Euro si? € NO? (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
mettere il veto? non sai neanche di cosa parli

ti meriti un bel ritorno alla lira con inflazione al 10/15% :D

e poi modello argentina...
stai facendo un bel minestrone... dalla moneta comuner siamo passati al fiscal compact e all'ESM

ora vuoi parlare dell'inflazione?
bene apri un thread che vediamo...

in questo momento sono più interessata al Target2. Su FB il dot.. Berlinzani ne ha spiegato bene la modalità... ciao neh
 

Stic@zzi

Guest
ma per favore se non era per me non sapevi neanche che quei 50m sono una quota che versano in percentuale tutti gli stati, sarebbe buona cosa parlare solo di quello che si conosce bene e non riportare articoli a pappagallo e numeri a caso, ora vuoi fare l'esperto di inflazione tifando per un ritorno alla lira? ridicolo.

si parla di un fondo salva stati a cui tutti gli stati europei in difficoltà possono accedere e a cui tutti gli stati devono partecipare in percentuale al proprio peso economico e tu mi rispondi che Mondi doveva mettere il veto? ma che minchia di risposta è?

inutile parlare con quelli che credono alle scie chimiche è una perdita di tempo,
 
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tontolina

Forumer storico
ma per favore se non era per me non sapevi neanche che quei 50m sono una quota che versano in percentuale tutti gli stati, sarebbe buona cosa parlare solo di quello che si conosce bene e non riportare articoli a pappagallo e numeri a caso, ora vuoi fare l'esperto di inflazione tifando per un ritorno alla lira? ridicolo.

si parla di un fondo salva stati a cui tutti gli stati europei in difficoltà possono accedere e a cui tutti gli stati devono partecipare in percentuale al proprio peso economico e tu mi rispondi che Mondi doveva mettere il veto? ma che minchia di risposta è?

inutile parlare con quelli che credono alle scie chimiche è una perdita di tempo,
Ti sopravvaluti....
come del resto fanno tutti quelli che si credono furbi.

risottolineo quanto detto in precedenza: preferisco la moneta sovrana che una morte economica lenta..... se le condizioni europee restano immutate.

Quando la prima volta abbiamo sentito proporci l'Europa unita, tutti noi abbiamo pensato all'Europa dei popoli e non solo l'europa della finanza che ci sta stritolando.... probabilmente tu non hai figli.... e morto te è finita la storia... ma io penso alla prole e a come dovrà vivere.

Io non faccio l'esperto ma di certo non credo tu possa insegnarmi proprio nulla.....

inutile parlare con quelli che vivono all'estero e hanno già lasciato l'italia

Ho da fare... forse non lo sai... ma io cerco anche di portare a casa un po' di money se il mercato me lo consente.... e fare discorsi inutili porta via un sacco di tempo.
ciao neh stammi bene... so che in swissera piove
 

tontolina

Forumer storico
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Eric Packer
 

alingtonsky

Forumer storico
Nonostante progressi recenti la debolezza dell’economia italiana permane, oltremodo preoccupante per i mercati, per l’intera Europa, soprattutto per il Paese. Anche se montasse la bava di recupero ciclico del Pil che è in atto (1,5%, se non meno), non v’è crescita. L’accumulazione e l’innovazione – i due motori dello sviluppo sostenibile, di trend – sono spenti. Dal 2010 al 2017 lo stock di capitale (non residenziale) è scemato, cumulativamente quasi del 10%: gli investimenti lordi non sono bastati a compensare il logorio fisico e l’obsolescenza tecnologica degli impianti e macchinari esistenti. Non c’è progresso tecnico. La produttività totale è stata stagnante sin dal 1992, in lunghe fasi addirittura diminuendo.

Affinché si torni alla crescita occorre il concorso di almeno sette sviluppi nella politica economica e istituzionale, interna ed europea: eventi che contemporaneamente sostengano la domanda globale, consentano e promuovano la produttività.

Il disavanzo di bilancio va azzerato, e quindi il debito pubblico bloccato. Secondo l’Fmi il disavanzo al netto del ciclo (1,5% del Pil) è ben inferiore alla media delle major advanced economies. L’equilibrio – che la Costituzione vuole – non è lontano. Lo spazio correttivo resta ampio. Occorrono una severa revisione, politica e non solo contabile, delle spese gonfiate da trasferimenti inutili, inefficienze, corruzione, sottoutilizzo del formidabile potere monopsonistico della Pa nelle forniture e negli appalti; un colpo duro inferto all’evasione (secondo proposte quali quelle avanzate, e in passato praticate, dal ministro Visco); il ritorno stesso alla crescita. La spesa pubblica aggredibile è dell’ordine del 15% del Pil (250 miliardi di euro); l’evasione – concentrata presso i produttori e nel sommerso – è da alcuni anni in aumento verso i 150 miliardi (9% del Pil). Da un quarto del prodotto la classe politica deve ottenere i due punti percentuali necessari a pareggiare i conti pubblici.

Gli investimenti in infrastrutture costituiscono l’unica misura di bilancio capace di sostenere tanto la domanda quanto la produttività. Caduti a meno del 2% del Pil (da 54 miliardi nel 2009 a 33 lo scorso anno), sono da riportare a oltre il 3% del Pil, pianificandone per tempo la migliore attuazione secondo una precisa scala di priorità economico-sociale. Il loro moltiplicatore della domanda (1,2/1,5) è doppio rispetto a quello dei consumi pubblici, dei trasferimenti, della detassazione. Come chiarito da Keynes, in larga misura si autofinanziano.

Il diritto dell’economia dev’essere ripensato in modo organico e ampiamente riscritto. L’ordinamento attuale appesantisce i costi del produrre e frena la produttività. Nel rispetto dell’articolo 41 della Costituzione, vanno posti al servizio delle imprese le branche del diritto societario (exit più che voice), fallimentare (stile Chapter 11 Usa), amministrativo (accentramento dei grandi progetti di spesa, nuovo codice degli appalti), del processo civile (rapidità e certezza delle sentenze).

È cruciale promuovere la concorrenza, soprattutto quella dinamica. Come insegna Schumpeter, la concorrenza a colpi d’innovazioni, ancor più della stessa concorrenza attraverso i prezzi, è il propellente della “distruzione creatrice”, della riallocazione delle risorse, dello sviluppo capitalistico.

Dev’essere avviata a correzione una distribuzione altamente sperequata dei redditi, dei patrimoni e soprattutto delle opportunità individuali. Al di là dei profili morali e d’equità, i cittadini svantaggiati sono esclusi dal contribuire al progresso del Paese, specialmente al Sud.

Urge una strategia per il Sud. Essa non può che imperniarsi su una rinnovata dotazione delle infrastrutture, fisiche e immateriali. Sono drammaticamente carenti nel Mezzogiorno, con pesante svantaggio per i cittadini e per le imprese meridionali. Il moltiplicatore degli investimenti pubblici (1,9) è maggiore al Sud che nella media italiana. Potenziale Florida d’Europa, il Meridione deve poter offrire tutta la gamma dei servizi necessari a turismo e soggiorno, oltre che alla vita civile: sanità, assistenza, sicurezza, trasporti, occasioni di cultura. È, questa, una straordinaria chance di avanzamento dell’intero Paese.

Nell’Eurozona all’attuale rigore alla Hayek occorre sostituire il rigore alla Keynes: equilibrio di bilancio, sì, ma unito a investimenti pubblici utili, cospicui e capaci di autofinanziarsi, ammettendo la golden rule per la loro copertura con debito all’avvio. Il problema non è l’euro. L’euro è un’ottima moneta. È anche internazionalmente domandata. Ha assicurato il bene della stabilità dei prezzi, unito a bassi tassi dell’interesse. Il problema è nel governo dell’economia dell’Euroarea, nell’impostazione di fondo della sua politica economica, a cominciare da quella tedesca. Dal 1999 al 2016 il Pil della Germania è progredito solo dell’1,4% l’anno, un punto meno del potenziale, infliggendo al popolo tedesco un “mancato guadagno” per centinaia di miliardi e frenando l’intera Euroarea. La domanda interna della Germania (+1,1% l’anno) ha patito il taglio degli investimenti pubblici, con scadimento delle infrastrutture. Il sostegno al Pil è quindi provenuto dalle esportazioni nette (+8% del Pil), a scapito della domanda globale negli altri Paesi. Questo neomercantilismo si è tradotto in un attivo nella posizione netta verso l’estero della Germania, giunto nel 2017 a sfiorare il 60% del Pil: 2.000 miliardi di dollari, come la Cina, poco meno del Giappone. L’attivo conferisce alla Germania creditrice una leva politica in stridente contrasto con l’Unione europea tra pari che vogliamo. Il punto chiave è che Keynes non è affatto lo spendaccione inflazionista considerato da chi l’ha studiato su mediocri manuali, non ha letto i suoi scritti o non li ha compresi. Keynes aborriva i disavanzi pubblici di parte corrente, lo “scavare le buche”, il debito dello Stato. Predicava investimenti pubblici, col bilancio in tendenziale equilibrio. Poneva un problema di composizione della spesa: meno uscite correnti, risparmio non negativo, al limite maggiori imposte se impiegate in infrastrutture.

Basteranno le sette “cose”, qualora un governo le realizzasse? Sì, basteranno, se le imprese italiane, sollecitate dalla concorrenza in un contesto reso meno sfavorevole, sapranno rispondere alla sfida.

La classe imprenditoriale deve pretendere che la politica crei quel contesto. Al tempo medesimo, le imprese devono ricercare il profitto, non negli aiuti esterni, bensì al loro interno: l’accumulazione di capitale, la scala efficiente del produrre, l’innovazione, il progresso tecnico. Sono, queste, loro responsabilità. Nel Novecento l’hanno fatto. Oltre che nell’età giolittiana, l’hanno fatto quando la prospettiva del Mercato comune le indusse, per sopravvivere, a investire il 30% del Pil.

©
Scacco al dopo-crisi in sette mosse
 

tontolina

Forumer storico
tutti i paesi hanno versato al FMI in forma variabile

Il capitale versato ammonta a 80,5 miliardi e gli stanziamenti a carico dei diversi Paesi variano a seconda del peso economico. L’Italia si fa carico di una quota del 17,9% (la Francia del 20%, la Germania del 27%),


Fondo europeo salva Stati, ecco il conto per l'Italia: 189 milioni di euro - Il Fatto Quotidiano
Mi correggo
l'italia non ha versato 50 miliardi ma ben 60 al fondo salvastati... con quale risultato?
UE: 30 MILIONI DI EURO PER LE LORO FAKE NEWS - Marco Zanni
 

tontolina

Forumer storico
Cosa succederà all'Euro

Per chi mi conosce da tempo sa che ho dei miei pensieri su come è gestito il mondo Finanziario, tutto è già pianificato e ben programmato a tavolino dai 'Master of Universe' (come li chiamano in USA), che sono i padroni del mondo, nonchè delle banche Supreme la FED e la BCE (banche private a scopo di lucro).
Secondo il mio pensiero il loro obbiettivo finale è fare una Moneta Unica Elettronica, per avere il controllo globale in maniera più oganizzata (schiavitù totale).
Per far ciò hanno dovuto passare dei gradini, tra cui quello dell'euro.
Ora come vedete l'euro vale sempre meno nei confronti delle altre valute mondiali e come ben sappiamo la sua crisi è dovuta (volutamente) dal debito.
Fino ad ora tutti i Paesi Europei si sono auto finanziati con la vendita dei titoli pubblici (un qualcosa di inesistente) e la cosa più assurda è che se li sono scambiati come figurine (lo facevo alle elementari), tu dai un debito a me e io ti dò il mio......
Ora la festa è finita, i debiti non li vuole più nessuno, quindi cosa fanno, cercano di aumentare l'interesse e quindi creare un nuovo debito più grosso.. il cane che si morde la coda che ormai non ha più...
C'è chi dice che la salvezza dell'Europa sono i cosidetti Eurobond.... ma perchè non dicono che Eurobond = Debito di tutti i Paesi messo inr comune!!!!
I paesi più forti sono Germania ed Olanda, (Germania ha rapporto Pil/Debito all'80%, tetto massimo europeo 60%!!!!!!), quindi prima di accollarsi il debito europeo devono pensare a loro stessi!!!
Non penso proprio che aiuteranno, anziiii... tua morte vitam!!!
Ora già mi sono espresso in alcune occasioni (Master e Forum a Milano), oltre che scrivere l'anno scorso su Guida Forex, su quello che mi aspetto.
L'Euro secondo programma deve sparire, quindi consiglio di prendere precauzioni e non attendere il possibile cappio.
Se poi non succederà nulla nei prossimi anni niente di.... ma se succede almeno si salva qualcosa.
Prevenire e meglio che poi non poter più curare.
Mi ha fatto piacere al forum sentire un Brooker/Market Maker appena arrivato daglu USA dire:
'Noi in America siamo messi male, ma per fortuna l'Euro e messo peggio, quindi sarà lui a sparire....'
Bisogna essere realisti, senza sperare che...
Nel dicembre 2007 dissi che i mercati sarebbero crollati di oltre il 50%, mi diedero del pazzo.... poi il mercato ha parlato.
Ora avendo un mosaico che è ben incastrato, sappiamo che i prossimi anni potrebbero essere molto duri, quindi consiglio pienamente di diversificare il portafoglio, per non avere poi sorprese.

Spero come già detto più volte di sbagliare alla grande e che tutto vada bene, ma avendo un programma ed essendo un Trader con concetti unici io seguo il mio programma e consiglio tale (alla peggio si ha un portafoglio diversificato!!!).

Marco Ciucci Trader.

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tontolina

Forumer storico
i padroni del mondo
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I Rothschild sono una delle famiglie più potenti al mondo (nel mondo economico la più potente); di origine tedesca, detiene la MAGGIORANZA dei due istituti Privati Bancari che conosciamo, la FED e la BCE.
Ma procediamo un passo per volta e vediamo chi sono questi istituti Bancari Padroni del Mondo!

FED
La Federal Reserve è una Banca Privata, posseduta da azionisti privati di cui i Rothschild sono i maggiori proprietari ed il cui scopo finale è il lucro.
La FED fu istituita con l'approvazione del Federal Reserve Act del 23 dicembre 1913 dal Congresso degli Stati Uniti. L’iter legislativo avvenne in modo “anomalo”, la Camera dei Rappresentanti aveva approvato il Federal Reserve ACT, ma l’atto stava avendo delle difficoltà nell’approvazione da parte del Senato; era il 23 dicembre 1913, quando la maggior parte dei membri del Congresso avevano già lasciato Washington per le vacanze natalizie e secondo le leggi americane, quando vi è una sospensione dell’attività legislativa, occorre aggiornarla in quello che viene definito “sine day”. Il 23 dicembre 1913, il Senato non si era ancora aggiornato in “sine day”, quindi la seduta era tecnicamente in corso e secondo quanto riportato dagli atti, erano presenti “SOLO” tre senatori, che approvarono il Federeral Reserve Act con un consenso unanime in una votazione a chiamata (sarebbe bastata una sola persona contro e non sarebbe passata).
Ad oggi i tribunali degli Stati Uniti hanno più volte decretato che la Fed è una società per azioni privata e sebbene non faccia parte del Governo Federale, è in realtà più potente dello stesso e, a mio parere, più potente del Presidente, del Congresso e delle Corti di Giustizia.
Nel 1913 il Congresso ha dato in mano ad una banca centrale indipendente, denominata Federal Reserve, il monopolio sull’emissione della moneta degli Stati Uniti ed il debito generato da questa società interamente di proprietà privata è ciò che sta mettendo in ginocchio l’economia americana.
“Il potere di emissione dovrebbe essere sottratto alle banche e restituito al popolo, al quale giustamente appartiene” (Giulio Tremonti, ex ministro ed economista, persona che stimo molto, perché oltre a Beppe Grillo è l’unico che ha avuto il coraggio di dire nel passato la verità su come gira il mondo economico).
“Chi prende in prestito è schiavo di chi presta” (Larry Bates, economista).

BCE
La Banca Centrale Europea (BCE) è la banca centrale incaricata dell’attuazione della politica monetaria per i 17 paesi dell’Unione Europea che hanno aderito all’euro formando la cosiddetta “Zona Euro”.
In Italia la sovranità monetaria (il potere di chi stampa ed emette moneta) era fino a ieri della Banka d’Italia. Oggi la sovranità monetaria, è nelle mani della BCE con sede a Francoforte, per la quale, per inciso, è in costruzione la nuova sede con un costo previsto di 1,2 miliardi di Euro e tutto questo mentre Greci e Spagnoli infiammano le piazze per protestare contro i tagli e le riforme pesantissime imposte dall’Unione Europea.
L’Euro è una moneta a debito, infatti questa istituzione provvede ad emettere la nuova moneta addebitandola ai popoli europei secondo la stessa “filosofia” monetaria utilizzata fino ad oggi dalle banche centrali nazionali nei confronti dello stesso popolo, ed attuando il più sfrenato liberismo previsto nel trattato di Maastricht.
L’articolo 107 del trattato di Maastricht, sancisce che “nell’esercizio dei poteri e nell’assolvimento dei compiti e dei doveri loro attribuiti nel presente trattato dallo Statuto del SEBC, né la BCE, né una banca centrale nazionale, né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzione dalle istituzioni o dagli organi comunitari, dai governi degli Stati membri né da qualsiasi altro organismo”. In poche parole il Padrone d’Europa è il governatore della Banca Centrale.
Il denaro che noi utilizziamo non è dello stato, ma di Banka d’Italia/BCE!
Le quote di partecipazione alla Banka d’Italia sono per il 94,3% di proprietà di banche private ed assicurazioni!
Da tutto questo nasce la più grande Truffa e la più grande Usura del sistema monetario:

Il Signoraggio!!
Ufficialmente non esiste e pochi ne parlano, eppure è un qualcosa che sta facendo sprofondare l’intero pianeta nel debito (volutamente).
Il Signoraggio è la differenza tra il valore nominale della moneta ed il costo di produzione (tipografico) o più semplicemente è il prezzo che si paga alla tipografia (FED-BCE) per stampare il denaro!!
La moneta, come ogni bene, ha un suo costo di produzione: per le banconote la carta e gli inchiostri; per le monete di metallo le leghe.
Va anche ricordato per chi non lo sapesse, che nel 15 agosto 1971 (avevo un mese di vita) il presidente Nixon eliminò la convertibilità della moneta in oro, affossando per sempre gli accordi di Bretton Woods del 1944.
Quindi l’emissione di moneta da quarant’anni non ha più bisogno di un controvalore in metallo prezioso (oro,argento), ma solo di ‘numeri’ su carta.
In parole povere reputo la Fed e la Bce due vere e proprie TIPOGRAFIE!!
Esempio signoraggio:
Stampare un biglietto da 100 euro costa più o meno 1 centesimo di euro (tra carta ed inchiostri), più il lavoro effettuato che è circa un euro.
Va anche calcolato che al singolo Stato quella moneta costa ancor di più in virtù del “tasso di sconto” (il costo cioè del denaro tra Banca Centrale e banca locale) che oggi è dello 0.75 %.
Per cui una banconota da 100 euro, allo Stato costa la bellezza di circa 101,5!!!!
Lo Stato paga alla Banca Centrale l’affitto di questa moneta con Titoli di Stato e pertanto s’indebita in maniera spropositata e continuativa nei suoi confronti.
Lo Stato in definitiva monetizza il proprio debito e questo debito continuerà a crescere giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Chiaramente noi paghiamo questo debito, con le relative TASSE!!!
Per bloccare questo circolo vizioso basterebbe togliere alle banche il compenso nominale delle banconote, ma nessuno interviene (in Italia solo il Prof. Auriti ci provò, ed ottenne buoni risultati, ma dopo la sua morte tutto si fermò). C’è una legge in USA che consente al governo di stampare moneta, in due hanno provato a ripristinarla, Lincoln e Kennedy, e sappiamo bene che fine hanno fatto.
Quando un governo non riesce a far quadrare i conti, chiede un prestito alle Banche Centrali (BCE/FED) ed in cambio paga degli interessi, continuando ad alimentare la dipendenza dei governi.
E’ un meccanismo piramidale e ben strutturato, infatti gli interessi sono la base di tutto.
Lo si può vedere anche nelle banche in cui depositiamo i nostri risparmi dove è presente il meccanismo incredibile, della “Riserva Finanziaria”: le banche per legge possono prestare fino a dieci volte la somma in deposito, quindi creare soldi che non esistono (tranne che su carta e monitor).
Con calcolo e freddezza si assicurano che non ci siano mai neppure per sbaglio unità di scambio in circolazione, per poter poi ripagare prestiti e interesse super eclatanti!!
Questo è un fenomeno ben programmato dalle banche per schiavizzare e portare via risorse umane.
L’obiettivo finale sarà quello di arrivare alla moneta elettronica globale per il controllo (schiavitù) globale.

Tutto questo è ben GESTITO da una delle famiglie più potenti al mondo:
I ROTHSCHILD.
E mi permetto di dire CHE TUTTO E’ BEN PIANIFICATO, A PRIORI, A TAVOLINO!!!
Con la privatizzazione della Sovranità Monetaria i politici sono diventati dipendenti dei banchieri.
La sovranità monetaria non è cedibile, e in questa circostanza il popolo si ritrova debitore di quella moneta di cui, invece, dovrebbe essere proprietario, poiché essa acquista valore solo perché i cittadini lo accettano come strumento di scambio o mezzo di pagamento, creando così valore monetario.
Il debito pubblico non è ripianabile, è in continua e costante crescita. Difatti si parla sempre di rifinanziamento e non di estinzione del debito (oltretutto sempre con l’acquisto di nuovi Titoli di Stato.)
Saremo sempre di più succubi e dipendenti, spogliati delle nostre ricchezze e trattati come schiavi.
I prossimi governi saranno costretti a mantenere la linea di austerity tracciata dalla bancocrazia Monti e con un Parlamento ormai organo dei mercati che dovrà sottostare a decisioni e regole già prescritte.

Marco Ciucci Trader

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