FOSSE STATO "STANCHEZZA MEZZA BELLEZZA" ERA FATTA (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Ma è ancora qui ?

Aiuto, la Kyenge s’è letteralmente scatenata.

La campagna elettorale sta accentuando a dismisura il suo fanatismo politically correct.
La voglia di raccogliere i voti degli antisovranisti più esagitati l’ha spinta a lanciare una proposta sconcertante:
esautorare le autorità italiane, a vantaggio di quelle europee, nelle decisioni riguardanti i migranti.

Ecco infatti cosa scrive l’europarlamentare del Pd sulla sua pagina Facebook:
occorre trasferire all’Unione europea le «responsabilità sulle politiche di accoglienza».

Responsabilità solo europee sulle politiche di accoglienza? Ma siamo matti?
A questo punto tanto varrebbe sostituire il ministro degli Interni e gli altri ministri interessati all’accoglienza migranti
con un gruppo di funzionari direttamente nominati dalla Commissione di Bruxelles.
Certe assurdità passano tranquillamente sui social e nessuno se ne accorge.
Basta invece un aggettivo di troppo da parte di un qualunque esponente di centrodestra e scoppia il putiferio.

Ma c’è di più: la Kyenge chiede anche di promuovere «la diversità e la multiculturalità contro ogni forma di discriminazione ed emarginazione».

Viene proprio da ridere (o da piangere, dipende dai punti di vista): se c’è un punto sul quale la Kyenge & Compagni
non possono recriminare alcunché è proprio quello della “promozione della multiculturalità”.
Basti pensare che ci sono scuole che offrono persino un menu apposito per gli scolari islamici all’ora della mensa.
Non basta? Lorsignori pretendono forse la rinuncia totale alla nostra identità, alla nostra cultura, alle nostri abitudini?

Da notare anche che la Kyenge correda queste stravaganti proposte con una rappresentazione a dir poco caricaturale dei suoi avversari politici:
«Le forze sovraniste (italiane e non) hanno mostrato il loro vero volto: disumano, feroce, autoritario».

Nessuno contesta alla Kyenge il diritto di fare propaganda. Ma che almeno non le spari così grosse…
 

Val

Torniamo alla LIRA
Neppure in gioventù mi è mai stata simpatica.
.....però quando si faceva toccare il kulo da Sordi era contenta ........non diceva nulla,
non si indignava, anzi ...........questa è la doppia faccia di chi cavalca l'onda ahahahahah

I «compagni» hanno trovato una guida all'altezza della situazione. Dimenticate il soporifero Nicola Zingaretti.

Dopo Lenin, Stalin, Togliatti e Berlinguer, la sinistra torna a sorridere grazie alla nuova leader, Heather Parisi.

La ballerina, ospite domenica a Chetempochefa, ha levato in aria il pugno destro,
nel gesto ben noto ai comunisti di ogni luogo e di ogni epoca.

Spiega l'ospite: «Simboleggia la difesa dei diritti dei diversi» riferendosi alle sue battaglie Lgbt. Ahi.
La simpatica e brava Parisi questa volta ha compiuto un passo falso.

Il pugno chiuso nasce come gesto antifascista nel corso della guerra di Spagna: si eseguiva con la mano destra quasi appoggiata alla testa.

Nel 1968, il braccio diventa il sinistro ed è steso in aria.

In ogni caso il pugno chiuso, per il mondo libero, è simbolo di oppressione anche degli omosessuali,
perseguitati dai comunisti, in particolare da Ernesto «Che» Guevara, che voleva una Cuba più socialista e più virile.

Il pugno comunista ha causato 20 milioni di morti in Russia, 65 in Cina, 2 in Cambogia, 2 in Corea, uno in Vietnam, un altro milione nell'Europa dell'Est.

In Unione sovietica, i cittadini, stritolati dall'apparato di polizia, erano imprigionati e fucilati al termine di processi farsa,
fondati su confessioni estorte con la tortura o il ricatto. In alternativa, si spalancavano le porte dei gulag
e dei lavori forzati con condanne di dieci anni sempre rinnovabili e rinnovate.

Serviva forza lavoro a costo zero: i prigionieri erano perfetti come schiavi.
Furono deportati milioni di dissidenti (reali o presunti), omosessuali, ebrei e intere categorie di cittadini troppo «borghesi» per entrare nel paradiso dei soviet.

Riconsideri il pugno chiuso.

Speriamo inoltre che altre donne del mondo dello spettacolo, in contrapposizione,
non facciano il saluto romano nel salotto tv di Fazio, anche perché Fabio potrebbe svenire.
 

Val

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Sarebbero un’anziana di 84 anni, allettata, e la sua badante 74enne le due vittime dell’esplosione avvenuta a Mirandola.

Entrambe risiedevano nell’appartamento adiacente la stazione della Polizia Municipale a cui è stato appiccato il fuoco.
Sarebbero morte nel sonno, a causa dal fumo. In condizioni critiche il marito dell’anziana.

Il responsabile dell’incendio doloso potrebbe essere stato individuato.
Secondo le prime indiscrezioni riportate da ANSA, si tratterebbe di un marocchino, fermato dagli inquirenti.
L’uomo avrebbe forzato l’ingresso del comando per appiccare le fiamme.
Si potrebbe trattare di una vendetta per un provvedimento dei vigili nei suoi confronti.

Oltre alle due vittime, ci sarebbero alcuni feriti gravi e 16 intossicati per l’esplosione avvenuta la notte scorsa
nella sede della Polizia Municipale della cittadina in provincia di Modena.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Valutate il fatto che la quasi totalità di queste pensioni d'oro sono state calcolate sulla
base del sistema RETRIBUTIVO e le altre con il sistema MISTO.
Significa che sono - al minimo - più alte di almeno il 20% rispetto a quello che questi signori dovrebbero percepire
con il sistema CONTRIBUTIVO, legato cioè ai contributi effettivamente versati.
Per una effettiva equità sociale andrebbero TUTTE ricalcolate.......ma questi si lamentano...pure.

Con il Messaggio n. 1926/2019 spiega come sono stati effettuati i tagli alle pensioni d’oro,
con effetti dalla mensilità di pensione di giugno 2019, previsti dall’art. 1, commi da 261 a 268, della legge n. 145/2018 (Legge di Stabilità 2019).

La riduzione si applica ai trattamenti pensionistici di importo complessivamente superiore a 100mila euro lordi su base annua.

L’INPS spiega che l’elaborazione centrale ha provveduto ad effettuare le seguenti attività:
  • calcolare la riduzione mensile;
  • ripartirla in misura proporzionale sui trattamenti assoggettati;
  • calcolare il conguaglio per il periodo gennaio-maggio ovvero, per i trattamenti con decorrenza nell’anno 2019, dalla data di decorrenza fino al 31 maggio 2019;
  • impostare il recupero del debito in tre rate, sulle mensilità di giugno, luglio e agosto 2019;
  • ridurre corrispondentemente l’imponibile fiscale dei trattamenti, su base mensile e annua.
Di conseguenza l’Istituto informa che le procedure di prima liquidazione e ricostituzione sono state aggiornate per l’applicazione del taglio delle pensioni d’oro.

Ricordiamo che la norma prevede che dal 1° gennaio 2019 ed i successivi 5 anni i trattamenti pensionistici di importo superiore a 100.000 euro lordi su base annua
vengano ridotti di un’aliquota percentuale in proporzione al loro importo:

  • 15% da 100mila a 130mila euro;
  • 25% da 130mila a 200mila euro;
  • 30% da 200mila a 350mila euro;
  • 35% da 350mila a 500mila euro;
  • 40% sopra i 500mila euro.
Ai fini del tetto su cui effettuare i calcoli valgono tutti i trattamenti liquidati dalle diverse gestioni INPS,
ma la decurtazione si applica solo alle pensioni con almeno una quota retributiva (le pensioni contributive pure restano escluse dal taglio).

La riduzione interessa i trattamenti pensionistici diretti a carico:
  • del Fondo pensioni lavoratori dipendenti;
  • gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani e commercianti);
  • delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative dell’assicurazione generale obbligatoria e della Gestione Separata.
Importante. La riduzione viene fatta sulle somme eccedenti la base di 100.000 euro.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Che si sappia chi non lo vuole .....

Riassumendo: Sergio Mattarella ha gradito assai poco l’ipocrisia di Giuseppe Conte e dei 5 Stelle,
ma continua a gradire ancor meno il decreto Sicurezza bis messo assieme da Matteo Salvini.

In giornalistese, dal Colle filtra dunque – come scrivono in questi casi i quirinalisti – una composta irritazione di fronte alle irrituali citazioni del capo
 

Val

Torniamo alla LIRA
Così si fa nel PD ...........

Una serie di “promozioni” a quasi un terzo dei dipendenti, con un aumento dello stipendio non irrilevante, approvate poco prima del voto.

A pochi mesi dalle eventuali future nomine dei nuovi direttori generali della Regione Piemonte,
e da un possibile spoils system, viene rinnovato il personale nelle posizioni apicali.

Ma almeno la metà del punteggio necessario per queste “promozioni”,
viene assegnato da quei dirigenti che potrebbero essere in procinto di lasciare i loro uffici,
garantendo quindi una continuità politica rispetto al loro incarico.

Il quotidiano La Stampa, nell’edizione di domenica, ha dato notizia della tappa finale di un bando interno
con cui 863 dipendenti regionali dei circa 2.600 hanno raggiunto una posizione organizzativa o apicale
che vale da un minimo di alcune centinaia di euro al mese fino a mille euro in più.

Si tratta di ruoli di responsabilità in alcune procedure o in alcuni ambiti specifici
che non sono equiparabili ai compiti di dirigenti e direttori, ma che danno diritto a un aumento.

Il quotidiano di Torino ha anche spiegato i criteri adottati per la valutazione:
10 punti per l’anzianità di servizio,
20 per quella di funzione,
al massimo 15 per il titolo di studio
e 5 per gli altri titoli.

Tutto ciò conta come la valutazione del direttore dell’area, al massimo 50 punti
che sarebbero assegnati in maniera più discrezionale.

Secondo alcuni dipendenti anonimi citati da La Stampa, in questo modo si creerebbe “una corsia preferenziale
per piazzare i fedelissimi prima di lasciare la Regione”, ma anche una “una spartizione di potere per premiare dirigenti pubblici con la fedeltà politica”.

E tutto questo avverrebbe a ridosso di un possibile cambio di amministrazione, come se la giunta Chiamparino
volesse lasciare dei suoi uomini nell’apparato burocratico: “Incideranno sulla futura macchina regionale”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
.........ho un dubbio .......ma se nel precedente progetto scaduto nel 2016 erano state rilevate
delle palesi irregolarità ed omissioni, come mai nessun giudice è intervenuto ? .....ah già c'era il PD al governo,
il sindaco è del PD......magna magna..........chi c'era a governare il governo nel 2017 ??????????

Il ministero dell’Interno non doveva cancellare i progetti Sprar di Riace.

Il Tar della Calabria ha accolto il ricorso del Comune e ha annullato il provvedimento
che aveva lo escluso dal Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.

Il ricorso era stato presentato dal vice sindaco Giuseppe Gervasi il primo gennaio scorso.
“E’ una bella notizia per Riace ma resta l’amarezza per aver interrotto un’esperienza positiva come quella di Riace”,
ha commentato il sindaco sospeso Mimmo Lucano. “Le persone sono state trasferite – ha sottolineato il primo cittadino –
i danni sono stati fatti. Ma almeno si ristabilisce dal punto di vista amministrativo un po’ di giustizia.
Abbiamo operato in una terra col destino segnato e vogliamo continuare a farlo.
Noi andiamo avanti e per quanto mi riguarda cercherò giustizia in tutte le sedi”.


“Il ministero, secondo i giudici, hanno violate le regole di gestione dei progetti contenute nelle linee guida dell’agosto 2016
– spiega Nazarena Zorzella, avvocato membro dell’Associazione degli studi giuridici sull’immigrazione che ha presentato il ricorso.

Quando il ministero rileva criticità deve contestare ogni specifica violazione e dare un termine per il superamento delle stesse.
E non l’ha fatto”. La decisione infatti si fonda essenzialmente sulla circostanza, evidenziata dai difensori del Comune,
che a Riace a dicembre sia stato autorizzato il finanziamento per il triennio “2017-2019,
in prosecuzione del triennio precedente senza avere comminato penalità, e dall’altro, quasi contestualmente”,
un mese dopo il Viminale “ha assunto un atto che fonda le penalità e, dunque, la revoca su criticità afferenti al precedente triennio”.

“Il Collegio – scrivono i giudici del Tar – reputa che la contraddittorietà tra la prosecuzione autorizzata a dicembre
e la successiva nota di gennaio sia manifesta. L’autorizzazione alla prosecuzione del progetto può, dunque,
trovare spiegazione solo con ‘la massima benevolenza dell’Amministrazione’, di cui dà conto la difesa erariale,
evidentemente attuatasi mettendo a disposizione del Comune risorse umane e finanziarie,
nonostante il riscontrato caos gestionale ed operativo, che emerge con chiarezza dagli atti di causa”.

La valutazione del Viminale, tra l’altro, potrebbe aver causato un danno all’erario:
“Osserva in definitiva il Collegio come il progetto avrebbe dovuto essere eventualmente chiuso alla scadenza naturale.
Averne autorizzato la prosecuzione, lasciando la gestione di ingenti risorse pubbliche in mano ad un’amministrazione comunale,
per quanto ricca di buoni propositi e di idee innovative, ritenuta priva delle risorse tecniche per gestirle in modo puntuale ed efficiente,
appare fonte di danno erariale che dovrà essere segnalato alla Procura presso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Regione Calabria
ed alla Procura presso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Regione Lazio, per i rispettivi profili di competenza”.

“Ritiene il Collegio che i riconosciuti ed innegabili meriti del ‘sistema Riace’ abbiano giocato un ruolo decisivo nel ritenere superate
(e non penalizzanti) le criticità rilevate nel precedente triennio, le quali però non avrebbero potuto essere recuperate a posteriori,
per motivare la revoca, se non rinnovando per intero il procedimento”.

Per i giudici, quindi, sono fondati due motivi del ricorso “in quanto la decurtazione del punteggio è avvenuta senza il rispetto delle forme
e condizioni stabilite in ordine alla previa diffida, e la conseguenziale revoca dei contributi è stata disposta sulla base di rilievi concernenti
essenzialmente il progetto attuato nel triennio 2014/2016, in palese contraddizione con la circostanza che nel dicembre 2016,
in presenza dei medesimi rilievi, lo stesso progetto era stato autorizzato dall’amministrazione alla prosecuzione”.

I giudici hanno invece rigettato altri punti del ricorso, sostenendo, tra l’altro, che
“i ritardi nell’erogazione dei finanziamenti previsti sono una conseguenza ovvia delle inesattezze e delle omissioni, imputabili esclusivamente al Comune di Riace,
nell’attività di doverosa rendicontazione della spesa” e che “larga parte delle criticità ed inefficienze del ‘sistema Riace’
non sono affatto dipese dai ritardi nell’erogazione dei finanziamenti” da parte del ministero.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Tutti a dire che il TG2 sia un mano ai leghisti......
Ll'Autorità Garante (ahahahahah) lo diffida per aver trasmesso dei
servizi "pro - europa"........boh.......ma tanto giro canale....mai guardato un TG2.

L’Autorità garante per le comunicazioni ha diffidato il Tg2 per violazione delle norme della par condicio in vista delle Europee.
I rilievi dell’Agcom si riferiscono a “taluni contenuti inseriti nel notiziario andato in onda venerdì 17 maggio”
perché “in ragione della natura incompleta, parziale e non obiettiva delle informazioni riportate”
rischiano di “determinare, anche indirettamente, situazioni di vantaggio o di svantaggio, per determinate forze politiche”.

Nella sostanza, al Tg2 si imputa una “confusione tra cronaca e commento”.
Analoga diffida è stata rivolta alla trasmissione Tg2 Post.

Nel mirino dell’Autorità, a quanto si apprende, sono finiti alcuni editoriali, in particolare un servizio
in cui si dava conto di affermazioni dell’ex premier Mario Monti sui rischi di nuovi conflitti
in caso di vittoria dei sovranisti alle elezioni europee del 26 maggio.
Nella memoria difensiva consegnata dalla Rai all’Autorità, si sottolineava “la rilevanza giornalistica” di tale presa di posizione,
“non solo rispetto al risalto che (certo, in chiave polemica) Libero e Il Tempo avevano riservato alle dichiarazioni del senatore Monti,
ma rispetto anche all’importanza che a quell’intervento aveva annesso lo stesso senatore
pubblicandone il contenuto sul Corriere della Sera” e che ha costituito lo spunto del servizio del Tg2
 

Val

Torniamo alla LIRA
Se questa gente accumula denaro e notorietà è perché, come disse saggiamente Wanna Marchi,
CHE COLPA HANNO LORO SE IL MONDO E'PIENO DI IMBECILLI CHE SI FANNO INFINOCCHIARE ......

Il festival del Cinema di Cannes è anche moda e glamour, una passerella di stelle che si fanno immortalare sul red carpet della kermesse.
Ieri anche l’influencer Chiara Ferragni ha calcato il tappeto rosso ..........
 

Val

Torniamo alla LIRA
Bufala ???

Secondo il sito Internet di informazione inglese Middle East Eye

Le autorità dell’Arabia Saudita hanno deciso di festeggiare la fine del Ramadan, a giugno,
con l’esecuzione di tre professori universitari progressisti e critici verso la Casa reale.
Salman al-Awdah, Awad al-Qarni e Ali al-Omari.
 

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