Gli attacchi di Conte alla Lombardia sono politici e degni solo di sistemi totalitari (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Difendere Fontana – e perdere la Lombardia
Maurizio Blondet 3 Agosto 2020 0

Nel maggio scorso ho postato un articolo dal titolo “Il problema Fontana”, su come il governatore s’era fatto sopraffare dal covid. Qualche leghista mi ha scritto di vergognarmi.
Ora, grazie a Fontana, la Lega è sulla via di perdere la Lombardia, la regione più potente d’Italia e una delle più avanzate d’Europa.
Salvini lo ha difeso con l’argomento che Fontana non ha rubato un euro di denaro pubblico, e che viene indagato per aver fatto (o tentato) una donazione alla Regione.
Infatti. E’ perfettamente vero, purtroppo. Nel tentativo di far guadagnare qualcosa alla ditta del cognato, Fontana ha: 1) messo a nudo le pudenda del proprio defunto papà e le mutande di pizzo della defunta mamma, attirando l’attenzione pubblica sul tesoretto da 5 milioni piazzato alle Bahamas, rivelazione suicida per qualunque politico; 2) da quel tesoretto ha tentato senza riuscirvi di fare un bonifico da 250mila euro in favore della Dama spa – per giunta “all’insaputa del cognato”, riuscendo invece a 3) ottenere una segnalazione a Bankitalia per quel trasferimento sospetto in base alla normativa anti-riciclaggio, dando così ben fondato motivo alla procura di indagare come atto dovuto. La procura ha posto sotto sequestro le scatole di camici della ditta, bloccandole l’ attività, infliggendo un danno irreversibile ad essa.

Insomma ha gestito gli affari suoi di famiglia con tanta inverosimile goffaggine, con tale indescrivibile incompetenza, da ottenere l’effetto contrario: nuocere alla sorella e rovinare il cognato, la cui ditta andrà probabilmente in fallimento (a questo preludono i sequestri giudiziari) , oltre che naturalmente ledere se stesso, la propria reputazione, che demolisce ogni giorno di più da sé ad ogni nuova dichiarazione.

Non si può far amministrare la Lombardia, caposaldo strategico leghista e regione complessa ed avanzata, ad uno che non riesce nemmeno a fare gli affari suoi privati; che non è capace di essere disonesto. Come dissi allora, Attilio Fontana è un problema di insufficienza mentale, intellettuale e anche giuridica (ma è un avvocato?), da far paura. Paura che in un momento storico cruciale, in una battaglia decisiva da combattere contro il nemico esterno (la UE) e interno (i collabò al potere, i media, la magistratura, il Quirinale) la Lega manifesti una simile “classe dirigente”, sprovveduta e inadeguata al disotto di ogni descrizione.

i media cominciano a gorgheggiare sul tema del “declino” di Salvini e della Lega, e a cantare la “crescita nei sondaggi” della Meloni: tranquillizzante per i potere non perché la Meloni sia un gatekeeper e una venduta (come subito hanno detto quelli della “pancia”), ma perché sa, il potere, che la crescita di Fratelli d’Italia ha un tetto naturale, dovuto alla discendenza dal MSI, non toccherà mai il 30% di Salvini nella sua versione nazionale.

Pensare che Fontana avrebbe potuto essere l’eroe della nuova fase: sarebbe bastato che convocasse nell’aula degli onori della Regione e decorasse il dottor Manera e suoi colleghi di Bergamo, segnalandoli al paese e al mondo per aver corretto la diagnosi e messo a punto la terapia che ha azzerato la letalità del Covid, e reso curabile a domicilio.
Non l’ha fatto, ed ora si capisce perché: la sua povera intelligenza è insufficiente. Insufficiente a qualunque azione politica lucida ed efficace.

Invece di difenderlo, Salvini dovrebbe consigliargli – pubblicamente, non a quattr’occhi – di ritirarsi per un lungo periodo di riposo. Magari alle Bahamas, dove la cara mamma, conoscendo i limiti del figlio, gli ha accumulato di che vivere senza far danni a sé e agli altri .

Dopotutto, Fontana non è stato eletto da alcuna volontà popolare, è solo subentrato a Maroni; che si dimise per ostilità al progetto “Salvini premier” che era un progetto nazionale e quindi non leghista. Il che spiega perché come Zaia, anche Fontana non ha mai espresso un appoggio nemmeno verbale all’avventura nazionale di Salvini; gli hanno invece fatto pressione perché capitalizzasse i voti che aveva guadagnato ( nei sondaggi) e senza il loro appoggio, contribuendo a fargli fare la “scemenza del Papeete. La Lega “Nord” è un partitello di cacicchi locali del 4 per cento; e se Zaia è un cacicco in proprio, Fontana è solo un vice-cacicco di Maroni. Ciò non toglie che quell’ambiente abbia sempre trattato con sufficienza Salvini come ragazzo di bottega. Il dramma è che Salvini si comporta verso di loro proprio così.
 

tontolina

Forumer storico
Conte disse ai giudici che fu una scleta politica
cioè?
voleva i lombardi tutti morti solo perchè Salvini gli era antipatico?


È giallo sui file desecretati: spariti i verbali sulla zona rossa ad Alzano e Nembro

Dai verbali desecretati emerge che il Cts voleva chiusure differenziate. Assenti i dossier più spinosi su Alzano e Nembro

Michele Di Lollo - Gio, 06/08/2020 - 15:33

Sono stati per settimane al centro del dibattito politico. E potrebbero rivelare molto sulla gestione dell’emergenza coronavirus in Italia da parte dei nostri governanti. Ora i famigerati verbali prodotti dal Cts (Comitato Tecnico Scientifico) sul Covid sono stati pubblicati.


Sono online. E sono apparsi questa mattina sul sito della Fondazione Luigi Einaudi. Desecretati. Sono alla base della stesura dei Dpcm del governo durante la pandemia. Atti non più segreti, dunque, che ora faranno luce sulla gestione dell’epidemia.
La novità maggiore che emerge dalla lettura delle oltre 200 pagine è la seguente. Come scrive Repubblica, il 7 marzo scorso con un documento riservato inviato al ministro della Salute, Roberto Speranza, il Cts proponeva al governo di "adottare due livelli di misure di contenimento". Non un lockdwon generale che blindasse l’Italia intera, ma azioni di contenimento differenziate: una riguardante i territori in cui si osservava una maggiore diffusione del virus, l’altra riguardante il resto del territorio nazionale.

Il comitato spingeva, quindi, per azioni più rigorose in Lombardia e nelle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini e Modena, Pesaro Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria e Asti. Due giorni dopo, però, il presidente del Consiglio con il Dpcm del 9 marzo dava il via alla serrata estendendo le stesse misure a tutto il Paese. Senza distinzioni. E senza giustificazioni apparenti.
Dopo la richiesta da parte della Fondazione Einaudi, questi documenti sono stati desecretati e pubblicati. La fondazione aveva chiesto, il 14 e il 18 aprile, l’accesso ai testi degli scienziati. Qualcosa che avrebbe fatto luce sulle misure adottate dal governo fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria. E, soprattutto, avrebbe chiarito la legittimità della compressione delle libertà costituzionali messa in discussione da singoli cittadini e dalle opposizioni.

Il governo si era inizialmente rifiutato di rendere pubblici gli atti. Il 22 luglio scorso, poi, il Tar aveva accolto il ricorso presentato contro questo diniego. Ma l’esecutivo aveva fatto a sua volta ricorso e il 31 luglio il Consiglio di Stato sospendeva l’effetto della sentenza del Tar del Lazio. In sostanza, quello sugli atti del Cts è stato un braccio di ferro andato avanti per mesi e su cui anche l’opposizione aveva dato battaglia.
Il centrodestra, e anche il Copasir, in particolare, chiedevano di renderli pubblici. Queste pagine sono firmate dal comitato istituito con un’ordinanza del capo della protezione civile il 3 febbraio scorso. I cinque verbali sono datati 28 febbraio, 1 marzo, 7 marzo, 30 marzo e 9 aprile 2020. Ma non sono tutti. Mancano, ad esempio, le riunioni dai primi giorni di marzo, quelle della mancata zona rossa ad Alzano e Nembro, in Val Seriana. Fondamentali per ricostruire quelle giornate.

Sull’assenza dei verbali che riguardano la mancata "zona rossa" del Bergamasco sono intervenuti i parlamentari leghisti. In particolare, Roberto Calderoli, Daniele Belotti, Simona Pergreffi e Rebecca Frassini. Tutti originari di quella provincia lombarda. "È inaccettabile che il governo tenga ancora secretati i verbali relativi alla zona rossa di Alzano e Nembro. Chiediamo con forza che venga resa nota anche la parte della documentazione del Cts che è stata consegnata alla Fondazione Einaudi. Presenteremo immediatamente un’interrogazione urgente sia alla Camera che al Senato perché consideriamo grave che non si faccia chiarezza su uno degli aspetti più delicati della gestione dell'emergenza, ovvero la mancata zona rossa in bassa Val Seriana".

C’è un’indagine in corso da parte della Procura di Bergamo, ma è un diritto dei cittadini, dei bergamaschi in particolare, conoscere il contenuto di quei verbali per capire perché prima il governo ha inviato centinaia di carabinieri, poliziotti e militari pronti a chiudere gli accessi ad Alzano e Nembro per poi sospendere tutto optando per la zona arancione in tutta la Lombardia.[Conte disse ai giudici che fu una scleta politica]

"A questo punto - sottolineano gli esponenti della Lega - si faccia chiarezza su ogni aspetto per verificare anche se qualche esponente politico ha fatto pressioni sul governo perché non fosse istituita la zona rossa e se qualche parlamentare o consigliere regionale, oltre a Giorgio Gori quando era candidato governatore della Lombardia, ha ricevuto consistenti contributi da aziende della zona. Tutto legittimo, i bonifici per candidati e partiti politici sono ammessi, ma vista la situazione, le voci e l’inchiesta in corso, è doverosa la massima trasparenza e se qualche parlamentare, magari dell’attuale maggioranza, ha ricevuto un aiuto per la propria campagna elettorale, magari di 10mila euro, da un’azienda, magari di Nembro, ha il dovere verso la cittadinanza di dichiararlo pubblicamente se vuole dare un contributo alla chiarezza. Anzi ci aiuti a chiedere la desecretazione dei verbali del Cts al presidente Conte".

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Virus, niente zona rossa per sei giorni: così ad Alzano e a Nembro c'è stata un'ecatombe

L’evoluzione recente del destino di questi documenti è presto detta. Ieri sera alle 21.15 sono stati trasmessi tramite pec dal capo della protezione civile, Angelo Borrelli, agli avvocati Enzo Palumbo, Andrea Pruiti Ciarello e Rocco Mauro Todero. Il governo, in soldoni, ha fatto un passo indietro, decidendo di rivedere la propria posizione e anticipando il prevedibile esito dell’udienza fissata per il 10 settembre davanti al Consiglio di Stato. Termina così una lunga battaglia sostenuta da molti parlamentari e da gran parte dell’opinione pubblica italiana.
 

tontolina

Forumer storico
da quel che ho capito è che tutti i morti in lombardia sono dovuti all'odio che Conte ha verso Salvini

qualcuno dice che Conte è un bugiardo seriale

ed io ricordo il detto che dice:"chi è bugiardo è anche ladro"
ma ora si potrebbe cambiare in senso biblico e dire:"chi è bugiardo è anche omicida?"
 

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da quel che ho capito è che tutti i morti in lombardia sono dovuti all'odio che Conte ha verso Salvini

qualcuno dice che Conte è un bugiardo seriale

ed io ricordo il detto che dice:"chi è bugiardo è anche ladro"
ma ora si potrebbe cambiare in senso biblico e dire:"chi è bugiardo è anche omicida?"
CTS: "Chiudere Alzano e Nembro" Ma Conte ai magistrati: «Il verbale del Cts? Io non l’ho mai visto»
 
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Conte disse ai giudici che fu una scleta politica
cioè?
voleva i lombardi tutti morti solo perchè Salvini gli era antipatico?


È giallo sui file desecretati: spariti i verbali sulla zona rossa ad Alzano e Nembro

Dai verbali desecretati emerge che il Cts voleva chiusure differenziate. Assenti i dossier più spinosi su Alzano e Nembro

Michele Di Lollo - Gio, 06/08/2020 - 15:33

Sono stati per settimane al centro del dibattito politico. E potrebbero rivelare molto sulla gestione dell’emergenza coronavirus in Italia da parte dei nostri governanti. Ora i famigerati verbali prodotti dal Cts (Comitato Tecnico Scientifico) sul Covid sono stati pubblicati.


Sono online. E sono apparsi questa mattina sul sito della Fondazione Luigi Einaudi. Desecretati. Sono alla base della stesura dei Dpcm del governo durante la pandemia. Atti non più segreti, dunque, che ora faranno luce sulla gestione dell’epidemia.
La novità maggiore che emerge dalla lettura delle oltre 200 pagine è la seguente. Come scrive Repubblica, il 7 marzo scorso con un documento riservato inviato al ministro della Salute, Roberto Speranza, il Cts proponeva al governo di "adottare due livelli di misure di contenimento". Non un lockdwon generale che blindasse l’Italia intera, ma azioni di contenimento differenziate: una riguardante i territori in cui si osservava una maggiore diffusione del virus, l’altra riguardante il resto del territorio nazionale.

Il comitato spingeva, quindi, per azioni più rigorose in Lombardia e nelle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini e Modena, Pesaro Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria e Asti. Due giorni dopo, però, il presidente del Consiglio con il Dpcm del 9 marzo dava il via alla serrata estendendo le stesse misure a tutto il Paese. Senza distinzioni. E senza giustificazioni apparenti.
Dopo la richiesta da parte della Fondazione Einaudi, questi documenti sono stati desecretati e pubblicati. La fondazione aveva chiesto, il 14 e il 18 aprile, l’accesso ai testi degli scienziati. Qualcosa che avrebbe fatto luce sulle misure adottate dal governo fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria. E, soprattutto, avrebbe chiarito la legittimità della compressione delle libertà costituzionali messa in discussione da singoli cittadini e dalle opposizioni.

Il governo si era inizialmente rifiutato di rendere pubblici gli atti. Il 22 luglio scorso, poi, il Tar aveva accolto il ricorso presentato contro questo diniego. Ma l’esecutivo aveva fatto a sua volta ricorso e il 31 luglio il Consiglio di Stato sospendeva l’effetto della sentenza del Tar del Lazio. In sostanza, quello sugli atti del Cts è stato un braccio di ferro andato avanti per mesi e su cui anche l’opposizione aveva dato battaglia.
Il centrodestra, e anche il Copasir, in particolare, chiedevano di renderli pubblici. Queste pagine sono firmate dal comitato istituito con un’ordinanza del capo della protezione civile il 3 febbraio scorso. I cinque verbali sono datati 28 febbraio, 1 marzo, 7 marzo, 30 marzo e 9 aprile 2020. Ma non sono tutti. Mancano, ad esempio, le riunioni dai primi giorni di marzo, quelle della mancata zona rossa ad Alzano e Nembro, in Val Seriana. Fondamentali per ricostruire quelle giornate.

Sull’assenza dei verbali che riguardano la mancata "zona rossa" del Bergamasco sono intervenuti i parlamentari leghisti. In particolare, Roberto Calderoli, Daniele Belotti, Simona Pergreffi e Rebecca Frassini. Tutti originari di quella provincia lombarda. "È inaccettabile che il governo tenga ancora secretati i verbali relativi alla zona rossa di Alzano e Nembro. Chiediamo con forza che venga resa nota anche la parte della documentazione del Cts che è stata consegnata alla Fondazione Einaudi. Presenteremo immediatamente un’interrogazione urgente sia alla Camera che al Senato perché consideriamo grave che non si faccia chiarezza su uno degli aspetti più delicati della gestione dell'emergenza, ovvero la mancata zona rossa in bassa Val Seriana".

C’è un’indagine in corso da parte della Procura di Bergamo, ma è un diritto dei cittadini, dei bergamaschi in particolare, conoscere il contenuto di quei verbali per capire perché prima il governo ha inviato centinaia di carabinieri, poliziotti e militari pronti a chiudere gli accessi ad Alzano e Nembro per poi sospendere tutto optando per la zona arancione in tutta la Lombardia.[Conte disse ai giudici che fu una scleta politica]

"A questo punto - sottolineano gli esponenti della Lega - si faccia chiarezza su ogni aspetto per verificare anche se qualche esponente politico ha fatto pressioni sul governo perché non fosse istituita la zona rossa e se qualche parlamentare o consigliere regionale, oltre a Giorgio Gori quando era candidato governatore della Lombardia, ha ricevuto consistenti contributi da aziende della zona. Tutto legittimo, i bonifici per candidati e partiti politici sono ammessi, ma vista la situazione, le voci e l’inchiesta in corso, è doverosa la massima trasparenza e se qualche parlamentare, magari dell’attuale maggioranza, ha ricevuto un aiuto per la propria campagna elettorale, magari di 10mila euro, da un’azienda, magari di Nembro, ha il dovere verso la cittadinanza di dichiararlo pubblicamente se vuole dare un contributo alla chiarezza. Anzi ci aiuti a chiedere la desecretazione dei verbali del Cts al presidente Conte".

Vedi l'allegato 569330 Virus, niente zona rossa per sei giorni: così ad Alzano e a Nembro c'è stata un'ecatombe

L’evoluzione recente del destino di questi documenti è presto detta. Ieri sera alle 21.15 sono stati trasmessi tramite pec dal capo della protezione civile, Angelo Borrelli, agli avvocati Enzo Palumbo, Andrea Pruiti Ciarello e Rocco Mauro Todero. Il governo, in soldoni, ha fatto un passo indietro, decidendo di rivedere la propria posizione e anticipando il prevedibile esito dell’udienza fissata per il 10 settembre davanti al Consiglio di Stato. Termina così una lunga battaglia sostenuta da molti parlamentari e da gran parte dell’opinione pubblica italiana.
News della settimana (1-7 ago. 2020)
 
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L’OBIETTIVO DEL GOVERNO? DIVIDERE L’ITALIA. Una pessima manovra
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Il governo ha varato la mini-manovra più demenziale del mondo, non solo per la dimensione non strutturale e quasi superficiale delle misure, emesse quasi come se nulla fosse accaduto, ma perchè alcune di queste sembrano costruite Ad Hoc per punire una parte d’Italia, tra l’altro quella più colpita, e premiarne un’altra che, bonta sua, ha il vantaggio di essere il luogo d’origine di buona parte dei ministri. Parliamo della decontribuzione, a carico dello stato. degli stipendi che vale solo per alcune regioni del Sud, e che si dimentica del Centro e del Nord che invece sono stati maggiormente colpiti. Una misura non strutturale (durerà solo fino a fine 2020, ma può essere prorogata al 2025 se la UE approva, cosa non certa), fatta senza un disegno strutturale (non è settoriale, non vuole premiare un certo sviluppo economico, non è un investimento diretto), ma che sembra solo un premio locale dato per favorire la clientela ministeriale.

La cosa non è passata inosservata ed ha fatto incavolare non poco gli industriali:
Il motivo di questa assurda scelta dividente ? Eccovelo qui

governanti.jpg


Avete letto e vi siete dati la risposto del perchè di questa costosa e demenziale manovra:
  • i ministri se ne infischiano del centro e del nord Italia;
  • i ministri capiscono di economia quanto un cavallo di fisica quantistica, cioè nulla.
Tra l’altro un governo serio, che avesse VERAMENTE voluto agire per il Sud a medio-lungo termine avrebbe stabilito delle limitazione settoriali (per non farsi prendere a calci nel sedere da Bruxelles quando vedrà la norma), magari legandola a nuovi investimenti, non a pioggia, rendendola meno costosa e più incentivante. Magari avrebbe potuto anche investire direttamente per salvare qualcosa di un settore, come quello della componentistica auto, che presto andrà letteralmente a quel paese, con decine e decine di migliaia di nuovi disoccupati, , sempre magari, creando qualcosa di veramente innovativo. Purtroppo per fare tutto questo bisogna uscire dall’ottica di rapina che sembra imbevere l’attuale consiglio dei Ministri, disposto anche a spezzare l’Italia pur di non mollare la poltrona per qualche mese.

https://scenarieconomici.it/lobiettivo-del-governo-dividere-litalia-una-pessima-manovra/
 

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