FOSSE STATO "STANCHEZZA MEZZA BELLEZZA" ERA FATTA (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Ecco a cosa può portare l'ignoranza.......

I bambini della prima elementare della scuola Salvo D’Acquisto di San Donato
nella festa di fine anno canteranno l’inno per il clima “Sing for the climate”,
ma ad alcuni genitori non piace che i loro figli prendano parte ad un coro accompagnato dalle note di “Bella ciao”.

La critica che si è alzata ha comunque creato un clima di incertezza tra qualche insegnante
che si è chiesta se sia giusto andare avanti con la scelta che è stata intrapresa.

Ma il preside Carlo Massaro, di fronte all’invito scritto di una mamma a cambiare canzone, afferma determinato:
«I bambini di tutta Europa stanno cantando questa canzone che è diventata virale,
in quanto parla di una nuova resistenza, che è quella condotta da un movimento composto perlopiù da giovani
che è impegnato a livello mondiale contro i cambiamenti climatici».
 

Val

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All'avanguardia siamo....forse sarebbe il caso che il signor presidente si occupasse di più
dei servizi forniti dalla sua struttura......agli sportelli girano degli incompetenti che a domanda
rispondono cercando la risposta in internet ....ahahahahahh

Pasquale Tridico, pupillo di Luigi Di Maio, è stato nominato ufficialmente presidente dell'Inps.

Manca, invece, la nomina del consiglio di amministrazione, prevista dal decreto di quota 100
e, come spiega La Verità, al momento Tridico ricoprirà il ruolo di commissario.

Praticamente sarà un 'uomo solo al comando' (esattamente come il suo predecessore Tito Boeri)
e ha già dato un imprinting chiaro all'Istituto di Previdenza.

Marcatamente pentastellato per quanto riguarda le materia come il lavoro e l'assistenza.

"Sono favorevole al salario minimo integrato con la contrattazione collettiva",
ha detto Tridico lo scorso 8 maggio in commissione Lavoro al Senato,
snocciolando alcune cifre a suo favore: "Il 22% dei lavoratori si trova sotto la soglia dei 9 euro l' ora e l' 11% è sotto i 7 euro".
Nell'ultima conferenza dei direttori dell'Inps, poi, il neopresidente ha annunciato la creazione di una nuova struttura:

la Direzione centrale per la Povertà

che, scrive La Verità, dovrà trovare un equilibrio tra il reddito di cittadinanza, le pensioni di cittadinanza e il salario minimo.

In pratica l'Inps si occuperà sempre meno di pensioni e sempre più di politiche assistenzialiste.
 

Val

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Il problema vero è che in Italia c'è un carrozzone ENORME di gente impiegata in attività IMPRODUTTIVE....
 

Val

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Cervelli all'avanguardia....per affossare il paese......

C'è una "circolare segreta" che i grillini hanno già messo sul campo.

Il ministro avrebbe dato già l'incarico all'Ispettorato nazionale del lavoro di dar seguito alle indicazioni sul salario minimo.

Una nuova strategia per la campagna elettorale che porta al voto di domenica
e che di fatto risponde al chiodo fisso leghista della flat tax.

La circolare voluta fortemente da Di Maio e che porta la firma di Leonardo Alastra, direttore dell'Ispettorato,
"dà la sua interpretazione sui criteri che gli ispettori devono seguire quando vanno a controllare le aziende che incassano incentivi pubblici", spiega il Corriere.

Di fatto vengono date indicazioni chiare per le ispezioni che verranno declinate con nuove direttive che entrano sempre più nel merito delle retribuzioni:
"Il personale ispettivo dovrà svolgere un accertamento sul merito del trattamento economico/normativo effettivamente garantito ai lavoratori"
e "non un accertamento legato ad una formale applicazione del contratto sottoscritto dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro
e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale".
 

Val

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«Terroni votatemi», si legge su un manifesto in cui figura in primo piano il volto del ministro dell’Interno e leader del Carroccio, Matteo Salvini;

«Onesti quando ci pare», gli fa virtualmente eco a poca distanza un secondo, che immortala questa volta il ministro del Lavoro e leader dei cinque stelle, Luigi Di Maio in una smorfia a dir poco beffarda.

Platealmente dei falsi, i cartelloni elettorali che prendono di mira i due vicepremier, che stanno animando un caso firmato emblematicamente #castigat,
che riprende una notizia lanciata anche dalle pagine locali de la Repubblica, «riporta al latino “castigat ridendo mores”,
che indica la capacità di denunciare caratteristiche e fatti tramite la satira». Dunque solo satira elettorale?

Chissà: certo che il fatto che indaghi la Digos farebbe pensare a qualcosa di più.
E del resto sui poster “incriminati” appaiono i due volti di Salvini e Di Maio corredati da didascalie irriverenti che recitano ora «più armi nelle scuole»
– riferito alla politica di sicurezza del ministro dell’Interno – ora, «stupido ma onesto», che sarebbe l’auto-definizione che nello slogan pubblicitario taroccato
riserverebbe al ministro del Lavoro grillino.
 

Val

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La paura fa 90. A loro. Ed allora cercano di far paura a noi. .....ma noi dobbiamo dire basta all'inchino prono.
Domenica ci sarà da scegliere.
Da "diversamente europeista" immaginate già chi voterò........

La sfida per la prossima Commissione europea è già iniziata.
Il problema è che all’Italia spetterebbe un commissario. Il modo per salvarsi dovrebbe essere quello di puntare tutto su uno in campo economico.

L’allarme risuona da parecchi mesi nelle stanze di Palazzo Chigi, ma l’isolamento cui è costretto il nostro governo
a causa dell’assedio posto dall’asse franco-tedesco e della sfida fra l’esecutivo giallo-verde e la leadership Ue rischia di tagliarci fuori.

E questo, per forza di cose, è un problema. Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha lancia la sua allerta
chiedendo che il governo si impegni pienamente in questo frangente:
“Per essere attivi e svolgere il ruolo che ci spetta in Europa, il governo italiano deve saper proporre e ottenere un commissario con una delega qualificata in campo economico:
al Commercio, all’Industria, al Mercato interno, agli Affari economici e alla Concorrenza”.

L’esecutivo, chiaramente, ci sta pensando. Luigi Di Maio, da vice premier nonché ministro dello Sviluppo economico,
ha già detto che l’Italia punta ad avere il commissario all’industria e al commercio interno.

Ma la volontà di orientare la politica industriale dell’Unione europea si rischia di impantanare davanti a due dati, politico ed economico.
Il primo ostacolo riguarda il fatto che i due partiti che compongono il governo italiano non saranno sicuramente nel maggior gruppo parlamentare europeo, che è il Partito popolare.

La Lega attraverso il suo blocco sovranista e il Movimento Cinque Stelle non saranno sicuramente parte della maggioranza.
Al limite può sperarlo il Carroccio, ma in ogni caso non sarà certo il partito con più peso all’interna dell’alleanza (eventuale e non certa) fra Ppe e sovranisti.

In questo caso, sarà del tutto impraticabile per Roma ottenere un posto da commissario che conti qualcosa sui dossier economici.
E il sogno cdi avere un italiano alla guida degli Affari Economici rischia di essere impossibile già solo per questo motivo.


Ma c’è un altro elemento che deve essere considerato ancora più importante.
Ed è il fatto che i Paesi dell’Europa centrale e settentrionale non vorranno assolutamente delegare a Roma uno dei “dicasteri” europei
su cui si fonda la capacità dell’Unione europea di obbligare l’Italia a una certa politica finanziaria più ligia al dovere meno rivolta verso le aperture “mediterranee”.

Secondo le indiscrezioni, le possibili coalizioni successive al voto di domenica e soprattutto in base a quanto dichiarato dai rappresentati europei nei confronti dell’Italia,
sembra abbastanza difficile che il governo possa provare a puntare su un commissario economico.
Ed è del tutto evidente che i Paesi dell’Europa del Nord hanno già fatto blocco: un italiano in Commissione ci sarà per forza.
Ma questo italiano non potrà essere alla guida degli Affari economici.
Tanto mento all’Industria, considerando che questo significherebbe avere un avversario dell’asse franco-tedesco.

Difficile ad oggi dire quale ruolo avrà un italiano nella prossima Commissione.
La Lega puntava alle politiche agricole, ma è chiaro che il gioco sia molto più complesso.
La politica agricola comune è importante: ma qui si tratta di avere una persona in grado di guidare gli Affari economici.

E sembra che da Bruxelles il segnale sia già arrivato: un secco no.

La dimostrazione è data dal fatto che proprio una settimana dopo le elezioni, il 5 giugno,
la Commissione europea potrebbe aprire la procedura sul debito nei confronti dell’Italia, mentre,
come scrive Huffington Post, “il 13 giugno i ministri dell’Economia ne discuteranno alla riunione dell’Eurogruppo in Lussemburgo”.

Il rischio, adesso, è che Bruxelles abbia già pronta la mannaia su Roma.
 

Val

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E la paura fa 90 anche da questa parte.

Dietro l'ultimo assalto delle Nazioni Unite all'Italia ci sono sei ultrà dell'accoglienza, professionisti dell'immigrazione
che non vedono di buon occhio le politiche restrittive messe in atto da Matteo Salvini.

I loro nomi non sono noti ai più, ma hanno tutti quanti un passato impegnato a favorire le frontiere aperte e la libera circolazione delle persone da un Paese all'altro.
La scorsa settimana hanno firmato una lettera che chiede al governo italiano di ritirare le direttive del Viminale sulle operazioni di salvataggio in mare
e di interrompere immediatamente l'iter di approvazione del decreto Sicurezza bis.

La lettera dell'Onu, pubblicata in versione integrale sul sito della ong Mediterranea Saving Humans (leggi qui),
è un attacco durissimo al governo italiano e, in modo particolare, a Salvini accusato, senza troppi giri di parole di mettere
"a rischio i loro diritti umani, inclusi i richiedenti asilo", di fomentare "il clima di ostilità e xenofobia" e di violare "le convenzioni internazionali".

Le undici pagine sono state inviate dal capo delle Special Procedures dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani, Beatriz Balbin,
all'ambasciatore italiano alle Nazioni Unite, Gian Lorenzo Cornado, affinché la trasmetta al ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi.

L'obiettivo è fare pressioni sull'esecutivo proprio metre questo sta limando il decreto sicurezza bis che introduce sanzioni e confisca p
er le imbarcazioni che per salvare i clandestini immigranti violano i divieti imposti dal nostro Paese (leggi qui la bozza).

"È stato ampiamente documentato in diversi report dell'Onu che i migranti in Libia sono soggetti ad abusi, torture,
omicidi e stupri - scrive l'Alto Commissariato - quindi la Libia non può essere considerata un place of safety (porto sicuro, ndr) per lo sbarco".

Quella inviata dall'Onu lo scorso 15 maggio non è la prima comunicazione ufficiale contro l'Italia.
Già nel 2018 erano stati fatti due richiami, sempre sul tema dell'immigrazione.

Quello che stupisce sono i nomi dei sei firmatari.
Non si tratta di funzionari super partes ma di veri e propri professionisti dell'immigrazione che tifano per i porti aperti
e che vorrebbero che le navi delle ong tornassero a solcare i mari per evitare che la Marina Militare libica
fermi le partenze riportando indietro i clandestini che si imbarcano alla volta delle coste italiane.

Tra questi troviano
Michel Forst
, membro della ong "Front Line Defenders" che ha sede a Dublino;
Maria Grazia Giammarinaro
, ex capo dell'ufficio legislativo e consigliere del ministro per le Pari opportunità dal 1996 al 2001 con Anna Finocchiaro (Pds);
Laura Balbo della Federazione dei Verdi;
Katia Bellillo, che ha un passato nei Comunisti italiani e poi nel Partito democratico;
Felipe González Morales
;
Nils Melzer
;
E. Tendayi Achiume
e
Obiora C. Okafor
.

Con un colpo a gamba tesa senza precedenti, hano chiesto apertamente all'esecutivo gialloverde di
"fermare immediatamente il processo di approvazione del decreto Sicurezza bis".

Un'ingerenza senza precedenti che mina, ancora una volta, l'imparzialità delle Nazioni Unite.
 

Val

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Mah.......La mia idea è sempre quella.......e crea pil.
Al diniego del privato e/o pubblico alla ristrutturazione. Confisca.
Un bel fondo immobili giudiziario. Ristrutturazione. Assegnazione a canone concordato e pure ridotto.
Sgombero immediato per chi fuori legge.

Roma pullula di palazzi occupati.

Alcunipalazzi, tipo il palazzo ex sede Inpdai nel quartiere Tiburtino, sono inacessibili persino dalle forze dell'ordine.
Si tratta di uno stabile in via delle Province 198, suddiviso in due palazzine degli anni '70
dove abitano abusivamente 500 persone tra italiani, sudamericani, africani e stranieri dell'Est Europa.

L'occupazione risale al 6 dicembre del 2012 quando i movimenti di lotta per la casa della Capitale
avevano indetto lo Tsunami tour, impossessandosi in un solo giorno di svariati edifici.

A guidare la protesta furono gli antagonisti di Action, Paolo Di Vetta e Luca Fagiano,
ma a capo dello stabile di via delle Province c'è Luciano Iallongo che porta in piazza gli occupanti ad ogni manifestazione.

Il palazzo, che fu sede dell'Inpdai, all'epoca dell'occupazione era di proprietà di Investire Sgr che, come ricorda il Messaggero,
aveva già firmato un preliminare di vendita pari a 25 milioni di euro ma la trattativa è inevitabilmente saltata e, ora, la struttura è praticamente irriconoscibile.
Cade letteralmente a pezzi, come certificano anche i vigili con un documento dello scorso 13 febbraio in cui intimano la proprietà a
"verificare la staticità delle parti di edificio dissestate o pericolanti", e a mettere in atto
"quant'altro risultasse opportuno al fine citato dell'incolumità delle persone e per la preservazione dei beni".

In questa diffida si fa presente che il mese scorso una squadra di pompieri è dovuta intervenire per spegnere un incendio.

La Investire Sgr, intanto paga 137mila euro di Imu e Tasi all'anno e, ora, paradossalmente, dovrebbe ripristinare "le condizioni di sicurezza dell'impianto elettrico".
Impianto che finirebbero per essere ad uso e consumo degli stessi occupanti che lo hanno rovinato.

La proprietà ha, quindi, replicato inviando alla Procura un documento per tutelarsi dal momento che il loro bene
è diventato un fortino dello spaccio inespugnabile anche dalla polizia. Le vedette sui tetti, le bombole del gas sui balconi
sono gli strumenti principali che vengono usati per impedire qualsiasi tentativo di sgombero, come quello avvenuto nel dicembre 2013.
Nel maggio del 2014, dopo una violenza sessuale subìta da una marocchina, gli agenti si appostarono al di fuori dell'immobile per evitare disordini
ma, a distanza di 5 anni, fa impressione sapere che nulla è cambiato e nessuno può oltrepassare il cancello d'ingresso.
 

Val

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Un po' di piedi per terra fanno sempre bene.....basta volare......

“Voglio essere come sempre diretta e senza peli sulla lingua. Il tentativo di certa carta stampata italiana
di utilizzare la mia gestualità per appiccicarmi etichette politiche conferma la mia convinzione che l’italiano
ha la tendenza ad essere un po’ provinciale e ad amare le chiacchiere da “cortile”.


Basterebbe poco per informarsi e guardare oltre i propri confini, alla cultura e alla storia degli altri popoli.
Io sono cresciuta negli anni 60 a Sacramento (USA) e fin da piccola ho tratto ispirazione
dal movimento americano dei Black Panther Party fondato da Huey Newton e Bobby Seale dopo l’assassinio di Malcom X.


Nel maggio del 1967 mia madre mi portò a vedere a Sacramento il leader dei Black Panther, Seale,
marciare a difesa degli afroamericani contro i soprusi della polizia bianca
alzando il braccio esattamente come sono solita fare io e portandolo al cuore esattamente come faccio io.


Questo gesto mi ha contraddistinto da sempre, fin dalle mie prime esibizioni in Italia senza che nessuno abbia mai detto nulla.
Il pugno alzato e poi fino al cuore, come quello di Newton e Seale, è il mio saluto a chi è ingiustamente considerato ” diverso”,
per gusti sessuali, per colore della pelle, per credo religioso, per credo politico e per nazionalità .


Tutto il resto è sterile polemica a fini squisitamente politici. Ma non mi faccio illusioni.
Queste mie parole non troveranno alcuno spazio presso gli stessi che mi hanno usato per i loro interessi politici, perché la difesa dei “diversi” non fa notizia.”


"La Sig.a Parisi è scomparsa da tempo dalle Tv, un certo tizio, col pelo sullo stomaco e comunista,
la chiama a salottare e, forse, lei spera di ritornare in auge e coglie l’occasione.
Tutti noi conosciamo questi metodi :- Io ti do’ visibilità e tu, prono, devi far vedere che sei dei nostri.-
Tanti e tanti si sono venduti così, tanti e tanti hanno offeso la propria dignità e, noi che leggiamo,
li conosciamo nome per nome.
Poi, ci sono quelli che non avendo identità propria si tuffano nelle ghenghe più strane o idiote,
nelle ideologie che spesso sono assassine ed affossano l’intelletto con canti balli premi sfilate sbandieramenti
facendoli sentire qualcuno, quel qualcuno che è un servo senza se ne accorga.
Poi, ancora poi, ci sono i tipi Usa che si sentono la crème della crème, e li conosco bene.
Spesso sono talmente provinciali da vergognarsi il solo star ascoltarli, quelli col birignao a cui lo studio e la vita nulla ha insegnato,
i poveri di spirito a cui interessa l’esteriorità che non l’anima o intelletto e, tanti americani, anche quelli dei quartieri alti, sono così, tali e quali..
Come accade in ogni parte del Globo, in fin dei conti è la stessa Umanità che può essere o intelligente o stupida e, spesso,
troppo spesso è stupida se si deve appoggiare ai Black Panther ed a Sacramento che, se le si volesse rispondere a tono
le si potrebbe raccontare che una italiana, bambina, fu accolta ad Harvard e poi al Mit ed insignita colà di 3 lauree,
non si lascia impressionare da Malcom X ed i cucuzzari American’s."

La signora Parisi ci permetterà di obiettare alla sua accusa di provincialismo.
Siamo certi che Sacramento sia il centro del mondo.

E conosciamo bene, nonostante il nostro provincialismo, quella bella pagina, si fa per dire, delle Black Panther.
Era una organizzazione paramilitare di derivazione comunista con preoccupanti idee antisioniste
ma secondo molti storici sarebbe più giusto dire antisemite. Teorizzava la rivolta armata degli afroamericani.
Basta leggere Radical Chic di Tom Wolfe per togliersi ogni dubbio oppure gli ultimi documentati romanzi di James Ellroy.
In quanto a Bobby Seale, ha fatto 4 anni di carcere per incitamento alla sommossa, non era un Martin Luther King.

La verità è che se c’è un’Italia provinciale che costei deve ringraziare è quella che le ha permesso di campare,
anche molto bene, sgambettando in televisione ogni sabato sera, visto che ne’ la Scala, ne’ l’ Opera di Parigi
e tantomeno il Bolshoi si sono mai accorti del suo talento, così come è successo probabilmente anche a Sacramento, dove peraltro può sempre tornare.
 

Val

Torniamo alla LIRA
I tamburi sono pronti a rullare in vista dell’imminente giornata di voto italiano in queste Elezioni europee 2019.

Per chi ancora non ne fosse a conoscenza, si voterà domenica 26 maggio, documento e tessera elettorale alla mano.

La posta in gioca è l’invio dei nostri rappresentanti italiani nella sede del Parlamento europeo.

In realtà nel periodo compreso tra il 23 e il 26 maggio tutti i cittadini italiani ed europei sono chiamati ad esprimere il proprio voto
per eleggere i rappresentati dell’unico organo europeo eletto direttamente dai cittadini (a suffragio universale): il Parlamento europeo.

L’Italia dovrà eleggere 73 + 3 Membri del Parlamento.
I tre deputati in più saranno assegnati all’Italia quando il Regno Unito uscirà dall’Unione europea.

l Parlamento europeo è l’organo legislativo dell’Unione europea (proprio come il parlamento italiano lo è per il nostro Paese).

È costituito da 751 membri, rappresentati in proporzione di tutti i cittadini membri della famiglia Ue (di cui l’Italia è parte).

Come anticipato si vota in 5 circoscrizioni elettorali.
Queste si riconosceranno dai colori delle schede:

  • circoscrizione 1 (nord occidentale) – colore grigio
  • circoscrizione 2 (nord orientale) – colore marrone
  • circoscrizione 3 (centrale) – colore rosso
  • circoscrizione 4 (meridionale) – colore arancione
  • circoscrizione 5 (insulare) – colore rosa
In base alla Regione di residenza del cittadino, questo si vedrà consegnare al seggio una scheda di colore diverso, da utilizzare per barrare le preferenze dei propri candidati.
 

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