HO CHIESTO SE ALL'INFERNO C'E' POSTO PER ME. MI HANNO RISPOSTO CHE NON VOGLIONO PROBLEMI (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
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Parete Fasana sul Grignone. "Via all'inglese".
 

Val

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C'è ancora qualcuno che "scrive" le regole e Vi assicuro, le farà rispettare..

«Il monopattino è equiparato alla bicicletta - spiega il comandante Modica - abbiamo deciso di propagandare le regole di utilizzo,
secondo il codice della strada, per evitare incomprensioni e sanzioni, visto che è nostro obiettivo fare un’azione educativa prima che sanzionatoria,
così come facciamo coi pedoni invitandoli ad attraversare sulle strisce e non dove capita».

In centro paese ci sono alcune strade a senso unico dove però la mancanza di rispetto delle regole è all’ordine del giorno:
da via Parodi di fronte a piazza della Repubblica verso via Dante si può solo salire,
ma ci sono ciclisti che scendono in senso contrario a tutta velocità non curanti del rischio di finire contro un’auto in transito.
Lo stesso succede in via Cavour dove si può solo scendere verso la strada provinciale 72 ma i ciclisti salgono.

Regole che devono rispettare pure i monopattini che vanno portati a mano nel caso di attraversamento di carreggiate a traffico intenso e veloce,
ed anche da mezzora dopo il tramonto qualora non siano provvisti di dispositivi di segnalazione visiva. Si rischia una sanzione da 26 a 102 euro.
 

Val

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Si parla sempre dell’Emilia Romagna come la “Regione Meglio Amministrata”.

Personalmente la conosco, come ne conosco direttamente altre, e, sinceramente, non me la sento di assegnarle questo merito.
Poi, grazie al consigliere Facci ed a Imolaoggi, abbiamo avuto la certezza che la gestione economica della regione è stata tutto meno che oculata.

Il tema è piuttosto semplice: i debiti della Regione Emilia Romagna

La Regione perderà ben 210 milioni da qui al 2032 a causa dei contratti in derivati sottoscritti nel 2004
con gli istituti finanziari Dexia Crediop, UBM e JP Morgan, per un valore complessivo di circa 473 milioni e 418mila euro”
affermava, nel gennaio 2019 in una interpellanza in Consigliere Regionale Facci.


La motivazione è semplice: nel 2004 – 2009 il debito della regione Emilia Romagna viene convertito, tramite una serie di derivati,
da rendimento variabile a rendimento fisso, con una resa pari al 5,25 %.

In quel momento poteva anche sembrare un buon interesse da pagare, con i titoli BTP che rendevano fra il 4,2% ed il 4,6%,
anche se “Dalla migliore regione” ci si sarebbe potuti aspettare qualcosa di più.

Però l’arroganza di prevedere il futuro costa caro soprattutto ai cittadini emiliano-romagnoli:
attualmente il rendimento dei BTP è pari a 1,23%, per cui, anche calcolando un differenziale del 0,6%-0,8%, ora verrebbe a pagare dal 1,8% al 2%.



Questo quindi fa comprendere come sia possibile che la Regione,grazie a questa operazione, abbia perso, perda e perderà questo denaro,
per un controvalore complessivo, da qui al 2032, 210 milioni che sono, su base annua , 14-16 milioni.

Attenzione che le perdite potrebbero essere anche maggiori, perchè la signora Lagarde non ha escluso ulteriori tagli dei tassi in caso di crisi economica,
e che un tasso fisso venga ad avere una incredibile valore prociclico: infatti la regione non potrà avvalersi dell’eventuale risparmio sugli interessi per ribasso dei tassi
e quindi avrà meno risorse da investire nella ripresa.

I motivi di questa operazione sono tutti da comprendere, e da comprendere sono anche gli strumenti persuasivi utilizzati dai vari gruppi bancari
per convincere gli amministratori regionali a sottoscrivere questi derivati.

Sicuramente una parte l’ha avuta la Hubris, la sicurezza eccessiva, che percorre la sinistra, sempre sicura di essere “Il meglio”, senza dubbi, senza riscontri, senza pensieri.

A pagare questi errori saranno i cittadini della regione con tagli a sanità e servizi.

Benvenuti in Emilia Romagna.
 

Val

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IMPORTANTE!!!!

PER GLI ELETTORI EMILIANI ROMAGNOLI E CALABRESI:

SONO 2 le X da mettere sulla scheda:

una X sul nome della candidata
una X sul simbolo del partito

Onde evitare trucchetti che potrebbero essere fatti sfruttando il voto disgiunto.
 

Val

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Vuoi mettere un bel lingottino d'oro che puoi accarezzare e toccare, baciare e portarti pure a letto come orsacchiotto,
invece della carta straccia che potrebbe perdere valore in qualunque momento e farti restare come uno stronzo......

La paura fa novanta e lancia l’oro, mentre viene a zavorrare le borse.

In questo caso il timore è legato al Coronavirus, simpaticamente chiamato da alcuni “Kung Flu” .

Le notizie dalla Cina e dagli Usa sono oggettivamente pessime, con oltre 40 milioni di cinesi in quarantena,
oltre 800 casi accettati, 26 morti, due casi verificato negli Stati Uniti e 6 persone sotto osservazione in California.

Il contagio porta poi alla cancellazione o alla limitazione dei festeggiamenti per il capodanno cinese, periodo di grandi consumi che saranno quindi ridotti.

La paura abbatte i mercati borsistici, come si vede chiaramente dall’andamento odierno del SP500.



Anche il petrolio è precipitato sull’onda del possibile calo nei consumi per un contenimento dei flussi turistici.

Torniamo ai livelli di metà 2019, quando una crisi mondiale sembrava imminente.



La paura fa crescere invece il valore dei beni rifugio come, ad esempio l’oro che ha avuto un vero e proprio picco a fine settimana.



La paura lancia anche i titoli di stato, con un calo nei rendimenti dei trentennale Usa.

Bisogna ora vedere quanto questa paura sia fondata.

Per ora la rapidità di diffusione del morbo unita alla mancanza di difese rende i timori alti,
ma se questi persistessero e si andasse veramente verso una recessione per cause esterne neppure l’oro potrebbe pensare di non essere toccato.
 

Val

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Curiosamente poi proprio dove è scoppiata l'epidemia, la città di wuhan, ci sono dei laboratori che sperimentano,
creano e impacchettano questi tipi di virus. una casualità ?

Si dice che anche bill gates il "filantropo" abbia investito nella ricerca dei vaccini, guarda caso sempre per pura coincidenza,
poi proprio lui che a detta del suo medico personale non ha fatto mai vaccinare i suoi figli....

Se fossi in bill (o chi per lui) dovendo scegliere un posto nella grande cina dove spargere il famoso virus
sceglierei proprio quella citta' cosi tanti polli da rete verrebbero attratti dall'idea che è colpa del cattivo xi.

Capito? nulla è per caso.
 

Val

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Pubblicità Progresso.

È uscito ufficialmente oggi il libro di economia spiegata facile – SECONDA EDIZIONE.

Se la classe politica non fa che confermare il periodo nero in materia di conoscenza delle materie economiche,
tanto da fare il contrario degli interessi dell’Italia, diversamente si stanno comportando i cittadini.

Infatti il libro è già alla quarta ristampa ad appena un anno dalla sua prima pubblicazione.
Significa che i lettori vogliono informarsi e che gli slogan dei leaders non convincono più.

Il libro di economia spiegata facile è il modo ideale per recuperare il terreno perduto,
visto che si rivolge a tutta la platea nazionale e non necessita di basi culturali per essere affrontato.


Avere una visione di ciò che ci aspetta
è fondamentale per prepararci
ai grandi cambiamenti che sono in corso.

Ecco perché dobbiamo avere accortezza
dei grandi cambiamenti che

economia, industria, finanza, politica e società
stanno affrontando.

A questo serve il libro di
economia spiegata facile.

A metterci in grado già oggi di fare
chiarezza sul futuro che è già in atto
e che nessuno ci spiega.

E questo, signori miei,
fa una bella differenza.



Il libro di economia spiegata facile è necessario se si vuole affrontare la scala della comprensione della realtà
Anzi questo è proprio l’obiettivo che si pone il libro.
Quello cioè di diventare il primo scalino di una scala che, senza, sarebbe troppo irta per l’uomo comune.

Ciò che è stato fatto negli scorsi decenni è proprio rendere l’economia una materia talmente complicata da farci pensare che,
senza il tramite dei politici e degli economisti, per noi sarebbe incomprensibile.

Invece è vero il contrario!

È proprio a causa dei “guru” che ci troviamo estromessi dal gioco della comprensione della realtà.
Con il loro linguaggio e spesso con il loro modo di porsi, arrogante ed altezzoso, alla Marattin o alla Bordin tanto per intenderci,
ci fanno allontanare dai temi dell’economia, nonostante dovrebbe invece diventare il nostro pane quotidiano, visto che ci viviamo immersi 24 ore al giorno.

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Ecco, questo manuale fa’ l’esatto opposto, cioè riporta la conoscenza dell’economia nelle mani del lettore senza il bisogno di intermediari.

Introdotto dalle prefazioni di Nino Galloni e di Antonio Maria Rinaldi,
è stato da poco insignito del Diploma D’onore al Premio Letterario Milano International ed è stato best seller su Amazon.

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Questi sono solo alcuni degli ingredienti che rendono questo libro, unico.
Interamente illustrato a colori, l’economia spiegata facile mantiene la promessa del titolo con la bellezza di ben 320 pagine piene di novità rispetto alle edizioni precedenti.


10 capitoli per capire l’economia anche partendo da zero
In 10 capitoli ci spiega veramente tutto della materia che più di qualsiasi altra influenza le nostre vite:
cos’è la macro economia – cos’è la moneta – a cosa servono le tasse – il debito pubblico – le banche –
chi e come crea il denaro – la disoccupazione – inflazione e deflazione – lo spread – il rating –
la competitività – il quantitative easing – i saldi settoriali – gli NPL – la BCE – i derivati…
ed ora anche tutto sull’austerity – i trattati europei – il MES – il fiscal compact.


Ricco di informazioni, schemi che facilitano la comprensione degli argomenti anche più complessi e innumerevoli fonti autorevoli consultabili online.

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Già in molti lo hanno prenotato ed oggi è partita la spedizione verso ciascuno di loro.

Per chi non lo avesse ancora letto, il libro di economia spiegata facile arriverà in libreria soltanto in un secondo momento.
Questo ritardo è dovuto alle logiche legate alla distribuzione editoriale.



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Premiato dalle recensioni del pubblico
Il marchio di garanzia finale sono le recensioni dei lettori.
Decine e decine di recensioni si sono diffuse nel web.
Da Amazon a Libreria Universitaria, ecc. ne abbiamo raccolte alcune. Sono tutte spontanee ed autentiche.


Insomma, finalmente anche i cittadini più sfiduciati oggi hanno uno strumento per riprendere il controllo del proprio pensiero, senza dipendere da politici e da pifferai del web e della TV.

Dopo aver letto il libro di economia spiegata facile chiunque saprà distinguere i falsi profeti da chi gli dice la verità.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ecco, personalmente, un piccolo dubbio sul "governo libero da trappoloni" - con dentro FI - ce l'avrei.
E' innegabile che il partito è allo sfacelo ed al suo interno ci sono troppe correnti.
Peggio di quanto avveniva nella vecchia DC......Carfagna per tutti docet.

Si è appena iniziato un anno difficile per tutti, per l’Europa in particolare,
perché tra i dazi Usa, la crisi Libica, gli effetti Brexit, il Mes e le problematiche Bancarie,
tenere botta e reggere il passo sarà davvero un’impresa, eppure noi siamo guidati da una maggioranza disperata e allo sbando.

Insomma l’esatto opposto di quello che sarebbe necessario e che avremmo avuto se ci avessero lasciato votare dopo la crisi estiva,
perché con le elezioni il centrodestra avrebbe fatto il pieno e a questo punto il governo sarebbe stato sostenuto da una maggioranza chiara, forte e solidale.

Avremmo affrontato le difficoltà con un programma definito per tutta la legislatura e con un esecutivo al riparo dai trappoloni,
minacce, veti, contrasti e vendette incrociate, per farla breve in grado di garantire al paese una linea concordata e solida di fronte al mare aperto.

Eppure nonostante si sapesse tutto di come sarebbe andata con questa maggioranza, si è preferito esporre l’Italia al rischio di una guida incerta,
figlia solo dell’ipocrisia politica, sottomessa ai problemi e alle lotte senza quartiere di una maggioranza in disarmo e in ritirata.

Si è preferito insistere su Conte nonostante il fallimento precedente e affidare ancora la quota maggioritaria dell’esecutivo ad un partito,
i cinquestelle, in piena crisi da disfacimento elettorale, devastato dalla dissidenza, annichilito dagli insuccessi a partire dalla catastrofe romana.

Si è data fiducia al Pd nonostante ad ogni tornata amministrativa avesse riportato sconfitte clamorose
e soprattutto fosse attraversato da guerre fratricide tra Renzi e Zingaretti tanto forti da provocare una scissione parlamentare e una costante minaccia di abbandoni.

Come se non bastasse per fare numero si è consentito che nella maggioranza entrasse la componente dei cespugli più a sinistra
figlia di rotture precedenti e antagonismi inconciliabili sia coi Renziani e sia con una politica di crescita e sostegno alle imprese e allo sviluppo.

Insomma per evitare che l’alternanza avesse la meglio come nei paesi dove la libertà di voto non è condizionata dal potere,
dal numero di elezioni alla ricerca di stabilità, dalla demonizzazione dell’altro e dal concetto di superiorità della sinistra, si è dato il Paese in mano ai giallorossi.

Non solo si è data L’Italia ad una maggioranza che la democrazia elettorale avrebbe bocciata sonoramente
ma che si sapeva avrebbe vissuto come vive sull’indecisione, sull’orlo della crisi quotidiana, sul filo dei veti e dei ricatti politici costanti, sull’incapacità direzionale e programmatica.

Ecco perché oggi i giallorossi sono disperati, sbandati, alla deriva, appesi all’esito del voto di domenica,
alla tenuta dei grillini in decomposizione, alla volontà di Renzi e soprattutto dei peones impauriti di tornare alla nullafacenza.

Peggio di così non poteva essere in una fase tanto delicata, per il Pil inchiodato allo zero virgola,
per le scelte di politica internazionale, per le crisi aziendali devastanti, per il debito in continuo aumento,
per i giovani che scappano in cerca di lavoro, per le attività che chiudono vittime del fisco.

Ecco perché ci auguriamo che domenica prossima il popolo emiliano romagnolo li mandi a casa e voti il cambiamento,
quel cambiamento che si vuole impedire con ogni forzatura, quel cambiamento che sarebbe democrazia, quel cambiamento che sancirebbe discontinuità, libertà e futuro.

Del resto chè libertà potrebbe essere quella che è impedita, obbligata a restare tale e quale con gli escamotage, con i giochi di palazzo,
quale libertà può essere quella che non cambia mai perché condizionata dal potere e suggestionata dalle bugie, dagli spergiuri e dai voltafaccia.


La libertà è quella di scegliere diversamente, di mandare a casa chi si incolla al potere, di mettere alla prova anche gli altri,
di tentare un’altra via, di sconfiggere l’ipocrisia, di lasciare che la gente utilizzi la democrazia, si chiama alternanza, si chiama cambiamento, si chiama speranza nel futuro.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ai più è sfuggito, perchè abilmente mascherato. Ma è scritto bello chiaro.

SI TRATTA DI UNA MISURA SPERIMENTALE PER 6 MESI.

Pura propaganda elettorale. Non è retro-attivo. 20 euro al mese x 6 mesi. STOP

Il via libera del Consiglio dei ministri al decreto per il taglio del cuneo fiscale comporta una serie di cambiamenti per i lavoratori.
E si tratta di aumenti in busta paga.

Il provvedimento scatterà dal primo luglio 2020, quando il bonus di 80 euro aumenterà a 100 euro mensili per chi ha un reddito annuo fino a 26.600 euro lordi.

Coloro che percepiscono un reddito da 26.600 euro a 28.000 euro, beneficeranno per la prima volta di un incremento di 100 euro al mese in busta paga.

Per i redditi a partire da 28.000 euro, si introduce invece una detrazione fiscale equivalente
che decresce fino ad arrivare al valore di 80 euro in corrispondenza di un reddito di 35.000 euro lordi.

"Oltre questa soglia - si legge nel comunicato del consiglio dei ministri dopo la riunione a Palazzo Chigi -,
l'importo del beneficio continua a decrescere fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 40.000 euro di reddito.
In questo modo, la platea dei beneficiari passa da 11,7 a 16 milioni di lavoratori".

"Abbiamo appena approvato il decreto che stanzia 3 miliardi per la riduzione del cuneo fiscale,
mettendo più soldi nelle buste paga di 16 milioni di lavoratrici e lavoratori.
Andiamo avanti rispondendo ai bisogni dei cittadini con serietà e fatti concreti",

ha scritto in un tweet il premier Giuseppe Conte.
 

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