
Non sono molti a ricordare, qui presenti.
In quella guerra, Gran Bretagna, Francia e Russia erano da una parte; dalla parte avversa, Germania, Austria-Ungheria e Turchia.
Entro due anni, la Germania aveva vinto quella guerra.
Non solo nominalmente, ma effettivamente.
I sottomarini tedeschi, che stupirono il mondo, avevano fatto piazza pulita di ogni convoglio che traversava l'Atlantico.
La Gran Bretagna era priva di munizioni per i suoi soldati, e poche riserve alimentari, dopo cui,
la prospettiva della fame.
L'armata francese s'era ammutinata: aveva perso 600 mila giovani nella difesa di Verdun sulla Somme.
L'armata russa stava disertando in massa, tornavano a casa, non amavano lo Zar e non volevano più morire.
L'esercito italiano era collassato [a Caporetto].
Non un colpo era stato sparato su suolo tedesco.
Non un solo soldato nemico aveva attraversato la frontiera germanica.
Eppure, in quell'anno [1916] la Germania offrì all'Inghilterra la pace.
Offriva all'Inghilterra un negoziato di pace su quella base, che i giuristi chiamano dello 'status quo ante'.
Ciò significa: 'Facciamola finita, e lasciamo tutto com'era prima che la guerra cominciasse'.
L'Inghilterra, nell'estate del 1916, stava seriamente considerando quest'offerta.
Non aveva scelta.
O accettava quest'offerta magnanima, o la prosecuzione della guerra avrebbe visto la sua disfatta.
In questo frangente, i sionisti tedeschi, che rappresentavano il sionismo dell'Europa Orientale, presero contatto col Gabinetto di Guerra britannico - la faccio breve perché è una lunga storia,
ma ho i documenti che provano tutto ciò che dico - e dicono: 'Potete ancora vincere la guerra. Non avete bisogno di cedere. Potete vincere se gli Stati Uniti intervengono al vostro fianco'.
Gli Stati Uniti non erano in guerra allora».

«Eravamo nuovi; eravamo giovani; eravamo ricchi; eravamo potenti.
Essi dissero all'Inghilterra: 'Noi siamo in grado di portare gli Stati Uniti in guerra come vostro alleato, per battersi al vostro fianco, se solo ci promettete la Palestina dopo la guerra'. […].
Ora, l'Inghilterra aveva tanto diritto di promettere la Palestina ad altri quanto gli Stati Uniti hanno il diritto di promettere il Giappone all'Irlanda.
E' assolutamente assurdo che la Gran Bretagna, che non aveva mai avuto alcun interesse o collegamento con quella che oggi chiamiamo Palestina, potesse prometterla come moneta in cambio dell'intervento americano.
Tuttavia, fecero questa promessa, nell'ottobre 1916 [con la Dichiarazione Balfour, ndr.].
E poco dopo - non so se qualcuno di voi lo ricorda - gli Stati Uniti, che erano quasi totalmente
pro-germanici, entrarono in guerra come alleati della Gran Bretagna.
Dico che gli Stati Uniti erano quasi totalmente filotedeschi perché i giornali qui erano controllati dagli ebrei, dai nostri banchieri ebrei - tutti i mezzi di comunicazione di massa - e gli ebrei erano filotedeschi.
Perché molti di loro provenivano dalla Germania, e anche volevano vedere la Germania rovesciare lo Zar; non volevano che la Russia vincesse.
Questi banchieri ebrei tedeschi, come Kuhn Loeb e delle altre banche d'affari negli Stati Uniti, avevano rifiutato di finanziare la Francia o l'Inghilterra anche con un solo dollaro.
Dicevano: 'Finché l'Inghilterra è alleata alla Russia, nemmeno un centesimo!'.
Invece finanziavano la Germania; si battevano con la Germania contro la Russia.
Ora, questi stessi ebrei, quando videro la possibilità di ottenere la Palestina, andarono in Inghilterra e fecero l'accordo che ho detto.
Tutto cambiò di colpo, come un semaforo che passa dal rosso al verde.
Dove i giornali erano filotedeschi, […] di colpo, la Germania non era più buona.
Erano i cattivi.
Erano gli Unni.
Sparavano sulle crocerossine.
Tagliavano le mani ai bambini.
Poco dopo, mister Wilson [il presidente Woodrow Wilson, ndr.] dichiarava guerra alla Germania.
I sionisti di Londra avevano spedito telegrammi al giudice Brandeis (2): 'Lavorati il presidente Wilson. Noi abbiamo dall'Inghilterra quello che vogliamo. Ora tu lavorati il presidente Wilson e porta gli USA in guerra'.
Così entrammo in guerra.
Non avevamo interessi in gioco.
Non avevamo ragione di fare questa guerra, più di quanto non ne abbiamo di essere sulla luna stasera, anziché in questa stanza.
Ci siamo stati trascinati perché i sionisti potessero avere la Palestina.
Questo non è mai stato detto al popolo americano.
Appena noi entrammo in guerra, i sionisti andarono dalla Gran Bretagna e dissero: 'Bene, noi abbiamo compiuto la nostra parte del patto. Metteteci qualcosa per iscritto come prova che ci darete la Palestina'.
Non erano sicuri che la guerra durasse un altro anno o altri dieci.
Per questo cominciarono a chiedere il conto.
La ricevuta.
Che prese la forma di una lettera, elaborata in un linguaggio molto criptico, in modo che il resto del mondo non capisse di che si trattava.
Questa fu chiamata la Dichiarazione Balfour» (3). […]

«Da qui cominciano tutti i problemi. […]
Sapete quello che accadde.
Quando la guerra finì, la Germania andò alla Conferenza di Pace di Parigi nel 1919 [nella delegazione USA] c'erano 117 ebrei, a rappresentare gli Stati Uniti, capeggiati da Bernard Baruch (4).
C'ero anch'io, e per questo lo so.
Che cosa accadde dunque?
Alla Conferenza di Pace, mentre si tagliava a pezzi la Germania e si spezzettava l'Europa per darne parti a tutte quelle nazioni che reclamavano il diritto a un certo territorio europeo, gli ebrei presenti dissero: 'E la Palestina per noi?', ed esibirono la Dichiarazione Balfour.
Per la prima volta a conoscenza dei tedeschi.
Così i tedeschi per la prima volta compresero: 'Ah, era questa la posta! Per questo gli Stati Uniti sono entrati in guerra'.
Per la prima volta i tedeschi compresero che erano stati disfatti, che subivano le tremende riparazioni che gli erano imposte dai vincitori, perché i sionisti volevano la Palestina ed erano decisi ad averla ad ogni costo.
Qui è un punto interessante.
Quando i tedeschi capirono, naturalmente cominciarono a nutrire rancore.
Fino a quel giorno, gli ebrei non erano mai stati meglio in nessun Paese come in Germania.
C'era Rathenau là, che era cento volte più importante nell'industria e nella finanza di Bernard Baruch in questo Paese.
C'era Balin, padrone di due grandi compagnie di navigazione, la North German Lloyd's e la Hamburg-American Lines.
C'era Bleichroder, che era il banchiere della famiglia Hohenzollern.
Cerano i Warburg di Amburgo, i grandi banchieri d'affari, i più grandi del mondo.
Gli ebrei prosperavano davvero in Germania.
E i tedeschi ebbero la sensazione di essere stati venduti, traditi.
Fu un tradimento che può essere paragonato a questa situazione ipotetica: immaginate che gli USA siano in guerra con l'URSS.
E che stiamo vincendo.
E che proponiamo all'Unione Sovietica: 'Va bene, smettiamola. Ti offriamo la pace'.
E d'improvviso la Cina Rossa entra in guerra come alleato dell'URSS, e la sua entrata in guerra ci porta alla sconfitta.
Una sconfitta schiacciante, con riparazioni da pagare tali, che l'immaginazione umana non può comprendere.
Immaginate che, dopo la sconfitta, scopriamo che sono stati i cinesi nel nostro Paese, i nostri concittadini cinesi, che abbiamo sempre pensato leali cittadini al nostro fianco, a venderci all'URSS, perché sono stati loro a portare in guerra la Cina contro di noi.
Cosa provereste, allora, in USA, contro i cinesi?
Non credo che uno solo di loro oserebbe mostrarsi per la strada; non ci sarebbero abbastanza lampioni a cui impiccarli.
Ebbene: è quello che provarono i tedeschi verso quegli ebrei.
Erano stati tanto generosi con loro: quando fallì la prima Rivoluzione russa (5) e tutti gli ebrei dovettero fuggire dalla Russia, ripararono in Germania, e la Germania diede loro rifugio.
Li trattò bene.
Dopo di che, costoro vendono la Germania per la ragione che vogliono la Palestina come 'focolare ebraico'».

«Ora Nahum Sokolow, e tutti i grandi nomi del sionismo, nel 1919 fino al 1923 scrivevano proprio questo: che il rancore contro gli ebrei in Germania era dovuto al fatto che sapevano che la loro grande disfatta era stata provocata dall'interferenza ebraica, che aveva trascinato nella guerra gli USA. Gli ebrei stessi lo ammettevano.
[…]
Tanto più che la Grande Guerra era stata scatenata contro la Germania senza una ragione, una responsabilità tedesca.
Non erano colpevoli di nulla, tranne che di avere successo.
Avevano costruito una grande nazione.
Avevano una rete commerciale mondiale.
Dovete ricordare che la Germania al tempo della Rivoluzione francese consisteva di 300 piccole città-stato, principati, ducati e così via.
E fra l'epoca di Napoleone e quella di Bismarck, quelle 300 microscopiche entità politiche separate si unificarono in uno Stato.
Ed entro 50 anni la Germania era divenuta una potenza mondiale.
La sua marina rivaleggiava con quella dell'Impero britannico, vendeva i suoi prodotti in tutto il mondo, poteva competere con chiunque, la sua produzione industriale era la migliore.
Come risultato, che cosa accadde?
Inghilterra, Francia e Russia si coalizzarono per stroncare la Germania […].
Quando la Germania capì che gli ebrei erano i responsabili della sua sconfitta, naturalmente nutrì rancore.
Ma a nessun ebreo fu torto un capello in quanto ebreo.
Il professor Tansill, della Georgetown University, che ha avuto accesso a tutti i documenti riservati del Dipartimento di Stato, ne cita uno scritto da Hugo Schoenfeldt, un ebreo che Cordell Hull inviò in Europa nel 1933 per investigare sui cosiddetti campi di prigionia politica, e riferì al Dipartimento di Stato USA di avere trovato i detenuti in condizioni molto buone.
Solo erano pieni di comunisti.
E una quantità erano ebrei, perché a quel tempo il 98% dei comunisti in Europa erano ebrei.
Qui, occorre qualche spiegazione storica,
Nel 1918-19 i comunisti presero il potere in Baviera per qualche giorno, Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht ed altri, tutti ebrei.
Infatti a guerra finita il Kaiser scappò in Olanda perché i comunisti stavano per impadronirsi della Germania e lui aveva paura di fare la fine dello Zar.
Una volta schiacciata la minaccia comunista, gli ebrei ancora lavorarono […] erano 460 mila ebrei fra 80 milioni di tedeschi, l'1,5% della popolazione, eppure controllavano la stampa, e controllavano l'economia perché avevano valuta estera e quando il marchio svalutò comprarono tutto per un pezzo di pane».

«Gli ebrei tengono nascosto questo, non vogliono che il mondo comprenda che avevano tradito la Germania e i tedeschi se lo ricordavano.
I tedeschi presero misure contro gli ebrei.
Li discriminarono dovunque possibile.
Allo stesso modo noi tratteremmo i cinesi, i negri, i cattolici, o chiunque in questo Paese che ci avesse venduto al nemico e portato alla sconfitta.
Ad un certo punto gli ebrei del mondo convocarono una conferenza ad Amsterdam.
E qui, venuti da ogni parte del mondo nel luglio 1933, intimarono alla Germania: 'Mandate via Hitler, rimettete ogni ebreo nella posizione che aveva, sia comunista o no. Non potete trattarci in questo modo. Noi, gli ebrei del mondo, lanciamo un ultimatum contro di voi'.
Potete immaginare come reagirono i tedeschi.
Nel 1933, quando la Germania rifiutò di cedere alla conferenza mondiale ebraica di Amsterdam, Samuel Untermeyer, che era il capo della delegazione americana e presidente della conferenza, tornò in USA, andò agli studios della Columbia Broadcasting System (CBS) e tenne un discorso radiofonico in cui in sostanza diceva: 'Gli ebrei del mondo dichiarano ora la Guerra Santa contro la Germania. Siamo ora impegnati in un conflitto sacro contro i tedeschi. Li piegheremo con la fame. Useremo contro di essi il boicottaggio mondiale. Così li distruggeremo, perché la loro economia dipende dalle esportazioni' (6).
E di fatto i due terzi del rifornimento alimentare tedesco dovevano essere importati, e per importarlo dovevano vendere, esportare, i loro prodotti industriali.
All'interno, producevano solo abbastanza cibo per un terzo della popolazione.
Ora in quella dichiarazione, che io ho qui e che fu pubblicata sul New York Times del 7 agosto 1933, Samuel Untermeyer dichiarò audacemente che 'questo boicottaggio economico è il nostro mezzo di autodifesa. Il presidente Roosevelt ha propugnato la sua adozione nella Nation Recovery Administration', che, qualcuno di voi ricorderà, imponeva il boicottaggio contro qualunque Paese non obbedisse alle regole del New Deal, e che poi fu dichiarato incostituzionale dalla Corte Suprema. Tuttavia, gli ebrei del mondo intero boicottarono la Germania, e il boicottaggio fu così efficace che non potevi più trovare nulla nel mondo con la scritta 'Made in Germany'.
Un dirigente della Woolworth Co. mi raccontò allora che avevano dovuto buttare via milioni di dollari di vasellame tedesco; perché i negozi erano boicottati se vi si trovava un piatto con la scritta 'Made in Germany'; vi formavano davanti dei picchetti con cartelli che dicevano 'Hitler assassino' e così via.
In un magazzino Macy, di proprietà di una famiglia ebraica, una donna trovò calze con la scritta 'Made in Germany'
Vidi io stesso il boicottaggio di Macy's, con centinaia di persone ammassate all'entrata con cartelli che dicevano 'Assassini', 'Hitleriani', eccetera».

«Va notato che fino a quel momento in Germania non era stato torto un capello sulla testa di un ebreo.
Non c'era persecuzione, né fame, né assassini, nulla.
Ma naturalmente, adesso i tedeschi cominciarono a dire: 'Chi sono questi che ci boicottano, e mettono alla disoccupazione la nostra gente e paralizzano le nostre industrie?'.
Così cominciarono a dipingere svastiche sulle vetrine dei negozi di proprietà degli ebrei […]
Ma sono nel 1938, quando un giovane ebreo polacco entrò nell'ambasciata tedesca a Parigi e sparò a un funzionario tedesco, solo allora i tedeschi cominciarono ad essere duri con gli ebrei in Germania.
Allora li vediamo spaccare le vetrine e fare pestaggi per a strada.
Io non amo usare la parola 'antisemitismo' perché non ha senso, ma siccome ha un senso per voi, dovrò usarla.
La sola ragione del risentimento tedesco contro gli ebrei era dovuta al fatto che essi furono i responsabili della Prima Guerra mondiale e del boicottaggio mondiale.
In definitiva furono responsabili anche della Seconda Guerra mondiale, perché una volta sfuggite le cose dal controllo, fu assolutamente necessario che gli ebrei e la Germania si battessero in una guerra per questione di sopravvivenza.
Nel frattempo io ho vissuto in Germania, e so che i tedeschi avevano deciso che l'Europa sarebbe stata comunista o 'cristiana': non c'è via di mezzo.
E i tedeschi decisero che avrebbero fatto di tutto per mantenerla 'cristiana'.
Nel novembre 1933 gli Stati Uniti riconobbero l'Unione Sovietica.
L'URSS stava diventando molto potente, e la Germania comprese che 'presto toccherà a noi, se non saremo forti».
E' la stessa cosa che diciamo noi, oggi, in questo Paese.
Il nostro governo spende 83-84 miliardi di dollari per la difesa.
Difesa contro chi?
Contro 40 mila piccoli ebrei a Mosca che hanno preso il potere in Russia, e con le loro azioni tortuose, in molti altri Paesi del mondo.[…]
Che cosa ci aspetta?»

«Se scateniamo una guerra mondiale che può sboccare in una guerra atomica, l'umanità è finita.
Perché una simile guerra può avvenire?
Il fatto è che il sipario sta di nuovo salendo.
Il primo atto fu la Grande Guerra, l'atto secondo la Seconda guerra mondiale, l'atto terzo sarà la Terza guerra mondiale.
I sionisti e i loro correligionari dovunque vivano, sono determinati ad usare di nuovo gli Stati Uniti perché possano occupare permanentemente la Palestina come loro base per un governo mondiale.
Questo è vero come è vero che sono di fronte a voi.
Non solo io ho letto questo, ma anche voi lo avete letto, ed è noto a tutto il mondo. […]
Io avevo una idea precisa di quello che stava accadendo: ero l'ufficiale di Henry Morgenthau Sr. nella campagna del 1912 in cui il presidente [Woodrow] Wilson fu eletto.
Ero l'uomo di fiducia di Henry Morgenthau Sr., che presiedeva la Commissione Finanze, ed io ero il collegamento tra lui e Rollo Wells, il tesoriere.
In quelle riunioni il presidente Wilson era a capo della tavola, e c'erano tutti gli altri, e io li ho sentiti ficcare nel cervello del presidente Wilson la tassa progressiva sul reddito e quel che poi divenne la Federal Reserve, e li ho sentiti indottrinarlo sul movimento sionista.
Il giudice Brandeis e il presidente Wilson erano vicini come due dita della mano.
Il presidente Wilson era incompetente come un bambino.
Fu così che ci trascinarono nella Prima guerra mondiale, mentre tutti noi dormivamo. […]
Quali sono i fatti a proposito degli ebrei?
Li chiamo ebrei perché così sono conosciuti, ma io non li chiamo ebrei.
Io mi riferisco ad essi come ai 'cosiddetti ebrei', perché so chi sono.
Gli ebrei dell'Europa orientale, che formano il 92% della popolazione mondiale di queste genti che chiamano se stesse 'ebrei', erano originariamente Kazari.
Una razza mongolica, turco-finnica.
Erano una tribù guerriera che viveva nel cuore dell'Asia.
Ed erano tali attaccabrighe che gli asiatici li spinsero fuori dall'Asia, nell'Europa orientale.
Lì crearono un grande regno Kazaro di 800 mila miglia quadrate.
A quel tempo [verso l'800 dopo Cristo, ndr] non esistevano gli USA, né molte nazioni europee […]. Erano adoratori del fallo, che è una porcheria, e non entro in dettagli.
Ma era questa la loro religione, come era anche la religione di molti altri pagani e barbari».

«Il re Kazaro finì per disgustarsi della degenerazione del proprio regno, sì che decise di adottare una fede monoteistica - il cristianesimo, l'Islam, o quello che oggi è noto come ebraismo, che è in realtà talmudismo.
Gettando un dado, egli scelse l'ebraismo, e questa diventò la religione di Stato.
Egli mandò inviati alle scuole talmudiche di Pambedita e Sura e ne riportò migliaia di rabbini, aprì sinagoghe e scuole, e il suo popolo diventò quelli che chiamiamo 'ebrei orientali'.
Non c'era uno di loro che avesse mai messo piede in Terra Santa.
Nessuno!
Eppure sono loro che vengono a chiedere ai cristiani di aiutarli nelle loro insurrezioni in Palestina dicendo: 'Aiutate a rimpatriare il Popolo Eletto da Dio nella sua Terra Promessa, la loro patria ancestrale, è il vostro compito come cristiani… voi venerate un ebreo [Gesù] e noi siamo ebrei!'.
Ma sono pagani Kazari che si sono convertiti.
E' ridicolo chiamarli 'popolo della Terra Santa', come sarebbe chiamare 53 milioni di cinesi musulmani 'Arabi'.
Ora, immaginate quei cinesi musulmani a 2.000 miglia dalla Mecca, se si volessero chiamare 'arabi' e tornare in Arabia.
Diremmo che sono pazzi.
Ora, vedete com'è sciocco che le grandi nazioni cristiane del mondo dicano: 'Usiamo il nostro potere e prestigio per rimpatriare il Popolo Eletto da Dio nella sua patria ancestrale'.
C'è una menzogna peggiore di questa?
Perché loro controllano giornali e riviste, la televisione, l'editoria, e perché abbiamo ministri dal pulpito e politici dalla tribuna che dicono le stesse cose, non è strano che crediate in questa menzogna.
Credereste che il bianco è nero se ve lo ripetessero tanto spesso.
Questa menzogna è il fondamento di tutte le sciagure che sono cadute sul mondo.
Sapete cosa fanno gli ebrei nel giorno dell'Espiazione, che voi credete sia loro tanto sacro?
Non ve lo dico per sentito dire…
Quando, il giorno dell'Espiazione, si entra in una sinagoga, ci si alza in piedi per la primissima preghiera che si recita.
Si ripete tre volte, è chiamata 'Kol Nidre'».

«Con questa preghiera, fai un patto con Dio Onnipotente che ogni giuramento, voto o patto che farai nei prossimi dodici mesi sia vuoto e nullo (7).
Il giuramento non sia un giuramento, il voto non sia un voto, il patto non sia un patto.
Non abbiano forza.
E inoltre, insegna il Talmud, ogni volta che fai un giuramento, un voto o un patto, ricordati del Kol Nidre che recitasti nel giorno dell'Espiazione, e sarai esentato dal dovere di adempierli.
Come potete fidarvi della loro lealtà?
Potete fidarvi come si fidarono i tedeschi nel 1916.
Finiremo per subire lo stesso destino che la Germania ha sofferto, e per gli stessi motivi».

E' la profezia di Benjamin Freedman.
Ci riguarda.

Maurizio Blondet

Note
1) Freedman fondò tra l'altro la «Lega per la pace con giustizia in Palestina», e collaborò con l'americano «Istituto per la revisione storica», il centro promotore di tutto ciò che viene chiamato «revisionismo storico». E' scomparso nel 1984.
2) Louis Dembitz Brandeis, influentissimo giudice della Corte Suprema, acceso sionista, fu il consigliere molto ascoltato di W. Wilson. Brandeis apparteneva alla setta ebraica aberrante fondata nella Polonia del '700 da Jacob Frank: essa predicava che la salvezza si consegue attraverso il peccato. Confronta il mio «Cronache dell'Anticristo».
3) Il 2 novembre 1917 il ministro degli Esteri britannico, lord Arthur Balfour, scrisse a Lord Rotschild una lettera in cui dichiarava: «Il governo di Sua Maestà vede con favore la nascita in Palestina di un focolare nazionale per le genti ebraiche, e userà tutta la sua buona volontà per facilitare il raggiungimento di questo obbiettivo. Si intende che nulla dovrà essere fatto per pregiudicare i diritti civili e religiosi delle esistenti popolazioni non ebraiche in Palestina». Era la «Dichiarazione Balfour», che decretava di fatto la nascita dello Stato d'Israele. Lord Balfour, spiritista e massone, fondatore della Loggia «Quatuor Coronati» (la Loggia-madre di tutte le Massonerie di obbedienza «scozzese») credeva fra l'altro che agevolare il ritorno degli ebrei in Palestina avrebbe accelerato il secondo avvento di Cristo. Il punto è che la terra che Sua Maestà prometteva agli ebrei non era sotto dominio britannico, ma parte dell'impero Ottomano. Per dare attuazione al «focolare ebraico», il governo britannico non esitò a distogliere centinaia di migliaia di soldati dal pericolante fronte europeo, per spedirli alla conquista di Gerusalemme.
4) Bernard Baruch (1876-1964), potente finanziere ebreo, nato in Texas, fu il consigliere privato di sei presidenti, da Woodrow Wilson (1916) a D. Eisenhower (1950). Nella prima come nella seconda guerra mondiale, Baruch promosse la creazione del War Industry Board, l'organo di pianificazione centralizzata della produzione bellica. Di fatto, fu una sorta di «governo segreto» degli Stati Uniti, che praticò ampiamente i metodi del socialismo, compreso il controllo della stampa e il sistema di razionamento alimentare. Dopo la seconda guerra mondiale Baruch e i banchieri ebrei americani gestirono i fondi del Piano Marshall. Ne affidarono la distribuzione a Jean Monnet, loro fiduciario. Secondo le istruzioni ricevute, per dare i fondi, Monnet esigeva la cessione da parte degli Stati europei di sostanziali porzioni di sovranità: così fu creata la Comunità Europea.
5) Si tratta della «rivoluzione dekabrista» del 1905, in realtà un putsch di giovani ufficiali zaristi, tutti ebrei. La comunità ebraica russa la sostenne, e i suoi figli vi parteciparono con inaudita violenza. Futuri capi della successiva rivoluzione bolscevica, come Trotsky e Parvus, furono l'anima dei dekabristi, e dovettero riparare all'estero dopo il fallimento.
6) Freedman allude qui al vero e proprio rito magico di maledizione, detto Cherem o scomunica maggiore, celebrato al Madison Square Garden il 6 settembre 1933. «Furono ritualmente accesi due ceri neri e si soffiò tre volte nello shofar [il corno di ariete], mentre il rabbino B.A. Mendelson pronunciava la formula di scomunica» contro la Germania. Samuel Untermeyer, membro del B'nai B'rith, ripeterà il 5 gennaio 1935 la dichiarazione di embargo totale contro le merci tedesche «a nome di tutti gli ebrei, framassoni e cristiani» (Jewish Daily Bulletin, New York,
6 gennaio 1935).
7) E' la preghiera centrale dello Yom Kippur. Eccone la formula: «Di tutti i voti, le rinunce, i giuramenti, gli anatemi oppure promesse, ammende o delle espressioni attraverso cui facciamo voti, confermiamo, ci impegniamo o promettiamo di qui fino all'avvento del prossimo giorno dell'Espiazione, noi ci pentiamo, in modo che siano tutti sciolti, rimessi e condonati, nulli, senza validità e inesistenti. I nostri voti non sono voti, le nostre rinunce non sono rinunce, e i nostri giuramenti non sono giuramenti». Secondo il rabbino Jacob Taubes, con questa formula il popolo eletto si scioglie dalla comunità del resto del genere umano - dalle sue leggi, dalle sue lealtà alle istituzioni e allo Stato - per dedicarsi solo a Dio. In realtà, il Kol Nidre fonda l'antinomismo radicale della religione ebraica: il «popolo di Dio» non è tenuto ad obbedire ad alcuna norma.
Per Taubes, il popolo ebraico è dunque il popolo dissolutore, il contrario del «kathecon» (Ciò che trattiene l'Anticristo, in San Paolo, ossia il diritto naturale adottato da Roma) (Jacob Taubes, «La Teologia Politica di San Paolo», Adelphi, pagina 71).
 

tontolina

Forumer storico
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se questo articolo è vero allora tutto è diverso

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Così parlò Benjamin Freedman
Maurizio Blondet
21/12/2007
Benjamin Freedman (1890 - 1984)

Pubblichiamo un estratto, di particolare significato, da «Israele, USA, il terrorismo islamico» , Maurizio Blondet, EFFEDIEFFE, 2005, pagine 161-171.


Benjamin Freedman tenne, nel 1961, al Willard Hotel di Washington ad un'influente platea, riunita dal giornale americano Common Sense, il seguente discorso.

«Qui negli Stati Uniti, i sionisti e i loro correligionari hanno il completo controllo del nostro governo.
Per varie ragioni, troppo numerose e complesse da spiegare qui, i sionisti dominano questi Stati Uniti come i monarchi assoluti di questo Paese.
Voi direte che è un'accusa troppo generale: lasciate che vi spieghi quel che ci è accaduto mentre noi tutti dormivamo.
Che cosa accadde?
La Prima Guerra Mondiale scoppiò nell'estate del 1914.
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Nel 1918-19 i comunisti presero il potere in Baviera per qualche giorno, Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht ed altri, tutti ebrei.
Infatti a guerra finita il Kaiser scappò in Olanda perché i comunisti stavano per impadronirsi della Germania e lui aveva paura di fare la fine dello Zar.
Una volta schiacciata la minaccia comunista, gli ebrei ancora lavorarono […] erano 460 mila ebrei fra 80 milioni di tedeschi, l'1,5% della popolazione, eppure controllavano la stampa, e controllavano l'economia perché avevano valuta estera e quando il marchio svalutò comprarono tutto per un pezzo di pane».

«Gli ebrei tengono nascosto questo, non vogliono che il mondo comprenda che avevano tradito la Germania e i tedeschi se lo ricordavano.

ora gli stessi sionisti o talmudisti domininano il mondo attraverso la politica di Bush
 

tontolina

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Se l'articolo è veritiero significa che in europa c'è stato e subiamo un colpo di stato e nessuno è in grado di combatterlo adeguatamente


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Maurizio Blondet
19/12/2007

Tutti dicono che l'inflazione rialza la testa nel mercato globale: certo, rincarano il grano e il greggio (ma i metalli calano, il rame è sceso del 23% da ottobre, il nickel del 53% da maggio, segno del rallentamento produttivo), ma il motivo principale è monetario.
La Banca Centrale Europea, quella che si è data come compito unico la stabilità del prezzi, ha creato dal nulla altri 348,6 miliardi di euro per gettarli alle banche in crisi, che non si prestano i soldi l'un l'altra.

Denaro a breve: due settimane.
Al 4%, ossia a 0,70 meno che il tasso commerciale a breve.
Tanto per far passare le vacanze di Natale senza file di clienti agli sportelli.
Ammesso che fra due settimane le banche debitrici restituiscano quella cifra colossale, l'effetto inflattivo non sarà visibile.
Ma se i prestiti saranno in tutto o in parte prolungati, allora una nuova valanga di moneta entrerà in circolo.

Persino le Banche Centrali inglese e americana osservano basiti: la nostra Banca Centrale riesce a buttar via, in bocca ai giocatori d'azzardo, mezzo miliardo di dollari, senza suscitare una sola reazione dai contribuenti (o sudditi).
La Banca d'Inghilterra è stata aspramente criticata per aver gettato nel forno delle banche decotte meno di un decimo di quella cifra, e con condizioni punitive.
Le banche inglesi manco hanno toccato quel denaro messo a disposizione, sono corse a Francoforte a indebitarsi con l'Europa.
Tutte ad arraffare il loro regalo di Natale.
Tanto, gli europei tacciono…

Questa ulteriore e imponente trasfusione d'emergenza, dopo le innumerevoli precedenti, dice che la clamorosa sceneggiata di pochi giorni fa, quando le cinque principali Banche Centrali, guidate dalla Federal Reserve, hanno platealmente condotto una trasfusione congiunta, sta fallendo.
Lo scopo era di ridare fiducia al sistema finanziario globale, sia rimettendo in sesto il mercato interbancario oggi paralizzato, sia mostrando urbi et orbi che le grandi banche d'emissione sono concordi e saldamente all'attacco del problema, tutte insieme come una invincibile forza d'urto.
Le grandi banche private americane hanno potuto fornirsi di liquidi in dollari in via anonima, e la Federal Reserve ha accettato come garanzia dei prestiti anonimi, quali «attivi», i derivati più dubbi, al valore che avevano tre mesi fa, e che è oggi ridotto come minimo dell'80%, ammesso che qualcuno voglia comprare quei pacchetti maleodoranti.
Non è servito a nulla.

Il mercato interbancancario non si è rianimato, come dimostra il livello del tasso Libor, che indica la salute di tale mercato - ossia la fluidità e facilità con cui le banche sono disposte a prestarsi denaro a vicenda - e che è rimasto altissimo.
Quanto all'impressione psicologica che ha fatto la quadrata legione delle cinque Banche Centrali, è stata addirittura negativa: dopo l'annuncio dell'intervento congiunto e gli squilli di tromba, le Borse sono cadute dappertutto.
La speculazione ha interpretato l'intervento nel modo seguente: vuol dire che le banche private sono in condizioni ancora peggiori di quanto si sospettava, dunque scappiamo.
«La Federal Reserve», commenta il sito Europe2020, «ha dunque perso i due attributi che la caratterizzavano nel sistema finanziario mondiale dal 1945: la sua credibilità di attore che a volontà poteva modificare le tendenze generali dei mercati, e la capacità di organizzare e trascinare l'insieme delle banche mondiali secondo i suoi obbiettivi» (1).
Il tutto è naturalmente aggravato dal peso sproporzionato che ha la finanza speculativa nell'economia mondiale.

Secondo il sito francese, c'è un altro elemento in vista: le strategie delle principali banche mondiali occidentali (FED, BCE, Bank of England e Banca Nazionale Svizzera) sono divergenti.
La «quadrata legione» si è riunita forse per l'ultima volta, e solo per somministrare un calmante passeggero, non per concertare una terapia.
Via via che le conseguenze della recessione USA mostreranno tutta la loro vastità (a spese degli americani, ma anche dell'Asia troppo dipendente dall'export in USA), le forze centrifughe si rafforzeranno, ciò che secondo Europe 2020 dovrebbe portare a «una rottura del sistema finanziario mondiale contemporaneo nell'estate del 2008».

Saranno disastri per le maggiori istituzioni finanziarie: basta pensare che 7 grandi banche hanno in pancia il 98% dei derivati tossici sub-prime (per la cifra siderale di oltre 154 trilioni di dollari), mentre il 2% restante (sono pur sempre quasi 3 trilioni, tremila miliardi) sono sparsi tra le altre 929 banche di primaria importanza.
Ancor più soffriranno le banche che non hanno capito l'evoluzione in corso, e si sono troppo fortemente agganciate al dollaro e ai suoi destini: vedi Cina.

Ovviamente anche investitori e depositanti avranno i loro guai, con rischi di perdite considerevoli «come nel 1929 e nel 1973 ed anni seguenti».
Ma la necessità potrà far trovare la forza di costruire e organizzare un nuovo sistema.
Gli USA subiranno la botta maggiore, soprattutto perché il nuovo ordine finanziario globale non sarà più organizzato a loro profitto, come da oltre mezzo secolo.
Il prossimo presidente (in carica da gennaio 2009, molto tardi per la velocità degli eventi) sarà occupato nel compito di gestire una trasformazione veramente storica, con tutte le nuove limitazioni economiche e finanziarie del caso, tanto più che ciò avverrà in un quadro generale di recessione.
Ma almeno l'interventismo devastatore USA e la sua ideologia - il capitalismo terminale - saranno meno intrusivi.

E' possibile che si apra uno spazio per le classi dirigenti della zona euro, in concerto con Cina e Giappone, di accordi di lunga durata con Russia e gli altri Paesi petroliferi per organizzare qualcosa di simile ad una nuova Bretton Woods.
In via immediata, dovranno evitare che la crisi non controllata e aggravata da recessione e credit crunch si volga in caos, nel tutti contro tutti.

Ma esistono classi dirigenti all'altezza del momento?
Ecco l'incognita.

L'Europa occidentale non ha l'aggravio di una bolla immobiliare così titanica come gli Stati Uniti, sicchè possono aspettarsi una recessione lenta e non abissale, come lenta e scarsa è stata la crescita negli anni del boom speculativo.
Le case non scendono di prezzo a rotta di collo, sicchè le banche che hanno concesso mutui sarebbero ora in condizioni passabili, se non fosse per un piccolo dettaglio: se cioè non si fossero lanciate a speculare sul mercato immobiliare USA, così «avanzato» e tanto «sofisticato», come hanno fatto certamente le banche tedesche e tante altre banche europee, in numero ancora sconosciuto (ma il mega-prestito bisettimanale della BCE ci suggerisce qualcosa).
Questa «classe dirigente» dovrebbe essere sostituita con le brutte.
Ma da chi?
Dalla «classe dirigente» politica?

Ormai il 50% della proprietà delle maggiori imprese tedesche, che vanno benissimo, appartiene ad investitori esteri.
Adidas è straniera al 79%, Bayer al 78%, la stessa Deutsche Borse di Francoforte è in mano a stranieri per l'84%: ringrazino i tedeschi la loro «classe dirigente», a cui è sembrato moderno aprire i confini a potenze con dollari facili che hanno comprato tutto.
Ora i tedeschi sgobbano per i petrolieri sauditi e arabi, per gli speculatori americani, per i Soros e i Rotschild (2).

Il colpo più doloroso lo riceverà il Regno Unito, il cui sistema economico è più «americano» e dove i servizi finanziari (la City) producono oltre il 9% del PIL, sono la sola industria rimasta.
Nei prossimi anni, saranno pochi a richiedere i servizi finanziari sofisticati della City.
Per di più, lì la bolla immobiliare è di tipo americano, con i prezzi a Londra sopravvalutati di almeno il 200%.
Si aggiunga che i consumatori inglesi sono indebitati come gli americani, e che la loro ricchezza solida - che magari hanno impegnato come collaterale per i prestiti - è legata alla casa in cui abitano, e che, nel giro di tre anni, varrà il 40% in meno.
In compenso, Londra ha la propria moneta sovrana, e la sterlina svaluterà, ritrovando la storica parità col dollaro (1,50) e favorendo così quel che resta del sistema industriale, che resiste nel nord inglese (3).

S'intende che quando parliamo di Europa occidentale come l'area che sarà relativamente la meno colpita, non intendiamo l'Italia.
Questa seguirà in qualche modo il destino della «nuova» Europa, dell'Est baldanzosamente diventato liberista.
Per lo stesso motivo - il debito pubblico - ma contratto per diverso movente: all'Est, i Paesi si sono indebitati sui mercati speculativi internazionali per finanziare il loro sviluppo e i loro consumi. Estonia e Lettonia, che sono i Paesi di successo in questa avanzata, hanno un deficit commerciale pari al 10% del PIL, che sarà difficilissimo da rifinanziare con l'avanzare della recessione, la quale provoca il declino degli investimenti esteri.
[size18]Pensate quello che succederà all'Italia, che ha un debito «pubblico» pari al 103% del PIL, e su cui paga 70 miliardi di euro l'anno, risucchiati dalle nostre tasche da Visco e consegnati in parte ai creditori esteri (è stato Ciampi ad inaugurare l'indebitamento internazionale).
Qui, non ci si è indebitato per lo sviluppo, ma per mantenere i lussi della Casta parassita.
Si tratterà di vedere se gli italiani hanno ancora abbastanza risparmi da comprare BOT a buon interesse.
O se, come pare, si sono già indebitati troppo per lo schermo piatto a 72 pollici e il SUV, o per il mutuo variabile.[size]
Bisognerà tornare a lavorare per il consumo interno: e probabilmente per sostituire badanti ucraine e muratori romeni e panettieri egiziani.
Lo sappiamo ancora fare?
Le nostre aziende ancora produttive sono piene di immigrati (a cui dovremo pagare la pensione quando torneranno in patria: esborso netto, consumato altrove) e di vecchi operai italiani prossimi al ritiro.
Bisognerà strappare i giovani dalle discoteche?
Se riusciremo a restare nell'euro, ecco l'altro grande interrogativo.
Ma questo sarà ancor poco, in confronto a quel che può succedere in Asia.

La Cina, il grande vincitore di questi anni folli, può diventare il massimo perdente.
Già oggi la Cina soffre di insufficienza di credito nel mercato interno.
I consumi stanno aumentando - finalmente, ma non nel momento migliore - e l'inflazione cresce già vistosamente mentre i tassi d'interesse nell'economia interna restano negativi.
Verrà il momento in cui i risparmi delle formichine messi nelle banche cinesi non basteranno a finanziare insieme i consumi crescenti e la fame di denaro delle imprese di Stato, perennemente in perdita e mantenute in vita con i prelievi tributari (anche loro hanno la Casta).
Al contrario dell'Italia, la Cina ha enormi riserve (ma in dollari deliquescenti) che può usare, anzi già sta usando, per salvare le sue banche strapiene di crediti inesigibili.
Ma ciò attizza le spinte inflazioniste, che possono anche innescare l'iper-inflazione.
Si vedrà allora il valore della «classe dirigente» di Pechino.

Nel 2008 avrà da gestire, quasi sicuramente, una grande depressione che però, al contrario di quella americana del '29, sarà caratterizzata non da deflazione ma da inflazione.
Il PIL potrà crollare (per la scomparsa del consumatore USA) e il suo folle mercato azionario, anche del 70%, con gran dolore degli speculatori interni e di quelli internazionali che si sono lasciati attrarre dai trionfi di carta di quel «mercato».
Ma il Paese è ormai densamente industrializzato e sta imparando il lavoro di qualità: nel giro di sei anni risalirà al rango di grande potenza produttiva che è suo.

Andranno meglio le altre economie asiatiche, proprio quelle che sono state relativamente trascurate dall'avidità della speculazione globale perché i loro tassi di profitto erano meno astronomici di quelli promessi dalla Cina.
Taiwan si salva grazie alla sua liquidità e alla sua specializzazione nell'elettronica, settore che sarà meno toccato dalla recessione.
Il Giappone ha buone possibilità di soffrire poco, anche perché basta che rialzi il suo tasso d'interesse primario - oggi allo 0,50% – ad un 2-3%: tale è la cultura del risparmio in Giappone, che un rincaro dei tassi là stimola l'economia anziché strangolarla.
Anche la Corea del Sud beneficerà: basta dire che la sua Borsa, trascurata dagli speculatori folli, ha un p/e (rapporto fra prezzo dell'azione e dividendo) di solo 12, contro il 40-50 cinese.
Chi nella depressione avrà ancora dei liquidi, potrà fare là buoni affari.

Decisamente, dobbiamo cambiare la nostra «classe dirigente»: altrimenti, avremo un ennesimo 8 settembre.

Maurizio Blondet
 

tontolina

Forumer storico
IL SENNO DEL POI ha scritto:
1 SOLA DOMANDA:
TI SEMBRA QUESTA LA SEZIONE ADATTA A QUESTO TIPO DI POST ??
parlo dell'immissione di capitali della BCE

eppoi mi pareva interessante ed unico l'articolo su hitler

è la prima volta che sento una versione diversa....
e volevo farvi partecipare emotivamente


e poi

non so se hai letto bene

senza pregiudizi

ma
le scelte politiche hanno ricadute
a volte gravi
sull'economia


se poi ti pare sbagliato

sposta il 3d
io non mi offendo

ciao :ciao:

P.S. MA TU SCRIVI SEMPRE IN STAMPATELLO MAIUSCOLO?
 

paper2006

Forumer attivo
tontolina ha scritto:
L'ultimo quote non esiste!

Mah!!!
nella mia beota ignoranza mi sembra lo scritto riportato ideologicamente un'aggiunta ad un famoso trattatto (lol) chiamato "I protocolli dei Savi di Sion".
Comunque, mi ha fatto riflettere sulle fonti.
Quindi,mi sono andato a vedere la mission di "effedieffe" che si può leggere e trarne delizia sul sito medesimo:
http://www.effedieffe.com/presentazionezeta.php
da cui si evince che è espressione dell'estremimismo cattolico.
Es. " “Evviva la rinascita della cultura cattolica!”: così conclude una mail di auguri un lettore di Trieste.
Nella breve frase è stato, sinteticamente, colto il senso dell’azione che stiamo sostenendo contro i nemici della nostra civiltà occidentale [che è cattolica, con rilevanti recuperi di cultura greca e romana].
Oppure sempre dalla presentazione citata "L’orientamento è cattolico, senza cedimenti o concessioni alle derive vaticanosecondiste [non dimentichiamo che si è trattato di un Concilio pastorale e non dogmatico]; nell’ampia parte che riguarda il XX secolo ci sono testi fascisti o nazisti, ma si tratta di libri di storia, non c’è niente di dottrinario.
Eil signore cattolico che proponeva tesi cospirazioniste sioniste della prima e della seconda guerra mondiale ho avuto delle difficoltà ha trovare delle fonti certe.
Mi sono acconttentato di wikipedia USA per avere un'idea di chi fosse l'autore
 

tontolina

Forumer storico
come vuoi tu

però riporta le dichiarazione di un discendente di ISRAELE
Benjamin Freedman - che era stato membro della delegazione americana al Congresso di Versailles nel 1919 -


che sconfessa apertamente i sionisti=talmudisti che non possono vantare alcuna discendenza con Giacobbe
e furono loro a tradire la fiducia dei tedeschi e a scatenare l'ira

ovvio che poi a farne le spese magari furono proprio gli Ebrei di discendenza e non per Sorte

ma la notizia non è così insignificante



ho sempre pensato che Hitler fosse un pazzo assassino; mentre al posto suo probabilmente avrei reagito nello stesso modo contro le minacce dei sionisti e l'embargo economico che riuscirono ad arganizzare contro la Germania


Se poi la notizia viene pubblicata da un cattolico piuttosto che da un ateo o da un protestante... per me non fa alcuna differenza..... l'importante è sapere la verità.
 

Cip1

Forumer storico
tontolina ha scritto:
come vuoi tu

però riporta le dichiarazione di un discendente di ISRAELE
Benjamin Freedman - che era stato membro della delegazione americana al Congresso di Versailles nel 1919 -


che sconfessa apertamente i sionisti=talmudisti che non possono vantare alcuna discendenza con Giacobbe
e furono loro a tradire la fiducia dei tedeschi e a scatenare l'ira

ovvio che poi a farne le spese magari furono proprio gli Ebrei di discendenza e non per Sorte

ma la notizia non è così insignificante



ho sempre pensato che Hitler fosse un pazzo assassino; mentre al posto suo probabilmente avrei reagito nello stesso modo contro le minacce dei sionisti e l'embargo economico che riuscirono ad arganizzare contro la Germania


Se poi la notizia viene pubblicata da un cattolico piuttosto che da un ateo o da un protestante... per me non fa alcuna differenza..... l'importante è sapere la verità.

Lina, invece delle solite minchiate antiebraiche su effedieffe, studiati un pò di storia.
 

tontolina

Forumer storico
Cip1 ha scritto:
Lina, invece delle solite minchiate antiebraiche su effedieffe, studiati un pò di storia.
ho capito
tu sai tutto!

sai anche dirmi la differenza tra Giacobbe ed Israele in senso storico ovvio
sai anche dirmi chi sono i talmudisti e i sionisti

Ebrei

ecc....


più che di storia in senso generico
dovrai mostrare particolare bravura in conoscenza religiosa

cerca di essere precisa e non vaga




Qualcosa io lo so... in tal senso più per formazione giovanile che, credo posso sempre sbaglirmi, sia più accurata della tua


Quando cito Israele
so cosa dico e so chi è e conosco i discendenti

così mi ha stupito sapere dei talmudisti..... non ero a conoscenza della loro esistenza ... ero convinta che fossere anche loro della tribù di Israele


comunque
ti ringrazio per il consiglio

ma non mi piace la storia così come viene propinata a soprattutto scritta dalla parte di chi vince la guerra
preferisco quella vera.
 

Cip1

Forumer storico
Cara Lina

Seguire il filo del tuo ragionamento non é cosi difficile, direi scontato e molto prevedibile.

Tutto ciò che hai postato é un concentrato della piu becera propaganda anti-ebraica o anti-sionista (preferirei definirla semplicemente antisemita) , sponsorizzata dalla solita congrega che vede complotti giudaici persino nel proprio cesso.
Quel signore tal Friedman , che ha la pretesa di raccontare la prima guerra mondiale ed il trattato di Versailles come si racconta Biancaneve ed i sette nani ad un bambino di tre anni e pure scemo, ha comunque diritto di parola per quanto, lo avrei visto bene come autore di un' appendice al Mein kampf di Hitler od ad una riedizione in formato tascabile de "I protocolli dei Savi di Sion" (vedi su google, basta fare una ricerchina) che ti dimostrano tra l’altro che l’antisemitismo e la “tesi cospirazionista” risale alla notte dei tempi, ben prima di Hiter, il quale non inventò certo i “pogrom” cosi diffusi nei secoli scorsi nella grande pianura paneuropea.

Ora tal signore sostiene che 107 delegati “siniosti“ americani (minghia cosi tanti? Hihihih ma se a Versailles erano in 4 gatti uahauhau) furono i responsabili della rovina “germanica” e per questo motivo Hitler accusò di tradimento gli ebrei e si inventò, giustamente (a parer tuo, dato che hai scritto e sostenuto che se fossi stata in Hitler avresti fatto lo stesso…) la Shoah…. La tesi è molto riduttiva e demenziale e non ha fondamento storico perché gli Americani a Versailles più che propugnatori di un trattato atto ad ottenere un risarcimento dai tedeschi per i gravi danni subiti e metterli in ginocchio, (che tanto vollero i francesi) nonché la restituzione dei territotri occupati, gettarono le fondamenta per la Società delle Nazioni (l’attuale Onu) ovvero un’associazione mondiale in grado di prevenire piu che curare fornendo sostegno ai paesi piu deboli oggetto di attacchi militari. Vorrei ricordarti che i tedeschi..ops i prussiani, non erano angioletti e non lo sono mai stati… e rimane la prima guerra mondiale, il più grande conflitto storico in termine di vittime militari e civili.

Potremmo anche poi divagare circa le origini dell’antisemitismo che non nasce certo con Hitler ma di cui Hitler astutamente si servì, bollandoli più che altro come bolscevichi comunisti (vorrei ricordarti che Marx era ebreo, come probabilmente i maggiori sostenitori DI ALLORA delle tesi marxiste, robe ed eiaculazioni cerebrali da alfabetizzati..... ) oltre che come razza immonda magari anche "traditrice", facendo leva sul grande malcontento popolare o se preferisci l’umiliazione subita (e meritata) di Versailles.
Vedi quello che colpisce degli “ebrei” è il gran numero di premi Nobel, studiosi, scienziati , in percentuale rispetto alla rispettiva popolazione e questo fatto non è casuale, la religione ebraica ha sempre dato molto peso all’alfabetizzazione e l’istruzione del popolo (nel secolo scorso, mentre gli ebrei erano alfabetizzati al 75 %, i cristiani lo erano al 20, 25%, un abisso) inoltre la religione ebraica, ha sempre consentito il prestare denaro in cambio di interessi, cosa probita negli ambiti cattolici, ritenuta pratica del diavolo… (cosa che fanno tranquillamente le banche in epoca odierna) Nei paesi o villaggi della grande pianura paneuropea si venne così a creare inevitabilmenteuna sorta di tecnocrazia ebraica (il farmacista era ebreo, l’avvocato era ebreo, il banchiere era ebreo, il maestro o professore era ebreo, il dottore era ebreo) che però non voleva rinunciare alla propria “singolarità”, per quanto assimilita nel contesto produttivo e sociale.. Facile attribuire agli ebrei, nella povera pianura paneuropa e spesso a prevalenza cattolica analfabeta, la colpa di ogni male nei momenti di recessione economica.
I pogrom contro la comunità ebraica risalgono ai tempi degli Zar, non li inventò certo Hitler.
Questo a grandi linee perché il discorso circa le origini dell’antisemitismo “europeo” non si esaurisce qui ed anche la religione cattolica ha le sue gravi colpe.

Ma andiamo avanti col tuo pensiero.

Ad un certo punto scrivi

“ora gli stessi sionisti o talmudisti domininano il mondo attraverso la politica di Bush”
(se lo dici te…)

Ed attacchi col solito articolo di tal Maurizio Blondet ( pseudo giornalista “senzazionalista”) che prevede sfracelli economici mondiali, ben peggiori del famigerato ‘ 29, e addirittura lo data…l’estate del 2008.…da quanti anni Blondet prevede sfracelli economici (ovvio di derivazione capitalista americana), mai avvenuti, per via del complotto cospirazionista giudaico di cui si nutre oramai tutto il sistema finanziario mondiale, dato che gli USA governano indebitamente il mondo?

Attendiamo con ansia l’estate del 2008..

E che fusse “ a vortaaa bona”…che ci azzecca…

Sta di fatto che lo stato di Israele ha diritto di esistere.
 

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