popov
Coito, ergo cum.
in cui minacciavo il suicidio, ma ella l'ha confuso con un verso di Shakespeare e m'ha risposto in rima.


E dunque com'è finita? Ti sey poj suicidato?in cui minacciavo il suicidio, ma ella l'ha confuso con un verso di Shakespeare e m'ha risposto in rima.
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scelta eticamente riprovevoleE dunque com'è finita? Ti sey poj suicidato?
scelta eticamente riprovevole
adesso preparo la repreminda da tenere in bozza sino alla bisogna ari-![]()
postabeh
cheffaccio ?
posto o no ?
gradirei un poco di chiarezza![]()
letto della dipartita del Toppi ?benritrovato
casualmente, giusto per segnalare la circostanza, giusto ieri mi è riemerso un libro sull'esercito timuride ...
e oggi m'avevo colto vaghezza dell'ultimo numero del Collezionista
non c'entra nulla , ma mi piacciono le coincidenze![]()
beh , citerò Chestertonposta
trovo che il superfluo sia indispensabile![]()
Ci son dei casi in cui non sarei così negativo.beh , citerò Chesterton
c'è nulla di mio però meglio non si può scrivere
«Il suicidio non solo è un peccato, ma è il peccato. È il male supremo e assoluto, il rifiuto di qualsiasi interesse per l’esistenza, il rifiuto di prestare il giuramento di fedeltà alla vita. L’uomo che uccide un uomo, uccide un uomo. L’uomo che uccide se stesso, uccide gli uomini: annienta il mondo. Il suo gesto è peggiore (dal punto di vista simbolico) di qualsiasi stupro o attentato dinamitardo. Perché distrugge tutti gli edifici e offende tutte le donne. Il ladro è appagato dai diamanti, il suicida non lo è: questo è il suo crimine. Non si lascia nemmeno corrompere dalle pietre sfolgoranti della Città Celeste. Il ladro esalta gli oggetti che ruba, e pure il loro proprietario. Ma il suicida insulta tutto ciò che esiste al mondo non rubandolo. Rifiutando di vivere per amore di un fiore, guasta tutti i fiori. In tutto l’universo non c’è una sola creatura minuscola per la quale la sua morte non sia una beffa».