Grecia (1 Viewer)

big_boom

Forumer storico
Controllo di capitali, limiti ai prelievi dai bancomat e frontiere bloccate

mah! credo che sono cose pressoché inutili i veri asset che perdono valore da un uscita dall'euro sono: stipendi dipendenti pubblici, pensioni, rendite, valori immobiliari

di contro inflazione, perdita di valore del contante e altre cosucce

solo una categoria ne trae vantaggio i giovani che comprano casa e lavorano!!

categoria oggi messa a tappeto con le tasse per mantenere i privilegi dei fancazzisti
 

tontolina

Forumer storico
Panico: se salta Atene, chiudono i bancomat in tutt’Europa

Scritto il 12/6/12 • nella Categoria: segnalazioni Condividi6




Panico: se salta Atene, chiudono i bancomat in tutt’Europa | LIBRE
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Stop ai bancomat di tutta Europa e persino controlli speciali alle frontiere, se la Grecia dovesse “ripudiare” il debito e uscire dall’euro: le autorità centrali di Bruxelles pensano a una procedura d’emergenza di fronte a un possibile “worst case scenario”. «Non succede, ma se succede sono pronti», scrive “La Stampa”.



In realtà, l’Unione Europea è convinta che esista una via d’uscita – e cioè l’ammorbidimento della stretta creditizia su Atene – ma intanto non può fare a meno di ragionare sull’ipotesi dell’uscita traumatica della Grecia da un’Eurozona sempre più traballante: cento miliardi per tamponare l’emorragia delle banche spagnole e «tre mesi di tempo» per interventi risolutivi salva-euro, come ha confermato alla “Cnn” la direttrice del Fmi, Christine Lagarde, facendo eco al super-finanziere George Soros.
Il “pericolo” si chiama Atene: la paura degli eurocrati è che la Grecia possa cambiare la propria leadership politica, rompere i patti e dire addio a Bruxelles.



«Fra le misure allo studio – scrive Marco Zatterin sul quotidiano torinese – anche la limitazione d’imperio del prelievi ai bancomat, la reimposizione dei controlli di frontiera e un ritorno alla piena e stretta vigilanza sui movimenti di capitale all’interno dell’Eurozona. Tutto per evitare contagio, panico e ulteriore crisi». Il timore è nelle urne dei greci: se la coalizione della sinistra radicale, “Syriza”, dovesse affermarsi alle elezioni del 17 giugno, esiste una possibilità (remota) che il nuovo governo faccia saltare il tavolo. Alexis Tsipras, il capo del raggruppamento, l’ha minacciato con decisione sino a qualche settimana fa, anche se ora «la sua retorica s’è fatta più conciliante».
Resta però la richiesta di “ammorbidimento” delle misure imposte da Bruxelles in cambio del “salvataggio” miliardario di un paese traviato dall’élite finanziaria mondiale – Goldman Sachs in primis – che incoraggiò Atene a indebitarsi fino al collo per sostenere i costi delle Olimpiadi 2004. L’Europa che ieri si guardò bene dal vigilare, oggi pretende la linea dura a tutti i costi e nega che sul “rigore” si possa trattare. Se quello greco è un caso-limite, il problema investe tutta l’Europa del Sud: la rigidità del sistema-euro frena le esportazioni e produce recessione, mentre le politiche di austerity promosse da Bruxelles, col loro crescente aggravio fiscale, non fanno che peggiorare la spirale della deflazione. Di qui le “scommesse” sulla durata dell’euro, così come attualmente impostato: con gli Stati ridotti all’impotenza finanziaria, mortificati nella capacità di spesa sociale (a scapito dei cittadini) e costretti a ricorrere ai mercati privati di capitali per prendere in prestito la moneta, a caro prezzo.


Se la situazione è più che mai instabile, e a Bruxelles c’è chi punta su uno “sconto” per la Grecia paragonabile all’anno in più concesso per il risanamento della Spagna, al tempo stesso l’Unione Europea lavora al piano-B, come rivela l’agenzia “Reuters”: il programma d’emergenza è sviluppato in seno al comitato di lavoro dell’Eurogruppo, compagine formata dalle seconde linee politiche dei ministeri delle finanze. Le opzioni sono state già discusse nel dettaglio: secondo il ministro dell’economia belga, Steven Vanackere, «fa parte del compito dei governi quello di essere pronti per ogni evenienza».



Ed ecco lo schema: se la Grecia dovesse uscire dall’Eurozona, la Bce si troverebbe immediatamente costretta a interrompere i finanziamenti sul mercato della liquidità.
Nel giro di una notte il sistema bancario fallirebbe, e con esso le imprese. Conseguenza scontata: la corsa dei correntisti alle filiali per recuperare il proprio denaro, spiega sempre Zatterin sulla “Stampa”.
E’ per questo, continua il giornale, che si è pensato di intervenire sulla liquidità disponibile agli sportelli automatici e sulla circolazione dei capitali, cosa che potrebbe essere estesa anche alle persone, dunque con vincoli per i patti di Schengen. Obiettivo: «Rendere impossibile un “impazzimento” dei denari e una diffusione rapida del malessere oltre il confine greco». Persino la Svizzera si è detta pronta ad introdurre nuove misure di controllo sui capitali. «Le fonti – aggiunge Zatterin – sottolineano che si tratta di opzioni teoriche per le quali non è nemmeno chiaro se esista la base legale». Problema numero uno: «L’Unione monetaria è un matrimonio che non prevede divorzio. Da questo deriva che se la Grecia, o un altro paese, pensassero di lasciare il club, la procedura andrebbe inventata». Il panico è davvero dietro l’angolo.
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big_boom

Forumer storico
se chiudono i bancomat allora la polizia deve arrestare tutti i direttori e soci delle banche europee per bancarotta fraudolenta e truffa

p.s. probabilmente in questo caso lo faranno perche' anche a loro bloccheranno il conto ;)
 

tontolina

Forumer storico
Crisi Euro – FMI e BCE all’assalto di Grecia e Investitori privati

Blocco degli aiuti alla Grecia, coinvolgimento detentori obbligazioni in fallimenti banche, le due mosse che FMI e BCE stanno preparando per "incoraggiare" i mercati



Crisi Euro – FMI e BCE all’assalto di Grecia e Investitori privati | Verdemoneta


La Grecia è riuscita a fare un passo decisivo per uscire dall’euro, grazie alla ristrutturazione del debito “allargata” ai privati.
In questo modo ha infatti tolto non poche castagne dal fuoco a BCE e politici europei, inimicandosi gli unici che ancora, per mero interesse ne sostenevano la causa, i creditori privati.
Che non vi sia un politico, pronto a difendere la Grecia all’interno dell’area UE è più che lampante, in queste settimane chi ha parlato di Grecia ? Nessuno !!!
Perché non si parla di un problema ? Per due motivi o non si vuole affrontarlo o non lo si considera un problema.
Ergo sum la Grecia non è più un problema.
Da qui la notizia dello Spiegel, che a dire il vero non è neppure questa grande novità.
Certo che buttarla in piazza proprio ora, per di più da un giornale tedesco, non lascia molta immaginazione e sinceramente si potrebbe considerare alla stregua di un “atto a delinquere” .
Se a questo si somma la dichiarazione di Draghi in merito al coinvolgimento degli investitori privati nei fallimenti di banche Spagna la frittata è fatta.
D’altra parte dopo la ristrutturazione del debito Greco, non c’è da stupirsi che gli investitori privati senior o no che siano, sono diventati l’arma in più per le istituzioni da utilizzare come scudo per limitare i finanziamenti a stati o enti ormai morti e sepolti.
Peccato che in occasione della ristrutturazione greca, la maggior parte degli investitori non l’abbia capita ed il parco buoi sia andato dritto alla mattanza.
 

tontolina

Forumer storico
Crisi Euro – FMI e BCE all’assalto di Grecia e Investitori privati

Blocco degli aiuti alla Grecia, coinvolgimento detentori obbligazioni in fallimenti banche, le due mosse che FMI e BCE stanno preparando per "incoraggiare" i mercati



Crisi Euro – FMI e BCE all’assalto di Grecia e Investitori privati | Verdemoneta


La Grecia è riuscita a fare un passo decisivo per uscire dall’euro, grazie alla ristrutturazione del debito “allargata” ai privati.
In questo modo ha infatti tolto non poche castagne dal fuoco a BCE e politici europei, inimicandosi gli unici che ancora, per mero interesse ne sostenevano la causa, i creditori privati.
Che non vi sia un politico, pronto a difendere la Grecia all’interno dell’area UE è più che lampante, in queste settimane chi ha parlato di Grecia ? Nessuno !!!
Perché non si parla di un problema ? Per due motivi o non si vuole affrontarlo o non lo si considera un problema.
Ergo sum la Grecia non è più un problema.
Da qui la notizia dello Spiegel, che a dire il vero non è neppure questa grande novità.
Certo che buttarla in piazza proprio ora, per di più da un giornale tedesco, non lascia molta immaginazione e sinceramente si potrebbe considerare alla stregua di un “atto a delinquere” .
Se a questo si somma la dichiarazione di Draghi in merito al coinvolgimento degli investitori privati nei fallimenti di banche Spagna la frittata è fatta.
D’altra parte dopo la ristrutturazione del debito Greco, non c’è da stupirsi che gli investitori privati senior o no che siano, sono diventati l’arma in più per le istituzioni da utilizzare come scudo per limitare i finanziamenti a stati o enti ormai morti e sepolti.
Peccato che in occasione della ristrutturazione greca, la maggior parte degli investitori non l’abbia capita ed il parco buoi sia andato dritto alla mattanza.
Goofynomics: Chi si è arricchito con la Grecia e come
Chi si è arricchito con la Grecia e come


(un post telegrafico della serie “pe’ malati c’è la china...”, o, forse, speriamo, della serie “forse non tutti sanno che”. Rimango debitore di risposte a marco e marco, la darò, ma qui si segue il principio “facit indignatio”, e quello che sto per dire serve anche a voi)





Sul blog Voci dall'estero dell’ottima Carmen trovo, a commento di un intervento di Ambrose Evans Pritchard sul ritorno alla dracma (tema sul quale vi segnalo le parole di buon senso dell'Economist) questa sparata di un lettore:
 

tontolina

Forumer storico
Olimpiadi del Bailout. Grecia e Spagna in lotta per l'oro



Scritto da Roberto Fantuzzi
http://www.finanzaelambrusco.it/com...recia-e-spagna-in-lotta-per-loro.pdf?type=rawhttp://www.finanzaelambrusco.it/com...ro.html?type=raw&tmpl=component&print=1&page=http://www.finanzaelambrusco.it/com...pYS1lLXNwYWduYS1pbi1sb3R0YS1wZXItbG9yby5odG1s

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olimpiadi-londra-2012-cerimonia-apertura.jpg
Da diversi giorni si ipotizza che la BCE stia progettando, assieme al fondo di salvataggio EFSF, robusti acquisti dei titoli di stato spagnoli oramai costantemente sopra la ‘pericolosa’ soglia del 7%, indicata dagli analisti quale punto di non ritorno finanziario.
Ma il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Shauble, ha respinto questa ipotesi, in un’intervista al giornale ‘Wel am Sonntag’.
“No questa speculazione non è vera”, ha detto al giornale. Spiegando che è già stato concesso un aiuto sufficientemente ampio (riferendosi ai 100 miliardi di aiuti per le banche iberiche).
‘Le esigenze finanziarie a breve termine della Spagna non sono poi così grandi”, dice l’illustre politico tedesco e continua “ i tassi di interesse sono dolorosamente elevati, ma non cade il mondo se si deve pagare a una piccola percentuale in più ad una qualche asta”.
Ricordiamo che la corte costituzionale tedesca deciderà a settembre sugli aiuti alla Spagna; comunque il ragionamento del ministro è condivisibile anche se il rischio contagio è dietro l’angolo, vedi l’impennata dello spread in Italia. Questo rinvio della corte tedesca a settembre però, è al quanto preoccupante, e non vorremmo fosse legato all’altra questione aperta, cioè la situazione incancrenita della Grecia.
A Shauble risponde a stretto giro di posta il presidente dell'Eurogruppo Junker, che accusa Berlino di "trattare l'Europa come se fosse una sua filiale".

Secondo il primo ministro lussemburghese "non c'è più tempo da perdere: ora dobbiamo rendere chiaro con tutti i mezzi possibili che siamo decisi a garantire la stabilità dell'unione monetaria". Tuttavia, la situazione è sempre nebulosa e continuano ad uscire le voci su un terzo bailout ellenico; ma ciò che ci turba di più è lo stato dell'economia greca, strozzata e impossibilitata a crescere dentro il perimetro dell’euro.
E ci preoccupa il fatto che le banche della Germania e della Francia risultavano essere, fino a poco tempo fa, le maggiori detentrici di titoli di stato greci.
Il problema del debito dei paesi in sofferenza in mano alle banche si somma all’altro spettro e cioè quello dei crediti deteriorati (sofferenze, incagli, crediti ristrutturati e sconfinamenti).


Il punto è, che secondo Basilea 2 le banche devono possedere capitale Tier 1 pari al 6% degli asset rischiosi. Sulla carta questo rapporto dovrebbe limitare la leva bancaria 16 a 1 (1 euro di capitale, ogni 16 euro di prestiti).
Secondo vari fonti del web che citano un’analisi ufficiale del FMI sulle banche UE, questo rapporto è di 26 a 1; la banca d'affari Usa Lehman, quando è saltata, aveva un rapporto di 30 a 1.
 

tontolina

Forumer storico
Il ministero degli interni ha dovuto inviare delle unità antisommossa sull'isola nel corso della notte dove sono scoppiati disordini all'arrivo dei rinforzi.

Da sabato la finanza ha ripreso a controllare i commercianti dell'isola sotto la scorta della polizia e degli agenti della sicurezza ma sotto i fischi degli abitanti e lo sguardo attonito dei turisti.

Si stima che in Grecia lo scorso anno l'evasione fiscale abbia sottratto alle casse dello stato circa 30 miliardi di euro.

Grecia: scoppia rivolta degli evasori nell'isola di Idra
 

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