Financial Times: La Politica fa Scoppiare la Bolla Monti (1 Viewer)

lorenzo63

Age quod Agis
Munchau sta dicendo che le politiche di espansione monetaria Inglese sono corrette e quelle di deleveraging europee sono sbagliate in sintesi... ora a mio modo di vedere sono sbagliate entrambi se pensiamo che oramai in Inghilterra si pensa di cancellare il debito statale detenuto dalla BOE con il rischio di un moral hazard senza precedenti... perchè allora tutti vorranno lo stesso trattamento... e l'inflazione esploderebbe... possibile una cancellazione del debito scadenziata nel tempo ma anche questo avrebbe conseguenze morali incontrollabili. Dall'altra parte l'eccessiva austerità causa dolore ora e subito ed un rischio di tensioni sociali in crescita sostanziale.

In ogni caso anche la rappresentazione dei politici candidati mi sembra riduttiva.. Bersani ed il PD non sono il nuovo e rappresentano un apparato burocratico da smantellare ma alcune delle piu incisive liberalizzazioni nelle banche e nelle assicurazioni portano il suo nome, dall'altra parte l'afflato riformista di Berlusconi era presente anche nella sua visione politica ma la sua maggioranza non gli permetteva di avere le mani libere di fatto impedendo quelle riforme che facevano parte del progetto berlusconiano e riducendolo solo a riforme pro domo sua...
Ineccepibile ... :bow:

Però rimane la domanda - accademica x la carità- che fare?
 

f4f

翠鸟科
@f4f: era detto in modo discorsivo e nn certo perchè metto in dubbio -davvero- la tua correttezza: se così è stato interpretato, me ne scuso.

Tornando ad M la cosa che più gli rimprovero è nn aver chiarito subito e per tempo chi comanda alla casta nessuno escluso.

:)


chiarito e concluso :)


tornando a M, è exattamente la cosa che gli rimprovero di più
soprattutto nei primi mesi avrebbe non solo potuto ma DOVUTO imporsi di più con i partiti
chiedo scusa per il maiuscolo ma mi sembrava, una volta tanto, necessario
 

gipa69

collegio dei patafisici
Ineccepibile ... :bow:

Però rimane la domanda - accademica x la carità- che fare?

La soluzione più indolore è un mix del tutto... e anche quella non potrà evitare una caduta del profitto e quindi del lavoro a disposizione perchè quella è una contraddizione dei sistema irrisolvibile... sistema che si basa sulla crescita degli utili sine die e sulla crescita dei consumi sine die..
 

EUGE

Senior Utente
sì, il vero nodo è la (mancanza di una credibile) classe dirigente italiana

ma come ve l'immaginate il ns futuro dopo le elezioni? sia che vincano

a) Bersani, Vendola, la Bindi e ... non si sa chi

b) Pdl, Lega, Casini Rutelli Fini Montezemolo e ... non si sa chi, con la bandiera-mutanda Monti

c) il vero 3° Polo di Grillo, Di Pietro, astensionisti e ... chissà chi

e chi sarà il nuovo inquilino del Quirinale che pretenderà di spadroneggiare come il Napoletano o peggio il Calabro-Novarese?!

Prodi? Fini? Casini? Buttiglione? Monti stesso?

mi fermo qui, non vorrei essere incriminato per istigazione al suicidio
 

f4f

翠鸟科
sì, il vero nodo è la (mancanza di una credibile) classe dirigente italiana

ma come ve l'immaginate il ns futuro dopo le elezioni? sia che vincano

a) Bersani, Vendola, la Bindi e ... non si sa chi

b) Pdl, Lega, Casini Rutelli Fini Montezemolo e ... non si sa chi, con la bandiera-mutanda Monti

c) il vero 3° Polo di Grillo, Di Pietro, astensionisti e ... chissà chi

e chi sarà il nuovo inquilino del Quirinale che pretenderà di spadroneggiare come il Napoletano o peggio il Calabro-Novarese?!

Prodi? Fini? Casini? Buttiglione? Monti stesso?

mi fermo qui, non vorrei essere incriminato per istigazione al suicidio

eccellente battuta :up: :up:
potei ridere, se non ci fosse da piangere :(
 
COMUNICATO STAMPA
Napoli, 1 dicembre 2012
IL VOTO SULLA PALESTINA ALLE NAZIONI UNITE RENDE EVIDENTE CHE L'UNIONE EUROPEA NEL DIRITTO INTERNAZIONALE NON ESISTE.
ORA DOVREMMO SOLO RENDERCI CONTO CHE IL MONDO E' REGOLATO DAL DIRITTO INTERNAZIONALE E NON POTREBBE MAI ACCETTARE CHE UNO 'STRANO' SISTEMA REGIONALE (UE) SI PONGA AL DI SOPRA DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI

Dario Ciccarelli (www.dariociccarelli.org), ex diplomatico, dal 2003 al 2007 membro della Delegazione Permanente Italiana presso l'Organizzazione Mondiale del Commercio di Ginevra ed oggi Direttore dell'Istituto di studi internazionali per gli scambi, ha commentato la decisione relativa alla Palestina assunta alle Nazioni Unite lo scorso 29 novembre.
'Alle Nazioni Unite, è stata assunta la decisione, storica, di accordare alla Palestina lo status di 'Stato osservatore non-Membro delle Nazioni Unite'. L'Italia ha votato a favore; la Repubblica Ceca contro; undici nazioni europee, tra cui Germania e Regno Unito, si sono astenute. C'è da chiedersi quale contributo l'Italia, la Germania, il Regno Unito stiano dando, da decenni, alla pace in Medio Oriente, all'incontro armonioso tra le fedi e tra i popoli, alle più grandi questioni che affliggono il mondo. La risposta è drammatica e non può non allarmare tutti: in nome dell'europeismo, in nome cioè dell'esigenza di simulare l'esistenza di uno Stato europeo che non esiste, da decenni le grandi sensibilità nazionali tedesca, francese, britannica, italiana sulle questioni mondiali non si esprimono affatto, come fossero sterilizzate, silenziate, nascoste. Il 2 Ottobre 2009 (documento ufficiale: WT/L/770 del 6 ottobre 2009) la Rappresentanza della Palestina alle Nazioni Unite e alle altre Organizzazioni Internazionali presentò la richiesta dello status di 'Osservatore' in un'altra Organizzazione Inter-nazionale, l'Organizzazione Mondiale del Commercio, dove, stupidamente, da 18 anni si cerca di far credere che gli italiani, i tedeschi, i britannici, i cechi ed altri popoli possano essere rappresentati dalla Commissione Europea.
La Verità è davanti a noi, ma sembra spaventare troppo. La globalizzazione ha visto il trionfo del diritto inter-nazionale e delle Organizzazioni Inter-nazionali ed entrambi si fondano sulle Nazioni. Con l'art. 11 Cost. i Padri costituenti stabilirono che 'la pace e la giustizia' nel mondo è un interesse nazionale italiano, un interesse dunque che l'Italia ha l'obbligo giuridico di curare in tutti i modi legittimamente ammessi. Molti ignorano che quando, nel 1994, fu firmato il Trattato istitutivo dell'Organizzazione Mondiale, i funzionari della Commissione Europea - probabilmente comprendendo che il nuovo Trattato, nell'attribuire ad una nuova Organizzazione la funzione di regolare il mercato globale in armonia col diritto internazionale abrogava i trattati comunitari - operarono ogni sforzo per evitare l'inevitabile: così, nel 1994 la Commissione Europea tentò, senza successo, di impedire che gli Stati (Italia, Francia, etc.) sottoscrivessero il Trattato OMC. Nata l'OMC, dal 1 gennaio 1995 la Commissione Europea tenta in quella sede, con successo, di convincere le burocrazie degli Stati a non esercitare il proprio diritto-dovere di rappresentare gli interessi nazionali e di rappresentare i propri popoli. Dal 1 gennaio 1995 la Corte di Giustizia delle Comunità Europee, dal canto suo, asserisce, per provare a tenere in vita gli organi comunitari, che il diritto internazionale e l'Organizzazione Mondiale del Commercio non esistono o comunque non riguardano le nazioni europee ('è giurisprudenza costante che, tenuto conto della loro natura e della loro economia, gli accordi OMC non figurano in linea di principio tra le normative alla luce delle quali la Corte controlla la legittimità degli atti delle istituzioni comunitarie', caso C-377/02, 1 marzo 2005). In poche parole: consapevoli di essere stati azzerati dall'Organizzazione Mondiale del Commercio e dal diritto internazionale, gli organi comunitari tentano di 'apparire' ancora vivi negando l'esistenza del diritto internazionale stesso. Sul punto, seppure a bassa voce, negli anni qualche autorevole posizione è stata espressa. Renato Ruggiero scrisse 'Dobbiamo recuperare la indiscussa primazia del sistema commerciale multilaterale ... All'inizio del GATT, gli accordi commerciali preferenziali erano l'eccezione. La principale fonte degli accordi preferenziali era la Comunità Europea ... Stiamo 'deglobalizzando' il sistema commerciale internazionale?' (Intervento al Simposio OMC, Ginevra, 20 aprile 2005). Giuseppe Tesauro, oggi giudice costituzionale, scrisse: 'Ciò che si ricava con sufficiente chiarezza, soprattutto dalla lettura congiunta della sentenza banane (sent. 5 ottobre 1994, causa C-280/93, Germania c. Consiglio ..) e della sentenza del latte (Sent. 10 settembre 1996, causa C-61/94, Commissione c. Germania ..), è un dato non tanto giuridico quanto soprattutto di opportunità o di politica istituzionale, se si preferisce. In sostanza, si vuole lasciare alle istituzioni politiche, cioè alla Commissione ed al Consiglio, la interpretazione e più in generale la 'gestione' delle norme convenzionali che ci occupano, ieri GATT ed oggi OMC (..) si dovrebbe, anche indipendentemente dall'effetto diretto, fare in modo da consentire agli Stati membri di contestare la legittimità di atti comunitari rispetto al parametro delle norme OMC. Ritengo invero inaccettabile, questo sì, l'idea che l'idoneità delle norme OMC, e già del GATT, a fungere da parametro della legittimità della norma comunitaria nazionale configgente sia condizionata all'effetto diretto della norma stessa, così come la Corte di giustizia ha fino ad oggi affermato' ('I rapporti tra la Comunità europea e l'OMC, Milano, 5-7 giugno 1997). U. Everling ha scritto: 'Il GATT non è la caricatura di un accordo internazionale, ma è obbligatorio per la Comunità ed i suoi Stati Membri. Esso va quindi preso sul serio dalle istituzioni e dalla Corte' (Everling U., 'Will Europe slip on bananas? The bananas judgment of the Court of Justice and National Courts', in Comm. Mark. Law Rev., 1996). Antonio Tizzano ha scritto: '... almeno parte della nostra dottrina si è da qualche tempo posta in termini più concreti e quindi più produttivi, abbandonando finalmente la pretesa .. di poter tutto semplicisticamente risolvere deducendo dalle solite generiche considerazioni sulla cd. sopranazionalità e quindi sulle finalità e le caratteristiche del processo d'integrazione comunitaria ... [I fautori della 'primauté' del diritto comunitario] .. peccando ancora una volta di ... troppo amore comunitario, essi sono sembrati unicamente ispirati dall'ansia di 'privilegiare' a tutti i costi i trattati europei, per farne una sorta di supertrattati, di valore inusitato e di forza irresistibile, in nome non tanto di rigorose valutazioni scientifiche o di indiscutibili dati normativi, quanto di apodittiche proclamazioni di 'novità', 'diversità', ecc. direttamente connesse alla dichiarata superiorità e assolutezza dei fini politici ultimi perseguiti ... [Va] sottolineato che quelle tesi .. finiscono col provocare ingiustificate e pericolose discriminazioni tra le norme internazionali pattizie sotto il profilo della loro efficacia negli ordinamenti statali ... Può dunque concludersi che la tendenza della nostra giurisprudenza .. non appare giustificata. Nessun argomento decisivo, invero, risulta provare la pretesa diversità di 'posizione' tra le norme immesse nell'ordinamento italiano in osservanza dei trattati internazionali, secondo che ci si riferisca a quelli comunitari o agli altri' ('Pretesa diversità di effetti del G.A.T.T. e dei Trattati comunitari nell'ordinamento italiano', in 'Il Foro Italiano', 1973, n. 9, I, p. 2443-2452).
Il 6.12.2005 e' stato adottato il primo, finora unico, emendamento agli Accordi dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. Si tratta di un emendamento in materia di farmaci salva-vita (cd. 'TRIPs amendment') volto a salvare migliaia di vite umane. L'emendamento, adottato a Ginevra il 6 dicembre 2005, non è mai stato portato all'attenzione del Parlamento italiano ai fini della ratifica, come ben evidenziato sul sito web dell'Organizzazione Mondiale del Commercio: http://www.wto.org/english/tratop_e/trips_e/amendment_e.htm Sfidando il diritto, la democrazia e la memoria di quanto accaduto nel 1994, gli organi comunitari tentano nuovamente la disperata impresa di travestirsi da Stato.
Se si rispettasse l'art. 11 Cost., se ci si ricordasse che il mondo è stato rivoluzionato dall'ingresso, nel 2001, della Cina nell'Organizzazione Mondiale del Commercio, se si sapesse che le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio offrono notevoli leve a Paesi come l'Italia per tutelare (dazi, clausole di salvaguardia, tutela del made in; eccezioni extracommerciali ex art. XX GATT, norme a tutela della sicurezza, della salute, del consumatore, etc.) la produzione manifatturiera di qualità e l'occupazione, se si avesse chiaro che il mondo e il diritto sono fondati sulla categoria di Nazione, allora la Verità non spaventerebbe più. La Verità è che l'Italia partecipò attivamente alla fondazione, nel 1957, delle Comunità Europee perché si ritenne, giustamente, che a quel tempo la pace mondiale fosse perseguibile promuovendo il commercio tra le nazioni che avevano causato la guerra mondiale. Ma ormai il mondo è cambiato: a promuovere e a regolare il commercio ci pensa, in tutto il mondo, l'Organizzazione Mondiale del Commercio e la guerra ormai si fa altrove. In nome degli stessi fini che la portarono ad istituire la CEE; in nome dell'art. 11 Cost., oggi l'Italia ha l'obbligo giuridico di tornare a svolgere il suo ruolo nel mondo e a riconoscere che l'Unione Europea non esiste più. La Verità è che i trattati comunitari sono stati abrogati il 15 aprile 1994 e che l'Italia, in quanto Membro a pieno titolo delle Organizzazioni Internazionali, deve solo riprendere ad esercitare, dopo aver mancato di farlo per 18 anni, i propri diritti di Nazione, così perseguendo tutti i propri interessi nazionali. Le follie europeiste, ivi compresi l'euro e gli anacronistici obiettivi di Maastricht e del Fondo Europeo di stabilità, sono soltanto il prodotto di un'utopia demoniaca, contra-legem, senza senso e senza speranza'.
 
Ma perché in Italia tanta paura ad affrontare il mondo come Nazione? Non è quello che fanno tutti i popoli del mondo? E che dire dei nostri padri che per l'Italia affrontarono bombe e cannoni? Forza italiani: navighiamo in mare aperto, senza l'UE e senza pastrocchi europeisti ... Tutto il mondo vuole ritrovare il ... made in Italy! Dario Ciccarelli (www.dariociccarelli.org)
 
Quando si doveva decidere se creare o meno, e 'come', l'unione monetaria, la Germania seppe tutelare -come doveroso-il proprio popolo, affermando la 'stabilità' come valore supremo e come missione unica della BCE. Il Governo italiano non tutelò gli italiani: tutto qui. E aderì ad un'organizzazione che penalizzava, e penalizza, per sua missione naturale, gli italiana. Quell'organizzazione (UE/euro) non va bene per gli italiani: semplice. dariociccarelli.org
 

f4f

翠鸟科
Ma perché in Italia tanta paura ad affrontare il mondo come Nazione? Non è quello che fanno tutti i popoli del mondo? E che dire dei nostri padri che per l'Italia affrontarono bombe e cannoni? Forza italiani: navighiamo in mare aperto, senza l'UE e senza pastrocchi europeisti ... Tutto il mondo vuole ritrovare il ... made in Italy! Dario Ciccarelli (Dario Ciccarelli |)


per questioni dimensionali ( siamo solo 60 milioni, persino i tedeschi preferiscono avere con sè la massa dell'europa per avre peso sui mercati ) e strutturali ( tessuto di PMI con poche imprese strutturate e livello globale )

by f4f.org
 

f4f

翠鸟科
Quando si doveva decidere se creare o meno, e 'come', l'unione monetaria, la Germania seppe tutelare -come doveroso-il proprio popolo, affermando la 'stabilità' come valore supremo e come missione unica della BCE. Il Governo italiano non tutelò gli italiani: tutto qui. E aderì ad un'organizzazione che penalizzava, e penalizza, per sua missione naturale, gli italiana. Quell'organizzazione (UE/euro) non va bene per gli italiani: semplice. dariociccarelli.org


la partita delle regole non si è giocata in una sola notte, ma si è evoluta in decenni: basti vedere
Unione europea - Wikipedia

quindi la differenza è non in un governo ma nella lungimiranza delle rispettive classi politiche, una tesa a mantenersi al potere garantendo benessere di lungo periodo ( cfr 'agenga 2010' di Schroeder ) e l'altra interessata a profitti egoistici di breve periodo ( gli esempi non mancano, cfr le prime pagine dei nostri giornali di oggi )

quindi, quando facciamo analisi, ricordiamo la nota regola:
Tutto dovrebbe essere reso il più semplice possibile, ma non più semplice. Reader's Digest. Oct. 1977. Albert Einstein

by f4f.org
 

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