HO PASSATO UNA VITA A NON SENTIRMI ALL'ALTEZZA, ADESSO MI SDRAIO E VAFFA... (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
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Val

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"75 minuti senza risposta 112"

finalmente anche i giornalisti lacchè del potere (tutte le TV e i due giornaloni)
si stanno accorgendo che il problema è di DIMENSIONAMENTO DEL SISTEMA SANITARIO, non di gravità della condizione medica del singolo paziente.

Certo fare il giornalista oggi in Italia non richiede molta capacità intellettuale (solo raccomandazioni),
ma un minimo sindacale anche per tutti i lacchè che scrivono per il potere !!
 

Val

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...la faccenda continua a puzzare di marcio.....nessun cinese infetto
(quelli di Roma, gli unici di cui si ha traccia, sono guariti) solo 1 caso (è di oggi) in Toscana.

Siamo diventati gli untori al posto dei Cinesi ma vi rendete conto dell'assurdità a cui assistiamo?

In giro per l'Europa sconsigliano di venire in vacanza in Italia.

Ormai siamo un paese sputtanato in tutto il mondo. Persino il Kuweit ha bloccato i voli verso l'Italia.

....mentre nel resto d'Europa il problema non esiste........

Ci siamo fatti prendere per i fondelli per l'ennesima volta da questo carrozzone sistemico fatto da politicanti-massmedia-giornalisti da strapazzo.

Pensare che nessun cinese sia rientrato dal capodanno senza avere preso il virus.....è altamente sospetto
 

Val

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Una premessa è d’obbligo: non abbiamo le cognizioni scientifiche per alimentare allarmismi sul Coronavirus
e nemmeno per derubricarlo a fenomeno simil-influenzale di scarso impatto sociale.

Sappiamo soltanto che il fatto, grave o lieve che sia, porterà con sé un tot di caduti sul campo
per poi esaurire la sua portata medica lasciando il campo alla conta dei danni (quelli sì enormi) in termini economici.

Nonostante molti studiosi affermino il contrario, magari sarà fondata la tesi di alcuni scienziati altrettanto autorevoli in base alla quale ogni allarmismo è inutile.
Non è dato sapere chi abbia ragione ma in realtà ci interessa poco ai fini della riflessione che ci preme fare.

Bagatella o pandemia, armageddon o influenzetta, il nostro Paese non era vistosamente preparato
a fronteggiare il virus ma in molti, anche ai piani alti, si affannano a spergiurare che tutto sia sotto controllo.

E perché mai il nostro Paese non era preparato ad un simile evento stra-annunciato?

Perché nei giorni precedenti all’esplosione del caso era impegnato a fare altro.

Quando i Governatori di Veneto e Lombardia chiesero sommessamente che si potessero effettuare controlli stringenti sui voli provenienti dalla Cina,
in molti gridarono al “razzismo”, al “fascioleghismo”, alla “xenofobia con la felpa”, al macabro espediente volto a inibire l’ingresso agli amati migranti.

In realtà molti (tra cui alcuni esperti) chiedevano di sottoporre a screening tutti i casi a rischio e non solo gli stranieri.
Ma tant’è, la macchina della propaganda era ormai partita.

Come potevamo prepararci a fronteggiare efficacemente l’arrivo del Coronavirus se per noi il nemico non era il contagio ma il razzismo?

Le Istituzioni si sono affrettate a fare visita nelle scuole ad alto tasso di stranieri,
a fare visita ai ristoranti cinesi preoccupandosi del fatto che fossero vuoti.

Finanche qualche pesciolino molto di moda di questi tempi invitava a non farsi contagiare dai nuovi razzisti.

Alcuni Governatori si sono opposti alla “schedatura nazista” dei cinesi.

Addirittura anche qualcuno molto vicino a Nostrosignore (a suo dire) ha fatto riferimento a presunte discriminazioni di stampo nazista.

E come potevamo attrezzarci contro il Covid-19 se il nostro principale nemico erano le destre?
Una linea d’azione non dettata dalla scienza ma da una politica fasciolara non poteva che produrre disastri
(se il Coronavirus fosse stato più cattivo saremmo morti tutti come sorci).

Dovevamo troppo fare piazzate di basso cabotaggio e nel poco tempo rimanente abbiamo frettolosamente vietato i voli diretti dalla Cina
(favorendo il proliferare di quelli indiretti), abbiamo detto con una sicurezza granitica di avere un piano (forse era sbagliato o non c’era)
e abbiamo chiuso il cancello della stalla quando ormai i buoi erano scappati.

D’altronde per noi il problema era altro.

Che si tratti della peste del secolo o di un raffreddorino, noi eravamo troppo occupati a cantare bellaciao contro i cattivi per organizzarci,
noi eravamo troppo impegnati ad inseguire il nemico politico per arginare un virus invisibile.

Al governo abbiamo dei disperati alla spasmodica ricerca di voti e per questo non sono affidabili.

Magari non avremmo comunque arginato un bel niente ma non ci abbiamo nemmeno provato.

Perfino a “bubbone scoppiato” abbiamo cercato di buttarla in politica ipotizzando (falso) che il “paziente zero” non fosse un “povero proletario cinese”
di ritorno da casa sua ma un “ricco manager italiano, un capitalista” di ritorno dall’oriente in business class (pensa che scandalo).

Nemmeno una minaccia in casa nostra tanto concreta quanto sconosciuta ci ha fermato dal proferire una massa incontrollata di grosse cappellate da politicanti di quart’ordine.

Siamo fatti così, ci piace la polemica filosofica, l’ideologia fatta entrare a martellate anche quando non c’entra una mazza,
la fazione da curva nord anche quando il dramma è dietro l’angolo, il buonismo esibito platealmente.

E poi i risultati si vedono tutti.

Adesso l’ordine di scuderia è quello di minimizzare, minimizzare su tutto, ufficialmente per non creare panico ma praticamente per arginare la figura da scemi.

Altra parola d’ordine è quella di invitare all’unità nazionale, la qual cosa fa sorridere se detta da quegli stessi soggetti
che dell’unità nazionale se ne sono sempre impipati quasi fosse una parolaccia di destra.

Uno che di epidemie se ne intendeva – Alessandro Manzoni – una volta ha scritto che

“Il buon senso c’era ma se ne stava nascosto per paura del senso comune”.

Ecco, appunto.
 

Val

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Caro Coronavirus ti scrivo. Anzi, ti... intervisto.

In primo luogo: da dove vieni? Dall’animale? O da un laboratorio fuori controllo?

I complottisti sostengono la seconda ipotesi e, comunque sia, giurano che il tutto si stia svolgendo
avvolto dalle nebbie dense e inquietanti della nuova Guerra fredda economica tra Usa e Cina.

I normali, invece, studiano sapientemente il salto di specie e indagano discretamente sui rischi reali del wet market
(in quei mercati all’aperto gli animali si acquistano vivi e vengono poi uccisi dinnanzi all’acquirente, praticando rituali tradizionali).

Altra questione: quanto duri sulle... cose?

Cioè, un operaio infetto, ma asintomatico, addetto a una delle catene di produzione di valore
(magazzini, impianti industriali, stazioni di imballaggio e spedizioni di merci, etc.) che tocca con mani non protette
e contaminate da tracce di saliva merci che vanno in tutto il mondo per migliaia di item, quale probabilità ha di infettare gli ignari acquirenti?

Altra domanda: sei nato grazie alla globalizzazione o esistevi in pace e in quiete prima di lei?

E chi e come ti ha scatenato, in quest’ultimo caso?

In secondo luogo: come mai megalopoli come Roma e Milano dove vivono le più grandi comunità cinesi,
che nessuno è in grado di controllare nei flussi e tantomeno nei loro spostamenti nel tempo, risultano immuni da te, almeno fino a ora?

Non è che tu sparisci dopo aver colpito, esattamente a quanto accade di norma qui da noi per cui i... cinesi non muoiono mai ?

Infatti, se chiedi a milioni di romani, tutti possono giurare di non aver mai visto un funerale di un defunto cinese immigrato.

Per cui le più scettiche malelingue pensano che tu stia invadendoci per quegli stessi, misteriosi canali,
magari prendendola con anonimi medici allogeni che curano qui da noi, a casa loro, i malati della comunità,
evitandone il trasferimento nelle unità ospedaliere specializzate.

Ma, certo, queste sono affabulazioni di pura fantascienza, in mancanza di riscontri ufficiali autorevoli.

Ma tu, sei davvero un castigo del cielo, quello cioè che nella Cina imperiale durata millenni era un segno di remissione del mandato celeste
che faceva dell’Imperatore una divinità ma che, nel caso del tuo sgradito arrivo, causava la sua caduta e quello della dinastia di appartenenza?

Xi
lo sa?

Ma non è tanto il tuo carattere pandemico che lo preoccupa, quanto il fatto che la tua sola esistenza prolungata in vita
farebbe vincere agli Usa quella famosa Seconda Guerra Fredda della Global Economy stando semplicemente alla finestra!

Ora, ci dovresti dire come sei messo in Africa, se hai già fatto visita a qualcuno o a molti ma, come in tante altre parti del mondo
che non praticano la trasparenza, ti fanno il torto di nascondere i tuoi... successi epidemici?

Però, un aspetto geniale ce l’hai, lo riconosco.

Ci credevamo onnisciènti e onnipotenti con i nostri gadget digitali che ci portano il mondo a casa e ci fanno conoscere di tutto,
senza però che noi si abbia più la capacità di capire e analizzare (tanto, c’è chi lo fa per noi...) i loro contenuti mediatici,
e invece tu hai portato una ventata di assoluta novità rendendoci impotenti, spaventati e così tanto ancestralmente infantili!

Essendo noi rimasti senza fede, sostituita dall’idolatria verso il nuovo, onnipotente Dio Algoritmo (che edifica la sua chiesa planetaria in ogni smartphone),
non abbiamo risposte trascendenti e consolatorie da darti in risposta al tuo... avvento.

Vorremmo solo capire: si guarisce definitivamente da te, o fai come un’Herpes ultramoderno che ti disattivi e ti riattivi quando ti pare,
prendendo in giro il nostro sprovveduto, a quanto pare, sistema immunitario?

Ancora più importante: quali sono i tuoi tempi di mutazione?

E come sarai nella prossima fase? Più cattivo o innocuo? E quanti... fratelli hai in incubazione?

Per ora, a quanto pare, ti stai comportando bene come un Nerone: congedi dalla vita chi è già molto malato, ma risparmi i bambini, futuro del mondo.

Un’altra tua grande lezione è la seguente: nella globalizzazione e nelle migrazioni incontrollate tu sei il Cigno Nero,
l’evento imprevisto e devastante che mette fine all’illusione di Fukuyama della Fine della Storia
e ripristina l’assoluta necessità del recupero della Identità delle singole comunità nazionali che, infatti,
hanno ritrovato grazie a te i loro confini geografici e culturali!

Però, dai: spero che tu perda presto la... corona!

.
 

Val

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.....azz......altro che poco più di un'influenza.

I numeri relativi all’epidemia da Coronavirus in Italia continuano a aumentare:
in base all’ultimo bollettino, sono 322 i casi accertati nel nostro Paese (contando anche i decessi e chi era malato ma è poi guarito),
in maggioranza nella cosiddetta «zona rossa» del Lodigiano.

Undici persone che avevano contratto il virus sono morte (qui il nostro approfondimento).

Le prime vittime italiane erano già più o meno gravemente malate (qui l’articolo completo) e la Covid-19 ha fatto precipitare la situazione.
 

Val

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Altri tre pazienti contagiati sono morti martedì, tutti in Lombardia.

Sono un uomo di 84 anni di Nembro (Bergamo),
un altro di 91 anni di San Fiorano (comune della «zona rossa»)
e una donna di 83 di Codogno.

Una donna di 76 anni, a cui era stato diagnosticato il coronavirus è morta nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Treviso
 

Val

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Corrispondono al 3,4% degli infettati.

A chi dichiara che è poco più di un'influenza,
ricordo che su 8.000.000 di influenzati ne muoiono circa 8.000

Con la stessa percentuale - 3,4% - i morti per influenza dovevano essere 272.000
 

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Mentre metà delle linee di produzione di auto si fermano a causa degli effetti , in Cina ed in Europa, del Covid-19,
Audi deve interrompere la produzione del proprio SUV e-Tron per problemi che, allo stato attuale ,
sembrano di più lungo periodo: infatti dal 20 febbraio la linea di produzione della e-Tron si fermerà per la mancanza di batterie.

Il problema è legato alla fornitura degli accumulatori da parte della LG-Chem, uno dei principali produttori di batterie al litio per auto,
che presenta dei forti colli di bottiglia nella produzione e che quindi non riesce a fornire le quantità richieste per mantenere i volumi produttivi.

Lo stesso problema si è presentato lo scorso anno e, recentemente, sempre con LG Chem anche con auto Yundai e Jaguar.

Nonostante il settore sia in sviluppo, da un lato il rallentamento del mercato EV cinese, dall’altro quello europeo che è ancora là da crescere,
dall’altro incertezze tecnologiche, fanno si che le società che producono batterie non hanno ancora effettuato gli investimenti necessari
a garantire una continuità di fornitura logistica a tutti gli attori.
Quindi, prima uno e poi l’altro, rischiano di restare a secco, come un’auto che rimane senza carburante.

Ecco spiegato perchè la General Motors ha deciso di investire 2,3 miliardi di dollari, insieme a LG Chem, nella realizzazione di un megaimpianto di batterie in Ohio,
e perchè Tesla investa massicciamente nel settore: le batterie sono come la benzina per le auto a combustione interna, e senza quelle non si va da nessuna parte.

Purtroppo il mercato incerto non genera gli investimenti sufficienti per una fornitura adeguata , quindi devono essere i produttori ad impegnarvisi,
............se hanno i soldi per farlo…..
 

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