FOSSE STATO "STANCHEZZA MEZZA BELLEZZA" ERA FATTA (2 lettori)

Val

Torniamo alla LIRA
Non so Voi, ma io - davanti a queste cifre - inorridisco.

4,5 kilometri di strada ferrata in completa pianura. Nessun ostacolo.
110 MILIONI di EURO - capite bene ? 213 MILIARDI di vecchie lire, per coprire 4,5 kilometri.

47 miliardi al kilometro. La fanno d'ora la linea ?

Ma quanto tempo ci vorrà per rientrare da questi costi ? E per cosa ? Per raggiungere Orio al Serio in treno ??????????

Un investimento da circa 110 milioni di euro (almeno secondo le ultime stime) per quasi cinque chilometri di binario.
«Il confronto – si legge nel comunicato stampa inviato dalla società - ha consentito di approfondire gli aspetti tecnici
legati alle caratteristiche e funzionalità dell’opera, evidenziando i vantaggi logistici e competitivi attesi,
attinenti l’accessibilità allo scalo e la possibilità di garantire relazioni dirette con le rete Alta Velocità attestata su Milano».
 

Val

Torniamo alla LIRA
Una beffa per tutti.

Insomma, la toppa peggio del buco (dell'ozono).

L'aviazione in toto è da sempre nel mirino degli ecologisti di tutto il mondo,
che imputano alle rotte aeree le ingenti emissioni di anidride carbonica
e altre di aostanze inquinanti e dannose per l'atmosfera.
"Accuse" fondate che negli anni hanno portato la tecnologia,
le compagie e gli aerei ad abbattere di circa il 70% le emissioni inquinanti,
ottenendo così un soddisfacente e più che buon risultato.

LaVerità fa un esempio: oggi un Boeing 747 che percorra la distanza tra Parigi e New York
emette meno della metà dei gas nocivi rispetto a quanto facesse nel cinquant'anni fa
e con lo stesso numero di passeggeri a bordo.
Ovviamente, il numero dei voli mondiali, dal 1969 a oggi, si è decuplicato

Ma per qualcuno – il 70% in meno - non è comunque e mai abbastanza, per qualcuno si può, anzi, si deve fare di più.
Però, si sa, il troppo stroppia e chi troppo vuole nulla stringe.
Ecco, proverbi a parte, ecco allora il clamoroso autogol, causato dai tanti-troppi obblighi imposti dalle politiche comunitarie (ed ecologiste).

Per esempio. "la stretta prevista dai 41 Stati membri di Eurocontrol (l'ente europeo per la gestione dello spazio aereo),
impedisce l'armonizzazione completa dello spazio aereo, e nonostante l' organo preposto sia comunitario,
ogni nazione opera con i suoi enti nazionali. Così è bastato lo sciopero dei controllori francesi del marzo scorso
perché i molti voli provenienti dall'area Atlantica abbiano dovuto attraversare completamente il cielo europeo
senza poter fruire di rotte ottimizzate, con il risultato di aumentare sia i tempi di volo, sia i consumi di carburante per poter arrivare a destinazione".
Capito? Più chilometri percorsi, più avgas consumato, più inquinamento.

Inoltre, un'altra misura che di fatto va contro il risparmio di carburante, accrescendo le emissioni inquinanti,
sono tutte le procedure antirumore richieste per il sorvolo dei centi abitati limitrofi alle traiettorie di decollo.
Procedere che obbligano i piloti a seguire traiettorie più verticali e dunque richiamando maggior potenza dal motore.

E se si vuole avere più potenza…sì, esatto: si consuma più benzina…
 

Val

Torniamo alla LIRA
Se scrivo "checca isterica" vengo perseguito ? Ma è la verità.
Uno che se ne esce con queste affermazioni, come lo si può definire ? Basta guardare il video.

Durante la trasmissione Dritto e rovescio, la Santanchè, insieme al collega esponente del Partito Comunista,
Marco Rizzo, si sono dichiarati contro l'Unione europea.

Una posizione che è stata aspramente criticata da Cecchi Paone:

"L'Europa è nata per cancellare gli orrori dei fascisti e dei comunisti.
Grazie all'Europa non ci sono più persone torturate e perseguitate ed è una grande e bellissima opzione di libertà e serenità".

Il giornalista, quindi, ha apertamente accusato Daniela Santanchè di essere una “fascista”, ma l’intervento di Paolo Del Debbio non si è fatto attendere.

"È fuori di melone, non lo ascolti”, ha detto il conduttore, senza riuscire a zittire Cecchi Paone
che ha proseguito nella sua invettiva contro la rappresentante di Forza Italia.

"È fascista, ha fondato il partito delle fiamme tricolore", ha continuato con veemenza Cecchi Paone al quale Del Debbio ha dato del "pirla".

I toni tra i due si sono alzati in modo imprevisto e il giornalista, alzatosi in piedi, ha lanciato un appello ai presenti.

“State attenti perché tutti voi sarete perseguitati da fascisti, nazisti e comunisti – ha detto Cecchi Paone rivolgendosi al pubblico -
L’Europa è la vostra fortuna, la vostra garanzia. Senza Europa siete tutti in galera!”.
 
Ultima modifica:

Val

Torniamo alla LIRA
Ma chi sono questi ?

L'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa non ha riconosciuto la nuova formazione del gruppo parlamentare.
Per il momento non sono ancora state rese note le motivazioni che hanno portato a questa decisione.

Il Consiglio d'Europa non fa parte delle istituzioni dell'Unione europea,
ma è considerata la più importante organizzazione di difesa dei diritti umani nel continente.
Di esso fanno parte 47 Paesi, dei quali 28 aderiscono all'Unione europea.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Basta sapere che ne parte la Turchia, paese che ha la "democrazia" nel suo DNA.........ahahahahahahah dimenticavo, pure l'Ucraina.....ah già, molti paesi europei
.....federazione russa ??????
 

Val

Torniamo alla LIRA
Lista dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa con data di adesione:

  • Albania (13.07.1995)
  • Andorra (10.10.1994)
  • Armenia (25.1.2001)
  • Austria (16.04.1956)
  • Azerbaigian (25.1.2001)
  • Belgio (5.5.1949)
  • Bosnia-Erzegovina (24.04.2002)
  • Bulgaria (7.5.1992)
  • Cipro (24.5.1961)
  • Croazia (6.11.1996)
  • Danimarca (5.5.1949)
  • Estonia (14.5.1993)
  • Ex-Repubblica jugoslava di Macedonia (9.11.1995)
  • Finlandia (5.5.1989)
  • Francia (5.5.1949)
  • Georgia (27.4.1999)
  • Germania (13.7.1950)
  • Grecia (9.8.1949)
  • Irlanda (5.5.1949)
  • Islanda (7.3.1950)
  • Italia (5.5.1949)
  • Lettonia (10.2.1995)
  • Liechtenstein (23.11.1978)
  • Lituania (14.5.1993)
  • Lussemburgo (5.5.1949)
  • Malta (29.4.1965)
  • Moldavia (13.7.1995)
  • Monaco (5.10.2004)
  • Montenegro (11.05.2007)
  • Norvegia (5.5.1949)
  • Paesi Bassi (5.5.1949)
  • Polonia (29.11.1991)
  • Portogallo (22.9.1976)
  • Regno Unito (5.5.1949)
  • Repubblica Ceca (30.6.1993)
  • Romania (7.10.1993)
  • Federazione Russa (28.2.1996)
  • San Marino
  • Serbia (03.04.2003)
  • Slovacchia (30.6.1993)
  • Slovenia (14.5.1993)
  • Spagna (24.11.1977)
  • Svezia (5.5.1949)
  • Svizzera (6.5.1963)
  • Turchia (9.8.1949)
  • Ucraina (9.11.1995)
  • Ungheria (6.11.1990)
 

Val

Torniamo alla LIRA
Eccolo qui il rapporto di cui nessuno parla .......

Nel primo trimestre 2019 la variazione netta sui rapporti di lavoro a tempo indeterminato
(assunzioni più trasformazioni meno cessazioni) risulta positiva per 241.147 contratti (+126,3 sui primi tre mesi del 2018).

Lo si legge nell'Osservatorio Inps sul precariato.
Si conferma il boom delle trasformazioni da tempo determinato a indeterminato passate dalle 125 mila a 219 mila (+75,5%).

Nei primi tre mesi le assunzioni totali dei datori di lavoro privati sono state 1.661.000 con un calo del 9,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, ha spiegato l'Inps, in crescita risultano i contratti a tempo indeterminato,
i contratti di apprendistato e i contratti di lavoro intermittente. In evidente diminuzione risultano invece i contratti di somministrazione (-36,3%).

Nel corso dei primi tre mesi del 2019 si conferma, rispetto al 2018, l'incremento delle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato,
che risultano quasi raddoppiate (da 125.000 a 219.000: +94.000, +75,5%).
Un lieve incremento si registra per le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (+7,0%).

Le cessazioni nel complesso sono state 1.318.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2018:
la riduzione ha riguardato le cessazioni di contratti in somministrazione, di rapporti a termine e di rapporti a tempo indeterminato;
in crescita sono invece le cessazioni di rapporti con contratto intermittente e di contratti in apprendistato.



23 maggio 2019
 

Val

Torniamo alla LIRA
Partiamo dall’inizio.
Da quella notte tra il 7 e l’8 aprile dell’anno scorso che ha segnato uno dei momenti di massima tensione nella guerra in Siria.
L’aviazione russa e quella sirana stanno bombardando Douma, uno dei più importanti centri abitati della Ghouta orientale,
mentre le truppe di terra avanzano faticosamente.

In questo fazzoletto di terra non lontano dalla capitale sono asserragliati i miliziani dell’Esercito dell’islam,
una fazione radicale che, in passato, si è resa protagonista di crimini efferati contro le minoranze religiose
ed è proprio da quei sobborghi che i jihadisti continuano a far piovere missili e colpi di mortaio sulla capitale Damasco.


Donald Trump traccia la sua linea rossa e annuncia che gli Stati Uniti
sono pronti a bombardare la Siria nel caso in cui si dovessero verificare attachi chimici.

Ed è proprio quello che accade nella notte tra il 7 e l’8 aprile.
Le immagini diffuse dai civili di Douma sono tremende.
Donne e bambini sono costretti a indossare delle maschere per continuare a respirare e molte persone appaiono con la bava alla bocca.

Subito si punta il dito contro Bashar al Assad, accusato – ancora una volta – di aver usato le armi chimiche contro il suo stesso popolo.
Un crimine tremendo che deve essere punito.
Per questo motivo, gli Stati Uniti, subito appoggiati da Francia e Gran Bretagna, bombardano la Siria.
Ma non subito. Il mondo rimane col fiato sospeso per sei giorni, fino a quando – il 14 aprile –
i missili da crociera americani illuminano il cielo per poi impattarsi contro un presunto sito usato dal regime per sviluppare armi chimiche.

Nel frattempo, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimche (Opcw) comincia ad indagare.

Non senza difficoltà dato che, almeno all’inizio, i suoi ispettori finiscono prima nel mirino di alcuni uomini armati
(ad oggi non si sa ancora con certezza se a sparare furono i governativi oppure i ribelli) e poi rallentati nel loro ingresso a Douma.
Insomma, la verità era ancora lontana in quei giorni di metà aprile e anche oggi pare ancora un lontano miraggio,
in quanto i rapporti dell’Opcw hanno sì negato la possibilità che Assad abbia usato dei gas nervini,
ma hanno lasciato invece intedere che potrebbe aver usato del cloro. Fin qui la storia.

Ma la cronaca di questi giorni aggiunge un nuovo tassello a questa vicenda non priva di ombre.

Qualche giorno fa, il sito Syria propaganda media, che già nel nome lascia intedere la sua vicinanza al regime di Assad,
ha diffuso un documento stilato da Ian Henderson, uno dei tecnici dell’Opcw,che in alcuni punti contrasta con la versione diffusa dall’Opcw,
soprattutto quando si legge :

“Le dimensioni, le caratteristiche e l’aspetto dei cilindri e la scena circostante gli incidenti erano incoerenti
con quanto ci si sarebbe aspettati nel caso in cui uno dei due cilindri fosse stato lanciato da un aereo (…)
In sintesi, le osservazioni sulla scena dei due luoghi, insieme all’analisi successiva,
suggeriscono che vi è una maggiore probabilità che entrambi i cilindri siano stati posizionati manualmente
in queste due posizioni anziché essere stati lanciati dagli aerei”.

Ovvero: sarebbero stati i jihadisti dell’Esercito dell’islam a posizionare i cilindri contenenti il cloro
in una zona precedentemente bombardata dai governativi per far ricadere la colpa su Assad e scatenare così la reazione americana.
 

Val

Torniamo alla LIRA
L’esistenza di questo documento è stata rivelata al grande pubblico da Peter Hitchens, sul suo blog sul Mail Online,
che, data la fonte iniziale (come detto, certamente non imparziale), si è subito premurato di conttatre l’Opcw,
ottenendo una risposta molto articolata che si conclude con le seguenti parole:

“In base alle sue politiche, il segretariato tecnico dell’Opcw sta conducendo un’indagine interna
sul rilascio non autorizzato del documento in questione”.

Che in soldoni significa: il documento è genuino ed è nostro.

Cos’è successo a Douma?
Ancora oggi, a oltre un anno di distanza, non è possibile sapere con certezza ciò che è successo a Douma.

Probabilmente, nemmeno l’Opcw lo sa, come testimonia il documento citato.

Del resto, come ha scritto Robert Fisk sull’Independent, “in tutti i casi di questo tipo, è necessario capire
che la ricerca di prove di un attacco chimico è notoriamente complessa. È necessariamente una scienza inesatta.
Diversamente dai frammenti delle bombe, le schegge di proiettile, le basi d’appoggio dei mortai
, i codici informatici dei razzi o i manuali delle armi, i gas non riportano nessuna pratica etichetta che possa rivelare i proprietari dei manufatti”.

Quello che testimonia questo documento è che, come riporta lo stesso Fisk,
all’interno dell’Opcw c’è una maggioranza di scienziati che è arrivata alla conclusione
che i cilindri di ‘gas’ siano passati attraverso il tetto e una minoranza che non lo crede.

Come dimostrano gli stessi documenti dell’Opcw, di fronte a notizie di presunti attacchi chimici bisogna fare molta attenzione.

E lo prova anche lo smentito attacco chimico a Idlib di cui è stato incolpato Assad lo scorso 19 maggio.

Attacco chimico che, però, non c’è mai stato.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Altro che più arrivi a maggio: ecco i veri numeri degli sbarchi

“Gli sbarchi sono diminuiti dell’86.83% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”:
sono fonti del Viminale a ribadire un dato visto profondamente al ribasso se paragonato a dodici mesi fa.


Un modo, quello del ministero dell’interno, per replicare a chi da più parti inizia a parlare
di possibile grande aumento del fenomeno migratorio in questo mese di maggio,
alla luce delle ultime tensioni con le Organizzazioni non governative e degli ultimi sbarchi tra Lampedusa e l’agrigentino.

Il dato fornito dal dicastero aggiornato al 24 maggio 2019, parla di complessive 1.425 persone approdate in Italia
a fronte delle 10.817 arrivate nel nostro paese dal 1 gennaio al 24 maggio 2018.

Dunque un calo, tengono a precisare dal ministero dell’interno, che arriva all’86% complessivo
e che appare in linea con la diminuzione già registrata negli ultimi mesi dell’anno passato.

Dal Viminale si prova a rispondere ai recenti allarmi, ponendo in primo piano anche il raffronto tra arrivi e rimpatri nel 2019:
“In questo anno. Per la prima volta si contano più persone rimpatriate che arrivate”.

Se il numero di chi sbarca infatti si ferma a 1.425,
nel 2019 ad essere rimpatriati sono complessivamente 2.530 soggetti:
tra questi 2.408 lasciano l’Italia forzatamente, 122 invece raggiungono i propri Paesi d’origine su base volontaria.

Il dicastero cerca di stoppare sul nascere possibili voci circa un’impennata degli approdi,
dimostrando il contrario e mettendo in evidenza come anche sui rimpatri si inizia a muovere qualcosa.

Eppure certamente la preoccupazione non manca:
se da un lato l’arrivo della primavera rende fisiologico un aumento dei flussi migratori,
dall’altro l’attivismo ritrovato delle navi delle organizzazioni non governative
e la persistente crisi militare a Tripoli sembrano creare i presupposti per un’accentuazione del fenomeno.

Per il momento i numeri dell’emergenza pronosticata ad aprile, quando in Libia inizia la battaglia per la presa della capitale,
non sembrano esserci ed i dati sulla diminuzione dei migranti arrivati in Italia appaiono in linea a livello percentuale
con gli ultimi mesi del 2018. Ma i prossimi mesi rischiano di essere “più caldi” e non solo sotto il profilo climatico.

In parole povere, il Viminale evidenzia come il calo dei flussi oramai è una costante
ma al tempo stesso negli uffici del ministero si studiano piani per contrastare eventuali aumenti

. Il tutto ovviamente al netto di cambiamenti politici che, vista l’attuale situazione, occorre pur sempre mettere in conto.
 

Users who are viewing this thread

Alto