daniele26
Forumer storico
abbiamo iniziato a calcolare in autonomia un FCI che sopperisce a queste limitazioni.
Il FCI di AGE Italia si basa su una combinazione di: tassi ufficiali, rendimenti di mercato, spread creditizi, offerta di moneta, tasso di cambio e politica fiscale negli Stati Uniti. L'indicatore oscilla per definizione da 0 a 100, con il livello più elevato che denota una condizione di assoluto restringimento delle condizioni finanziarie complessive.
La limitazione dell'indicatore è la base di calcolo: mensile. Il punto di forza però è rappresentato dalla notevole capacità storica di anticipare con una certa efficacia le recessioni USA.
Nel quarto trimestre il nostro FCI ha ripiegato, mantenendosi comunque su livelli assolutamente elevati, e perdipiù rimbalzando a febbraio. Allo stato attuale le condizioni finanziarie complessive restano oggettivamente restrittive, e rendono più che probabile una recessione nei prossimi mesi.
Ad evidenza, l'impennata del FCI è retrodatata rispetto all'avvio del tightening della banca centrale americana, a conferma del fatto che non di soli tassi di interesse si compone la politica monetaria. Ragione in più per valutare un ultimo intervento sul policy rate americano, domani sera, prima di concedersi una salutare pausa nel rincaro del Fed Funds rate.
Il FCI di AGE Italia si basa su una combinazione di: tassi ufficiali, rendimenti di mercato, spread creditizi, offerta di moneta, tasso di cambio e politica fiscale negli Stati Uniti. L'indicatore oscilla per definizione da 0 a 100, con il livello più elevato che denota una condizione di assoluto restringimento delle condizioni finanziarie complessive.
La limitazione dell'indicatore è la base di calcolo: mensile. Il punto di forza però è rappresentato dalla notevole capacità storica di anticipare con una certa efficacia le recessioni USA.
Nel quarto trimestre il nostro FCI ha ripiegato, mantenendosi comunque su livelli assolutamente elevati, e perdipiù rimbalzando a febbraio. Allo stato attuale le condizioni finanziarie complessive restano oggettivamente restrittive, e rendono più che probabile una recessione nei prossimi mesi.
Ad evidenza, l'impennata del FCI è retrodatata rispetto all'avvio del tightening della banca centrale americana, a conferma del fatto che non di soli tassi di interesse si compone la politica monetaria. Ragione in più per valutare un ultimo intervento sul policy rate americano, domani sera, prima di concedersi una salutare pausa nel rincaro del Fed Funds rate.