Obbligazioni bancarie Gruppo CreVal: sub e senior (2 lettori)

dulcamara

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Gentili forumisti

ho pensato di creare questo angolo dove postare le notizie sulle obbligazioni subordinate e senior del gruppo Creval in relazione all'adc da approvare a dicembre 2017.

Per saperne di più:

Credito Valtellinese

Le obbligazioni sono quotate su himtf (due subordinate creval e due sub credsic) e su eurotlx (oltre che sul lussemburgo).

Le senior su Himtf

A tutti quelli che si cimenteranno con questi titoli auguro buon gain
 
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dulcamara

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Creval, in due settimane il titolo fa -70% «Fiducia sull’aumento, no a interventi sui bond»


LA QUESTIONE BANCARIA

Creval, in due settimane il titolo fa -70% «Fiducia sull’aumento, no a interventi sui bond»
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Un crollo del 70% in meno di due settimane non lo aveva messo in conto nessuno, a Sondrio. Eppure è quello che sta succedendo al titolo del Credito Valtellinese. La banca lombarda ha visto la propria capitalizzazione sgonfiarsi da 280 milioni a 95 milioni in una decina di sedute. E far scattare le vendite è stato l’annuncio della stesso banca di varare un aumento di capitale da 700 milioni. Se la mossa era tesa in verità a riportare piena fiducia sul futuro dell’istituto, la risposta del mercato è stata di tutt’altro tono. Diversi analisti hanno sottolineato il rischio di esecuzione di un’operazione che è stata letta come eccessivamente prudente. «Non saranno certo queste settimane di turbolenza a spaventarci. Quando sei convinto di fare la cosa giusta vai fino a fondo, qualunque siano le condizioni che trovi attorno», spiega Mauro Selvetti, direttore generale del Credito Valtellinese

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Il manager difende con forza la manovra. «Ogni volta che è annunciato un aumento di capitale c’è una reazione - dica Selvetti al Sole 24Ore - Chi non l’ha fatto prima, alleggerisce la posizione ora. In queste due settimane, poi si è aggiunta confusione e la sorpresa per la dimensione della manovra. Da lì è scattata una fase di isteria e volatilità che non hanno fatto vedere bene le cose». Da qua la decisione del management di Sondrio di partire per un road show in alcune delle principali piazze finanziarie mondiali (già toccate New York e Boston, poi Parigi e Londra) per presentare il piano al mercato. «Abbiamo segnali molto positivi dagli investitori che ci riconoscono il merito di aver messo in cantiere ciò che serviva per riavviare al meglio la banca», dice Selvetti.

Che cosa succederà nei prossimi giorni lo si vedrà. La scelta di Borsa Italiana di impedire l’immissione di ordini senza limite di prezzo a partire da domani potrebbe aiutare a frenare una caduta del titolo che in due settimane è stata violentissima. A rasserenare il clima potrebbe essere anche la notizia della costituzione del consorzio di garanzia per l’aumento di Carige, fino ad oggi in bilico. Certo è che sullo sfondo rimane un dubbio: la realizzazione del rafforzamento patrminoniale non è banale. In agenda, a dicembre, c’è l’assemblea, la prima da Spa, che non è esente da incognite. E da costruire è il consorzio di garanzia, che parte dalla pre-adesione di Mediobanca. Sul tema però Selvetti si dice «assolutamente fiducioso». Mediobanca «ha avuto richieste dalle principali banche d’affari ad entrare nel consorzio che si costituirà nell’imminenza dell’operazione». Esclusa è invece «la conversione dei bond subordinati», che pure stanno soffrendo in Borsa. «L’opzione non è sul tavolo - ribadisce il manager - perché la strada maestra è la ricapitalizzazione».


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Va detto che il mercato si aspettava un’operazione nell’ordine dei 500 milioni, mentre la banca è andata ben oltre. Se così è accaduto, è perchè «Creval vuole voltare definitivamente pagina e chiudere con la crisi degli ultimi dieci anni». E quindi «o continuavamo con una digestione lenta, che però avrebbe compresso la redditività, vista la necessità di aumentare le coperture», oppure «affrontavamo la crisi una volta per tutte, visto anche il pressing Bce sulle banche italiana e pulivamo in maniera netta: così abbiamo deciso di fare».

A valle del piano - che è stato «discusso e prevalidato dal regolatore» - c’è l’obiettivo di «far emergere una redditività e un livello di qualità degli attivi, in termini di coperture sugli Npl e rapporto dei deteriorati sugli attivi, da best in class». A quel punto, dice Selvetti, «se e quando verranno occasioni sul fronte m&a, la parte che la banca potrà recitare sarà diversa da quella che avrebbe avuto senza il rafforzamento».
 

dulcamara

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Le acque non erano affatto chete già questa primavera

Qui si dice che le quote sono mediamente di 600 a testa: quindi i soci hanno perso, con un valore del titolo a 10 euro, circa 5.500 euro.
 

Brizione

Moderator
Membro dello Staff

Le acque non erano affatto chete già questa primavera

Qui si dice che le quote sono mediamente di 600 a testa: quindi i soci hanno perso, con un valore del titolo a 10 euro, circa 5.500 euro.
Vista la situazione nera dovranno coinvolgere le sub
Non penso troveranno crediti dai “colleghi” banchieri

E forse non basterà.....
 

dulcamara

Forumer attivo
Vista la situazione nera dovranno coinvolgere le sub
Non penso troveranno crediti dai “colleghi” banchieri

E forse non basterà.....

Come ho già sostenuto altrove (ma da ora posterò qui - sempre che i gentili forumisti gradiscano i miei interventi - perché preferisco questo forum ad altri) e come dicono tutti i commentatori l'adc è "monstre".

Si è partiti dal chiedere 3 volte il valore dell'azione. Poi l'azione è scesa ed ora siamo a più di 4 volte. Oltre tutto si dice che gli azionisti sono 150 mila con una quota di 600 azioni a testa in media (dichiarazione di Fiordi). Andare a chiedere ad un azionista che ha perso il 95 per cento del proprio investimento di mettere altri soldi nella banca la vedo in salita.

Questi insistono però nel dire che sono fiduciosi nel successo dall'adc anche perchè c'è dietro mediobanca. Ma non credo che Mediobanca abbia le spalle così larghe da sostenere questo peso. Altre banche disposte ad intervenire le hanno viste solo loro nelle presentazioni in giro per il mondo.

La questione però sulla quale vi è incertezza è se l'aumento debba (o meno) essere fatto (loro dicono che non glielo ha ordinato il medico per cui possono benissimo astenersi). Se può essere procrastinato è probabile che lo eseguano solo in parte e più in là nel tempo. Se debba invece essere eseguito non so come faranno.

I subordinati sono tre ed in tutto cubano 420 milioni. Quindi mancano 280 milioni all'appello (ammessa per ipotesi una conversione forzosa dei sub). Il bello che questi dicono di non avere predisposto alcun piano B. Quindi come garibaldini ("o roma o morte!") diranno: "o adc o dimissioni in massa"? Io lo dubito.

Da ultimo: siccome l'adc si svilupperà nel bel mezzo della campagna elettorale (ed il verso della medaglia: nel bel mezzo della campagna elettorale avverrà la conversione forzata dei sub e peggio dei senior se non raggiungono l'obiettivo) personalmente intravedo uno spostamento dell'adc (e questo in definitiva mi sembra il loro piano B)
 

Brizione

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Come ho già sostenuto altrove (ma da ora posterò qui - sempre che i gentili forumisti gradiscano i miei interventi - perché preferisco questo forum ad altri) e come dicono tutti i commentatori l'adc è "monstre".

Si è partiti dal chiedere 3 volte il valore dell'azione. Poi l'azione è scesa ed ora siamo a più di 4 volte. Oltre tutto si dice che gli azionisti sono 150 mila con una quota di 600 azioni a testa in media (dichiarazione di Fiordi). Andare a chiedere ad un azionista che ha perso il 95 per cento del proprio investimento di mettere altri soldi nella banca la vedo in salita.

Questi insistono però nel dire che sono fiduciosi nel successo dall'adc anche perchè c'è dietro mediobanca. Ma non credo che Mediobanca abbia le spalle così larghe da sostenere questo peso. Altre banche disposte ad intervenire le hanno viste solo loro nelle presentazioni in giro per il mondo.

La questione però sulla quale vi è incertezza è se l'aumento debba (o meno) essere fatto (loro dicono che non glielo ha ordinato il medico per cui possono benissimo astenersi). Se può essere procrastinato è probabile che lo eseguano solo in parte e più in là nel tempo. Se debba invece essere eseguito non so come faranno.

I subordinati sono tre ed in tutto cubano 420 milioni. Quindi mancano 280 milioni all'appello (ammessa per ipotesi una conversione forzosa dei sub). Il bello che questi dicono di non avere predisposto alcun piano B. Quindi come garibaldini ("o roma o morte!") diranno: "o adc o dimissioni in massa"? Io lo dubito.

Da ultimo: siccome l'adc si svilupperà nel bel mezzo della campagna elettorale (ed il verso della medaglia: nel bel mezzo della campagna elettorale avverrà la conversione forzata dei sub e peggio dei senior se non raggiungono l'obiettivo) personalmente intravedo uno spostamento dell'adc (e questo in definitiva mi sembra il loro piano B)
E il piano C sarà spostare i crediti deteriorati in una badbank e vendere il resto ad 1 euro sonante
 

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