HO PASSATO UNA VITA A NON SENTIRMI ALL'ALTEZZA, ADESSO MI SDRAIO E VAFFA... (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Questo post in questo Blog è per gli amanti della teoria della Cospirazione, ma vi assicuro che metterà i brividi a chiunque lo leggerà.

Tutto prende le mosse da una post di 4CHAN, il newsfeed conservatore, ancora salvato nell’archivio archive.is,
a cui potete accedere direttamente cliccando su questo link.

In questo posto si discuteva a fine gennaio, di Coronavirus, dei suoi effetti, del fatto che probabilmente l’Organizzazione Mondiale della Sanità ed il governo cinese nascondessero i veri dati.

Eccovi un’immagine presa da Archive.is



Ad un certo punto un anonimo risponde al feed, cioè all’argomento, con questo post:



ATTENZIONE, la data della risposta è il 31 gennaio, certificata dal Timestamp di Archive.is.

Ecco la traduzione:

Ricordate che le più ottimistiche previsioni a questo punto sono che 60 mila persone saranno morte entro il prossimo mese.
E’ un morbo altamente infettivo con una probabilità R6 di ulteriori mutazioni, infettivo durante l’incubazione e trasportato tramite l’aria.
L’unico motivo per cui non si vedono ancora migliaia di persone infettate fuori dalla Cina è solo per il periodo di incubazione,
ma credetemi la OMS sta già parlando di quanto sia “Problematico” applicare la risposta cinese in un paese Occidentale
e la prima nazione dove lo vogliono provare è l’Italia. Se inizia un contagio in una grande città italiana lavoreranno con le autorità italiane
e con la OMS per chiudere le città italiane nel vano tentativo di rallentare il contagio,
almeno sino a quando non sarà sviluppato un vaccino, che poi è quello dove bisognerebbe iniziare ad investire
.


Sarà un caso, in due giorni dal primo caso, la OMS ha mandato il suo primo team in Italia, quando in Cina ha impiegato due mesi….

L’OMS è già in Italia, con, ad esempio, Ricciardi, che è il suo rappresentante, e su Cologno si è applicata una stretta simil-cinese.

Intanto a New York, per dire, sono tre settimane che non si fanno test.

Questa è New York, non viene aggiornata da 3 settimane pic.twitter.com/XKxKsTKrl1

— Angelo Toffaletti (@toffaletti) February 23, 2020

In Italia ne abbiamo fatte 4 mila in pochi giorni. Quanti ne avranno fatti in Francia ed in Germania?
 

Val

Torniamo alla LIRA
Chi guadagna dalla diffusione della paura da contagio?

I colossi farmaceutici privati quotati in borsa.

Per appurarlo basta osservare gli andamenti borsistici.
Chi aveva puntato i propri investimenti, per fare un esempio, su trasporti aerei o aziende che fondano la propria attività sul turismo (migliaia i voli cancellati),
sono indotti a venderle e comprare azioni di istituti che mostrano di impegnarsi nel settore della ricerca di vaccini contro il virus.

Le azioni di Vir Biotechnologies, ad esempio, fondata nel 2016, che sviluppa trattamenti per le malattie infettive,
ha visto, dall’inizio del 2020, il valore delle proprie azioni crescere del 97 per cento con conseguente impennata della capitalizzazione dell’azienda che è arrivata a ben 3 miliardi di dollari.
[L’offerta di azioni VIR è guidata da Goldman Sachs Group Inc., JPMorgan Chase & CO., Cowen Inc. e Barclays Plc.
Le azioni sono negoziate su Nasdaq Global Select Market venerdì con il simbolo VIR]

Come Vir, Inovio pharmaceuticals, Moderna e Novavax. Quest’ultima ha registrato un rialzo del 113 per cento.
La Coalizione for Epidemic Preparedness Innovations, ente non profit pubblico-privato con sede in Norvegia,
ha donato 11 milioni di dollari in finanziamenti alle prime due per incentivarle a sviluppare vaccini contro il coronavirus.

Il Pirbright Institute per la prevenzione e il controllo delle malattie virali ha ricevuto cospicui finanziamenti dalla Bill & Melinda Gates Foundation.

A pensar male si potrebbe ipotizzare che la capacità di assemblare virus in laboratorio (Sars 2002, Aviaria 2005, Suina 2009)
a partire da modifiche a virus esistenti (uso privatistico delle applicazioni della scienza in mano a settori privati senza scrupoli)
sia parte integrante della criminale strategia affaristica.

Un po’ come è successo/succede con i virus informatici.

Diffondi il virus, vendi l’antivirus…

Forse non è a caso che a guadagnare da questo stato di cose ci siano, tra i partners di Vir Biotechnologies la Bill & Melinda Gates Foundation
La Bill & Melinda Gates Foundation è partner di Inovio pharmaceuticals, insieme a DARPA (Defence Advanced Research Projects Agency – Agenzia di ricerca mililitare progetti avanzati) , di Novavax, Moderna Inc. (insieme a Darpa) e Vaxarta Inc.
Su un altro versante, però, la fondazione di Bill Gates sembra volersi sdebitare donando 100 milioni di dollari in finanziamenti per soccorritori di prima linea, misure di prevenzione e sforzi terapeutici in tutto il mondo… Il presidente Xi Jinping esprime “sincera gratitudine a Bill e Melinda Gates per il sostegno della loro fondazione alla Cina dopo lo scoppio del nuovo coronavirus”.

Tutto questo risuona con quanto denunciato da Simone Lombardini (membro del Comitato No Guerra No Nato):
1. Wuhan è la città che ospita, dal 2014, l’unico laboratorio di materiale biologico potenzialmente impiegabile come arma militare biologica;
2. Nel 2015 è stato depositato, da un istituto, di cui è partner la solita Bill e Melinda Gates Fondation, un brevetto di coronavirus attenuato disponibile all’uso dal 2018 ;
3. Nel marzo 2019 viene inviato al laboratorio di Wuhan un pacchetto di virus infettivi letali dal laboratorio BLS 4 canadese;
4. Il 18 ottobre, poco prima della apparizione dei primi casi di infezione, Bill e Melinda Gates organizzano una simulazione di pandemia globale da coronavirus con le stesse caratteristiche di quello che si sta diffondendo;
5. A due settimane dalle prime manifestazioni del virus, nel pieno rispetto dei suoi tempi di incubazione, arrivano a Wuhan 300 militari statunitensi in occasione della partecipazione ad una manifestazione la military world games.

Virus razzista?
C’è poi la pubblicazione di uno studio scientifico opera di ricercatori cinesi, che necessita di ulteriori conferme, che sostiene che le popolazioni asiatiche abbiano più recettori per questo coronavirus.
Ecco l’abstract del paper:

Il nuovo coronavirus (2019-nCov) è stato identificato a Wuhan, nella provincia di Hubei, in Cina, nel dicembre del 2019. Questo nuovo coronavirus ha portato a migliaia di casi di malattia letale in Cina, con ulteriori pazienti identificati in un numero in rapida crescita a livello internazionale. È stato segnalato che 2019-nCov condivide lo stesso recettore, l’enzima 2 di conversione dell’angiotensina (ACE2), con SARS-Cov. Qui sulla base del database pubblico e della tecnica RNA-Seq a cella singola all’avanguardia, abbiamo analizzato il profilo di espressione dell’RNA ACE2 nei normali polmoni umani. Il risultato indica che l’espressione del recettore del virus ACE2 è concentrata in una piccola popolazione di cellule alveolari di tipo II (AT2). Sorprendentemente, abbiamo scoperto che questa popolazione di AT2 che esprime ACE2 esprimeva anche molti altri geni che regolano positivamente la riproduzione e la trasmissione virale. Un confronto tra otto singoli campioni ha dimostrato che il maschio asiatico ha un numero estremamente elevato di cellule che esprimono ACE2 nel polmone. Questo studio fornisce un background biologico per l’indagine epidemica della malattia da infezione 2019-nCov e potrebbe essere importante per il futuro sviluppo della strategia terapeutica anti-ACE2.

Naturalmente, in agguato c’è il solito rischio di bolla finanziaria, nel caso in cui le società su cui si punta falliscano nei loro obiettivi dichiarati, ma questo risulta secondario.
Nella logica della finanza speculativa, infatti, tutto sta a sfruttare al meglio il periodo in cui i titoli aumentano di valore consentendo il solito gioco:
vendere al momento opportuno ad un prezzo più alto di quello di acquisto.

Più in generale se si diffonde il panico finanziario (in questo periodo sui mercati borsistici si vendono titoli e si compra oro che è un bene rifugio)
a perderci saranno i piccoli e medi investitori, a guadagnarci i ricchissimi ossia quelli che sanno come guadagnare da qualsiasi congiuntura economica.
Sono quelli che approfittano del panico diffuso ad arte, aspettano la fuga dei “piccoli” e quando arriva il momento che reputano più opportuno fanno man bassa,
comprando a pochissimo titoli da cui i più sono fuggiti, diventando ancora più ricchi.

A ben pensare capiamo anche perché l’impresa farmaceutica pubblica è stata via via marginalizzata e in gran parte svenduta e privatizzata.

Il virus sembrerà riconoscere tutti quei paesi fragili dal punto di vista dell’organizzazione e dell’efficienza della loro sanità pubblica e si diffonderà rapidamente tra le loro popolazioni.

Un singolo virus potrebbe inoltre riuscire a sgonfiare l’enorme bolla della finanza globale mettendo a nudo la instabilità della “economia” dominante
che ha lasciato prevalere le assurde quanto criminali pretese della finanza speculativa sulla economia reale e sulla politica.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Chi ci guadagna da questo stato di panico ?
Mi vien da pensare........ovvio.

Ci guadagna il governo che, nel nome del "volemose bene", allontana la crisi nella maggioranza.

Non a caso, il virus ha colpito le regioni del Nord.

Cioè le regioni in mano all'opposizione leghista che, essendo di fatto bloccate, ne soffriranno economicamente
(mentre al Sud i test non li fanno proprio e quindi i contagiati da quelle parti ufficialmente non esistono).

Due piccioni con una fava, complimenti.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Insomma siamo in mano a gente senza scrupoli, che dovrebbe essere arrestata e messa in cella, gettando le chiavi, ma ormai nessuno fa più nulla, sono loro i padroni del vapore.

Ed ho un pensiero. ZERO casi in Toscana. Per me è IMPOSSIBILE.
Ora, se cominciano anche loro a fare i test, è probabilissima una psicosi di massa.

E siccome non la vogliono, specie per come si è evoluta la discussione sulla Toscana, comincio a pensare che non faranno test o terranno tutto nascosto.
 

Val

Torniamo alla LIRA
In riferimento al post numero 5.

Ma Voi non Vi chiedete come mai non ci sia un cinese fra i contagiati ?

Ho il dubbio di aver colto nel segno.
 

Val

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1200px-Lucchino_Visconti.jpg
 

Val

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Luchino Visconti, signore di Milano, fu un personaggio abile, ma crudele.

Non si fece problemi a rafforzare il proprio potere eliminando molti nobili milanesi, come i Pusterla e gli Aliprandi,
prima di morire avvelenato, probabilmente dall sua stessa moglie, la bellissima Isabella Fieschi.

Milano, come potete vedere da questa immagine , fu uno dei pochissimi territori europei risparmiati dalla Morte Nera, la peste del 1348-49:



Come fece Milano a sfuggire ad una pestilenza che uccise i quattro quinti della popolazione di Siena ed un terzo della popolazione europea nel suo complesso?

Semplice, agì con lucida spietatezza.

Quando il morbo si avvicinò alla città viscontea e si ammalarono le prime persone in tre case poco lontano dalle mura,
fece murare le loro case, lasciandole morire di fame (e probabilmente chiudendo anche i ratti portatori della malattia bubbonica),
e quindi fece chiudere le porte della città. La misura fu brutale, ma efficacie, e la città evitò il contagio.

Oggi, da Il Fatto, veniamo a leggere questo:

“E’ presumibile che il nuovo coronavirus SarsCoV2 abbia cominciato a circolare in Italia verso la fine di gennaio,
quando ancora l’allerta non era al massimo ed i voli non erano bloccati
: vari soggetti avranno preso l’infezione magari senza accorgersene.
Dunque, quella che vediamo ora è già la terza generazione di casi”.

E’ l’analisi fatta all’Ansa da Pier Luigi Lopalco, professore di Igiene all’Università di Pisa.

Il numero di casi infatti, chiarisce, “si raddoppierebbe circa ogni 7 giorni e questo spiegherebbe il numero attuale di casi in Italia”.

Quandi Zaia e Fontana chiedevano di chiudere i voli per la Cina invece il governo li lasciava aperti….
Quando era meglio non organizzare manifestazioni Sala pensava di fare una festa dei ristoranti cinesi abbracciando le persone.


Una vera e propria follia spinta da un pregiudizio ideologico francamente stupido.

Luchino Lisconti salvava Milano con brutale praticità, Conte ed i suoi seguaci ci hanno messo nei guai con il loro buonismo.
 

Val

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Chi l'ha detto ? Ah sì .......bella l'ultima frase. Ammirevole.

"Abbiamo già fatto 4mila controlli con il tampone. Siamo il primo paese in Europa che ha deciso controlli più rigorosi e accurati
e sin dall'inizio abbiamo optato per la linea di massima precauzione e rigore".

Quanto al fatto che l'Italia sia il paese europeo con il più alto numero di contagi, Conte ha sottolineato che
"non è da escludere che negli altri paesi, a fronte di altrettanti controlli rigorosi, i numeri possano aumentare anche lì".

Visto che i casi di contagio sono tutti disseminati praticamente tra Lombardia e Veneto,
significa che le altre regioni non hanno fatto alcun test.
 

Val

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Dopo le altisonanti rassicurazioni sparse a piene mani soprattutto dal ministro della Salute, Roberto Speranza, e dal premier, Giuseppe Conte,
alla fine il temibile Coronavirus ha fatto il suo sinistro ingresso in Italia, facendoci balzare al primo posto in Europa per numero contagi.


Dunque a nulla sono serviti i miracolistici provvedimenti adottati dall’Esecutivo in carica,
compreso l’inutile esborso di 400mila euro di quattrini del contribuente per riportare a casa Niccolò, il 17enne che era rimasto bloccato in Cina con la febbre, ma che è poi risultato negativo ai test.

Ma tanto è bastato al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, per riprendersi la scena da protagonista nel nostro inguardabile teatrino dell’assurdo.
Non pago di ciò, l’ex bibitaro dello Stadio San Paolo, nel corso di una conferenza stampa tenuta in Spagna,
avrebbe inglesizzato il micidiale agente patogeno con un magnifico “coronavairus”, ignorando che il termine virus deriva direttamente dal latino.

Comunque sia, i fatti drammatici di questi ultimi giorni, in cui già si contano i primi morti,
ci raccontato la solita storia di un Paese drammaticamente affetto da faciloneria, improvvisazione e cialtronaggine.

Virus questi ultimi che vengono da molto lontano e il cui vaccino, ahinoi, non è stato ancora creato.

A tal proposito registriamo la dura presa di posizione del medico e accademico Roberto Burioni,
da sempre in lotta contro gli irresponsabili ciarlatani che sparano a zero contro i vaccini in generale.

“La notizia che speravamo di non dovervi dare è arrivata: il virus è in Italia. È arrivato come avevamo già previsto, dalla Cina”, ha esordito in un video il noto virologo.
Prendendo poi di petto il modo con il quale è stata affrontata tale emergenza, ha aggiunto:
“Tutto questo ci fa capire quanto fossero sbagliate alcune declamazioni tranquillizzanti di certa politica nei giorni scorsi.
Non bisogna prendere alla carlona questa cosa. La quarantena di tutte le persone che tornano dalla Cina è l’unico modo di bloccare questo virus”.

Parole sagge e responsabili che contrastano con la linea eccessivamente rassicurante del Governo giallo-rosso.

Da questo punto di vista si può comprendere la necessità di evitare che si scateni il panico nella popolazione.
Tuttavia, così come ha poi esortato a fare lo stesso Burioni, non occorre esagerare in senso opposto facendoci abbassare la guardia.
Bisogna invece adottare una seria linea di prudenza ed attenzione
. “È un piccolo passo quello che il virus è riuscito a fare – ha concluso il celebre studioso – ma non dobbiamo concedergliene altri”.

Altrettanto lapidaria la critica di Walter Ricciardi, docente alla Cattolica e membro del Consiglio esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità.

In una intervista rilasciata a “La Stampa”, lo studioso sostiene che sul coronavirus

“l’Italia ha commesso grossi passi falsi. Paghiamo il fatto di non aver messo in quarantena da subito gli sbarcati dalla Cina.
Abbiamo chiuso i voli, una decisione che non ha base scientifica, e questo non ci ha permesso di tracciare gli arrivi,
perché a quel punto si è potuto fare scalo e arrivare da altre località. Inoltre, quando vengono contagiati i medici
significa che non si sono messe in campo le pratiche adatte, oltre al fatto che il virus è molto contagioso.
Francia, Germania e Regno Unito, seguendo l’Oms, non hanno bloccato i voli diretti e hanno messo in quarantena i soggetti a rischio”.


Non credo che, di fronte ad un argomento così serio, si possa aggiungere altro.

A questo punto ci aspettiamo più fatti e meno chiacchiere da chi è chiamato ad affrontare il problema sanitario.

Un problema il quale, se dovesse ingigantirsi, potrebbe comportare gravissime ripercussioni economiche per un sistema già particolarmente fragile di suo.

Ma questa, almeno per ora, è tutta un’altra storia.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il ricordo risale alla prima volta che da piccoli si assistette all’esilarante film “L’aereo più pazzo del mondo”.

Tra le tante scene “cult” c’è quella che quando il velivolo sta precipitando tutti si mettono a urlare e il comandante dall’altoparlante rassicura i passeggeri: “Niente panico!”.
Per un attimo stanno tutti calmi anche se l’aereo continua a scendere. Poi si sentono nuove urla di terrore e stavolta la voce del capitano gracchia dall’altoparlante: “Ok, panico!”.

All’osso il comportamento del Governo Conte – sia pure davanti alla terribile prova di gestire un’epidemia come quella del Coronavirus – è stato questo.

Prima ha bollato come razzisti i governatori leghisti del nord che volevano mettere in quarantena anche i bambini cinesi
ritornati dalle vacanze in patria per il capodanno, poi è passato alla fase del “si salvi chi può” e del “barratevi in casa”.


Solo che l’“ok, panico” non faceva ridere come nel film. Anzi, ha fatto mettere le mani nei capelli a tutti gli italiani inducendo questa riflessione: in che mani siamo?

Ed era una domanda retorica visto che la risposta è: in quelle di Conte, Speranza, Di Maio e Bonafede.
Gente bravissima a seminare il panico appunto. Ma senza soluzioni per l’ordinario.

Ora non va sottovalutato il fatto che nel contrordine “ok, panico” ci sta anche un bel po’ dell’anima autoritaria del nostro Paese
che è passato dal fascismo al comunismo al grillismo senza soluzione di continuità.

Di certo non sembra essere la spagnola o la peste manzoniana.
Ma tutti noi la possiamo trasformare in qualcosa di enorme sviluppando il concetto di “percezione” dei fenomeni invece che quello di oggettività degli stessi.
È una scelta. Una cinica scelta. E questo Governo di cialtroni sembra averla già fatta con il suo “ok, panico”.
 

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