i conti di ENI (1 Viewer)

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ecco da cfncnbc
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che ho trovato... in Italia abbiamo gas in abbondanza e lo esportiamo
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Secondo calcoli di S&P Global, alle condizioni attuali, ovvero con solo Nord Stream chiuso, all'Ue mancano 20 miliardi di metri cubi di gas per arrivare a marzo 2023. Se chiudesse anche il canale Yamal, si arriverebbe ad un razionamento dell'energia con largo anticipo.
 

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Eni, World Energy Review 2022: petrolio e gas in tensione

DaClaudia Monaci

25 Ottobre 2022


Milano – Eni ha presentato la 21a edizione della sua World Energy Review, che pone in primo piano la sfida per garantire l’accesso universale all’energia ed accelerare la transizione verso un mix energetico più sostenibile. Dall’analisi condotta sulle principali commodities energetiche, cui si aggiunge quest’anno una sezione dedicata ai minerali critici, emergono con evidenza le tensioni cui è stato sottoposto il mercato dell’energia nel post-pandemia.
Nel 2021 l’allentamento delle restrizioni relative al Covid e la conseguente ripresa economica hanno determinato un aumento della domanda di energia – ricorda Eni – a stento soddisfatta dalle risorse disponibili anche per la contrazione degli investimenti nel settore Oil & Gas.
L’equilibrio precario si è riflesso in un aumento dei prezzi delle commodity, evidenziando la debolezza del sistema energetico.
Quest’anno la guerra in Ucraina ha ulteriormente evidenziato l’importanza della sicurezza degli approvvigionamenti.

Per quanto riguarda il petrolio, la Review segnala che i prezzi sono risultati in aumento del 70% nel 2021, grazie ad un recupero della domanda (+6,1% a/a) che, pur confermandosi sotto i livelli pre-pandemia, non è stata eguagliata da un pari aumento della produzione (+1,4% a/a). L’OPEC+ ha mantenuto un attento controllo delle produzioni, gestendo un graduale allentamento dei tagli nella seconda parte dell’anno e contribuendo a portare le scorte mondiali a fine anno sotto la media degli ultimi cinque anni.

Quello che ha evidenziato le oscillazioni più forti è il mercato del gas, che vede prezzi in salita su tutti i maggiori mercati (+400% circa in Europa, +300% in Asia e +90% in USA), con una forte impennata nella seconda metà dell’anno. La ripresa dei consumi post covid e l’incapacità dell’offerta di adeguarsi prontamente (anche per il fermo non programmato di alcuni impianti di liquefazione) sono i principali driver di questo trend. Nel 2021 la domanda di gas è tornata a crescere (+3,9% a/a), dopo il calo del 2020, in gran parte in Russia (+11,8%) e in Europa (+6,7%). Anche la produzione globale di gas ha registrato un aumento (+3,5% a/a), dopo il rallentamento del 2020, principalmente in Russia (+9,8%) e in Africa (+11,9%, in particolare in Algeria ed Egitto). Gli Stati Uniti hanno aumentato le esportazioni di GNL del 9%.

L’energia solare ed eolica hanno continuato a crescere nel mix di generazione elettrica, raggiungendo il 10%, in crescita di circa l’1% rispetto al 2020. Nel 2021 il solare ha continuato a trainare la crescita della capacità rinnovabile con 138 GW di nuove installazioni, metà delle quali in Cina (53 GW) e USA (20 GW). A livello mondiale la capacità ha raggiunto 855 GW (+19% a/a), quasi interamente da fotovoltaico. L’eolico ha continuato a crescere nel 2021: la capacità ha raggiunto 823 GW (+12,6% a/a). Le nuove installazioni (+92 GW, delle quali circa la metà localizzate in Cina) si sono ridotte rispetto a quelle del 2020 (+111 GW vs 2019).

I minerali critici rappresentati in questa Review (cobalto, litio, nichel, rame e terre rare) hanno registrato un incremento della produzione nel 2021, riflettendo un aumento della domanda e dei prezzi dopo le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria del 2020.
 

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