Giorgio Griffa (1 Viewer)

Barlafuss

Forumer storico
Le opere di Griffa mi ricordano un po ' i graffiti preistorici e quelli delle prigioni. Avete in mente le pareti delle vecchie celle in cui i galeotti barravano i mesi/anni di detenzione che mancavano? Comunque il ciclo delle campiture lo trovo abbastanza gradevole sebbene non mi entusiasmi.Ovviamente gusto personale.
 

Loryred

Forumer storico
Nota a margine, quando mi riferivo al corsivo di Acci parte da... Libri che parlano di Griffa, non vorrei mai gli venisse imputata la parte precedente sui miei fortunosi acquisti in rete anch'essi per errore in corsivo. Ho la sensazione che non vada come me a caccia di buone occasioni come ai low cost! :D

Sono in attesa del volume della Corgnati, lo avevo cercato e sono riuscita a trovarlo a 20 Euro + le spese. Non altrettanto fortunata la caccia del Fumagalli a meno di 200 - 300 Euro irreperibile a meno di un fenomenale "fattore C", anzi credevo tempo fa di averlo individuato prenotandolo presso un sito tedesco a costi congrui per poi scoprire che ne avevano fatto richiesta in Italia! Li ho avvisati che era "mission impossible" e mi hanno stornato la cifra versata senza mai più informarmi di una qualche disponibilità per la quale mi avrebbero avvisata.
 

Loryred

Forumer storico
Sono d'accordo per questo a suo tempo feci ad Acci la stessa richiesta di Cris, è importante avere dei riferimenti certi soprattutto da chi conosce in modo veramente approfondito un artista e con un pò di pazienza si trovano testi, magari non nuovi anche spendendo il giusto.

Da non sottovalutare anche i mercatini, dove si trovano parecchie buone occasioni per costruire gradualmente una piccola libreria veramente con pochi Euro di testi e vecchi cataloghi che restano comunque documenti affascinanti, anche escludendo le patinatissime pubblicazioni "bancarie" relative a mostre o collezioni oggi quasi regalate.

Altra fonte informativa per me primaria sono le interviste dirette agli artisti, in testo e video, e le tesi di laurea ad es. Università di Venezia, notizie di prima mano che preferisco di primo acchito ai testi critici e a costo zero.
 

Loryred

Forumer storico
Grazie molte per la segnalazione @Loryred, tenterò anch'io di studiare.
Leggendo su fol pensavo quello che stai dicendo, ma leggendo anche su Schifano, in particolare nello scorso ottobre a pg.1, discussione dal n.2 al n.5, vi era anche una smentita su Griffa da parte di Acci.
Sarà pure, come dici, un guru di Griffa; ma forse non ama farlo sapere ???
E' per questo che ti dà indicazioni in MP ?
Scusa, ma non vorrei crearti problemi……..:love:

Tranquillo, non mi crei alcun problema con "mon amour". ;) Non so a quale "smentita" tu ti riferisca, Acci non ha mai fatto mistero di apprezzare e collezionare Griffa, credo unico artista di cui possiede più opere, per il resto sempre seguendo la logica del "valore incrementale" sostituendo un lavoro con uno sempre di qualità superiore.
Numerosi e ricchi sono i suoi contributi sia nei 3D dedicati a Griffa che alla Pittura Analitica nel suo complesso.

Mi ha dato indicazioni in MP non per ragioni misteriose ma perchè si è creata una grande sintonia e confidenza e conseguente fitta corrispondenza privata che spesso preferiamo al "chiaro"
 

Loryred

Forumer storico
Per completezza alcune opere di Casey Kaplan che trovo davvero di livello, anche se l'artista per primo ribadisce di non operare scelte di tipo estetico.

"...Vale anche qui ciò che osservavo prima a proposito della mia incapacità di selezionare quanto vi sia in me di intuito e di emozione e quanto di ragione e di calcolo. Non ho mai ricercato equilibri cromatici e compositivi, se ci sono non è merito mio."


Giorgio Griffa at Casey Kaplan


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RedArrow

Forumer storico
Quasi quasi 'sto Griffa inizia a starmi simpatico.
Sicuramente crede in quello che fa, e tanto basta a certificarne la serietà, che poi sia un grande (o un genio) è questione dirimere la quale spetta al singolo osservatore. Magari qualcosa al giusto prezzo riesco anche a procurarmi (ma perchè opere così minimaliste devono costare così tanto? Domanda retorica...).
Comunque ... sono mosso all'intervento perchè ho sorriso all'articolo su Griffa della critica d'arte Martina Corgnati che leggo sull'ultimo numero della rivista "Colophon" ed essendo sempre stato affascinato dalla teoria dei numeri non sono riuscito a trattenermi dallo scrivere.
Un ciclo delle opere di Griffa è quello della sezione aurea (sotto). Vediamo che cosa è la sezione aurea (di un segmento).

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Tutti conosciamo i numeri 1,2,3 ... eccetera, e questi si chiamano numeri naturali.
Ma sono solo i più semplici, perchè le definizioni di numero sono molteplici, e ogni insieme numerico 'nasce' per incompletezza del precedente.
Se prendiamo i numeri naturali col segno più e col segno meno otteniamo i numeri interi, che quindi sono +1, +2 e così via ma anche -1, -2, eccetera.
Purtroppo però i matematici non si sono fermati qui e hanno aggiunto i numeri razionali, quelli che si esprimono come rapporto di due interi, quindi 1/2, 1/3 e così via.
Ma ovviamente nemmeno questi bastano, e allora abbiamo i numeri reali, la cui definizione è troppo complessa per poter essere data qui (per chi fosse interessato c'è sempre wikipedia, es. Costruzione dei numeri reali - Wikipedia, io in gioventù ho aderito alla costruzione mediante le sezioni di Dedekind :pollicione:). Basti sapere che la radice quadrata di due è un numero reale.
Ma sopratutto l'insieme dei numeri reali comprende i numeri razionali più un misterioso insieme di altri numeri che si chiamano numeri irrazionali la cui particolarità è che non si possono esprimere come rapporto di due interi.
D'altra parte se si chiamano irrazionali un motivo ci sarà.

Il numero che Griffa ha voluto rappresentare si chiama sezione aurea di un segmento che è appunto un numero irrazionale.
Come si ottiene questo numero e cosa rappresenta?
Per ottenerlo bisogna dividere un segmento di una retta in due parti a e b non uguali, secondo una certa procedura abbastanza semplice, cioè la somma delle due parti del segmento divisa per la prima parte delle due deve essere uguale al rapporto tra la prima e la seconda, cioè (a+b)/a=a/b dove a è la parte più lunga e b è la parte più corta.
Il rapporto tra le due lunghezze (il maggiore diviso il minore) è questo numero magico.

Cos'ha di così particolare e perchè così affascinante?
Questo numero ha sempre affascinato gli uomini di tutte le epoche perchè a quanto pare si trova in natura in maniera diffusa ... a quanto pare anche l'essere umano lo porta con sè, se misuriamo la distanza dalla testa all'ombelico e dall'ombelico ai piedi.
Talmente diffuso che molti pensano che solo Dio può avere avuto una idea così geniale. Io, personalmente, sono agnostico, quindi non faccio testo.

Peraltro questo numero ha anche qualche interessante parentela con altri oggetti matematici come la serie di Fibonacci, che è quella serie in cui ogni numero è la somma dei due precedenti:
1, 1, 2, 3, 5, 8 ...

Deduco quindi che lo scopo di Griffa, se non ha voluto barare, è stato di introdurre nell'opera il mistero, e di farlo proprio tra (e in contrasto a) linee e segni 'ordinati'.
 

RedArrow

Forumer storico
La dott.ssa Corgnati sul numero 53 di Colophon sostiene che:

"Il numero aureo [...] è un dato che ha a che fare con la razionalità perchè simboleggia [...] quell'esperienza così importante che è stato il nostro Rinascimento".
E continua:
"Vi è la Golden Ratio, il numero aureo (forse lo prende un po' in giro usando l'inglese), della ragione. E' la ratio rinascimentale, la ratio italiana, la ratio antica, la ratio perpetua..."

Preciso che Golden Ratio è il titolo dell'opera di Griffa ... e che non si poteva fare confusione peggiore.
Golden Ratio è in inglese la sezione aurea di cui dicevo sopra, quindi nessuna presa in giro da parte di Griffa, e sopratutto ratio in inglese significa appunto 'rapporto' o 'proporzione' (qui si intende tra i due segmenti), mentre la nostra critica d'arte fa confusione con il termine latino ratio che significa 'ragione'. Perchè poi la critica tiri fuori il Rinascimento è presto detto, perchè la sezione aurea fu rispolverata e ristudiata proprio nel Rinascimento. Il punto però è appunto che ratio dell'opera di Griffa non è la ragione del Rinascimento, la quale quindi non c'entra niente, e comunque il Rinascimento non fu solo la riscoperta della ragione ma anche la riscoperta del mistero (es. l'ermetismo).
Mi fermo qua.:p
 
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