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Forumer storico
quando le cose in europa e usa vanno male comincia la guerra

non c'e' che dire abbiamo una elite' di criminali
 

tontolina

Forumer storico
quando le cose in europa e usa vanno male comincia la guerra

non c'e' che dire abbiamo una elite' di criminali
Gettati in guerra ( con molte altre profezie )

Di Maurizio Blondet , il 27 agosto 2015 80 Comment


Quasi mi sfuggiva:
“Il generale di Corpo d’Armata Fabio Mini, ex capo di stato maggiore del Southern Command della NATO ed ex comandante delle truppe KFOR in Kossovo, ha ammonito del pericolo di un’escalation di quella che definisce una “Guerra mondiale” già in corso, che può sfociare in un conflitto nucleare. Mini traccia anche un collegamento con la dinamica del potere dei mercati finanziari sugli stati nazionali”…… Sabato 8 agosto 2015 – Ex comandante NATO: si sta preparando lo scontro nucleare | MoviSol

Ora, il generale Fabio Mini è un uomo con la testa sul collo. Nel 2003, quando è stato fatto comandante delle forze NATO in Kossovo (KFOR) , ha raccolto la stima un po’ stupefatta di tutti i comandi alleati per la sua pragmatica flessibilità, con cui aveva riportato l’ordine nella provincia “liberata” (e in mano alla delinquenza ‘patriottica’ dei gangster tipo Hashim Thaci) riducendo nello stesso tempo il numero delle truppe NATO sul terreno, con gran risparmio (e sospiri di sollievo) degli americani ed europei. I suoi interventi, studi, articoli e libri come analista strategico lo segnalano come una figura rara: forse il più intelligente militare che l’Italia abbia avuto da molti decenni (per questo l’Italia l’ha lasciato andare in pensione…). Insomma non è uno che parla vanvera. Se dice cose così gravi, magari i grandi media dovrebbero ascoltarlo. Macché. Lo hanno intervistato solo gli amici di Movisol.
La guerra mondiale già in corso? E dove?
Qui. Dovunque attorno a voi, come dice la pubblicità.
Ci hanno gettato in guerra e non ce lo dicono


Swift Response SWIFT RESPONSE , Si chiama così le mega-esercitazione in corso in tutta Europa. Trionfalmente ed ufficialmente dichiarata “la più grande esercitazione avio-trasportata NATO dalla fine della guerra fredda”, è anche forse la più lunga: iniziata il 17 agosto, finirà solo il 13 settembre.

Ha luogo contemporaneamente in Germania, Bulgaria, Romania ed Italia – sì anche da noi – con la partecipazione anche di truppe francesi, greche, olandesi, britanniche, polacche, spagnole e portoghesi,- senza contare le americane – perché il tutto è sotto il comando della US Army, naturalmente. Nugoli di paracadutisti vengono lanciati, armati di tutto punto, a ridosso dei confini della Russia: perché si tratta evidentemente della più virulenta manovra di provocazione bellica diretta contro Mosca.
In questa gigantesca intimidazione, ha spiegato Manlio Dinucci sul Manifesto, “lo U.S. Army impiega, per la prima volta in Europa dopo la guerra contro la Jugoslavia nel 1999, la 82a Divisione aviotrasportata, compresa la 173a Brigata di stanza a Vicenza. Quella che adde­stra da aprile, in Ucraina, i battaglioni della Guardia nazionale di chiara composi­zione neonazista, dipen­denti dal Ministero degli interni, e che ora, dopo una esercitazione a fuoco effettuata in Ucraina il 6 ago­sto, ini­zia ad adde­strare anche le forze armate «rego­lari» di Kiev.”.
E lì la guerra non è una simulazione: è in corso, a suon di bombe e missili sui civili del Donbass.
Non basta. Prima della Swift Response, g’è stata in agosto la grande manovra bilaterale Usa-Lituania Uhlan Fury, in contemporanea o quasi con una simile in Polonia, una Allied Spirit condotta in Germania, dove hanno partecipato (dice Dinucci) “truppe italiane, georgiane e perfino serbe”.




Adesso ci ritroviamo alleati dei georgiani e dei serbi: lo sapevate?

No, naturalmente no.

Il vostro governo non vi ha informato.

I nostri valorosi partiti d’opposizione, nemmeno.
Men che meno i vostri media che respirano a pieni polmoni la libertà occidentale d’informazione.





E mica basta ancora. Appena finita Swift Response, comincia – dal 3 ottobre “Trident Juncture 2015”, trionfalmente chiamata “una delle più grandi esercitazioni NATO” cui parteciperanno “forze armate di 30 paesi, con 36 mila uomini, 60 navi e 140 aerei”…e dove? “In Italia Spagna e Portogallo”.



Come mai siete in guerra?

L’ha spiegato il generale americano Mark Milley, nuovo capo di stato maggiore, al suo Senato (non al nostro) Perchè “la Russia è una minaccia esistenziale in quanto è l’unico paese con una capacità nucleare in grado di distruggere gli Usa” . Dunque ritenendo la Russia la minaccia esistenziale per gli Stati Uniti, i detto Stato Uniti ci stanno trascinando a combattere la Russia – noi europei, che non consideriamo la Russia una minaccia esistenziale. E dove combattiamo la Russia? Anche quello l’ha prescritto il generale Milley:
«La guerra, l’atto di politica con cui una parte tenta di imporre la sua volontà all’altra, si decide sul terreno dove vive la gente. Ed è sul terreno che l’esercito degli Stati uniti, il meglio armato e addestrato del mondo, non deve mai fallire».




Dunque ricapitolando: gli Usa stanno provocando quella che credono la loro più grave minaccia esistenziale “per loro”, sul terreno “dove vive la gente”: in Europa.
Dove viviamo noi, che non riteniamo la Russia una minaccia esistenziale, ma anzi un partner e un mercato per i nostri prodotti, nonché principale fornitore del petrolio e gas per la nostra economia.



Che ne dite?

Vi è stata ben spiegata questa interessante piega strategica che ci coinvolge così direttamente?

E’ stata mai discussa in una qualunque sede politica?
Pare di no.
Ci troviamo legati alla NATO – trasformatasi in un mostro aggressivo deciso a far la guerra alla Russia sul nostro territorio – allo stesso titolo in cui ci troviamo al collo la pietra dell’euro, che ci sta portando a fondo economicamente, e di un’Europa diventata una grande Prussia dell’obbedienza e del comando e del rigore austeritario, senza nemmeno eccepire.

Siamo trascinati come sonnambuli. In un conflitto che può diventare da un istante all’altro “nucleare”, come grida inascoltato il generale Franco Mini.
Dopo aver letto le previsioni di Irlmaier, non si può sfuggire alla suggestione che tutto avvicini lo scenario che egli “vide”. Una Russia in difficoltà economiche gravi dato il crollo del greggio, impegnata in troppo più fronti di quanto non le consentano attualmente i suoi mezzi, cosciente che non potrà reggere a lungo “alla pari” nella difesa dello spazio vitale contro la Superpotenza che usa tutte le armi della G4G, viene spinta con le spalle al muro; sicché una classe dirigente meno psichicamente salda di quella attuale può ritenere ultima via di salvezza tentare un attacco preventivo a sorpresa, con occupazione di quanto più territorio europeo possibile nel tempo più rapido, onde rendere controproducente il contrattacco americano con armi atomiche “tattiche”, che colpirebbero i cosiddetti alleati.

Nel ’39, il Giappone fu spinto ugualmente spalle al muro dalle sanzioni Usa, che lo lasciarono con riserve di greggio per soli sei mesi, e fu l’attacco preventivo e disperato di Pearl Harbour.






USA e DAESH si scoprono gemelli. Di sangue

In Irak, “i combattenti negli avamposti di combattimento contro l’ISIS continuano a vedere degli elicotteri americani che sorvolano le zone controllate dall’ISIS per paracadutarvi armi e generi di pronto soccorso”, ha detto una fonte dei servizi iracheni all’Agenzia persiana Fars. Aggiungendo che gli elicotteri USA “trasferiscono leader e combattenti feriti dell’ISIS ad ospedali in Siria, o in altri paesi. Ciò avviene nella provincia di Anbar, dove l’aiuto americano ai jihadisti prolunga i combattimenti e dissangua gli iracheni che resistono.
E’ un’accusa che si ripete.

A febbraio, una parlamentare di Baghdad, Al Zameli, ha dichiarato: “Il Comitato di Difesa e Sicurezza del Parlamento iracheno è in possesso di foto di due aerei britannici che precipitati mentre portavano armamento per l’ISIS”.
A marzo, durante un’avanzata significativa di un gruppo di combattenti popolari anti-jihadisti noti sotto il nome di Al Hashab Al-Shabi (anche di questi musulmani che muoiono contro i tagliagole nessuno parla mai), hanno abbattuto un elicottero della US Army che portava armi all’ISIS nell’area della zona occidentale .
http://english.farsnews.com/newstext.aspx?nn=13940602000366
La complicità occulta dell’Impero del Caos con la più orrenda e satanica parodia dell’Islamismo mai vista da secoli, non è solo ripugnante. E’ qualcosa di peggio: una orrenda affinità fondamentale.
Esagero?

“I guerriglieri ISIS discutono sui social media di “ parti di ricambio”, ossia di come commerciare organi estratti da gente che hanno catturato, schiave sessuali o bambini. Così Russia Today
http://www.rt.com/news/313002-isis-sex-organs-slaves/
Come forse si ricorderà, il luglio scorso è stato rivelato che Planned Parenthood, la storica centrale (fondata dai Rockefeller) di promozione dell’aborto in Usa, vende parti di organi di feti umani, ottenuti nelle sue cliniche degli aborti, secondo un listino-prezzi. Si legga qui:
http://www.tempi.it/video-undercover-accuse-aborto-usa-vendono-organi-bambini#.Vd8o3X3LBxU
La distruzione deliberata del sito archeologico di Palmyra – e lo strazio del suo vecchio custode, l’archeologo siriano Khaled Assad di 82 anni, da parte del Califfo rivela una specifica volontà di “costituire un mondo senza alcuna traccia antica”, tipica non solo dell’uomo massa, ma specificamente dell’Homo Americanus – il grande distruttore di ogni società tradizionale, dai pellerossa ai giapponesi, e dei loro segni artistici e del loro passato e prestigio, da Nagasahi a Cassino, sotto le bombe. L’autore Bill Van Auken rileva come l’ISIS stesso, e le ondate immigratorie che inondano l’Europa, sono il risultato delle “guerre sociocide” sferrate dell’imperialismo Usa: guerre che sterminano società intere,
devastandone dalle fondamenta l’ordine sociale, e i cui residui impazziti o umanamente devastati diventano virulenti attori di distruzione – della civiltà in quanto tale.






Americanismo apocalittico


Un altro pensatore importante (dovrò riparlarne), Tomislav Sunic, lungamente vissuto in Usa perché fuggito dal titoismo, ha colto più profondamente nel segno additando l’affinità maligna fra USA e la sua creatura ISIS, nel fondamentalismo pervertito radicale : come l’ideologia jihadista del Califfo che sogna di imporre un unico Islam in guerra mondiale con tutti gli altri essere umani detti miscredenti (e dunque da sterminare), “l’americanismo è un sistema ideologico fondato su una verità unica; un sistema descritto nell’Antico Testamento e in cui il nemico deve essere assimilato al Male (1) …L’America è, per definizione, la forma allargata di un Israele mondializzato e non riservato a una tribù specifica….” (T. Sunic, : Homo americanus. Child of the Postmodern age, BookSurge Publishing, 2007).
Una profonda parentela si rivela in questa maligna complicità che destabilizza il mondo, all’insegna della comune inciviltà. Piacerebbe sapere il nome del ghost writer che scrisse per George Bush Jr. la frase che pronunciò in Texas nel 2000, quando era sull’orlo di scatenare guerre che soffriamo da 15 anni: “Un angelo cavalca il vortice e dirige questa tempesta”. Una profezia a modo suo, che sconcertò per il tono riecheggiante (si disse) “le profezie apocalittiche”. Ma abbiamo una idea più precisa di quale natura sia il nero “angelo” che cavalca il vortice e dirige la tempesta scatenata.
E poiché non sono il solo ad evocar suggestioni, l’amico saggista Gianluca Marletta mi segnala un “kabhar” (un detto) attribuito ad Alì -il nipote del Profeta- che pare evocare questi nostri tempi, come tempi ultimi: ..“Quando vedrete le ‘Bandiere Nere’, non muovetevi! [non seguitele! non accorrete in loro aiuto! perché sono mendaci! non conducono al Vero!]. Poi comparirà una ‘gente debole ed irrilevante’, con i ‘cuori duri’ [crudeli] come pezzi di ferro, essi sono i ‘Compagni dello Stato’, non rispettano nessuna alleanza, né patto alcuno, invitano al Vero senza però appartenere ad esso, si fanno chiamare con i soprannomi e vengono riferiti alle città, ed hanno i capelli lunghi, come i capelli delle donne. [Dureranno] finché non entreranno in contrasto fra di loro, poi Allah, il Vero, manifesterà chi Egli vorrà…”
(Testo arabo: إذا رأيتم الرايات السود فالزموا الأرض، فلا تحركوا أيديكم و لا أرجل كم، ثم يظهر قوم ضعفاء لا يؤبه لهم، قلوبهم كزبر الحديد، هم أصحاب الدولة، لا يفون بعهد و لا ميثاق، يدعون إلى الحق، و ليسوا من أهله، أسماؤهم الكنى، و نسبتهم القرى، و شعورهم مرخاة كشعور النساء حتى يختلفوا فيما بينهم، ثم يؤتي اللّه الحق من يشاء) .


Ma – visto che mi son preso la responsabilità di portarvi nel dubbio campo delle previsioni apocalittiche, faccio ammenda fornendone una che pare non confermare le visioni di Irlmaier. E mentre il contadino bavarese era un normale buon cattolico, questa fu una tedesca stigmatizzata, che ogni venerdì riviveva la Passione di Cristo coprendosi di sangue, e che per quarant’anni – fino alla morte nel 1962 – si nutrì di nient’altro che dell’Ostia eucaristica. Parlo di Teresa Neumann. Secondo una sua biografia, nel 1946 – appariva enorme la minaccia dell’URSS – un GI americano avvicinò la mistica e le domandò se gli Stati Uniti sarebbero stati mai invasi in una guerra. La Neumann avrebbe risposto: “Non ci sarà guerra tra Russia e Stati Uniti. Ma alla fine di questo secolo l’America sarà distrutta economicamente da una serie di cambiamenti brutali della natura”.
Ella intravide “questa età di Caino dove trionferà l’ignoranza, lo spregio della cultura, l’arroganza, l’orgoglio, la violenza, il materialismo”. Disse: “Ho visto bestie orribili, dei grandi del mondo con teste d’asino e corpo di un serpente”. “Ed ho visto l’asino dare ordini al leone. In quel momento, troppi leoni avranno un cuore d’asino e si faranno ingannare”…Mi sembra una buona descrizione di noi europei d’oggi. E politici teste d’asino, ne siamo sovraffollati.


Note
Similmente in Moby Dick, il romanzo fondativo degli Stati Uniti, il capitano in seconda Starbuck, uomo posato e padre di famiglia, implora il comandante Achab di desistere dalla caccia alla balena bianca e far ritorno a casa. Achab risponde quasi in delirio, è pronto a portare la nave e l’equipaggio alla morte, pur di cacciare all’inferno la bestia che lo ossessiona : è chiaro che per lui la balena non è un innocente bruto, ma il Male incarnato, il Serpente dell’Eden. “La Balena Bianca gli nuotava davanti come la monomaniaca incarnazione di tutte quelle forze malvage da cui certi uomini profondi si sentono rodere nell’intimo…Quell’intangibile malvagità che è stata al principio delle cose (…) E questa malvagità Achab non cadeva in ginocchio ad adorarla, ma trasportandone freneticamente l’idea nell’aborrita Balena Bianca, gli si lanciava contro, mutilato com’era”. Potente profezia e metafora dell’Impero del Bene che si lancia contro l’Impero del Male, finendo esso per diventare l’apocalittico l’Impero del Caos. Non a caso Melville dà al suo sinistro eroe il nome di un re biblico maledetto da YHVH. L’intero romanzo è potentemente intessuto di simboli biblici stravolti e rovesciati, com’è la “religione civile” statunitense.
L’articolo Gettati in guerra ( con molte altre profezie ) è tratto da Blondet & Friends, che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme ai suoi consigli di lettura.
 

tontolina

Forumer storico
mentre gli USA+UK pensano a preparare la guerra assassina contro la Russia utlizzando l'Ucraina, addestrando i mercenari come hanno fatto con l'ISIS e ALQAEDA


la Russia presnta la sua faccia umana
Lo ha annunciato un portavoce del ministero russo delle Emergenze. Partito dalla regione di Rostov, porta oltre 1.100 tonnellate di generi alimentari e libri di testo per studenti.
http://sptnkne.ws/DDj




Russia, partito per l’Ucraina un'altro convoglio di aiuti umanitari
it.sputniknews.com|Di Sputnik








come essere umano non ho dubbi.....
 

tontolina

Forumer storico




Nato ed esercitazione Spearhead: a che servono e a chi giovano? - Il Fatto Quotidiano

Un militante del Movimento Cinque Stelle mi ha contattato per segnalarmi che dal 28 settembre (forse spostato al 4 ottobre) fino al 6 novembre si svolgerà in Italia, Spagna e Portogallo la Trident Juncture 2015» (TJ15), definita dallo U.S. Army Europe “la più grande esercitazione Nato dalla caduta del Muro di Berlino”.


Come ci informa il sito dell’agenzia di stampa internazionale Pressenza, “con 36 mila uomini, oltre 60 navi e 200 aerei da guerra di 33 paesi (28 Nato più 5 alleati), questa esercitazione servirà a testare la forza di rapido intervento – Nato Response Force (NRF) – (circa 40mila effettivi) e soprattutto il suo corpo d’élite (5mila effettivi), la Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), enfaticamente soprannominata Spearhead (punta di lancia), in grado di essere schierata in meno di 48 ore per rispondere ‘alle sfide alla sicurezza sui nostri fianchi meridionale e orientale’. In altre parole a intervenire rapidamente, portando la ‘guerra preventiva’, ovunque si ritengono minacciati gli interessi occidentali, in particolare USA, estendendo, quindi, l’azione della Nato ad ogni angolo del mondo”.



L’agenzia sottolinea come, a partire dall’inizio della crisi ucraina, le esercitazioni a ridosso dei confini russi sono più che raddoppiate. “Decine di migliaia di uomini e centinaia di mezzi hanno partecipato alle manovre aereo-navali

nel mar Nero, al largo delle coste sia di Romania e Bulgaria che della Georgia,

nel mar Baltico, al largo della Norvegia e delle Repubbliche baltiche, rafforzando di fatto la presenza navale Nato.
E ancora, esercitazioni terrestri in Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e nei paesi baltici cui si sta accompagnando un crescente processo di riarmo con il trasferimento in questi paesi di centinaia di carri armati, pezzi di artiglieria e altri mezzi militari e l’avvio del programma di dispiegamento della cosiddetta ‘Difesa antimissile’ in Polonia”.



D’altro canto la NATO si prepara anche al ritorno in Libia, a soli quattro anni dall’intervento che permise l’annientamento di Gheddafi dando origine all’attuale situazione di caos senza fine.


Errare humanum est, perseverare diabolicum. La NATO, nell’intento di dimostrare la sua utilità e ragione di sopravvivenza, continua a riproporre la logica di guerra che, negli ultimi venticinque anni, ha prodotto il costante deterioramento della situazione internazionale, specie nell’area mediterranea e medio-orientale, provocando fra l’altro gli esodi di massa che scaricano un numero crescente di profughi disperati nei Paesi europei.
Sciogliere la NATO e rovesciare la logica della guerra costituiscono quindi imperativi prioritari.

Occorre operare per raggiungere livelli di distensione e coesistenza pacifica con la Russia e per debellare il fondamentalismo terrorista sostenendo, come ho più volte scritto, le forze popolari che vi si oppongono, a cominciare dai Kurdi organizzati nel PKK, YPG e YPJ. E smetterla di vendere armi ad Arabia Saudita, Qatar e Turchia che costituiscono le principali fonti della tensione insopportabile che si sta accumulando nella zona.
Questa è la via della pace, ma per percorrerla occorrerà separare i destini del nostro Paese da quelli della NATO, alleanza da tempo inutile e dannosa, ammesso e non concesso che in precedenza, al tempo dell’URSS, avesse una sua qualche utilità.




Come ha scritto Padre Zanotelli: “Da credente e da seguace di Gesù di Nazareth, non posso accettare un mondo così assurdo: un sistema economico-finanziario che permette a pochi di vivere da nababbi a spese di molti morti di fame e questo grazie a una NATO che spende oltre mille miliardi di dollari l’anno in armi e soprattutto con arsenali ripieni di spaventose armi atomiche. “La pace e la giustizia procedono insieme – diceva, negli anni della Guerra Fredda, l’arcivescovo di Seattle, R. Hunthausen. – Sulla strada che perseguiamo attualmente la nostra politica economica verso gli altri Paesi, ha bisogno delle armi atomiche. Abbandonare queste armi significherebbe di più di abbandonare i nostri strumenti di terrore globale. Significherebbe abbandonare il nostro posto privilegiato in questo mondo.”… Perché non pensare a una manifestazione nazionale a Napoli o altrove, promossa da tutte le realtà del movimento per la pace, dalla Rete della pace come dal Tavolo della Pace, dai No Muos come dai No Nato? Tutti insieme perché vinca la vita!

ilfattoquotidiano.it|Di Fabio Marcelli
Nato ed esercitazione Spearhead: a che servono e a chi giovano? - Il Fatto Quotidiano
 

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