Perchè la classe dirigente italiana non difende la micro e piccola impresa che sono la spina dorsale del nostro Paese? La maggior parte delle volte le risposte sono molto più semplici di quello che immaginiamo, purtroppo le nostre precomprensioni, o meglio le nostre credenze e le nostre strutture mentali c'impediscono di vederle. Probabilmente la nostra classe dirigente non difende il tessuto produttivo del nostro Paese perchè non risponde agli interessi Nazionali, ma a quelli di nazioni estere, Francia, Inghilterra, Germania, Usa tanto per non fare nomi. Se un Paese vuole colonizzare un altro Paese, la prima cosa da fare è catturare la classe dirigente del paese da colonizzare, la quale dovrà occuparsi di dare una copertura ideologica e culturale all'occupazione nemica. Questo è il compito del clero accademico e mediatico, che instillano nell'opinione pubblica un senso di disprezzo per i propri connazionali e un forte senso d'ammirazione verso il popolo colonizzatore.
Purtroppo il nostro Paese si porta appresso un peccato originale difficile da liberarsene, anzi impossibile finchè gli storici ufficiali saranno i guardiani della narrazione e propaganda delle potenze estere. L'Italia purtroppo non nasce per volontà degli Italiani, se non di una sparuta minoranza, ma bensì per volontà di potenze estere, Francia ed Impero di sua maestà Britannica, ed è strettamente connessa con l'inizio dei lavori del Canale di Suez, che fa del Mediterraneo il punto di congiunzione fra l'Oceano Atlantico e l'Oceano Indiano, dove passavano e passano una parte consistente delle merci e delle materie prime del commercio mondiale. Basta guardare la collocazione geografica del nostro Paese, una protuberanza che si estende sul Mediterraneo, per capire che chi controllava e controlla questo Paese, controlla una parte consistente dei traffici marittimi. Ecco perchè per l'Inghilterra e la Francia è sempre stato di vitale importanza controllare e catturare la nostra classe dirigente per piegarla ai loro interessi. Emblematico è il periodo che precede l'ingresso dell'Italia nel primo conflitto mondiale, dove noi senza tanti pudori cambiammo alleati per combattere una guerra contro i nostri interessi e a favore degli anglo/francesi. Nonostante fummo determinanti per la vittoria dell'Intesa, alla conferenza di Versailles fummo trattati come un Paese sconfitto, mentre gli anglo/francesi si spartivano le spoglie dell'impero Ottomano e il suo Petrolio.