io credo che i futures su azioni abbiano un'unico senso: essere estremamente abbinabili per strategie con le isoalpha sullo stesso sottostante. Esempio: invece di comprare un'azione e vendere call sulla stessa, strategia che drena denaro in maniera sostanziosa, perchè tante azioni costano parecchio (le call vendute non necessitano però di nessuna garanzia perchè sono coperte dalle azioni), si potrà per esempio comprare il futures (margine basso) e vendere call (spero anche qui che non venga richiesta nessuna garanzia). Stessa cosa per la vendita di put e lo short sul futures (strategia che con le opzioni credo fosse ben più problematica).
C'è però qualcosa che non mi torna: a me quella di comprare il futures e vendere call sembra una strategia quasi "free lunch" (pranzo gratis):
1) impiego poco capitale (solo quello che serve a longare il futures ed eventualmente a mantenerlo in piedi, e da subito incasso il premio)
2) se l'azione sale forte guadagno all'incirca l'aumento dell'azione fino allo strike più il premio incassato
3) se l'azione stagna mi becco totalmente il premio incassato
4) se l'azione scende io sono all'incirca compensato col premio incassato per la perdita sul long futures
5) se l'azione crolla io perdo, ma incasso totalmente il premio incassato
per perdere soldi occorre perciò un crollo sostanziale del sottostante.
Stessa identica cosa, ma alla rovescia, per la vendita di put e lo short del futures: perdo (ma sono in parte compensato dal premio) solo ed esclusivamente in caso di rialzo consistente del sottostante.
dove sbaglio? O meglio: dov'è l'inghippo?