Fondo Pensione VS PAC per accantonamento extra (1 Viewer)

Salve a tutti,
ho un dilemma che non riesco a risolvere (anche provando a cercare in giro tra i diversi thread).
Premetto che farò dei ragionamenti il più elementari possibili, trascurando diverse variabili, per cui oltre a destare qualche risata, forse inquadrerò la questione in una maniera totalmente errata.

IPOTESI
- Si vuole accantonare 5.000 euro all’anno dello stipendio lordo;
- Si consideri una tassazione al 35% (fascia di reditto intorno ai 50.000 euro);
- Mancano ancora 30 anni alla pensione;
- Si consideri lo scenario in cui lo stipendio non vari nel tempo (per semplicità, ma forse è qui la buccia di banana);
- Si consideri lo scenario in cui i rendimenti di Fondi Pensione e PAC, e l'inflazione siano nulli (vedi sopra);
- Il TFR non fa parte di questo ragionamento;
- La probabilità di avere necessità del denaro accumulato prima dell’età pensionabile è nulla.

PROBLEMA
Meglio un fondo pensione o un PAC?

SCENARIO FONDO PENSIONE
- Ogni anno si accantonano 5.000 euro tondi (perchè i versamenti sono presi dallo stipendio lordo);
- Ogni anno si abbatte l’imponibile di 5.000 euro, che tassati al 35% producono un risparmio fiscale di 1.750 euro (che sempre in ottica di semplificazione, non si reinvestono).

Quindi su 30 anni si accumulano 150.000 euro di versamenti e 52.500 di risparmi fiscali.
Al raggiungimento dell’età pensionabile, si chiede il riscatto del 50% della posizione pensionistica, che includendo la ritenuta del 15%, si traduce in: 63.750.

Ergo, appena si va in pensione si dispone di 116.250 euro liquidi più una piccola rendita.

SCENARIO PAC
- Ogni anno si accantonano 3.250 euro (perchè il PAC si alimenta dallo stipendio netto).

Quindi dopo 30 anni si sono accumulati 97.500 euro.

Risultato: stanti le ipotesi sopra, stravince clamorosamente il fondo pensione.

Dove ho sbagliato?
Che cosa non ho considerato?
Mi aiutate cortesemente a farcire meglio questi ragionamenti molto semplificati per capire meglio come funzionano questi meccanismi?

Grazie.
 

ARANCIA

Forumer storico
Salve a tutti,
ho un dilemma che non riesco a risolvere (anche provando a cercare in giro tra i diversi thread).
Premetto che farò dei ragionamenti il più elementari possibili, trascurando diverse variabili, per cui oltre a destare qualche risata, forse inquadrerò la questione in una maniera totalmente errata.

IPOTESI
- Si vuole accantonare 5.000 euro all’anno dello stipendio lordo;
- Si consideri una tassazione al 35% (fascia di reditto intorno ai 50.000 euro);
- Mancano ancora 30 anni alla pensione;
- Si consideri lo scenario in cui lo stipendio non vari nel tempo (per semplicità, ma forse è qui la buccia di banana);
- Si consideri lo scenario in cui i rendimenti di Fondi Pensione e PAC, e l'inflazione siano nulli (vedi sopra);
- Il TFR non fa parte di questo ragionamento;
- La probabilità di avere necessità del denaro accumulato prima dell’età pensionabile è nulla.

PROBLEMA
Meglio un fondo pensione o un PAC?

SCENARIO FONDO PENSIONE
- Ogni anno si accantonano 5.000 euro tondi (perchè i versamenti sono presi dallo stipendio lordo);
- Ogni anno si abbatte l’imponibile di 5.000 euro, che tassati al 35% producono un risparmio fiscale di 1.750 euro (che sempre in ottica di semplificazione, non si reinvestono).

Quindi su 30 anni si accumulano 150.000 euro di versamenti e 52.500 di risparmi fiscali.
Al raggiungimento dell’età pensionabile, si chiede il riscatto del 50% della posizione pensionistica, che includendo la ritenuta del 15%, si traduce in: 63.750.

Ergo, appena si va in pensione si dispone di 116.250 euro liquidi più una piccola rendita.

SCENARIO PAC
- Ogni anno si accantonano 3.250 euro (perchè il PAC si alimenta dallo stipendio netto).

Quindi dopo 30 anni si sono accumulati 97.500 euro.

Risultato: stanti le ipotesi sopra, stravince clamorosamente il fondo pensione.

Dove ho sbagliato?
Che cosa non ho considerato?
Mi aiutate cortesemente a farcire meglio questi ragionamenti molto semplificati per capire meglio come funzionano questi meccanismi?

Grazie.

Ciao:)

il tema è interessante ma non credo la costruzione del modello va bene perché:
1) ipotizzi versamenti diversi
2) non consideri i rendimenti diversi
3) non consideri i costi diversi

per la verità c’è un analisi del corriere sul tema la trovi qui (con un mio commento)
http://www.investireoggi.it/forum/previdenza-integrativa-analisi-prodotti-case-study-vt60591-28.html

la vera domanda è qual'è la differenza di rendimento atteso che compensa il beneficio fiscale netto delle agevolazioni fiscali e della diversa tassazione degli interessi (ricordo 11% per la previdenza integrativa contro 12,5% e 20%) del FP o PIP rispetto a un pac ;)
 
Il modello è troppo semplificato e ha alcuni errori di base:
- dovresti almeno versare 5000 euro anche sul PAC, altrimenti penalizzi eccessivamente lo scenario PAC. Al limite da valutare se considerare l'ulteriore investimento della quota di risparmio fiscale, in modo da sfruttare al massimo il beneficio fiscale
- la tassazione al momento della pensione, con permanenza nel fondo pensione di 30 anni, è al 10,5% e non al 15%

Il punto essenziale è quanto ha già scritto Arancia, il risultato ottimale di un modello di questo tipo dovrebbe proprio rispondere alla domanda "qual'è la differenza di rendimento atteso che compensa il beneficio fiscale netto delle agevolazioni fiscali e della diversa tassazione degli interessi (ricordo 11% per la previdenza integrativa contro 12,5% e 20%) del FP o PIP rispetto a un pac". Tu hai eliminato dal modello, per semplificarlo, proprio alcuni degli elementi che fanno la differenza nei due scenari.
 

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