Grillo..e la politica (1 Viewer)

FreeWind69

...armonia
...ma di che vi preoccupate ...ormai il vampiro ha firmato l'impegno capestro ...tutti gli anni fino all'eternità bisognerà trovare 20mlm per ridurre il debito ...con il vampiro già sappiamo che verranno dalle ns tasche
 

f4f

翠鸟科
quale vampiro?


"stabilità e solidità della finanza pubblica sono essenziali, tanto nel presente quanto nel tempo a venire", e che "non sono possibili sviluppo economico ed equilibrio democratico senza stabilità e solidità della finanza pubblica". "Non ci sono più spazi per ambiguità e per incertezze, la politica di rigore fiscale non è temporanea, non è conseguenza imposta da una congiuntura economica negativa, e non è nemmeno "imposta dall'Europa", ma è invece "la" politica necessaria e senza alternative per gli anni a venire". Dunque, è il messaggio finale, governo, Parlamento e parti sociali "devono evitare illusioni, supponendo una presunta alternativa tra rigore e crescita: la crescita non si fa più con i deficit pubblici". Quindi, i cordoni della borsa restano serrati. Entro il 2014 l'impegno irrinunciabile resta quello di raggiungere un sostanziale pareggio di bilancio, abbattendo il rapporto deficit/Pil dal 3,9% del 2011 allo 0,2% e perseguendo, nello stesso tempo, il "sistematico incremento del surplus primario" e la "progressiva riduzione del debito pubblico". Non solo: sul piano ordinamentale conferma la volontà di "introdurre nella Costituzione il vincolo della disciplina di bilancio", per renderlo più precisamente e direttamente codificato "in conformità con le nuove regole di bilancio europee". Per questo, come prevede il Def, "sarà presentato e discusso in Parlamento un appropriato testo di riforma costituzionale".
 

f4f

翠鸟科
quale vampiro?


Una giornata importante, quella di ieri: 25 paesi europei hanno dato il proprio benestare al trattato economico denominato Fiscal Compact, di cui avevamo parlato qualche tempo fa, contenente nuove regole di bilancio. Due in particolare.
Innanzitutto, i sottoscrittori s’impegnano a rispettare, e a rendere vincolante, il principio del pareggio di bilancio, introducendolo nella propria Carta fondamentale. In secondo luogo, le nazioni con elevato debito s’impegnano a ridurlo, di un ventesimo l’anno, fino a quando esso non avrà raggiunto il 60% in rapporto al Prodotto Interno Lordo. Tutto questo, evidentemente, avrà conseguenze economiche e politiche assai rilevanti.
Innanzitutto, stabilire che le finanze di uno stato debbano essere in pareggio, salvo casi eccezionali e pena il pagamento di un multa pari allo 0,1% del Pil, significa mettere fuori legge le politiche economiche keynesiane. Significa proibire, innanzitutto, il cosiddetto deficit spending: nessuna nazione potrà più stimolare l’economia mediante incrementi di spesa pubblica finanziati, appunto, in deficit, né potrà indebitare le generazioni future. Entrate ed uscite dovranno essere in equilibrio e si potrà spendere solo ciò che si ha: una vera e propria rivoluzione copernicana destinata a cambiare anche gli equilibri politici europei.
 

f4f

翠鸟科
quale vampiro?


Nel Documento di economia e finanza (Def), presentato qualche giorno fa dal titolare di via XX Settembre, è scritto, nero su bianco, anche altro: la pressione fiscale, nel 2012, aumenterà in valore assoluto di uno 0,2% (passando dal 42,4 al 42,6%). Nuove tasse in arrivo, dunque.Come se non bastasse, inoltre, il ministro ha anche preparato uno scherzetto per chiunque siederà a Palazzo Chigi nella prossima legislatura (tra la fine del 2013 e il 2014): per ossequiare il Patto di Stabilità europeo – che richiede una riduzione dello stock di debito, oltreché del deficit -, il nostro paese sarà tenuto ad approntare, a detta di Bankitalia e Cgil, manovre finanziarie dell’ammontare di 35-40 miliardi di euro per almeno un biennio. E tutto ciò perché il pessimo xxx i, per pregiudizio ideologico ed avversione al mercato (oltreché per squallide ragioni opportunistiche), in questa legislatura non ha voluto privatizzare nemmeno uno spillo (pur potendo alienare beni e partecipazioni societarie – in possesso dello stato – per un valore complessivo di 360 miliardi).
 
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