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Tfr, Maroni nega equiparazione fondi da subito, querela Lapadula
venerdì novembre 25, 2005 17.55
ROMA, 25 novembre (Reuters) - Il ministro del Welfare Roberto Maroni nega l'entrata in vigore anticipata al 1 gennaio 2006 delle norme del decreto sul Tfr che consentono la equiparazione fra fondi aperti e chiusi, come sostenuto dal responsabile economico della Cgil citando fonti governative.
Il ministro annuncia in una nota l'intenzione di querelare il sindacalista Beniamino Lapadula secondo il quale "se le indiscrezioni dovessero rispondere al vero, saremmo in presenza di una vera e propria banda di neo furbetti del quartierino al servizio delle assicurazioni e del conflitto di interessi del presidente del Consiglio. Maroni deve dire subito se ne fa parte oppure no".
Il ministro definisce quelle di Lapadula come "ipotesi fantasiose" e senza fondamento e difende l'operato suo e dei suoi collaboratori per mettere in piedi la riforma della previdenza integrativa.
Lapadula però insiste e ribadisce al telefono con Reuters come "secondo una fonte governativa il decreto approvato ieri sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale prevedendo la immediata entrata in vigore delle norme che consentono alla Covip di equiparare ai fini della trasparenza i fondi aperti a quelli chiusi, consentendo di incamerare il Tfr anche nelle polizze". Del resto, ha aggiunto il sindacalista, "lo stesso sottosegretario al Welfare Alberto Brambilla ha ammesso oggi che ci sarà l'anticipazione di alcune norme che riguardano la Covip".
Non è stato possibile avere conferme dallo stesso Brambilla.
Ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla riforma del Tfr posticipandone l'entrata in vigore di due anni, al gennaio 2008.
Maroni ha spiegato che da qui ad allora restano in vigore le norme vigenti per lo smobilizzo del Tfr che dunque può andare solo ai fondi chiusi.
Le assicurazioni, ostili alla norma, hanno apprezzato il rinvio. Non così i sindacati che hanno parlato di presa in giro.
Rimane una brutta storia di "affari tra lobbies e furbini del quartierino " di cui - probabilmente - a noi sono arrivati solo alcuni riverberi .....entro i prossimi 20/30 anni riusciremo (forse) a capire qualcosa in più di come siano andate per davvero le vicende
venerdì novembre 25, 2005 17.55
ROMA, 25 novembre (Reuters) - Il ministro del Welfare Roberto Maroni nega l'entrata in vigore anticipata al 1 gennaio 2006 delle norme del decreto sul Tfr che consentono la equiparazione fra fondi aperti e chiusi, come sostenuto dal responsabile economico della Cgil citando fonti governative.
Il ministro annuncia in una nota l'intenzione di querelare il sindacalista Beniamino Lapadula secondo il quale "se le indiscrezioni dovessero rispondere al vero, saremmo in presenza di una vera e propria banda di neo furbetti del quartierino al servizio delle assicurazioni e del conflitto di interessi del presidente del Consiglio. Maroni deve dire subito se ne fa parte oppure no".
Il ministro definisce quelle di Lapadula come "ipotesi fantasiose" e senza fondamento e difende l'operato suo e dei suoi collaboratori per mettere in piedi la riforma della previdenza integrativa.
Lapadula però insiste e ribadisce al telefono con Reuters come "secondo una fonte governativa il decreto approvato ieri sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale prevedendo la immediata entrata in vigore delle norme che consentono alla Covip di equiparare ai fini della trasparenza i fondi aperti a quelli chiusi, consentendo di incamerare il Tfr anche nelle polizze". Del resto, ha aggiunto il sindacalista, "lo stesso sottosegretario al Welfare Alberto Brambilla ha ammesso oggi che ci sarà l'anticipazione di alcune norme che riguardano la Covip".
Non è stato possibile avere conferme dallo stesso Brambilla.
Ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla riforma del Tfr posticipandone l'entrata in vigore di due anni, al gennaio 2008.
Maroni ha spiegato che da qui ad allora restano in vigore le norme vigenti per lo smobilizzo del Tfr che dunque può andare solo ai fondi chiusi.
Le assicurazioni, ostili alla norma, hanno apprezzato il rinvio. Non così i sindacati che hanno parlato di presa in giro.
Rimane una brutta storia di "affari tra lobbies e furbini del quartierino " di cui - probabilmente - a noi sono arrivati solo alcuni riverberi .....entro i prossimi 20/30 anni riusciremo (forse) a capire qualcosa in più di come siano andate per davvero le vicende