POSTE ITALIANE: RADDOPPIA L'AZZARDO E DIMEZZA IL RENDIMENTO
Creato: Martedì, 19 July 2016 08:18
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Buongiorno e benvenuti a questa nuova inchiesta nel fantastico mondo di Poste Italiane che tanto sta terrorizzando i risparmiatori italiani in questo periodo.
Bisogna stare attenti al nome delle cose, in questo caso i prodotti finanziari che vi propongono.
Usano le parole, le coniugano in modo che quello che vi offrono appaia ai vostri occhi necessario, importante e per il vostro bene.
NON FANNO NIENTE PER IL VOSTRO BENE.
Ma fanno tutto per i loro INTERESSI.
In questo articolo vi sveliamo i finti raddoppi del nulla di Poste Italiane che attraverso belle parole, rating farlocchi e numeri a caso, ha bruciato una buona fetta di investirori e risparmiatori italiani che gli hano creduto.
Non dovete crederci sulla parola, ma per il vostro bene, vi consigliamo di non essere mai soli nelle scelte importanti soprattutto, in quelle finanziarie. Quelle scelte che se errate vi condannano alla povertà a vita.
Circondatevi di persone altamente qualificate quando state per fare un scelta importante!
Seguiteci.
Il nostro Ufficio Studi della Assodir dopo aver sviscerato
i danni causati dal Fondo Obelisco di Poste Italiane
ha ricevuto nuove segnalazioni in merito ad alcune polizze emesse sempre dalle Poste vari anni or sono e che sembravano in grado di offrire ritorni davvero interessanti, ricorderete tutti infatti i tempi d'oro in cui i Buoni Fruttiferi (grazie ad una inflazione molto alta) raddoppiavano nel giro di 10 anni, ebbene nell'anno 2002 Post italiane tenta lo stesso gioco, e lancia una serie di
Polizze Index-Linked, cioè legate all'andamento di alcuni indici azionari, precisamente al Dow jones e all' Eurostoxx, ma presentando tali prodotti con campagne pubblicitarie e assegnando ad essi dei nomi molto più “tranquillizzanti”:
- Classe 3A Valore Reale, collocata dal 07/01/2002 al 09/02/2002 -
- Ideale, collocata dal 18/03/2002 al 20/04/2002 -
- Raddoppio, collocata dal 03/06/2002 al 10/07/2002 -
- Raddoppio Premium, collocata dal 12/08/2002 al 21/09/2002 -
- Index Cup, collocata dal 21/10/2002 al 16/11/2002
Il termine “Raddoppio” era chiaramente all'epoca usato per richiamare alla memoria dei sottoscrittori i medesimi rendimenti dei Buoni Fruttiferi, ma, come vedremo più avanti, ciò non si verificò poichè si trattava di prodotti non diversi, ma addirittura quasi antitetici.
In primis vogliamo segnalare cosa riportava la Nota Informativa in tema di facoltà di recesso, roba da far venire i brividi a chiunque l'abbia letto, ma quanti l'hanno fatto secondo voi?
Segnaliamo dopo un attento studio dei vari prospetti informativi che
la componente obbligazionaria era costituita non da semplici obbligazioni, bensi' da cartolarizzazioni (tecnicamente da CDO sintetici), e riteniamo molto ma molto probabile che tale DETTAGLIO possa essere sfuggito al risparmiatore medio che si è sempre rivolto a Poste Italiane:
Ma cosa sono i “CDO sintetici” ?
Questa sigla indica i "Collateralized Debt Obbligations". In pratica si tratta di
prestiti obbligazionari creati, usando la tecnica della cartolarizzazione, impacchettando una serie di bonds o di derivati.
I CDO sono emessi in varie tranches (con rating e rischiosità a scalare) da speciali società-veicolo: il loro rimborso e le loro cedole sono garantite dal portafoglio sottostante di obbligazioni o di prestiti o di derivati. I Cdo possono avere strutture molto complesse,
che creano anche un effetto leva.
Alcuni Cdo sono "gestiti": cosicchè l'emittente abbia la facoltà di sostituire i titoli sottostanti posti in garanzia in corso d'opera.
L'investimento in Cdo comporta vari rischi (e ovviamente pari rendimenti):
c'è il rischio che il portafoglio sottostante posto in garanzia vada in default, almeno in parte.
C'è poi un rischio di "concentrazione": se i titoli sottostanti sono concentrati in settori simili o nello stesso settore.
E c'è un rischio di "struttura": un investitore può infatti acquistare la tranche migliore (con il rating più elevato) o quella peggiore.
La tranche più rischiosa in un'emissione di Cdo è quella definita equity: quella che va ad assorbire le prime perdite del portafoglio sottostante
.
I nomi dei prodotti e le note informative erano ingannevoli.
Il primo titolo (3A, "tripla A") richiamava esplicitamente il massimo rating, cioe' la massima sicurezza ed affidabilità unita all'espressione "Valore Reale" poiche' il titolo prometteva di restituire a scadenza almeno il valore dell'inflazione piu' un rendimento aggiuntivo legato alla variazioni di indici finanziari di mercato. Nella nota informativa si leggeva: "La classificazione minima imposta dall'ISVAP per questo tipologia di contratti e' di A-. Il titolo Classe 3A valore reale index Linked ha attualmente un rating AAA di Fitch. Il rating "AAA" secondo Fitch, determina in assoluto il piu' basso livello di rischio di credito.
E' assegnato solamente nei casi di capacita' eccezionalmente elevata di solvibilita' e si ritiene che anche eventi particolarmente avversi non lo possano influenzare negativamente. A titolo di esempio lo Stato Italiano ha attualmente rating AA-, secondo Fitch".
Il rating "tripla A" emesso da Fitch era ad uso privato. Lo stesso Ken Gill, Responsabile CDO di Fitch Ratings, e' rimasto sorpreso, nello scoprire due anni dopo, che
Poste Italiane avevano strumentalizzato il loro rating in questo modo ed ha sottolineato che: "Siamo di fronte a titoli estremamente sofisticati. Che siano adeguati ad investitori retail e' discutibile. Ma questo e' responsabilita' di chi li vende".
Essendo stati
collocati presso oltre 70.000 risparmiatori (la fonte è proprio Poste Italiane)
nel 2002 ed avendo un orizzonte temporale di 10 anni, tali polizze si trovarono nel bel mezzo della crisi del 2007 (Lehman Brothers) con gli indici azionari che crollarono letteralmente.
Iniziavano i primi declassamenti, ma i risparmiatori non venivano informati. Il tracollo della situazione finanziaria ha fatto il resto. Il titolo "Classe 3A Valore Reale" poco prima di arrivare alla sua naturale scadenza VALEVA CIRCA LA META' ed il titolo "Ideale", addirttura UN TERZO DEL VALORE INIZIALE.
Cosa fece Poste Italiane all'epoca per tentare di rimediare al disastro in atto? (
Perchè di disastro si deve parlare, considerando che la stragrande maggioranza della clientela delle Poste nel 2002 vedeva tale Ente come una certezza granitica).
Creò ad hoc nuove polizze in cui far confluire i capitali dimezzati (o peggio) delle polizze del 2002, la cui linea si chiama “PostaFuturo”: morale della favola,
l'orizzonte temporale scelto dal cliente è venuto improvvisamente a saltare causando disagi a chi avrebbe necessitato quantomeno del proprio capitale alla scadenza naturale delle polizze! Chi ha sottoscritto la migrazione del capitale quindi ha dovuto cambiare scadenza adattando le proprie esigenze ai pessimi rendimenti delle polizze di Poste Italiane.
Chi sottoscrisse ed ahinoi ancor oggi abbia mantenuto in essere le polizze di questa linea, subì invece, come da prospetto informativo, i seguenti costi di accesso:
Non ci vuol molto a capire che pagare il 3% di costi in un periodo in cui il reddito fisso offre tassi a zero è qualcosa di davvero poco conveniente, senza contare che sono presenti altri costi che possono essere ammortizzati solo dopo molti anni: quindi,
chi ha affidato i propri risparmi nel 2002 alle poste e ha subìto la crisi degli indici azionari, ha vissuto un vero e proprio calvario.
Chiudiamo con una delle testimonianze di chi ha liquidato il tutto a dicembre 2015:
“
In data 8 giugno 2002 ho sottoscritto la polizza in oggetto per € 1.500,00. Su indicazione delle Poste ho accettato la proposta di trasformazione della polizza in Postafuturo ad hoc per raddoppio in data 20 giugno 2009 (visto che il capitale era sceso a 1.083,75 euro). A scadenza di tale polizza (31/12/2015) il capitale risulta di 1.575,00. Quindi dopo 13 anni e mezzo mi trovo con un aumento di capitale di 75,00 euro lordi." (Piergiorgio F. da Schio)
Raddoppio? Non con Poste Italiane.
Il nostro Ufficio Studi è a disposizione dei propri Associati (
pui trovare tutto quello che ti serve a questo link) per esaminare insieme tutte quelle situazioni che ritengono meritorie di analisi approfondita.
Essere un nostro associato fa sì che da questi disastri ci si trovi molto ma molto lontani, con conseguente protezione dei propri risparmi ma non solo. Far parte di un associazione, significa far parte di un Gruppo coeso che ha come obiettivo finale lo sviluppo di tutti gli associati e soprattutto, il benessere e la protezione.
Ecco perchè vi invitiamo nuovamente ad associarvi se non volete correre questi rischi ogni volta che vi recate allo sportello, segnalandoci le proposte che ricevete!
Vi ringraziamo anticipatamente per l'aiuto che ci date nel diffondere queste notizie a tutte le persone a voi care.
UFFICIO STUDI ASSODIR
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