FOSSE STATO "STANCHEZZA MEZZA BELLEZZA" ERA FATTA (2 lettori)

Val

Torniamo alla LIRA
Quando saranno disponibili i primi exit poll alle 23.01 di domenica 26 maggio per le elezioni Europee,
ci saranno due elementi fondamentali che riveleranno se i sondaggi fino a oggi sono riusciti a fotografare
al meglio l'andamento dei consensi, o se invece i sondaggisti hanno preso un'altra cantonata,
come successo in occasione della Brexit e delle elezioni americane che hanno eletto Donald Trump.

Come sostiene il signore dei numeri di Bruxelles, l'austriaco Philipp Schulmeister
,
il responsabile delle proiezioni sui seggi dell'Unione europea:

"Bisognerà fare attenzione alla distanza percentuale tra i due più grandi gruppi parlamentari - ha detto al Fatto quotidiano -
quello dei popolari e quello dei socialisti. Sarà molto importante anche vedere quanti seggi otterranno i liberali,
con il probabile innesto degli eurodeputati di Macron".

Le stime degli esperti prevedono sempre che siano i gruppi politici
che da sempre hanno governato l'Europarlamento a decidere gli equilibri della prossima maggioranza.

Ma l'incognita più importante riguarda il risultato dei sovranisti, la vera novità di questa tornata elettorale:

"Grazie al successo in Francia, Italia e Polonia - ha aggiunto Schulmeister -
potrebbero arrivare a un terzo dei seggi totali, aumentando così di circa il 7% rispetto al 2014.
Ma è difficile considerarli un blocco unico, dato che al momento sono sparpagliati in almeno tre gruppi diversi".

Basterebbe un patto di alleanza tra quei gruppi, insomma, per rovinare la festa a chi a Bruxelles ha sempre fatto il bello e cattivo tempo.
 

Val

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Ooooohhhhhhhhh allora si può dire


Non si può dire negro al negro.

Non si può dire che l' integrazione con gli islamici è impossibile.

Non si può dire che i terroristi islamici sono bastardi.

Non si può dire che l' accoglienza va limitata o evitata.

Non si può dire che gli extracomunitari pisciano nelle aiuole e deturpano le città.

Non si può dire che è uno scontro di religione o di civiltà.

Non si può dire che lo stato etico è una cosa da medioevo e che il Corano ispira violenza.

Non si può dire zingaro né rom né nomade.

Non si può dire frocio né finocchio né culattone.

Non si può dire che l' aborto è un orrore.

Non si può dire che l' utero in affitto è orribile.

Non si può dire che i bambini devono avere una mamma e un papà.

Non si può dire che gli infanticidi sono prodotto di crudeltà.

Non si può dire che i femminicidi sono omicidi tali quali ai vecchicidi e agli omicidi.

Non si può dire che la difesa è sempre legittima
.
Non si può dire che il Mezzogiorno è arretrato rispetto al Nord.

Non si può dire che la scuola è diventata un ammortizzatore sociale dove non si impara niente.

Non si può dire che molti giovani sono disoccupati perché non hanno voglia di lavorare.

Non si può dire bamboccioni.

Non si può dire che la famiglia è l' unico baluardo della società.

Non si può dire che le parrocchie sono migliori delle moschee.

Non si può dire che è meglio credere in Dio che in Allah.

Non si può dire che le donne rompono i coglioni.

Non si può dire che gli uomini fanno altrettanto.

Non si può dire che la natura non è democratica per cui non tutti gli individui sono uguali e che l' uguaglianza è un mito.

Non si può dire che la scuola non deve insegnare l' educazione sessuale ma solo a leggere e scrivere.

Non si può dire che il comunismo era una schifezza.

Non si può dire che il fascismo ha fatto cose buone.

Non si può dire che il comunismo e il nazismo pari sono.

Non si può dire che gli israeliani hanno più ragioni dei palestinesi.

Non si può dire che uno è cieco, semmai è un non vedente.

Non si può dire che uno è sordo, al massimo è un audioleso.

Non si può dire spazzino, ma operatore ecologico.

Non si può dire che il clima cambia da sempre e che le glaciazioni sono state una costante.

Non si può dire che i sindacati fanno male ai lavoratori.

Non si può dire che destra e sinistra fanno entrambe schifo.

Non si può dire che il Sud è meno evoluto del Nord.

Non si può dare del terrone a un terrone mentre è lecito dare del polentone a un polentone.

Non si può dire che i partigiani hanno infoibato tanti italiani.

Non si può dire che a guerra finita i bolscevichi hanno continuato a uccidere.

Non si può dire che gli abitanti della penisola hanno votato per anni la Dc per paura dei comunisti.

Non si può dire che i terroristi rossi erano più numerosi e pericolosi di quelli neri.

di Vittorio Feltri
 

Val

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La leggenda del Piave, meglio conosciuta come la canzone del Piave, è una delle più celebri canzoni patriottiche italiane. Fu composta nel giugno 1918 subito dopo la battaglia del solstizio, e ben presto venne fatta conoscere ai soldati dal cantante Enrico Demma (Raffaele Gattordo). L'inno contribuì a ridare morale alle truppe italiane, al punto che il generale Armando Diaz inviò un telegramma all'autore nel quale sosteneva che aveva giovato alla riscossa nazionale più di quanto avesse potuto fare lui stesso: «La vostra leggenda del Piave al fronte è più di un generale!». Venne poi pubblicata da Giovanni Gaeta con lo pseudonimo di E. A. Mario solo alla fine del 1918, a guerra ormai ultimata. Foto dell'epoca, stampe e filmati dal fronte.
 

Val

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Il sistema è colpito e cerca qualsiasi mezzo per rimanere a galla .......

Negli ultimi mesi il Viminale è stato impegnato in diverse "battaglie" con le ong che, salvando i migranti in mare davanti le coste della Libia, li portano in Italia.

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Ma c'è un episodio che nulla ha a che vedere con le ong e che invece riguarda il presunto dirottamento di un rimorchiatore.

La vicenda risale all'8 luglio del 2018.
Il Vos Thalassa soccorre in mare 67 migranti.

Una volta a bordo due di loro, Ibrahim Tijani Bushara e Ibrahim Amid, avrebbero intimato al comandante
di far rotta verso l'Italia abbandonando quella che portava alla Libia.

Infatti il comandante aveva intenzione di riportare i migranti proprio dove erano partiti.

Da qui la presunta minaccia con il segno della gola tagliata.
Un gesto questo che per l'accusa, dopo lo sbarco, venne interpretato come una minaccia e quindi un dirottamento del rimorchiatore.

Ma adesso il Tribunale di Trapani ha ribaltato la vicenda affermando che quel gesto aveva un altro significato: "Se torniamo in Libia ci ammazzano".

Da qui la sentenza spalanca le porte al principio di "legittima difesa" da parte dei clandestini.

Secondo i giudici il ritorno in Libia dei migranti, come riporta il Fatto, metteva a rischio la stessa incolumità dei migranti.

Fate attenzione a questo punto perché è sostanziale: con questa sentenza di fatto si spalancano le porte dei porti che il Viminale tiene chiusi.

Infatti qualunque sbarco da una nave ong di migranti salvati davanti la Libia potrebbe essere inquadrato in questo precedente:
le ong avrebbero il diritto di portare i migranti in Italia per evitarne la morte in Libia. Il tutto appellandosi alla legittima difesa.

Una sentenza, quella del tribunale di Trapani, che va a disinnescare ulteriormente il decreto sicurezza bis
che prevede sanzioni fino a 5500 euro per chi porta in Italia i migranti soccorsi proprio in quel tratto di mare che divide il nostro Paese dalla Libia.

Insomma d'ora in poi la ribellione dei migranti che non vogliono essere riportati in Libia verrebbe inquadrata nella legittima difesa.

Insomma una sentenza mette a rischio la stessa efficacia del decreto sicurezza bis
che nelle ultime settimane ha cerato parecchie tensioni tra i Cinque Stelle e la Lega.

Il braccio di ferro però tra i magistrati e il Viminale di certo non finirà qui...
 

Val

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Assurdo che nel 2019 ci siano dei giornalisti e dei sindacalisti che cavalcano questa notizia con un'unico scopo. Pubblicità per coprire i loro errori.
Su una cosa concordo. Dilettanti allo sbaraglio i 5 stelle. Non finirò mai di ripeterlo, ma con dati oggettivi.

Come fai a convocare un aggiornamento del tavolo il 30 maggio, quando il tribunale ha l'udienza il 24 maggio ? SVEGLIATI DI MAIO.

Ma come fai a dire di "non siamo al corrente dei fatti". ?
C'è una pratica pendente in Tribunale, ci sono le date delle udienze.
E c'era l'udienza per il fallimento.........
Questo articolo è datato 19 APRILE. Altro che " non sapevamo niente".

Più incerta la situazione degli oltre 2mila dipendenti dei 55 punti vendita acquisiti da Shernon Holding;
ad oggi risultano essere aperti solo 47 punti vendita che vedono impiegate poco più di 1800 risorse umane,
i negozi sono sprovvisti di merce, non si è realizzata la ricapitalizzazione di 20mln di euro
che sarebbe dovuta avvenire il 18 marzo scorso e la direzione societaria, senza alcun preavviso,
ha presentato al Tribunale di Milano una istanza di concordato preventivo dichiarandosi impegnata
su più fronti in negoziazioni con i creditori e con possibili azionisti.

L’azienda, a rischio fallimento, avrebbe inoltre una esposizione debitoria pari a oltre 94mln di euro ed entro 30 giorni
dovrà presentare al Tribunale competente un piano industriale che contemperi garanzie per i creditori e impegni certi di risanamento aziendale.

Il tavolo al Mise è aggiornato al 30 maggio; in attesa di conoscere l’esito del Tribunale di Milano,
le rappresentanze sindacali promuoveranno assemblee informative capillari nei luoghi di lavoro.

La segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca ha stigmatizzato
«per la grave situazione determinatasi e per l’evidente stato patologico in cui versano i punti vendita, ormai privi di merce, »
ed ha sottolineato che «i dipendenti hanno ampiamente dimostrato senso di responsabilità, attaccamento al lavoro,
dedizione e spirito di sacrificio confidando in un orizzonte prospettico».

La sindacalista auspica «nell’opera che in questo breve lasso di tempo metterà in campo il pubblico ufficiale nominato dal tribunale meneghino
al fine di far chiarezza sulla situazione e valutare tutte le azioni da porre in essere per salvaguardare i posti di lavoro non disperdendo gli sforzi profusi e le professionalità».

«Attenzione desta anche sull’amministrazione straordinaria che avrebbe dovuto sovrintendere e verificare,
ci chiediamo come si è arrivati a questo punto è come sarà possibile dare credibilità e fiducia ad un brand storico – ha concluso la sindacalista -
Appare evidente che in questo momento possiamo solo attendere gli sviluppi della trattativa al ministero dello Sviluppo Economico».
 
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Val

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Ma non facciamo i finti tonti. La dichiarazione del sindacalista è penosa. Serve solo ad aizzare la piazza....ed ecco lo scopo : le elezioni.

Quando una società viene dichiarata fallita, vengono immediatamente messi i sigilli alle porte.
Per evitare che vengano sottratti documenti e materiali che andranno verificati prima dalla Guardia di Finanza
e poi dal Giudice Fallimentare nominato dal Tribunale. E' la prassi. Cosa credete ? Sei fallito e tieni aperto ?
Sei fallita e l'Azienda ti manda la lettera di licenziamento ? Ma vai a pescar rane. Stupido.

Via social e senza alcun preavviso hanno scoperto che il loro posto di lavoro è stato cancellato dalla mattina alla sera.
E’ un risveglio amaro per i circa 1.800 dipendenti di Mercatone Uno che stamattina hanno trovato le serrande abbassate
in tutti i 55 punti vendita del gruppo in Italia
.

E’ la conseguenza della sentenza con cui, poche ore prima, il tribunale fallimentare di Milano ha decretato il fallimento della Shernon Holding srl.

“E quello che è più grave – dichiarano a caldo alcuni rappresentanti sindacali di categoria presenti davanti ai vari punti vendita -
è che la società non solo non ha comunicato nulla ai sindacati, ma ha tenuto all'oscuro i lavoratori,
ai quali non è arrivata alcuna lettera di licenziamento, e che hanno saputo della chiusura soltanto sui social,
in tarda serata, dai responsabili delle varie filiali. Anche loro aggiornati all'ultimo secondo.
Un comportamento inaccettabile, che necessita di un intervento imminente da parte del ministero".

Il caso Mercatone Uno, a poche ore dall’appuntamento alle urne per le elezioni europee, diventa tema caldo sul fronte politico nazionale.
 

Val

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Mi chiedo perchè devono esserci 2 pesi e 2 misure. Non bisogna aver paura del "diverso". Lo predicano tutti .......

«A Roma – continua il comunicato – non è possibile neanche portare un mazzo di fiori dove è stata assassinata Desirée
perché il verbo immigrazionista non può essere messo in discussione. Roberto Fiore, nostro segretario nazionale,
è stato fermato dalla Digos, caricato e portato in Questura mentre stava recandosi nel luogo dove è stata uccisa la giovane italiana da una banda di immigrati.
A Roma gli antifascisti, di regime e militanti, continuano a difendere immigrazione e clandestini,
ad essere contro la nazione– conclude la nota di Forza Nuova – e nemici del popolo.
Anche oggi sbirri e compagni, uniti dall’antifascismo, hanno sputato su Roma e i romani.
Partigiani ieri, amici della Questura oggi. Oggi come ieri servi dei nemici dell’Italia».
 

Val

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Comanda ancora Scalfaro.

Questa roba del divieto di pubblicare sondaggi nei quindici giorni che precedono le elezioni è una boiata pazzesca.
La volle l’ex presidente della Repubblica contro Berlusconi, quando nacque il defuntissimo governo Dini, fine 1994-inizio 1995,con il ribaltone.
Inizialmente per garantire parità di condizioni tra le forze politiche,
poi “perfezionata” nel 2000 proprio contro le rilevazioni dei sondaggisti. Una legge per trattare gli italiani come imbecilli.

Anche perché i sondaggi circolano ovunque, a partire da quelli fasulli.
Non c’è diffamazione se non sono pubblicati, veri o no che siano. Complimenti al legislatore.
Però, ed è la cosa più ridicola, si possono conoscere gli exit poll – reali? falsi?, chissà –
di chi in questi giorni in Europa ha votato prima di noi.

E i titoli dei giornali su quei “risultati” non “orientano” forse l’elettorato più di un sondaggio?

Scemi pure in Europa
Pensiamoci bene a quanto è scema persino la disciplina comunitaria.
Chi vota prima può diffondere solo gli exit poll e non i risultati reali.
Che poi ci chiediamo a quanti italiani che andranno oggi ai seggi possa fregare qualcosa di come votano gli olandesi…

Perché non se ne può più di un divieto ridicolo che il Parlamento farebbe bene ad abrogare con sollecitudine.

Mentre andiamo a votare, sappiamo tutti sui nostri telefonini, ad esempio, quali sono le cinque forze politiche che si divideranno i seggi europei.
La gara è tra la Lega, i Cinquestelle, il Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
E solo perché i sondaggi sono “segreti” Berlusconi si è permesso il lusso di mentire sui dati a proposito della destra della Meloni.
Stasera sarà smentito lui, ma sarà tardi. E’ un’ipocrisia da spazzare via.

Tiggì peggio dei sondaggi
In pratica siamo tra i pochi proibizionisti del mondo. Il popolo non deve sapere.
Come se fosse un delitto che chi non segue la politica direttamente voglia verificare come la pensa la maggior parte degli italiani.

Che male c’è? Si fa influenzare? E che cosa cambia di grazia? La realtà è che emerge, con quelle norme, il disprezzo per la gente.
Tutti più condizionabili dai numeretti che non, ad esempio, da telegiornali e giornali apertamente faziosi. Le loro fakenews non sono meno pericolose.

In realtà – ed è l’unica verità che conta – i sondaggi orientano più la classe politica che l’elettorato.
E’ proprio in base a quei numeretti che spesso si decidono scelte politiche che altrimenti non si sarebbero prese.
Viviamo il tempo in cui conta più la pancia che la testa.
E manca una politica capace di spiegare quello che vuole fare.

Dicono al popolo “facciamo quello che volete voi”. Ma sempre prima del voto, salvo poi smentirsi una volta a Palazzo.

Intanto, sempre meno gente si reca alle urne.
A conferma dell’assenza di una rappresentazione reale del popolo.

Ma una legge per tagliare i seggi che corrispondono all’assenteismo popolare non la faranno mai.

Ma così è la democrazia a scomparire. E tutto per paura dei sondaggi… Roba da emoticon.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Gli ultimi dati pubblici - e quindi non è una violazione perchè erano già pubblici - . E' solo un riporto.
Sarebbe questa la griglia, da controllare stanotte se ci hanno preso :

Lega tra il 29 e il 30 per cento;

M5S
tra il 23 e il 24 per cento.

PD
in una forbice tra il 21/22 per cento.

Forza Italia
tra 8/9 per cento.

Fratelli d’Italia
tra il 5 e il 6 per cento;

+Europa tra il 3 e il 4 per cento

Il resto, cespugli e cespuglietti, niente da fare, rimarrebbero fuori.
 

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