ESM e la Dittatura Europea anti-italiana. (1 Viewer)

tontolina

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[ame=http://www.youtube.com/watch?v=db3y0xUYyGw&list=UUyjNhbCPBuxM4jRxpjxr0ZQ&index=4]"Mario Monti giurò il falso" - Intervista a Magdi Cristiano Allam - YouTube[/ame]
 

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L’Unione europea vara il commissariamento preventivo per i paesi dell’euro in diffico

Tempi. 2013-03-13. L’Unione europea vara il commissariamento preventivo per i paesi dell’euro in difficoltà. Tremino i paesi dell’area euro che non hanno i conti in ordine, perché il commissariamento preventivo dell’Unione europea su di loro sarà realtà a partire dal prossimo autunno. La plenaria del Parlamento europeo ha, infatti, approvato ieri a larga maggioranza il cosiddetto “2 pack”, ossia una coppia di regolamenti che mira, per dirlo con il linguaggio degli eurocrati, a «rafforzare» la governance europea imponendo di sottoporre le bozze di leggi finanziarie dei paesi dell’eurozona al controllo preventivo da parte della Commissione europea, già a partire dal prossimo mese di ottobre.
ALLA FACCIA DELLA DEMOCRAZIA. Si tratta della relazione Gauzès, dal nome dell’eurodeputato francese del Partito popolare europeo Jean Paul Gauzès, sul regolamento per il «rafforzamento della sorveglianza economica e di bilancio degli stati membri che si trovano o rischiano di trovarsi in gravi difficoltà per quanto riguarda la loro stabilità finanziaria nella zona euro» e della relazione Ferreira, che prende il nome di Elisa Ferreira, l’eurodeputata portoghese membro dell’Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici, sul regolamento per il «monitoraggio e valutazione delle bozze di piano finanziario per assicurare la correzione del deficit eccessivo». La prima è stata approvata con 528 voti favorevoli, 81 contrari e 71 astenuti, la seconda ha, invece, ottenuto 526 sì, 86 no e 66 astenuti. I due regolamenti entreranno in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. E si applicheranno direttamente, senza necessitare di alcuna trasposizione in una legge nazionale.
IL COMMISSARIAMENTO PREVENTIVO. Stando a quanto si legge nella prima delle due relazioni e secondo i convincimenti degli eurocrati, «occorre che uno stato membro la cui moneta è l’euro sia soggetto a una sorveglianza rafforzata se è colpito – o rischia di essere colpito – da gravi perturbazioni finanziarie onde garantire un rapido ritorno alla normalità e proteggere gli altri stati membri della zona euro da possibili ripercussioni negative». E non è tutto: «Tale sorveglianza rafforzata dovrebbe essere proporzionata alla gravità dei problemi e graduata di conseguenza». Essa, pertanto, «dovrebbe comprendere un accesso più ampio alle informazioni necessarie per monitorare in modo rigoroso la situazione economica, fiscale e finanziaria, e la presentazione di relazioni periodiche alla commissione competente del Parlamento europeo, nonché al Comitato economico e finanziario (Cef) o a qualsiasi sottocomitato che questo designi a tal fine».
RESTRIZIONI. Le medesime modalità di sorveglianza, poi, sempre secondo gli eurocrati, dovrebbero applicarsi anche a quegli stati membri che chiedono di essere assistiti a titolo precauzionale mediante l’Efsf, il Fondo europeo di stabilità finanziaria, il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) e il Fondo monetario internazionale (Fmi) o altra istituzione finanziaria internazionale. Lo scopo? «Prevenire che uno stato membro in difficoltà sotto il profilo della stabilità finanziaria contagi il resto della zona euro e, più in generale, l’Unione nel suo insieme». Su proposta della Commissione europea e previa consultazione della Banca centrale europea, inoltre, il Consiglio europeo potrà anche «autorizzare restrizioni riguardanti paesi terzi responsabili della circolazione di capitali pericolosi per il funzionamento dell’Unione economica e monetaria».
 

tontolina

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Speciale Cipro: Europa, Branco di Pazzi, Espropriati i Correntisti per Salvare le Banche (Azionisti, Bondholders salvi?!?)


L’Esproprio è passato, l’Unione Europea ha deciso che gli aiuti al sistema bancario di Cipro verranno dati in cambio di un taglio ai depositi in conto corrente nelle banche dell’isola.
Il bersaglio principale che si è voluto colpire sono stati i tanti cittadini russi che hanno gonfiato le casse degli istituti di credito di Nicosia, nessun bond bancario, ne senior ne subordinato è stato toccato.
Cittadini di tutto il mondo siete avvisati! Fuggite dalle banche dei paesi europei pericolanti, specie quelli con problemi alle banche, il principio di assoluta salvaguardia dei correntisti è stato infranto.



Decisione gravissima
Sarà vecchia scuola, ma a me è stato insegnato che quando una banca va in difficoltà,
i primi a pagare sono gli azionisti,

poi gli obbligazionisti subordinati,

poi quelli senior

e solo alla fine i correntisti per la quota non coperta dallo Stato.
Qui si è voluto colpire i correntisti perchè la maggioranza di essi è Russa (o non europea). E’ una vera e propria rapina dell’Europa nei confronti di cittadini stranieri. Si fregheranno le mani gli Svizzeri, i banchieri di Bahamas, Singapore, e di altre piazze fuori da questo delirio totalitario europeo.


Oggi non muoiono le banche Cipriote, oggi muore il sistema bancario europeo nella sua funzione principale. Salvaguardare il risparmio dei cittadini.
Ad ogni modo, Lunedì mattina i correntisti Ciprioti si troveranno tra il 6,7% e il 9,9% per salvare il sistema. NON IMPORTA SE ESSI HANNO CONTI CORRENTI IN BANCHE SANE O AL COLLASSO. OGNI BANCA E’ LA STESSA A CIPRO.

Ora, cari concittadini Italiani, prendete immediatamente coscienza che il Principio Cipriota (pagano i correntisti), sarà applicato ad altre situzioni simili.
Vi faccio due domande: quanto pensate sia sano il sistema bancario Italiano? Pensate sia ancora impossibile che i vostri risparmi, custoditi nella vostra sicurissima banca di fiducia non verrano mai toccati per salvare banche meno avvedute (Monte dei Paschi vi dice nulla?).
C’è ancora tempo, è legale e ancora possibile, salvaguardate il vostro risparmio. Il mondo è grande e accogliente.
dal Telegraph
http://www.rischiocalcolato.it/2013/03/speciale-cipro-europa-branco-di-pazzi-espropriati-i-correntisti-per-salvare-le-banche-azionisti-bondholders-salvi.html

The Mediterranean island nation becomes the fifth country to turn to the eurozone, following in the footsteps of Ireland, Greece, Portugal and Spain.
 

tontolina

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Presidente di Cipro: Ci hanno Ricattati, o Esproprio o Uscita dall’Euro – E hanno risposto Esproprio?!?

Presidente di Cipro: Ci hanno Ricattati, o Esproprio o Uscita dall?Euro ? E hanno risposto Esproprio?!? | Rischio Calcolato


Il presidente di Cipro è andato in TV a spiegare ai concittadini espropriati che all’Eurogruppo, la nazione cipriota è stata messa davanti ad una scelta: L’Esproprio o l’Uscita dall’Euro.
Hanno scelto Esproprio.
Anche Cipro non può dire: Colpa dei Tedeschi.
Detto questo il teatrino della politica cipriota è partito a pieno regime, signore e signori ogni parlamento è paese, e per ora sembra che l’esproprio dei conti correnti non passerà
 

tontolina

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Presidente di Cipro: Ci hanno Ricattati, o Esproprio o Uscita dall’Euro – E hanno risposto Esproprio?!?

Presidente di Cipro: Ci hanno Ricattati, o Esproprio o Uscita dall?Euro ? E hanno risposto Esproprio?!? | Rischio Calcolato


Il presidente di Cipro è andato in TV a spiegare ai concittadini espropriati che all’Eurogruppo, la nazione cipriota è stata messa davanti ad una scelta: L’Esproprio o l’Uscita dall’Euro.
Hanno scelto Esproprio.
Anche Cipro non può dire: Colpa dei Tedeschi.
Detto questo il teatrino della politica cipriota è partito a pieno regime, signore e signori ogni parlamento è paese, e per ora sembra che l’esproprio dei conti correnti non passerà

Cipro boccia il prelievo sui depositi e chiede aiuti alla Russia

Il Parlamento rifiuta il piano di aiuti Ue e chiede a Mosca di intervenire, pena il default. Gli interessi in gioco sono molto più grandi di quello che si pensa










Salvataggio di Cipro con ricatto? No grazie. Senza andare tanto per il sottile, il Parlamento cipriota ha bocciato la proposta vessatoria di Berlino sul prelievo forzoso dei conti correnti bancari elaborato dai ministri delle finanze dell’eurogruppo e dai tecnici del Fmi in cambio di aiuti per oltre 10 miliardi di euro. Uno schiaffo al rigore tedesco, alla politica del bastone e la carota della Merkel o un gioco di tattica e strategia politica per costringere la Russia a pagare dazio per aver sfruttato un paradiso fiscale all’interno della Ue? (Cipro verso un prelievo forzoso più leggero, la paura resta).
Già, perché il prelievo forzoso andrebbe a colpire soprattutto i depositi degli oligarchi russi (e non solo) che da sempre depositano capitali di dubbia provenienza nelle banche di Cipro (Cipro il falso problema, Europa e diritti cancellati le verità dei fatti).

Interessi russi a Cipro: una zona offshore nel cuore del Mediterraneo

Ma se questo è lo stato dell’arte, la situazione finanziaria dell’isola è sull’orlo del baratro con le banche che hanno bisogno di essere ricapitalizzate e il Tesoro che rischia la bancarotta con un debito/pil al 145%. In ballo c’è soprattutto un titolo di stato da 1,5 miliardi di euro, in mano soprattutto a banche tedesche e francesi, che dovrà essere rimborsato il 3 giugno e non può essere ristrutturato come avvenuto per la Grecia (essendo stato emesso sotto la legislazione inglese) e per il quale il Tesoro cipriota non ha soldi sufficienti da metter sul piatto. Bruxelles vorrebbe che a rifinanziare il debito fosse anche la Russia che dovrebbe intervenire per salvaguardare i depositi dei propri concittadini sottratti dalle casse di Mosca. Ma la Russia, d’altro canto, ritiene di non dover contribuire poiché anche le banche europee hanno tratto enormi vantaggi dalla posizione offshore di Cipro. Insomma, un braccio di ferro fra Berlino e Mosca che rischia di acuirsi se presto non si troverà una soluzione per Cipro che, a questo punto, potrebbe anche dire addio all’euro. Sacrificio che, sul piano economico, costerebbe all’Europa lo 0,2% del Pil, ma sul piano geopolitico e strategico avrebbe risvolti ben più pesanti.

Perchè l’economia di Cipro è così importante?





Per comprenderne le ragioni, è bene capire il motivo per cui Cipro ha aderito alla moneta unica nel 2004 ed è stata accolta nell’eurozona. Innanzi tutto per la sua posizione strategica al centro del Mediterraneo, crocevia di importanti rotte e avamposti militari Nato verso il Medio Oriente. Poi perché il regime di fiscalità agevolata, ha fatto sì che molti capitali stranieri affluissero nelle banche locali che da sempre vengono utilizzati per scopi che possiamo tranquillamente immaginare. Gli interessi sono molti e le aziende internazionali fanno affari d’oro con Cipro sin dai tempi dell’antica repubblica marinara di Venezia. Dalle armi al petrolio, al controllo delle rotte, ai giacimenti di gas al largo delle coste di Cipro. In questo senso, la Russia ha giocato un ruolo di prim’ordine al centro del Mediterraneo essendo il più grosso produttore ed esportatore europeo di armamenti verso Nord Africa e Medio Oriente, oltre che di gas verso il Sud Europa. In questa partita l’euro è visto come un velo pietoso steso su luridi affari condotti da banchieri e spregiudicati imprenditori e non c’entra nulla con la politica del rigore di Berlino. O meglio, c’entra solo per stabilire chi deve e chi non deve aiutare Cipro a ripagare il debito pubblico e bancario dell’isola. Se le banche europee che hanno stampato la moneta unica prestandola a Cipro o quelle russe che l’hanno comprata depositandola nei forzieri ciprioti in cambio di agevolazioni fiscali.

Stando alle regole comunitarie dovrebbe essere la Ue ad aiutare Nicosia, ma con la proposta estorsiva elaborata dai ministri delle finanze, Bruxelles ha dimostrato che dovranno essere i russi a metterci una pezza.

D’altro canto l’avevano già fatto nel 2011 in piena crisi greca con un salvataggio da 2,5 miliardi di euro per evitare il default di Cipro. Nel frattempo gli oligarchi hanno continuato a depositare soldi russi nelle banche di Cipro (32 miliardi di dollari, di cui 20 investiti da aziende russe) confidando che la prossima ciambella di salvataggio l’avrebbe lanciata la Ue.

Ma il prelievo forzoso sui conti correnti è suonato subito come una mossa sleale a Mosca. Putin è andato su tutte le furie e ha convinto il governo a rigettare la proposta di Bruxelles proponendo a sua volta un piano B che per ora non è ancora stato reso noto (Prelievo choc dai conti di Cipro. Succederà anche in Italia?).

Crisi di Cipro: un lungo braccio di ferro fra Berlino e Mosca per salvare Nicosia



Insomma, un vero e proprio intrigo internazionale che vede ancora una volta contrapposte due blocchi continentali, la Russia e l’Europa e che ricorda i vecchi tempi della guerra fredda e la crisi missilistica di Cuba di cinquant’anni fa. Solo che, a differenza di allora, non si combatte più con la minaccia di uso di armi nucleari, ma con il blocco di forniture energetiche o di capitali. Come andrà a finire, è presto per dirlo.

Intanto la Bce ha detto che assicurerà la liquidità necessaria alle banche, mentre Washington segue da vicino l’evolversi della vicenda e Mosca concentra cinque fregate nel Mediterraneo per presidiare (così dice) le coste vicine alla Siria. Chi ha ragione? Forse entrambe le fazioni, forse nessuna delle due, ma una cosa è certa: entrambi giocano sporco e ad andarci di mezzo, non sono solo le famiglie cipriote che si ritrovano con le banche di Cipro chiuse e il blocco dei conti correnti ma la stessa Unione Europea con la moneta unica che si vuole difendere a tutti i costi con la politica del rigore tedesco. Se è vero che i soldi fanno la guerra, sarà meglio che si metta da parte l’orgoglio e venga raggiunto un compromesso al più presto

http://www.investireoggi.it/economia/argomento/soldi-russi-nelle-banche-di-cipro/

 

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