Francia: Mercoledì primo agosto entrerà in vigore la Tobin Tax francese (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Poi non dite che la colpa è dei mercati

Monday, 30 July, 2012
in Economia & Mercato, Esteri, Unione Europea

Mercoledì primo agosto rappresenta una data storica. Anzi, solennelle, visto che quel giorno entrerà in vigore la Tobin Tax francese, voluta da Sarkozy e confermata da Hollande. Come spiega un commento di Bloomberg, l’aliquota sarà pari allo 0,2 per cento (doppio di quanto originariamente previsto da Sarkozy), e la gabella applicata alle compravendite dei titoli azionari di società con capitalizzazione eccedente il miliardo di euro (non è dato sapere perché quelle più piccole siano escluse, ma non è importante), oltre che alle operazioni di trading ad alta frequenza ed ai credit default swap “nudi”, cioè quelli in cui si vende protezione senza possedere titoli di debito dell’emittente sottostante.
Il governo francese non farà affidamento su questo strumento per fare cassa, visto che le stime di gettito previste per quest’anno sono pari a 170 milioni di euro, che saliranno a 500 milioni il prossimo anno. E’ probabile che queste stime siano di tipo statico, cioè non prendano in considerazione le reazioni degli agenti economici alla nuova tassazione: tipicamente, spostare l’operatività su piazze estere che non applicano il balzello. Come suggerisce Bloomberg, alcuni investitori faranno ricorso ai CFD (contract for difference) per aggirare il divieto, e ad altre forme di total return swap. Altri si sposteranno fuori confine, altri ancora (tipicamente gli investitori istituzionali “patriottici”) dichiarano fin d’ora che ridurranno la movimentazione dei portafogli, e che comunque le azioni large cap interessate dal provvedimento sono il nucleo centrale di ogni portafoglio, e sono per definizione poco movimentate. Alla fine, con tutta evidenza, il balzello sarà pagato dagli sfigati piccoli risparmiatori, e finalmente alla speculazione verranno spezzate le reni.
E pensate che questo giochino funge da merce di scambio all’euromercato delle vacche, praticamente ad ogni vertice. Se questa gente non capisce quello che accade ma è mossa solo da motivazioni demagogico-populistiche, è difficile incolpare i mercati quando i colpi di mortaio ci arrivano in testa.

da http://phastidio.net/2012/07/30/poi...campaign=Feed:+phastidio/lhrg+(Phastidio.net)
 
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tontolina

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ecco perchè è così amicone di Monti




Hollande? Ma quale progressista, è un massone “Bilderberg”! Di Caelsius Mars

Il j’accuse del Los Angeles Times: Hollande? Ma quale progressista, è un massone “Bilderberg”




Tra qualche giorno Hollande si insedierà ufficialmente come nuovo presidente della repubblica francese. Abbiamo visto in TV la gioia di tanta gente, specie dei giovani, agli Champs Elisèes, a les Tuileries, a la Concorde ed alla Madeleine per l’arrivo all’Eliseo di un socialista, di un rinnovatore progressista. Poco conta per loro che Hollande sia giunto alla meta grazie ad un calcolo politico di Marine Le Pen, la vera trionfatrice delle presidenziali, alla quale, dall’alto dei suoi 8 milioni di voti raccolti, sarebbe bastato muovere un dito per far rieleggere Sarkò.
Ma chi è veramente Francoise Hollande?
Questa domanda se l’è posta Il Los Angeles Times che per tiratura è il secondo giornale delle aree metropolitane degli Stati Uniti, in assoluto il quarto del Paese. In 131 anni di storia si è accaparrato 39 volte il premio Pulitzer del giornalismo, quindi è un giornale autorevole, peraltro molto schierato a sinistra come tutto ciò che arriva dalla California. Da sinistra, il LAT è rimasto stupefatto dal profilo di uomo moderato con grande attenzione alla socialità che Hollande si è costruito, ed ha invitato il celebre commentatore politico statunitense Paul Joseph Watson a tracciare un ritratto del nuovo presidente francese. Ebbene, leggete cosa scrive il politogo americano in un lunghissimo fondo ospitato sul LAT del quale riportiamo qualche stralcio significativo. “Altro che cambiamento rivoluzionario all’Eliseo.
C’è odore di massoneria globalizzata al vertice del potere transalpino. Il neoeletto Presidente francese François Hollande è un globalista convinto”.
Così scrive senza giri di parole il commentatore politico, poi aggiungendo: “Hollande è un altro tirapiedi del Club Bilderberg, come si evince dal fatto che il nuovo inquilino socialista dell’Eliseo è un pro-europeo tutto d’un pezzo visto che ha sostenuto nel 1992 il Trattato di Maastricht ed è un acceso sostenitore dell’Euro. Inoltre, Hollande ha sostenuto la Costituzione Europea in un referendum del 2005, nonostante la maggior parte dei suoi colleghi socialisti avessero deciso di votare contro di essa. Hollande, da portavoce dell’ex Premier Jospin, ha partecipato alla riunione del “Gruppo Bilderberg” nel 1996 ed ha mutuato il linguaggio e la tempra da quello che lui considera il suo mentore, Francois Mitterand.
Il Presidente socialista era un massone di 33° grado (il massimo nel rito scozzese, ndr), lo stesso che commissionò la “Piramide del Louvre”, costruita con 666 pannelli di vetro (simboli significativi delle logge massoniche, ndr). Assieme al Cancelliere tedesco Helmut Kohl (membro del Bohemian Grove, ndr), Mitterand generò il Trattato di Maastricht. Si dice che il Bilderberg sia stato l’artefice della vittoria presidenziale di Mitterand nel 1981″.





Ma c’è di più.


Secondo Watson “il consigliere speciale di Hollande Manuel Valls, altro non è che un ex massone e membro del “Bilderberg”, che appoggia apertamente la creazione di un superstato federale europeo a scapito delle sovranità nazionale. Valls ha più volte pubblicamente invitato la Commissione Europea al controllo dei bilanci nazionali dei Paesi membri dell’Unione Europea (invito poi concretizzatosi nel Fiscal Compact, ndr). In sostanza, secondo Watson, Hollande sarebbe un globalista ed entusiasta sostenitore dell’etica dittatoriale dell’Unione Europea nell’eliminazione di ogni sovranità nazionale (obbiettivo da sempre nel mirino dell’Internazionale socialista dalla rivoluzione russa in poi, ndr). “In definitiva il neo presidente transalpino” – conclude la sua analisi Watson - è un portatore d’acqua al mulino delle élites finanziarie d’Europa e tasserà a sangue la classe media (come ha fatto Monti in Italia, ndr) portando avanti il sacrificio della sovranità nazionale francese sull’altare del superstato europeo.” Altro che contrasto del rigorismo della Merkel! Ecco, questo è Holland, questo è il personaggio dopo l’elezione del quale Bersani ha esclamato : “In Europa c’è voglia di sinistra”. Chissà che s’era bevuto quando lo ha detto. Comunque Hollande si è comportato da perfetto socialista: schermirsi dietro ad una facciata di buonismo democratico, per ingannare la gente con false promesse e mielose lusinghe. Ma a neutralizzarne l’azione politica ci penseranno tra meno di un mese, il 10 giugno, gli elettori francesi ed il Front National di M.me Le Pen. A quel punto spiegheremo a Bersani di cosa hanno veramente voglia le Nazioni d’Europa.










Nota: Cos’è il “Gruppo Bilderberg”.
Il “Gruppo Bilderberg” nasce nel 1952, ma viene ufficializzato due anni più tardi, a giugno del 1954, quando un ristretto gruppo di vip dell’epoca si riunisce all’Hotel Bilderberg di Oosterbeek, in Olanda. La loro idea era quella di costruire un’Europa unita per arrivare a una profonda alleanza con gli Stati Uniti per poi dar vita ad un nuovo Ordine Mondiale, dove potenti organizzazioni sovranazionali avrebbero garantito più stabilità rispetto ai singoli governi nazionali. Fin dalla prima riunione vennero invitati banchieri, politici, prof universitari, funzionari internazionali degli Usa e dell’Europa occidentale, per un totale di un centinaio di personaggi circa. Nessuna parola di quanto viene detto nel corso degli incontri, un paio l’anno, è mai trapelata. I luoghi d’incontro sono tenuti segreti e il gruppo non ha neppure allestito un suo sito web. Secondo esperti di affari internazionali, il “Gruppo Bilderberg” avrebbe ispirato alcuni tra i più clamorosi fatti degli ultimi anni, come ad esempio le azioni terroristiche di Osama Bin Laden, la strage di Oklahoma City, e perfino la guerra civile nella ex Jugoslavia.

Tempo fa, alcuni giornalisti inglesi scrissero nel magazine on-line di Bbc News : “Si tratta di una delle associazioni più controverse dei nostri tempi, da alcuni accusata di decidere i destini del mondo a porte chiuse”. Un altro giornalista inglese, Tony Gosling, scrisse su un quotidiano di Bristol: “Secondo alcune indiscrezioni che ho raccolto, il primo luogo nel quale si è parlato di invasione dell’Iraq da parte degli Usa, ben prima che ciò accadesse, è stato nel meeting 2002 dei Bilderberg”. Ed ecco cosa scrive uno studioso italiano di “ordini di pressione paralleli” e di gruppi e associazioni che agiscono sotto traccia, Giorgio Bongiovanni: “Bilderberg rappresenta uno dei più potenti gruppi di facciata degli Illuminati (una sorta di super Cupola mondiale). Malgrado le apparenti buone intenzioni, il vero obiettivo è stato quello di formare un’altra organizzazione di facciata che potesse attivamente contribuire al disegno degli Illuminati: la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale e di un Governo Mondiale entro il 2012. Il Gruppo recluta politici, ministri, finanzieri, presidenti di multinazionali, magnati dell’informazione, reali, professori universitari, uomini di vari campi che con le loro decisioni possono influenzare il mondo….Un potere nascosto in grado comunque di condizionare i destini del mondo, ovviamente “sponsorizzato” delle star dell’imprenditoria multinazionale, come Coca Cola, Ibm, Hewlett Packard, Fiat, Sony, Toyota, Mobil, Exxon, Dunlop, Texas Instruments, Mutsubishi, per citarne solo alcune.

Queste attività conducono nel 1973, sotto la presidenza “democratica” Usa di Jimmy Carter, alla costituzione di una commissione detta Trilateral ed è il consigliere speciale per la sicurezza del presidente USA, Zbigniew Brzezinsky, il vero deus ex machina dell’organismo. Ad ispirare il progetto, le famiglie Rothschield e Rockefeller, i Paperoni d’America. Un progetto che ha irresistibilmente attratto i potenti del mondo, a cominciare proprio dai presidenti Usa, con un altro democratico, Bill Clinton, in prima fila. Così descriveva Gianni Agnelli le attività della Trilateral: “Un gruppo di privati cittadini, studiosi, imprenditori, politici, sindacalisti delle tre aree del mondo industrializzato (Usa, Europa e Giappone, ndr) che si riuniscono per studiare e proporre soluzioni equilibrate a problemi di scottante attualità internazionale e di comune interesse”. Di diverso avviso il giornalista Richard Falk, che già nel 1978 – quindi a pochissimi anni dalla nascita della Trilateral- scrive sulle colonne della “Monthly Review” di New York: “Le idee della “Commissione Trilateral” possono essere sintetizzate come l’orientamento ideologico che incarna il punto di vista sopranazionale delle società multinazionali, che cercano di subordinare le politiche territoriali a fini economici non territoriali….I bracci operativi di questo turbocapitalismo sono proprio due strutture che dovrebbero invece garantire il contrario: ovvero la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale”. “Entrambi – scrive lo studioso di geopolitica Mario Di Giovanni – agiscono a tutto campo nell’emisfero meridionale del pianeta, impegnate nella conduzione e “assistenza” economica ai paesi in via di sviluppo”.

Scrive ancora Di Giovanni: “Le decisioni assunte dai vertici della Trilateral riguarderanno sempre di più quanti uomini far morire, attraverso l’eutanasia o gli aborti,

e quanti farnevivere, attraverso un’oculata distribuzione delle risorse alimentari.

Decisioni che riguarderanno l’ingegneria genetica, per intervenire nella nuova “umanità”. In una parola, tutto ciò che definitivamente distrugga il “vecchio” ordine sociale, cristiano, per la creazione di un nuovo ordine. Ma tutto questo senza particolari scossoni. Non vi sarà bisogno di dittature, visto che le democrazie laiche e progressiste, condotte da governi di “centrosinistra”, servono già così efficacemente allo scopo. Governi che riproducono – conclude Di Giovanni – una formula già sperimentata lungo l’intero corso del XX° Secolo e plasticamente rappresentata dai passati governi Prodi e D’Alema, espressioni dell’alleanza fra la borghesia massonica e la sinistra, rivoluzionaria o meno”.
di Caelsius Mars

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