Obbligazioni societarie HIGH YIELD e oltre, verso frontiere inesplorate - Vol. 2 (10 lettori)

fedro10

è la somma che fa il totale...
Per ora uscito da bbby a 25.5(carico 20).
ora c’è molta euforia sul mercato ma non ci sono ad oggi i fondamentali che risolvano il debito.
fossero furbi , approfittando di questo rimbalzo dall’azionario, dovrebbero emettere una catena di nuove azioni a mercato.
se lo fanno i bond decollano.
sto a guardare

per non essere ingordo e guardando all'uovo goodbye bby
 

riky2013

Forumer attivo
hi fa trading dovrebbe almeno conoscere il nome di Larry Fink. E’ il CEO di BlackRock, il primo fondo d’investimento nel mondo con un patrimonio gestito di 10.000 miliardi di dollari, grazie a partecipazioni in migliaia di aziende quotate. L’uomo, come vedremo, è oggetto di opinioni contrastanti. Il 5 agosto scorso, ha venduto 44.500 azioni del suo stesso fondo a un prezzo cadauno di 684,61 dollari. Ha così incassato 30,5 milioni. La vendita ha riguardato l’8% della sua intera partecipazione in BlackRock, che adesso consiste in 563.771 azioni per un controvalore di quasi 394 milioni. Da notare come l’intero patrimonio di Larry Fink ammonterebbe a 1,2 miliardi, stando alle stime di Benzinga.

Segnale allarmante da BlackRock
Perché la vendita della settimana scorsa preoccupa i mercati finanziari? Essa risulta essere stata la più cospicua da inizio 2020, quando precedette di poche settimane il crollo delle borse dovuto alla pandemia. Allora, il manager vendette 46.700 azioni BlackRock a gennaio e altre 44.300 azioni a febbraio, incassando 25,1 milioni per volta. E va detto anche che il 25 luglio scorso ad avere venduto 37.600 azioni BlackRock è stato anche il presidente Robert Kapito, che ha così incassato 23,8 milioni.

Ed ecco che sui mercati finanziari si diffonde il timore che queste cessioni siano frutto di pessimismo o anche di un angolo di osservazione privilegiato circa le future prospettive in borsa. In altre parole, Larry Fink avrebbe monetizzato parte del suo pacchetto azionario scontando un possibile crollo dei prezzi nei prossimi mesi. Per completezza d’informazione, tuttavia, dovremmo notare come il CEO sia solito effettuare disinvestimenti, forse anche per ragioni fiscali. Egli vendette azioni BlackRock a febbraio, maggio, ottobre e dicembre del 2021, incassando rispettivamente 20, 30, 25,3 e 15,1 milioni.

Larry Fink nel mirino della destra americana
Nulla di inconsueto, dunque.

Senonché il nome di Larry Fink non suscita tanta neutralità sui mercati finanziari. All’inizio dell’anno inviò una lettera ai CEO delle partecipate da BlackRock per indurli a tendere alla decarbonizzazione negli investimenti. Sono diciannove gli stati americani, guidati dall’Arizona e tutti repubblicani, che stanno perseguendo legalmente BlackRock per la sua crociata definita “ideologica” a favore dell’ambiente e che andrebbe a discapito degli investimenti in settori come petrolio e gas. Tale svolta, lamentano i governatori, minaccerebbe i fondi pensione locali.
Quest’anno, l’indice Dow Jones perde il 10%, ma è risalito altrettanto dalla metà di giugno. I mercati finanziari temono che la stretta monetaria globale contro l’alta inflazione finisca per strozzare l’economia. Cosa che sta già avvenendo negli USA. Nell’Eurozona la situazione appare persino peggiore, a causa della grave crisi energetica patita con la guerra tra Russia e Ucraina. Per questo motivo ogni segnale è importante e da Larry Fink ne è arrivato uno non positivo, anche se non possiamo escludere che non abbia alcunché a che vedere con le prospettive finanziarie.
 

angy2008

Forumer storico
anche ieri bond Talen scambiati intorno a 85 con volumi importanti per la 2025 e nessuna notizia che faccia capire qualcosa. Io con la 2022 mi gratto ... a 85 venderei di corsa senza aspettare la soluzione del rebus
 

aldiladellaldiqua

THE REAL MATRIX is ECONOMIC
Larry Fink, CEO di BlackRock, ha venduto 44.500 azioni per circa 30 milioni.
Rimane con 563.771 azioni per un controvalore di quasi 400 milioni.
scusa la (ri)formattazione del testo.
ha alleggerito, se si sale li rifà, i 30 milioni, (+ i 30 di liquidità), se si scende ricompra più in basso.
Entità delle cifre a parte, pare molto logica.
 

sandrino

Forumer storico
Aggiornamento prezzi
Ekosem 2029 si faceva a 30,5
A fine giornata a meno di 32 non te la davano

Aggiornamento operatività
Da un punto di vista personale avevo già liquidato transocean 2031 @60, per quanto riguarda l’ambito professionale ho liquidato quasi tutto, ne avevo davvero tante in portafoglio.

Posizioni chiuse in attivo (strano ma vero), ho preferito chiudere tutto o quasi perché continuo a non essere convinto, terminata la breve euforia post trimestrale e’ tornata la nota debolezza sul titolo.

Per quanto riguarda Bed Bath (sono sulla 2044 @20) se dovesse toccare i 30 in assenza di notizie rilevanti liquiderò il tutto.
 

pietro17elettra

Nonno pensionato
Range Rover, la regina è sempre lei: V8, 530 cv, 260 km/h, 0-100 in 4,6", ma è più silenziosa di un'elettrica
La Range Rover quinta ganerazione First Edition P530

di Giorgio Ursicino
4 Minuti di Lettura
Lunedì 15 Agosto 2022, 21:53
Oltre mezzo secolo e non sentirlo. Cinque generazioni volate via come il vento. Range, l’Imperatrice indiscussa del fuoristrada che, con l’avvento dei Suv, è diventata un riferimento assoluto anche su asfalto. Il simbolo del luxury e della tecnologia che ha sempre fatto dell’innovazione un must, al pari della prestigiosa tradizione britannica. Su questo iconico modello, Land Rover ha spostato l’asticella costantemente più in alto, tanto da creare un segmento di mercato a parte, dove i rivali hanno fatto grande fatica ad affacciarsi. Oggi, con l’ultima serie in piena fase di lancio, questo concetto si estremizza, tocca vette sconosciute, anche per altri settori merceologici. La Range è la Range. Si può rimanere folgorati o no, ma non ci sono alternative.
Il nuovo modello sale ancora la scala dell’esclusività ed anche quella del prezzo, sfiorando l’attuale perfezione in tutti i campi. In più, nel contesto contemporaneo di mobilità sostenibile, che porta i brand più ambiti a concentrarsi sulle motorizzazioni elettrificate, la casa di Solihull pone l’accento su una “provocazione”. In attesa della Regina tutta elettrica attesa fra meno di 24 mesi, e delle numerose varianti mild-hybrid e plug-in già disponibili che sono lo stato dell’arte, al vertice della gamma c’è una proposta dirompente. Svetta, infatti, un’endotermica da urlo che, probabilmente, rimarrà uno dei veicoli con motore a scoppio più avanzati mai realizzati dall’industria automotive.
Una vettura che, come accaduto per il Defender, aumenterà il suo valore nel tempo, restando la massima espressione del tipo di motorizzazione automobilistica esclusiva per oltre un secolo. Sia ben chiaro, per i nuovi target non potrà mai sfidare l’elettrica, ma in termini, di consumo, emissioni e, soprattutto, silenziosità e comfort di viaggio, ha raggiunto cime sorprendenti. Per non parlare dell’aspetto prestazionale. Per capire l’importanza del gioiello basta dire che il prezzo ha l’audacia di avvicinarsi ai 200 mila euro, i cavalli del V8 (come il primissimo modello del 1969) biturbo sono 530.
L’accelerazione e la velocità, nonostante gli oltre 25 quintali di peso e i più di 5 metri di lunghezza, di questa “First Edition” sono rispettivamente di 4,6 secondi per bruciare lo 0-100 e di oltre 260 km/h. La scultura-capolavoro, che sembra intarsiata da un blocco unico stupendo per eleganza, poggia su 4 dischi volanti da 23 pollici di diametro che ospitano altrettanto spaziali pneumatici Pirelli. L’aerodinamica è da record per uno sport utility con un cx di 0,30. Tutto è stato progettato e sviluppato per ottenere il massimo. La Regina nasce sulla nuova piattaforma MLA-Flex che può avere diverse misure di passo, due delle quali riservate alla Range. Un sistema di sospensioni così raffinato non si era mai visto su un off road.
La quattro ruote sono tutte indipendenti, con quelle posteriori a cinque bracci. Gli elementi ammortizzanti sono pneumatici, per avere massima escursione ed affidabilità, ma per garantire la taratura in tempo reale c’è un sistema elettronico a 48 volt che interviene 100 volte al secondo sulle barre antirollio e sugli ammortizzatori elettronici a doppia camera per far oscillare il meno possibile il corpo vettura. Questo dispositivo dialoga anche con il sofisticato impianto di navigazione in modo da preparare l’assetto della vettura al percorso che si va ad affrontare. Ulteriormente evoluta la trasmissione integrale attiva che invia la coppia alle varie ruote e al differenziale posteriore elettronico. Le cose che lasciano senza fiato sono la comodità e, soprattutto, la silenziosità.
La Range Rover First Edition P530 V8 Twin Turbo viaggia come su un cuscino d’aria, sospesa dal terreno. Tutti gli organi in movimento della meccanica sono realizzati in modo perfetto per generare meno rumori possibili, così come sono ai vertici i materiali fonoassorbenti disposti con maestria. Per far sembrare più silenziosa di un’elettrica la Range in movimento interviene la terza generazione dell’“Active Noise Cancellation”. Sensori percepiscono i suoni indesiderati, l’impianto audio “Meridian Signature” da 1.600 W, dotato di 35 altoparlanti di cui una coppia da 20 W in ogni poggiatesta delle due prime file di sedili, si occupa di annullarli generando segnali in “controfase”. Una meraviglia. Ci sono altre chicche che lasciano senza fiato. L’agilità è da non credere.
La quinta generazione di Range Rover è il veicolo della Land Rover con il minor diametro di sterzata che non raggiunge gli 11 metri. Un arma in più nel fuoristrada impossibile, ma un bell’aiuto anche nel traffico cittadino dove la Range è un po’ “sprecata”. Ciò è reso possibile dalle quattro ruote sterzanti, le posteriori elettroniche, che raggiungono un angolo importante di 7 gradi e contribuiscono molto a migliorare la tenuta anche nei curvoni ad alta velocità. Fantastica l’illuminazione a Led che garantisce il fascio di luce fino a 500 metri. Più di 70 moduli elettronici possono essere aggiornati Sota (Software-Over-The-Air) garantendo all’astronave di restare sempre al passo con i tempi. E questo è solo l’antipasto di un viaggio nel mondo delle meraviglie.
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