Euro ... perchè? (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
infatti: al momento della crisi, hanno fatto le riforme
agenda 2012, contratti di solidarietà , eccecc

noi siamo furbi: se UE chiede di fare le riforme, mettiamo le tasse
le tasse non le mettiamo NOI
ma LORO: la casta politica che, ladrona, ci deruba di tutto
e carica di spese la gente pure delle loro consulenze, dei matrimoni dei figli, dei titoli di studio delle varie Trote, delle ostriche e champagne

e a noi solo tasse che sono le più alte del mondo e taglio della sanità dell'istruzione delle pensioni
ma loro continuano ad aumentarsi lo stipendio...




ma questo esula dal titolo del 3D perchè l'euro non centra manco un poco
 

f4f

翠鸟科
le tasse non le mettiamo NOI
ma LORO: la casta politica che, ladrona, ci deruba di tutto
e carica di spese la gente pure delle loro consulenze, dei matrimoni dei figli, dei titoli di studio delle varie Trote, delle ostriche e champagne

e a noi solo tasse che sono le più alte del mondo e taglio della sanità dell'istruzione delle pensioni
ma loro continuano ad aumentarsi lo stipendio...




ma questo esula dal titolo del 3D perchè l'euro non centra manco un poco


io ho l'opinione che le richieste della UE servano anche a restare nell'euro
e che euro e UE siano collegati
e che le scelte politiche ITA ( tasse VS tagli di spesa) siano state commentate anche di recente da Draghi, presidente BCE e quindi organo UE, le cui scelte influenzano l'euro e la sua gestione, direttamente e indirettamente

ma prendo nota del tuo atteggiamento molto preciso nel rispetto dei thread e di ciò che è l'uscire dal tema :):)
 

tontolina

Forumer storico
io ho l'opinione che le richieste della UE servano anche a restare nell'euro
e che euro e UE siano collegati
e che le scelte politiche ITA ( tasse VS tagli di spesa) siano state commentate anche di recente da Draghi, presidente BCE e quindi organo UE, le cui scelte influenzano l'euro e la sua gestione, direttamente e indirettamente

ma prendo nota del tuo atteggiamento molto preciso nel rispetto dei thread e di ciò che è l'uscire dal tema :):)

mi pare che tu voglia cambiare argomento

la CASTA POLITICA è CORROTTA taglia tutto ciò che indispensabile ai poveri ai vecchi ai bambini agli ammalati
e continua a sperperare il denaro pubblico per soddisfare i SUOI interessi DERUBANDOCI DELL'INDISPENSABILE


sono 1000 Ladroni
mentre i 50 stati USA ne mantengono 509 e con stipendi inferiori
 

f4f

翠鸟科
mi pare che tu voglia cambiare argomento

la CASTA POLITICA è CORROTTA taglia tutto ciò che indispensabile ai poveri ai vecchi ai bambini agli ammalati
e continua a sperperare il denaro pubblico per soddisfare i SUOI interessi DERUBANDOCI DELL'INDISPENSABILE


sono 1000 Ladroni
mentre i 50 stati USA ne mantengono 509 e con stipendi inferiori


sei tu che cambi argomento: due post fa volevi parlare SOLO dell'euro
adesso vuoi ampliare in discorso alla casta?
e prima volevi restringere il discorso?


scegli cosa fare
 

tontolina

Forumer storico
sei tu che cambi argomento: due post fa volevi parlare SOLO dell'euro
adesso vuoi ampliare in discorso alla casta?
e prima volevi restringere il discorso?


scegli cosa fare
NO
giochino facile il tuo

sei tu che hai cambiato il discorso e uscito fuori tema



amico

fino alla pagina precedente l'argomento era solo ed esclusivamente l'effetto dell'euro come moneta unica sulle nazioni europee
 
Ultima modifica:

tontolina

Forumer storico
SPECIAL REPORT: Il disastroso successo dell’EURO (II)


Scritto il 20 febbraio 2013 alle 15:45 da gaolin@finanza
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Ecco perchè l’Italia è finita in un inferno da cui non potrà più uscire

All’indirizzo che visualizzate CLICCANDO QUI, i lettori di I&M possono leggere la prima parte di questa serie di post.
Dopo aver esposto nella prima parte,seppur sommariamente, l’evoluzione della situazione dei primi 4 PIIGS sarebbe da cominciare a descrivere, con l’ausilio dei soliti dati, quella del quinto paese del gruppo: l’Italia. Questo caso però lo lascio per buon ultimo, alla fine di questa serie di articoli, perché è quello maggiormente importante per i lettori.
E’ il caso quindi di raccontare prima quello che è successo, sta succedendo o succederà in altri paesi, magari più importanti del nostro che, per le relazioni che intercorrono nel contesto dell’economia globale, hanno una notevole importanza per l’Italia, dedicando, al solito, un’attenzione particolare alla loro competitività internazionale.
Comincio con il paese che per certi aspetti, in particolare riguardo la competitività, ha parecchie analogie con il nostro: La Francia
FRANCIA

francia.gif


Questo paese per dimensioni e problemi ci assomiglia molto. I mercati finanziari finora non lo hanno attaccato. Eppure anche la Francia non ha più un’economia reale che va bene, anzi.
Ha però una reputazione e un prestigio internazionale ancora di discreto livello. E’ considerato ancora un paese grande, che ha vinto la seconda guerra mondiale e che recita ancora una notevole influenza in alcune aree del mondo, Africa in particolare. La “Grandeur de la France” non abbandona mai la mente dei francesi in generale e dei suoi governanti in particolare. Il caso libico ne è stata una dimostrazione recente. La Francia non perde occasione per ribadire la sua influenza vera o presunta su alcune aree del globo.
Ma come realmente stanno andando le faccende per questo paese?
In Francia nel decennio trascorso non si sono presi in economia provvedimenti “alla tedesca”, anzi si è andati proprio nel senso contrario, con azioni e leggi che hanno fortemente minato la competitività del sistema paese.
In aggiunta l’orgoglio francese di non voler essere secondi ai tedeschi li sta portando su una brutta china. Anche la Francia è entrata nell’Euro a un cambio con l’ex franco francese che ha subito penalizzato fortemente il suo sistema produttivo.
Anche il sistema manifatturiero industriale francese non è oggi più in grado di competere con quello tedesco e di resistere all’assalto dei competitor asiatici. A parte alcuni settori di punta, magari sostenuti economicamente e soprattutto politicamente dallo stato, in generale l’industria francese sta soffrendo molto la concorrenza estera. Anche in Francia da mo’ si de localizza, si importa molto di più di quanto si esporta, insomma si convive con un deficit delle partite correnti ancora non abbastanza pericoloso ma pronto a diventarlo in questi prossimi anni di prospettata irreversibilità dell’Euro.
Vediamo quindi la solita tabella:

A ben guardare la tabella si nota un progressivo incremento dello sbilancio delle partite correnti che, unito a un deficit pubblico annuo di tutto rispetto, per il momento incomprimibile, a una notevole esposizione del proprio sistema bancario verso i paesi insolventi e a un continuo accentuarsi della desertificazione industriale del paese, ne sta minando, in progressione esponenziale, la solidità economico-finanziaria.
Per la Francia e i francesi è difficile da accettare tutto ciò e questo è un loro forte handicap. Preferiscono mostrare i muscoli, atteggiarsi da grandi, minimizzando i problemi ma non è così. Per il momento la Francia sta in una sorta di via di mezzo fra i paesi PIIGS e quelli virtuosi dell’unione monetaria, con però sempre più accentuata tendenza a scivolare verso i primi. Se vogliamo fare una similitudine, stanno come l’Italia nel 2010 quando si diceva che noi non eravamo la Grecia prima, l’Irlanda poi, il Portogallo dopo, evitando di voler vedere l’approssimarsi dei problemi. Esattamente come abbiamo fatto in Italia negli ultimi 3-4 anni.
Insomma anche la Francia dovrà amaramente pentirsi di aver tanto fortemente patrocinato l’avvento della moneta unica così malamente concepita. Per il momento però non c’è traccia di pentimento nei governanti di questo paese e quindi non resta che far loro tanti auguri.
GRAN BRETAGNA

inglesa.gif


La deindustrializzazione di questo paese è iniziata ben prima che nascesse l’EURO. Drastiche riforme per ridurre il costo del lavoro furono attuate in questo paese e ciò ha evitato la totale desertificazione ma ormai il manifatturiero industriale in Gran Bretagna è ridotto ai minimi termini da tempo.
I tempi del grande impero coloniale sono un ricordo ormai lontano ma di molto importante è rimasto l’ottimo livello di relazioni commerciali che questo paese ha in ogni parte del mondo e il fatto che la lingua inglese è diventata quella degli affari e relazioni internazionali. E’ un valore enorme di cui la Gran Bretagna ha beneficiato e beneficerà ancora a lungo.
E’ noto poi il grande ruolo a livello planetario che la finanza inglese esercita. Inoltre la Gran Bretagna non ha mai voluto saperne di entrare nell’EURO, malgrado le forti sollecitazioni esterne in questo senso e qualche incosciente interno che ha patrocinato questa causa.
Buon per loro che non l’hanno fatto, almeno i guai che la Gran Bretagna ha sono prevalentemente solo i suoi. Avere comunque quel grado di libertà in più che deriva dal detenere una propria moneta sovrana, le permette di gestire meglio la grave crisi economica che sta anche lei soffrendo, a causa delle follie della sua industria finanziaria e soprattutto della scarsa competitività del sistema produttivo inglese.
Infatti, se non fosse per l’elevato valore dei servizi finanziari, che sono una buona parte di quanto la Gran Bretagna esporta, per questo paese, che ha un colossale deficit commerciale, sarebbe veramente dura tirare avanti. Moltissimo di ciò che vi si consuma come beni acquistati dalle famiglie (alimenti più il resto) è di provenienza estera. E’ una situazione di pericolo potenziale enorme allorquando altre piazze finanziarie, che stanno sorgendo in altre parti del mondo, trascinate dal loro impetuoso sviluppo legato all’economia reale, diventeranno seri concorrenti della CITY. Come tempi credo che non siamo molto lontani, visto a quali ritmi di crescita viaggiano altre economie, quelle del far-east in particolare.
Dando uno sguardo alla solita tabella:

la situazione parrebbe abbastanza sotto controllo ma non è così. L’apparente accettabile deficit delle partite correnti è tale, come detto, per l’elevato valore dell’export di servizi forniti dall’industria finanziaria della City. Se questa miniera dovesse andare in esaurimento sarebbero guai serissimi. Per preservarla il più a lungo possibile i governanti inglesi pensano che sia meglio stare fuori dall’Euro e bisogna dire che fanno benissimo, almeno finché dura.
Anzi, pensano addirittura di uscire dalla Unione Europea, indicendo un referendum popolare per avere l’avallo del popolo sovrano, visto che in questo caso farebbe comodo.
Gli inglesi potranno così godersi le tragedie europee che verranno prossimamente con quel relativo distacco british che li contraddistingue, con in tasca il loro pound che, come è noto, è una moneta convertibile, accettata negli scambi internazionali ma enormemente sopravvalutata. Se i cinesi, a buon diritto, vista la forza della loro economia, volessero un giorno scalzare la sterlina dal rango di valuta convertibile per subentragli, cosa accadrebbe?
Meglio non pensarci.
Come è meglio non pensare all’immane esposizione del sistema finanziario inglese nel mondo a grave rischio se qualche stato o importante istituzione finanziaria avesse problemi di insolvenza.
Per chiudere con i paesi dell’area europea resta da dire qualcosa della Germania.


GERMANIA

Come per gli altri paesi faccio riferimento ai soliti dati che, anche nel caso della Germania, dicono molte cose e che rappresentano la misura dello successo di questo paese, abitato da un popolo ammirevole che riesce perfino a esprimere governanti mediamente molto capaci e competenti. Caso molto raro nel mondo.

Salta subito all’occhio l’enorme saldo positivo delle partite correnti, oltre che il valore percentuale in rapporto al PIL divenuto tale in questo ultimo decennio. Prima non era così. Come pure salta all’occhio il grande valore dell’import-export di questo paese.


alemania.gif

La Germania importa moltissimo dalla Cina ma una buona parte di questo import viene riesportato nell’Unione Europea, magari con un prestigioso marchio tedesco bene in evidenza.
Già, la Germania, che negli anni 90 era stata messa in grosse difficoltà dall’industria manifatturiera italiana, trovò nella delocalizzazione in Cina di parte delle sue produzioni meno tecnologicamente avanzate, la strada per fottere l’Italia. Per chi non lo sapesse la Germania è stata la prima nazione europea ad intraprendere, attraverso le sue imprese, la strada della delocalizzazione produttiva. A parte i problemi occupazionali che la Germania dovette subire in quei tempi, in breve questo paese divenne, attraverso la riesportazione di prodotti Made in China but German Styled, un paese leader in Europa anche delle produzioni manifatturiere di pertinenza allora dell’Italia, Francia, Spagna e di altri paesi europei ovviamente.
Per quanto riguarda poi l’innovazione la Germania in quegli anni iniziò, maggiormente rispetto a prima, a sponsorizzare e sostenere finanziariamente ogni iniziativa che presentasse progetti di ricerca più o meno validi, volti a sviluppare nuovi prodotti o tecnologie. Chiunque avesse allora o abbia ancor oggi una buona idea, o ritenuta tale, ha ricevuto e riceve tuttora in Germania forte incoraggiamento e soprattutto forte sostegno economico a fondo perduto, mascherato da rimborsi per attività di ricerca e sviluppo.
germania.gif
La Germania, attraverso questo processo, è diventata in Europa il paese innovatore nella maggioranza dei settori manifatturieri. A seguito di ciò si affretta ad emanare continuativamente nuove normative tecniche e ambientali, nuove norme sui requisiti dei prodotti a sua misura che, in breve, attraverso le istituzioni comunitarie vengono estese agli altri paesi europei attraverso le direttive comunitarie. In questo modo la Germania riesce a sfruttare al meglio la sua capacità di creare innovazione. Bravi, non c’è che dire.
La Germania poi, come noto, nei tempi in cui la sua competitività era a rischio sì ma non tantissimo, riuscì attraverso i suoi politici a far digerire ai sindacati tedeschi delle leggi sulla flessibilità del lavoro che hanno consentito di far riacquistare all’industria tedesca e al paese in generale la competitività necessaria a far sì che oggi in questo paese i prezzi dei beni nei negozi e quelli dei servizi siano fra i più bassi d’Europa. In Italia vi è ancora la convinzione che il costo della vita in Germania sia più caro che in Italia. Niente di più falso è vero l’esatto contrario. Chi non ci crede vada a fare la spesa in un supermarket tedesco e se ne renderà conto.
Riguardo poi il sistema di penetrazione delle imprese e dei prodotti tedeschi all’estero il sistema è esemplare. L’assistenza delle istituzioni pubbliche e del sistema finanziario tedesco a supporto delle imprese è quanto di meglio ci possa essere. Quando la situazione di un paese si presenta favorevole per la penetrazione del Made in Germany, il sistema bancario si muove alla svelta come pure le istituzioni e gli organismi pubblici. Il bello è che si muovono in modo coordinato, per cui un’impresa, che vuole relazionare con questo paese o vi si vuole allocare, trova tutta l’assistenza nei vari problemi che si devono affrontare. Insomma i tedeschi, bisogna riconoscerlo, in questo sono i migliori.
Se poi lasciamo che le regole della guerra economica siano dettate da loro e imposte a tutti non c’è niente da fare, vincono loro. I tedeschi sono battibili economicamente solo adottando una strategia da guerra partigiana, dove inventiva e capacità di adattamento sono le armi vincenti. In questo caso anche loro hanno serie difficoltà.
L’aver imposto l’unione monetaria con le regole tedesche è stato un grande successo politico della Germania. Al tempo pochissimi si accorsero di quale trappola mortale si stava preparando per tutti i paesi che, per varie ragioni, non erano in grado di farle agire o utilizzare in loro favore.
Oggi la Germania è diventato il vero paese leader dell’Unione Europea. Unione che però si sta rivelando sempre più fragile al punto che, essere leader di un insieme di paesi sempre più disallineati dal punto di vista della competitività, diventerà un peso insostenibile proprio per la Germania stessa. Le cure di austerità che la Germania pretende di imporre a tutti sono controproducenti come si sta constatando, anche per gli interessi della Germania stessa. Peccato che essere crucchi impedisce loro, per il momento, di rendersene conto.
Per la III^ Parte appuntamento al prossimo post
 

ROVIGO

Forumer storico
€ , perche?

La domanda se la pone chi non è mai uscito dal "guscio"! :(
Gli altri; non solo UNA moneta in Europa, ma nel MONDO! ( & LINGUA) :)
 

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