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tontolina

Forumer storico
Grecia fuori dall’Euro: Schaeuble allenta la corda





Continuano a rincorrersi i rumors e indiscrezioni su una imminente uscita della Grecia dall’Euro. Favorite dal clima di estrema incertezza politica che si respira ad Atene, le voci su un abbandono dell’Euro da parte della Grecia (qualcuno parla oramai apertamente dei mesi estivi come del periodo destinato a restare nella storia dell’Europa), hanno determinato il forte calo degli indici azionari nei paesi periferici, Milano e Madrid in testa. (Borse europee in caduta libera: la Grecia è ingovernabile)
L’incertezza sulla permanenza della Grecia nell’area Euro si sta alimentando anche dalle dichiarazioni molto possibiliste a riguardo rilasciate da quelli che fino a ieri erano i guardiani del rigore, appunto i tedeschi.

Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, uno dei falchi della politica di rigore da imporre con ogni mezzo ad Atene, ha affermato che se la Grecia decidesse di non restare nel’Euro, nessun paese potrebbe obbligarla a tornare sui suoi passi. Per il numero uno dell’economia tedesca la Grecia dove comunque rispettare gli impegni presi con la Troika. Questa posizione in particolare sembra essere una risposta neppure tanto velata all’idea di uno dei partiti di estrema sinistra che si sono imposti alla recenti elezioni elleniche di sconfessare gli accordi sottoscritti tra il precedente governo tecnico e l’Europa. Secondo il ministro delle finanze tedesco, una simile eventualità avrebbe un effetto catastrofico sui mercati.
Posted by Enzo Lecci
 

tontolina

Forumer storico
Grecia fuori dall’Euro: Schaeuble allenta la corda





Continuano a rincorrersi i rumors e indiscrezioni su una imminente uscita della Grecia dall’Euro. Favorite dal clima di estrema incertezza politica che si respira ad Atene, le voci su un abbandono dell’Euro da parte della Grecia (qualcuno parla oramai apertamente dei mesi estivi come del periodo destinato a restare nella storia dell’Europa), hanno determinato il forte calo degli indici azionari nei paesi periferici, Milano e Madrid in testa. (Borse europee in caduta libera: la Grecia è ingovernabile)
L’incertezza sulla permanenza della Grecia nell’area Euro si sta alimentando anche dalle dichiarazioni molto possibiliste a riguardo rilasciate da quelli che fino a ieri erano i guardiani del rigore, appunto i tedeschi.

Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, uno dei falchi della politica di rigore da imporre con ogni mezzo ad Atene, ha affermato che se la Grecia decidesse di non restare nel’Euro, nessun paese potrebbe obbligarla a tornare sui suoi passi. Per il numero uno dell’economia tedesca la Grecia dove comunque rispettare gli impegni presi con la Troika. Questa posizione in particolare sembra essere una risposta neppure tanto velata all’idea di uno dei partiti di estrema sinistra che si sono imposti alla recenti elezioni elleniche di sconfessare gli accordi sottoscritti tra il precedente governo tecnico e l’Europa. Secondo il ministro delle finanze tedesco, una simile eventualità avrebbe un effetto catastrofico sui mercati.

Posted by Enzo Lecci

Questo mi suggerisce che la germania ha già messo al sicuro il malloppo
 

tontolina

Forumer storico

tontolina

Forumer storico
continuo a pensare che la moneta unica sia un errore senza un'unica impostazione fiscale e senza una Banca Centrale Unica

bastava l'euro come moneta in comune

e penso che tutti torneremo localmente con le nostre monete


Ora è il turno dell'Olanda che forse tornerà al Fiorino facendo da apripista


la germania si è detta disponoibile per una leggera svalutazione


e tutti a dire che è merito di Hollande

non credo
direi che è "merito dell'Olanda" e il suo ritorno al Fiorino senza rinnegare la funzione dell'euro come moneta comune
 

Ignatius

sfumature di grigio
Questo mi suggerisce che la Germania ha già messo al sicuro il malloppo

E' questa la cosa più ingiusta, secondo me.
Ovvero: è probabile, se non certo, che i greci abbiano vissuto ben oltre le proprie possibilità, gonfiando il debito pubblico (anche con complicità inquietanti da parte di società finanziarie) per finanziare uno Stato mostruoso e inefficiente, un'evasione dilagante peggio che in Italia, baby pensionati eccetera.

E' certissimo che non si può andare avanti così: a meno che il popolo greco non abbia il diritto divino di chiedere ad altri popoli di lavorare per esso (dopo avergli condonato una certa quota di debiti pregressi), i greci devono abbassare notevolmente il proprio tenore di vita.
Anche perché il problema non è solo il debito (e gli interessi): mi par che la Grecia sia lontana dall'avanzo primario, il che vuol dire che se anche gli si abbuonasse il 100% del debito esistente, sùbito i greci dovrebbero ricominciare a indebitarsi. E credo che non troverebbero nessuno disposto a finanziarli.

La cosa che, in tutto ciò, mi dà fastidio è che il fallimento della Grecia era prevedibile da parecchio tempo.

Ma, con la regia della Germania, per oltre un anno si è fatto finta che la Grecia potesse salvarsi, e il sospetto che mi rimane è che questo tergiversare sia servito solo a consentire alle banche tedesche di ridurre l'esposizione verso la Grecia, trasferendo così - di fatto - parte delle perdite che gli sarebbero toccate già nel 2011 ad altri investitori.


Chi è più colpevole?
Le "cicale" greche, o chi le sapeva condannate e ha finto di fare il possibile per salvarla, ma con l'obiettivo solo di salvare sè stesso (o, almeno, limitare i danni a scapito degli altri paesi)?

Io direi un po' tutte e due.
 

f4f

翠鸟科
E' questa la cosa più ingiusta, secondo me.
Ovvero: è probabile, se non certo, che i greci abbiano vissuto ben oltre le proprie possibilità, gonfiando il debito pubblico (anche con complicità inquietanti da parte di società finanziarie) per finanziare uno Stato mostruoso e inefficiente, un'evasione dilagante peggio che in Italia, baby pensionati eccetera.

E' certissimo che non si può andare avanti così: a meno che il popolo greco non abbia il diritto divino di chiedere ad altri popoli di lavorare per esso (dopo avergli condonato una certa quota di debiti pregressi), i greci devono abbassare notevolmente il proprio tenore di vita.
Anche perché il problema non è solo il debito (e gli interessi): mi par che la Grecia sia lontana dall'avanzo primario, il che vuol dire che se anche gli si abbuonasse il 100% del debito esistente, sùbito i greci dovrebbero ricominciare a indebitarsi. E credo che non troverebbero nessuno disposto a finanziarli.

La cosa che, in tutto ciò, mi dà fastidio è che il fallimento della Grecia era prevedibile da parecchio tempo.

Ma, con la regia della Germania, per oltre un anno si è fatto finta che la Grecia potesse salvarsi, e il sospetto che mi rimane è che questo tergiversare sia servito solo a consentire alle banche tedesche di ridurre l'esposizione verso la Grecia, trasferendo così - di fatto - parte delle perdite che gli sarebbero toccate già nel 2011 ad altri investitori.


Chi è più colpevole?
Le "cicale" greche, o chi le sapeva condannate e ha finto di fare il possibile per salvarla, ma con l'obiettivo solo di salvare sè stesso (o, almeno, limitare i danni a scapito degli altri paesi)?

Io direi un po' tutte e due.


+1 :up:
 

tontolina

Forumer storico
E' questa la cosa più ingiusta, secondo me.
Ovvero: è probabile, se non certo, che i greci abbiano vissuto ben oltre le proprie possibilità, gonfiando il debito pubblico (anche con complicità inquietanti da parte di società finanziarie) per finanziare uno Stato mostruoso e inefficiente, un'evasione dilagante peggio che in Italia, baby pensionati eccetera.

E' certissimo che non si può andare avanti così: a meno che il popolo greco non abbia il diritto divino di chiedere ad altri popoli di lavorare per esso (dopo avergli condonato una certa quota di debiti pregressi), i greci devono abbassare notevolmente il proprio tenore di vita.
Anche perché il problema non è solo il debito (e gli interessi): mi par che la Grecia sia lontana dall'avanzo primario, il che vuol dire che se anche gli si abbuonasse il 100% del debito esistente, sùbito i greci dovrebbero ricominciare a indebitarsi. E credo che non troverebbero nessuno disposto a finanziarli.

La cosa che, in tutto ciò, mi dà fastidio è che il fallimento della Grecia era prevedibile da parecchio tempo.

Ma, con la regia della Germania, per oltre un anno si è fatto finta che la Grecia potesse salvarsi, e il sospetto che mi rimane è che questo tergiversare sia servito solo a consentire alle banche tedesche di ridurre l'esposizione verso la Grecia, trasferendo così - di fatto - parte delle perdite che gli sarebbero toccate già nel 2011 ad altri investitori.

Chi è più colpevole?
Le "cicale" greche, o chi le sapeva condannate e ha finto di fare il possibile per salvarla, ma con l'obiettivo solo di salvare sè stesso (o, almeno, limitare i danni a scapito degli altri paesi)?

Io direi un po' tutte e due.

entrambi

ma a mio avviso il comportamento della Merkel è stato davvero cinico

GRECIA: DIARIO DEL SACCHEGGIO E RITORNO ALLA DEMOCRAZIA!


DEMOCRAZIA!

Scritto il 10 maggio 2012 alle 09:30 da icebergfinanza


Diario del saccheggio” è un bellissimo film/documentario dell’argentino Fernando Solanas, regista, politico, musicista, attore e altro ancora. Il film, uscito nel 2003, ricorda ed analizza il periodo tra gli anni settanta ed il 2001, cercando i motivi della decadenza economica e sociale dell’Argentina di quel periodo: un duro atto d’accusa verso le selvagge privatizzazioni, la gestione del debito pubblico e la recessione economica che hanno stritolato il paese. Solanas stesso afferma di aver usato “storie vere: le trame segrete della mafiocrazia argentina e l’alleanza spuria tra le corporazioni politico-sindacali, il potere giudiziario, le banche, le multinazionali e gli istituti finanziari internazionali”. Per narrarle Solanas si limita ad utilizzare materiale d’archivio e giornalistico ma, per mezzo di uno straordinario montaggio, ne scaturisce un racconto avvincente quanto agghiacciante.
(…) quello delle corresponsabilità è il punto su cui la visione del film di Solanas fa riflettere: emerge in maniera nitida che gli argentini in quella situazione sono stati trascinati dal Fondo Monetario Internazionale, dal governo americano e dalle multinazionali, statunitensi e spagnole in particolare.Ognisette
Se vogliamo riassumere in poche parole quello che è accaduto alla Grecia in questi anni è necessario utilizzare l’evidenza di una combinazione di responsabilità associata ad un concentrato di avidità che ha distrutto la culla della democrazia trasformandola in una tomba della democrazia stessa, con chiare responsabilità politiche, finanziare e non dimentichiamole di un popolo che consapevolmente o inconsapevolmente ha rincorso per anni l’illusione di un benessere che non poteva permettersi.
Ieri anche il secondo tentativo di formare un nuovo governo è andato in frantumi come andrà in frantumi anche il terzo. La nuova tranche di aiuti alla Grecia è stata ridotta per le resistenzedi Germania e Finlandia tanto per cambiare, Germania nella quale non passa giorno nel quale qualche politico non urli l’uscita della Grecia dall’euro per farsi notare dai suoi futuri elettori.
In Germania come vedremo è in atto una sorta di autoesaltazione delle virtù teutoniche da parte di un manpolo di clown politici che ricorda i nostri, in un paese che da tempo sta alimentando la disintegrazione dell’euro per sostenere il proprio debito e la propria economia attraendo capitali e pagando interessi negativi che aiutano a ristrutturare questo non dimentichiamolo il più alto debito pubblico in Europa in termini assoluti.
«Nessuno può forzare la Grecia a restare nell’eurozona». Il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schäuble, ha perso la pazienza. Le parole pronunciate oggi hanno una doppia valenza. Da un lato rappresentano un ultimatum ai partiti politici greci, che da domenica sera stanno cercando di formare un governo. Dall’altro sono l’ultimo esempio di un sentimento crescente in Europa. «La solidarietà l’abbiamo data, ora tocca a loro mantenere gli impegni. Se non ci stanno, che escano», ha detto oggi Kai Carstensen, capo economista dell’istituto di ricerca tedesco IFO. E l’idea prende piede sempre più anche ad Atene.
In Germania l’opinione pubblica non ha più voglia di pagare per salvare la Grecia. I principali quotidiani, dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz) all’Handelsblatt, passando per lo Spiegel, continuano a invocare l’uscita dall’eurozona di Atene. E lo stesso fanno i politici tedeschi. Oggi il ministro tedesco degli Esteri, Guido Westerwelle, ha attaccato i politici greci, colpevoli di uno stallo capace di mettere a repentaglio l’esistenza stessa della moneta unica. «Il destino della Grecia nell’eurozona adesso è nelle mani dei greci. È la Grecia che ora deve decidere quale percorso vuole seguire», ha detto Westerwelle. E parole analoghe sono state utilizzate anche da Klaus-Peter Willsch, consulente economico della CDU, il partito del cancelliere tedesco Angela Merkel. «La soluzione migliore sarebbe lasciare che la Grecia possa uscire dall’eurozona in modo ordinato e pulito, senza che ci sia un’uscita dall’Europa». ha spiegato Willsch. Ancora più radicale è stato il vice capogruppo della CDU, Michael Meister: «Ci sono degli impegni sottoscritti dalla Grecia, condivisi dalle istituzioni europee e coordinati per il ripristino degli equilibri. Non si possono tirare indietro senza che non ci siano delle conseguenze». Il riferimento è verso il piano organizzato dalla troika composta da Fondo monetario internazionale (Fmi), Banca centrale europea (Bce) e Commissione europea. Lo stesso approvato dopo la ristrutturazione del debito iniziata nello scorso marzo e ultimata pochi giorni fa. Leggi il resto: I tedeschi sono stufi:
In questo Paese sono in pochi quelli che hanno il coraggio di denunciare le responsabilità dei tedeschi in questa orgia del debito, un popolo che ha beneficiato per anni della farsa della moneta europea, con le loro banche che hanno disseminato di credito subprime mezza Europa per favorire la loro economia. Ripeto è ora che in questo paese i media raccontino anche un’altra verità oltre che evidenziare le responsabilità politiche e finanziarie gravissime! Ma non possiamo pretendere troppo da un settore che a sua volta è controllato finanziariamente da coloro che sono i principali responsabili del dissesto di questo Paese.
La vicenda Monte dei Paschi di Siena, come vedremo in giornata e tutte quelle che riguardano l’ormai MARCIO tessuto sociale, politico e finanziario di questo Paese ma non solo è il punto di non ritorno.
Tornando a noi e alla Germania a breve sentiremo il pensiero di uno dei massimi esperti del decennio perduto giapponese 22 lunghi anni di stagnazione che non sono serviti da lezione, un pensiero che ripercorre in tutto e per tutto quello che ho condiviso con Voi in questi mesi.
Per quanto riguarda il popolo greco è ora che prenda una decisione definitiva e che ritorni alla democrazia scegliendo liberamente la propria strada e il proprio destino fuori da questa immensa illusione che è l’attuale concezione esclusiavamente finanziaria ed economica dell’unione europea.
Basta con inutli organizzazioni sovranazionali tecnocratiche oligarchiche e plutocratiche che decidono i destini dei popoli! L’esperimento monetario europeo cosi come è stato concepito e difeso in questi mesi è un esperimento fallito.
L’unica possibilità di salvezza a breve termine, un’ulteriore e temporanea iniezione di droga è una banca centrale che faccia tutto ciò che fanno le altre banche centrali al mondo!
Comunque sia nei prossimi giorni stato di massima allerta, le variabili in gioco sono decisive dall’euro al bund passando per le reazioni politiche. Occhio alla testa e alle spalle di molti indici e soprattutto non dimenticate che la realtà fondamentale delle trimestrali sta lentamente ed inesorabilmente deteriorandosi!
Niente paura ne parleremo insieme nell’analisi dettagliata sulle prospettive tecniche e macroeconomiche per i prossimi mesi dedicata ai recenti sostenitori di Icebergfinanza e a coloro che vorranno contribuire liberamente cliccando qui sopra…
 

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