giuseppe.d'orta
Forumer storico
Abbiamo ricevuto dal Comitato di difesa piccoli risparmiatori Finbreda, che ringraziamo, un aggiornamento sulla società.
A codesta spettabile Redazione, ed in particolare a Giuseppe D'Orta, il Comitato "Finbreda" deve un sentito ringraziamento per la sua crescita di centinaia di iscritti, in rappresentanza di migliaia d’altri, che non sanno della sua esistenza e della conquistata rappresentatività, travolti dal "Crac dimenticato della finanziaria Breda": tale era il titolo della rubrica "Fai una domanda" del 28 marzo 2004!
Sono trascorsi 15 anni dalla messa in liquidazione coatta amministrativa di quella finanziaria a maggioranza statale che, con incapacità manageriali, raggiri e sperperi, ha impoverito le tasche di migliaia di cittadini italiani, il cui malumore è rappresentativamente espresso nella seguente lettera tipo: "Quando ebbi ad investire, il fatto che lo Stato, a mezzo EFIM ed IRI, avesse la maggioranza, credo attorno al 55%, mi ha portato a credere talmente nella bontà dell’investimento che mi sono parzialmente indebitato, anche perché l’intermediario banca lo aveva caldeggiato per la sicurezza del ritorno in dividendi piuttosto interessanti. Ecco quali sono stati i risultati: capitale zero, dividendi mancati, debiti da pagare".
Finalmente si è saputo, di recente, che lo stato di liquidazione coatta amministrativa della società in oggetto sarebbe entrato in quello nuovo del concordato.
Difatti la ex EFIM si accingerebbe a cedere in bonis ad altra importante finanziaria tutto il pacchetto azionario della Finbreda.
Detta notizia sembra di buon auspicio per migliaia di piccoli azionisti, sempre speranzosi che tale concordato possa risultare, in certo modo, vantaggioso nella trattativa di cessione: tanto da potere consentire un riparto risarcitorio alle perdite dei nostri risparmi, unitamente alla considerazione di un doveroso riscatto morale dello Stato imprenditore che ha coinvolto e travolto gli azionisti di minoranza che ad esso avevano affidato i loro Risparmi.
In conseguenza della notizia di cui sopra, pregherei caldamente la direzione di codesto sito di pubblicare il seguente comunicato affinché i lettori, sfortunati azionisti, possano continuare a sperare che i titoli posseduti non siano del tutto carta straccia, mantenendo così la promessa del fu commissario Alberto Predieri:
"Il giorno 19 settembre 2007, in Torre del Lago (LU), si sono riuniti in assemblea straordinaria decine di consociati al comitato per discutere sull’argomento precitato, con lo scopo di essere rappresentati, anche se azionisti di minoranza, alle trattative condotte dai vertici decisionali".
Gli azionisti che vogliono essere informati sull’argomento possono indirizzarsi al Comitato piccoli azionisti "Finbreda", presidente Armando Callea, via Don Lazzeri 63 – 55048 Torre del Lago-Viareggio (LU).
Alla stimata Redazione che tutto ha conosciuto, condividendo le buone ragioni di noi azionisti risparmiatori, nella drammatica altalena di speranze e promesse non mantenute sino ad oggi, è rivolta la calda preghiera di riprendere mediante i suoi esperti in diritto societario e finanziario, le informazioni sugli sviluppi della recente fase.
Con infiniti ringraziamenti passo cortesemente a salutare.
Il presidente del comitato
Armando Callea
A codesta spettabile Redazione, ed in particolare a Giuseppe D'Orta, il Comitato "Finbreda" deve un sentito ringraziamento per la sua crescita di centinaia di iscritti, in rappresentanza di migliaia d’altri, che non sanno della sua esistenza e della conquistata rappresentatività, travolti dal "Crac dimenticato della finanziaria Breda": tale era il titolo della rubrica "Fai una domanda" del 28 marzo 2004!
Sono trascorsi 15 anni dalla messa in liquidazione coatta amministrativa di quella finanziaria a maggioranza statale che, con incapacità manageriali, raggiri e sperperi, ha impoverito le tasche di migliaia di cittadini italiani, il cui malumore è rappresentativamente espresso nella seguente lettera tipo: "Quando ebbi ad investire, il fatto che lo Stato, a mezzo EFIM ed IRI, avesse la maggioranza, credo attorno al 55%, mi ha portato a credere talmente nella bontà dell’investimento che mi sono parzialmente indebitato, anche perché l’intermediario banca lo aveva caldeggiato per la sicurezza del ritorno in dividendi piuttosto interessanti. Ecco quali sono stati i risultati: capitale zero, dividendi mancati, debiti da pagare".
Finalmente si è saputo, di recente, che lo stato di liquidazione coatta amministrativa della società in oggetto sarebbe entrato in quello nuovo del concordato.
Difatti la ex EFIM si accingerebbe a cedere in bonis ad altra importante finanziaria tutto il pacchetto azionario della Finbreda.
Detta notizia sembra di buon auspicio per migliaia di piccoli azionisti, sempre speranzosi che tale concordato possa risultare, in certo modo, vantaggioso nella trattativa di cessione: tanto da potere consentire un riparto risarcitorio alle perdite dei nostri risparmi, unitamente alla considerazione di un doveroso riscatto morale dello Stato imprenditore che ha coinvolto e travolto gli azionisti di minoranza che ad esso avevano affidato i loro Risparmi.
In conseguenza della notizia di cui sopra, pregherei caldamente la direzione di codesto sito di pubblicare il seguente comunicato affinché i lettori, sfortunati azionisti, possano continuare a sperare che i titoli posseduti non siano del tutto carta straccia, mantenendo così la promessa del fu commissario Alberto Predieri:
"Il giorno 19 settembre 2007, in Torre del Lago (LU), si sono riuniti in assemblea straordinaria decine di consociati al comitato per discutere sull’argomento precitato, con lo scopo di essere rappresentati, anche se azionisti di minoranza, alle trattative condotte dai vertici decisionali".
Gli azionisti che vogliono essere informati sull’argomento possono indirizzarsi al Comitato piccoli azionisti "Finbreda", presidente Armando Callea, via Don Lazzeri 63 – 55048 Torre del Lago-Viareggio (LU).
Alla stimata Redazione che tutto ha conosciuto, condividendo le buone ragioni di noi azionisti risparmiatori, nella drammatica altalena di speranze e promesse non mantenute sino ad oggi, è rivolta la calda preghiera di riprendere mediante i suoi esperti in diritto societario e finanziario, le informazioni sugli sviluppi della recente fase.
Con infiniti ringraziamenti passo cortesemente a salutare.
Il presidente del comitato
Armando Callea