Riporto da la stampa:
Immatricolazioni ancora in crescita
ma i produttori lanciano l'allarme:
"L'effetto incentivi è finito adesso"
Il mercato dell’auto si presenta ancora positivo a marzo (+19,6% immatricolazioni, a 257.694 unità) ma la festa-incentivi che aveva ancora offerto lampi di luce sul proseguire delle immatricolazioni relative agli ordini incentivati è veramente finita con l’arrivo di aprile.
« Da oggi si apre il vero mercato 2010 dell’auto nuova in Italia», è il commento dell’Unrae, l’associazione delle Case estere operanti in Italia nel sottolineare che il consuntivo dei primi tre mesi dell’anno è stato fuorviato dai circa 350.000 ordini incentivati di nuove auto con i quali si è chiuso lo scorso anno e che, per legge, potevano essere immatricolate entro il 31 marzo 2010 senza perdere i benefici statali.
Ora la pacchia è finita e la realtà è di ordini presso i concessionari ai minimi storici, spalancando per il settore quelle che Federaicpa, la federazione che raggruppa i concessionari, definisce «le porte del baratro».
Secondo il Centro Studi Promotor, la fine degli incentivi e la mancata ripresa dell’economia porteranno il mercato italiano dell’auto a chiudere il consuntivo 2010 a quota 1.750.000 immatricolazioni, un livello che non si registrava dalla grande crisi del ’93-’96.
Marzo è comunque ancora positivo per Fiat che mette a segno una crescita delle immatricolazioni del 14,8% ma scende nella quota al 31,3% dal 32,6% di marzo 2009. Si distingue il marchio Fiat con +17,2% dei volumi di vendita, ma soprattutto brilla il marchio Lancia con +24,3% e una quota al 4,5% in aumento di 0,2 punti percentuali. Per Alfa Romeo il bilancio è invece in rosso con -21,76% immatricolazioni.
Nella top ten dei modelli più venduti a marzo sul mercato italiano Fiat Punto rimane salda leader ma la Panda viene scavalcata dalla Ford Fiesta, sulla spinta di una brillante crescita delle vendite (+44,5%) della casa americana leader degli importatori in Italia che raggiunge a marzo una quota del 12,4%, ai massimi da vent’anni.
«Da questo mese in avanti, con una caduta degli ordini attorno al 40%, il nostro comparto precipiterà in un vero e proprio baratro» - afferma Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federaicpa. Secondo Pavan Bernacchi, i posti di lavoro del settore salteranno come «tappi di champagne» e, unendo i fornitori e le Case automobilistiche, i numeri dell’allarme occupazionale rischiano di arrivare a 100.000.
Di ordini ai minimi storici parlano l’Unrae e l’Anfia: 182.000 gli ordini raccolti a marzo, il risultato più basso per il mese fra quelli registrati negli ultimi 12 anni. Mentre per l’intero anno si prevedono 800.000 contratti in meno rispetto a quelli raccolti nel corso del 2009. Tutto ciò si tradurrà, secondo i calcoli dell’Unrae, in un calo del fatturato per il settore di 10 miliardi di euro, ossia 2 miliardi di Iva in meno per le Casse dello Stato.