Grandi artisti non abbastanza noti in Italia (1 Viewer)

baleng

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Per i milanesi è possibile ammirare un paio di sue grandi opere alle gallerie d'italia, nella parte di esposizione permanente dedicata all'ottocento, secondo me tra i migliori esposti.
Quelli delle suore e della madre con i due bambini sulla battigia sono stupendi.
Sono d'accordo, ma è giusto anche sottolineare qualche limite. A differenza della pittura francese dello stesso periodo, che tratta i soggetti con leggerezza pittorica e progressiva smaterializzazione, Sartorio risulta più ancorato alla visione tridimensionale, le sue figure sono ancora molto scultoree - caratteristica che lo accomuna a quasi tutta la pittura italiana di inizio 900, e che sfocerà nella marcia indietro del neoclassicismo e di Novecento, dove i volumi sono quasi tutto.
In fin dei conti, anche i buchi e i tagli di Fontana non riescono a "dimenticare" il realismo della tridimensionalità (lui, poi, era prima di tutto uno scultore), con il risultato che, con l'esclusione relativa di pointillisti e divisionisti, l'Italia ha sostanzialmente saltato una tappa nell'evoluzione storica della pittura. La tappa in cui l'affermarsi della bidimensionalità in pittura (in parte indotta dalla conoscenza delle stampe giapponesi) porta a visioni impostate in maniera del tutto originale, come nelle Ninfee di Monet. Potremmo chiamarla la tappa della leggerezza.
 

baleng

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Durante una ricerca mi sono imbattuto in questa ottima artista, con litografie indiscutibilmente valide.
Ethel Léontine Gabain , poi Ethel Copley , (26 marzo 1883-30 gennaio 1950) fu uno dei pochi artisti del suo tempo in grado di vivere della vendita delle sue litografie . Fece anche incisioni , puntasecca e alcuni poster. Padre litografo francese, madre inglese. Sposò John Copley, altro litografo incallito,

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Aggiungo qualche opera del marito John Copley. Ambedue mancarono nel 1950.

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baleng

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Maxime Maufra 1861-1918
Fece parte della scuola di Pont-Aven (Gauguin, E.Bernard, Sérusier ...) in Bretagna.
Buon pittore, ma per il mio gusto manca di percezione delle atmosfere, di immedesimazione nel senso dell'aria, dell'acqua e dell'ora. Una descrizione colorata più che un vissuto.

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Sempre durante una ricerca è saltato fuori questo svedese che visse in Francia. Allan ÖSTERLIND (1855-1938). Basito e quasi sconvolto per non averne mai sentito parlare. Per me un'ennesima conferma che il periodo della Belle Epoque (più o meno) fu eccezionale nella storia dell'arte, ponendo la Parigi dell'epoca al livello dell'antica Atene e di Firenze e Venezia rinascimentali. Geni e geniacci dappertutto. Ed avendo essi operato molto in grafica, possiamo pure riempircene le case :d:

Allan Österlind - Wikipedia

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baleng

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Sempre più stupefatto, aggiungo ...

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Sembra quasi di aver trovato la controimmagine svedese di Alexandre Lunois, forse solo con meno leggerezza di colore.
 

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