Assicurazioni Generali (G) Generali: la cassaforte italiana (1 Viewer)

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Generali chiude 2019 con miglior risultato della storia e aumenta dividendo
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Venerdì 13 Marzo 2020
Generali chiude 2019 con miglior risultato della storia e aumenta dividendo


(Teleborsa) - Generali Assicurazioni ha chiuso l'esercizio 2019 con un utile netto in forte crescita a 2,7 miliardi di euro (+15,7%), mentre l'utile netto normalizzato ammonta a 2,2 miliardi. Escludendo l'onere one-off di 188 milioni dell'operazione di liability management relativa al riacquisto di titoli subordinati, l'utile netto normalizzato si attesta a 2,4 miliardi (+6,6%).
Il risultato operativo è cresciuto del 6,9% a 5,2 miliardi, grazie al contributo di tutti i segmenti di business.

"Generali ha chiuso il 2019 con il miglior risultato operativo della sua storia", ha affermato il CEO Philippe Donnet, citando anche "un'eccellente solidità patrimoniale". Il Regulatory Solvency Ratio infatti si è portato al 224% (217% nel 2018 con +8 p.p.).

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio della Capogruppo relativo al 2019, proponendo anche alla prossima Assemblea un dividendo per azione di 0,96 euro, in aumento di 6 centesimi per azione (+6,7%) rispetto all'anno precedente per un'erogazione massima complessiva di 1.513 milioni. Il payout ratio, escludendo le plusvalenze relative alle dismissioni e l'onere one off di liability management, si attesta al 63,6% (63,3% nel 2018). Il dividendo sarà in pagamento dal prossimo 20 maggio, con data di legittimazione a percepire il dividendo il 19 maggio e stacco cedola a partire dal 18 maggio

Ottimo l'andamento operativo, che conferma per la compagnia triestina la miglior raccolta netta Vita fra i competitor, pari a 13,6 miliardi (+19,6%), e riserve tecniche in crescita a 369,4 miliardi (+7,6%). Nel ramo Danni, i premi lordi raggiungono 21,5 miliardi (+3,9%) ed il Combined Ratio si attesta al 92,6% (-0,4 p.p.), il migliore fra i suoi peer. I premi lordi complessivi sono quindi cresciuti del 4,3% a 69,8 miliardi, di cui 15,2 miliardi a valenza sociale e ambientale, a conferma della sostenibilità della compagnia. L'utile dell'Asset Management sale a 280 milioni (+19%).

"I risultati confermano che siamo pienamente in linea con tutti gli obiettivi del piano strategico Generali 2021", ha commentato ancora Donnet, aggiungendo che questi risultati, ottenuti nonostante il contesto macroeconomico, sono stati raggiunti grazie al contributo di tutte le persone di Generali – dipendenti, agenti e collaboratori – che lavorano per realizzare la nostra ambizione di essere Partner di Vita dei clienti".

"La nostra priorità - ha sottolineato - è accompagnare la crescita del Gruppo con un impegno a lungo termine sulla sostenibilità. Abbiamo definito obiettivi chiari e misurabili focalizzati sull'ambiente – su impatti diretti, prodotti e investimenti – sul benessere dei dipendenti, sulle comunità locali nelle quali operiamo e sui più alti standard di governance".

Facendo riferimento all'epidemia del Covid-19, Donnet ha affermato che, grazie ai risultati, Generali ha "una solida posizione per far fronte all'emergenza" e che "la priorità è quella di salvaguardare la salute e il benessere delle nostre persone garantendo la continuità di tutte le nostre attività e mantenendo pienamente i livelli di offerta e servizio ai clienti".
 

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Generali, netto trim1 -85% dopo svalutazioni Covid-19, operativo +7,6%
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Mercato azionario20 minuti fa (21.05.2020 08:18)

MILANO (Reuters) - Generali (MI:GASI) ha registrato nel primo trimestre un calo dell'85% dell'utile netto rispetto all'anno precedente, dopo 655 milioni di euro di svalutazioni dovute all'impatto di Covid-19 sui mercati finanziari. L'utile netto, pari a 113 milioni, è inferiore al consensus degli analisti, raccolto dalla società, di 379 milioni di euro.
Il risultato operativo di Generali, il dato più guardato dal mercato, è salito del 7,6% a 1,45 miliardi di euro grazie al contributo dei settori Danni e asset management, ha dichiarato la società in un comunicato. Gli analisti hanno previsto un utile operativo di 1,3 miliardi di euro nel consensus raccolto dalla società. Generali vede un utile operativo "resiliente" nel 2020, anche se probabilmente inferiore al dato del 2019, e un impatto negativo della crisi di Covid-19 sull'utile netto.

I premi sono stabili a 19,2 miliardi (+0,3%) con la crescita del Danni (+4%) che compensa la flessione del Vita. Il combined ratio dei Danni scende all'89,5%.

Il Solvency ratio a fine marzo scende a 196% da 224% di fine 2019.

Gli abbonati Reuters possono leggere il comunicato integrale cliccando
Generali, netto trim1 -85% dopo svalutazioni Covid-19, operativo +7,6%
 

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l caso Mediobanca-Generali, Del Vecchio e le mani della Francia sui risparmi italiani
La scalata di Leonardo Del Vecchio a Mediobanca fa discutere e in tanti temono che i gioielli del capitalismo finanziario italiano andranno a finire in Francia. Ecco perché non sarebbe una cosa buona per l'Italia.
di Giuseppe Timpone , pubblicato il 03 Giugno 2020 alle ore 09:40


Mediobanca vanta masse raccolte per circa una sessantina di miliardi e prestiti alla clientela per 46, mentre detiene relativamente pochi titoli di stato italiani, per un controvalore di 3,3 miliardi.

I numeri di Generali, che controlla con quasi il 13% del capitale, si mostrano molto più alti: riserve tecniche per il ramo Vita a oltre 363 miliardi, assets gestiti per quasi 153 miliardi e 60 miliardi di BTp a bilancio.


Chi riuscisse a detenere il controllo di Piazzetta Cuccia e, di riflesso, del colosso assicurativo, metterebbe le mani su centinaia di miliardi di risparmi italiani. E credete per caso che una realtà francese abbia voglia di esporsi all’economia italiana, quando potrebbe portare in patria questa preziosa liquidità e prestarla a soggetti che già conosce e che operano in un tessuto economico di cui ha immediata percezione del rischio?
 
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Generali Assicurazioni, spunta l'ipotesi di un ingresso di Cdp nel capitale

Le mire di Del Vecchio su Mediobanca, primo azionista del Leone di Trieste, hanno messo in fibrillazione le forze politiche, le quali temono che dietro all'operazione si nascondano appetiti stranieri.

 

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Generali, i conti del primo semestre e le stime sul 2020
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Generali: c’entra anche Del Vecchio se è andata all’aria la vendita di Banca Generali a Mediobanca
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TORRE GENERALI, MILANO - MARCO CREMONESI Imagoeconomica

Il passaggio di mano della quota di controllo del 50,17% di Banca Generali dalle Assicurazioni Generali a Mediobanca è saltato, nei giorni scorsi, non soltanto per le condizioni di mercato ma anche perché l’operazione avrebbe trovato in disaccordo alcuni azionisti del Leone di Trieste. Come riferito dall’agenzia Bloomberg, a un certo punto nei mesi scorsi, l’istituto di Piazzetta Cuccia guidato da Alberto Nagel ha valutato attentamente l’acquisto di Banca Generali ma alla fine ha preferito lasciare perdere perché le condizioni di mercato non avrebbero consentito di chiudere l’operazione come Mediobanca avrebbe voluto. Dal momento che Piazzetta Cuccia avrebbe voluto pagare una parte della transazione con titoli del Leone, il riferimento è al prezzo di Borsa delle azioni Generali, crollato quasi verticalmente a marzo nel pieno dell’emergenza da pandemia e poi mai tornato nemmeno lontanamente ai livelli di un anno fa (oggi in Borsa le quotazioni si aggirano sui 12 euro contro i quasi 18 euro dell’ottobre 2019).

Secondo la ricostruzione di Bloomberg, Mediobanca, prima di decidere di abbandonare la partita, avrebbe avuto anche contatti diretti con le Generali. Ed è proprio qui che sarebbero entrati in scena gli azionisti del Leone: stando a indiscrezioni, sia Leonardo Del Vecchio sia Gaetano Caltagirone, soci rispettivamente al 4,84% e al 5,20%, avrebbero manifestato un certo scetticismo a sottrarre alle Generali una partecipata che, anche in un anno difficile come il 2020, garantisce flussi di dividendi importanti (staccherà una cedola di 1,55 euro per azione tra il 15 ottobre e il 31 dicembre 2020 e una cedola da 0,30 euro per azione tra il 15 gennaio e il 31 marzo 2021), tra l’altro abbinati a un prezzo di Borsa che non ha risentito poi così pesantemente dell’effetto coronavirus (oggi Banca Generali a Piazza Affari viaggia in area 26,5 euro rispetto ai 28 euro di un anno fa). La stessa compagnia guidata dall’amministratore delegato Philippe Donnet ha più volte ripetuto di essere estremamente soddisfatta delle performance della controllata.
A ogni modo, è anche in virtù di questa “mossa a tenaglia” di Del Vecchio e Caltagirone che la discussione circa un possibile passaggio di mano della società del risparmio gestito e amministrato non sarebbe nemmeno mai sbarcata nel consiglio di amministrazione delle Assicurazioni Generali.

 

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